Settimo San Pietro (Sètimu in sardo) è un comune italiano di 6 854 abitanti[1] della città metropolitana di Cagliari in Sardegna.
Settimo San Pietro comune | |
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(IT) Settimo San Pietro (SC) Sètimu | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Città metropolitana | Cagliari |
Amministrazione | |
Sindaco | Gian Luigi Puddu (lista civica) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 26-10-2020) |
Territorio | |
Coordinate | 39°17′27.6″N 9°11′06.93″E |
Altitudine | 70 m s.l.m. |
Superficie | 23,29 km² |
Abitanti | 6 854[1] (31-8-2022) |
Densità | 294,29 ab./km² |
Comuni confinanti | Sinnai, Quartucciu, Selargius, Serdiana (SU), Sestu, Soleminis (SU) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09060 |
Prefisso | 070 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 092075 |
Cod. catastale | I699 |
Targa | CA |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) settimesi (SC) setimesus |
Patrono | san Pietro |
Giorno festivo | prima domenica di settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Settimo San Pietro nella città metropolitana di Cagliari | |
Sito istituzionale | |
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Il nome è di origine romana e proviene dall'espressione Septimo ab urbe lapide, che si riferiva alle sette miglia che separavano il centro abitato da Cagliari.
Le tracce più antiche di frequentazione umana risalgono al Neolitico. Durante l'età del bronzo si diffuse nel territorio la civiltà nuragica; in questo periodo venne costruito il complesso di "Cuccuru Nuraxi".
Più tardi, con l'arrivo dei romani, il territorio venne dotato di monumenti e servizi. Nel 1880 venne ritrovato nei pressi del paese un acquedotto risalente all'epoca romana.
Nel medioevo appartenne al giudicato di Cagliari, nella curatoria del Campidano di Càlari, e, dopo la caduta di quest'ultimo nel 1257, entrò a far parte dei possedimenti d'oltremare della repubblica di Pisa. Nel 1324 il paese passò al regno di Sardegna aragonese e fu infeudato a Berengario Carroz. Nel 1363 venne creata la Contea di Quirra, infeudata ai Carroz, in cui entrò a farvi parte anche la villa di Settimo. Nel 1603 la contea fu trasformata in marchesato, e dai Carroz passò ai Centelles. Successivamente la signoria passò agli Osorio de la Cueva, che la tennero fino all'abolizione del feudalesimo (1839) quando fu riscattato all'ultimo feudatario Filippo Osorio. Divenne perciò un comune libero, amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Il gonfalone municipale è un drappo troncato di giallo e di azzurro.
Abitanti censiti[3]
Al 31 dicembre 2019 a Settimo risiedevano 54 cittadini stranieri, pari al 0,8% della popolazione totale. Le nazionalità straniere più numerose sono:
La variante del sardo parlata a Settimo San Pietro è il campidanese comune.
L'attività economica principale è l'agricoltura, che viene praticata soprattutto grazie alle pianure fertili. Nella zona abbondano i vigneti e i mandorli.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 16 aprile 2000 | Massimo Pusceddu | sinistra | Sindaco | [4] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Massimo Pusceddu | sinistra | Sindaco | [5] |
8 maggio 2005 | 30 maggio 2010 | Costantino Palmas | lista civica | Sindaco | [6] |
30 maggio 2010 | 31 maggio 2015 | Costantino Palmas | lista civica "Settimo Progressista" | Sindaco | [7] |
31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Gian Luigi Puddu | lista civica "Settimo Progressista" | Sindaco | [8] |
26 ottobre 2020 | in carica | Gian Luigi Puddu | lista civica "Settimo Progressista" | Sindaco | [9] |
Altri progetti
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