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Sant'Arcangelo Trimonte è un comune italiano di 473 abitanti della provincia di Benevento in Campania.

Sant'Arcangelo Trimonte
comune
Sant'Arcangelo Trimonte – Veduta
Sant'Arcangelo Trimonte – Veduta
La sede municipale al centro del paese
Localizzazione
Stato Italia
Regione Campania
Provincia Benevento
Amministrazione
SindacoRocco Rossetti (lista civica Insieme per il futuro) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate41°09′N 14°56′E
Altitudine363 m s.l.m.
Superficie9,8 km²
Abitanti473[1] (31-3-2022)
Densità48,27 ab./km²
FrazioniIscalonga
Comuni confinantiApice, Buonalbergo, Paduli
Altre informazioni
Cod. postale82021
Prefisso0824
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT062078
Cod. catastaleF557
TargaBN
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona D, 1 731 GG[3]
Nome abitantisantarcangiolesi, già montemalesi
Patronosan Sebastiano
Cartografia
Sant'Arcangelo Trimonte
Sant'Arcangelo Trimonte – Mappa
Sant'Arcangelo Trimonte – Mappa
Posizione del comune di Sant'Arcangelo Trimonte nella provincia di Benevento
Sito istituzionale

Geografia fisica


È situato in posizione dominante la bassa valle dell'Ufita in prossimità della sua confluenza nel fiume Calore. Il territorio è esposto a mezzogiorno; la parte più alta del territorio, il "Toppo del bosco", si trova a un'altezza di circa 500 m s.l.m.

Il territorio è collinare, leggermente declive verso sud nella parte alta, più scosceso, geologicamente instabile ed interessato da fenomeni franosi la parte sud; solo una piccola parte del territorio è pianeggiante in prossimità delle valli dei fiumi Ufita e Calore. Confina a nord col comune di Buonalbergo, a nord-ovest e a sud-ovest col comune di Paduli, a est e a sud sud-est col comune di Apice.


Origini del nome


Conosciuto fino al 1861 col toponimo di Montemalo o Montemale, la cui seconda parte del nome deriva dalla lingua osca ed è ricollegabile alla stessa radice di Maloenton (poi latinizzato in Maleventum, attuale Benevento), di incerto significato.

La denominazione moderna trae invece origine da una chiesa non più esistente dedicata ai santi arcangeli e ubicata nella contrada Sant'Arcangelo (nel settore nord del territorio comunale), nonché dalle tre alture su cui si sviluppa il centro storico.


Storia


Abitato già in età pre-romana da in epoca preromana il terremoto dovette essere abitato dagli Hirpini, una tribù sannitica stanziata su buona parte dell'Appennino campano.[4].

Il maniero fu realizzato, a giudicare dai pochi resti, dai Longobardi in età medievale ed è ricordato nelle cronache medievali proprio per la vasta estensione delle sue segrete[5]. Verso il 1500 molte aree interne del regno di Napoli, che erano rimaste spopolate in seguito al disastroso terremoto del 1456, furono ripopolate da popolazioni schiavone che scappavano dall'invasione turca e dall'islamizzazione della penisola balcanica. Con questo nome si designavano indistintamente etnie serbo-croate, albanesi, bulgare, gitane (ungheresi), montenegrine[6].

Montemalo fu ripopolato da Schiavoni, come riportato dallo storico Tommaso Vitale, ed essi riedificarono il paese, costruirono la nuova chiesa fuori dalla "terra" e la intitolarono a Santa Maria, costruirono i borghi rurali caratteristici della campagna montemalese, e in uno di essi costruirono un'altra chiesa dedicata ai Santi Arcangeli; quella chiesa, di cui nulla rimane, ha dato il nome prima alla contrada omonima e poi all'intero paese. Di quelle genti ora non esiste più traccia, anche se nel dialetto locale traspare qualche termine slavo.

Feudo rustico, appartenne sempre a famiglie nobiliari infeudate di altri feudi ed amministrato come un'azienda agricola. Solo con Carlo III di Borbone la famiglia Moccia venne infeudata del titolo di marchesi di Montemalo. I Moccia persero la proprietà del feudo, non il titolo, in seguito al ricorso presentato da Ippolita Spinelli alla gran corte feudale che ne chiedeva l'invalidazione a causa di una irregolarità formale; all'assegnazione del feudo non era seguito il "giuramento di ligio assenso", Il ricorso era in parte fondato,ma si arrivò ad un accordo tra le parti che prevedeva la retrocessione del feudo alla Spinelli e la permanenza del titolo a Pietro Moccia ed ai suoi discendenti,in seguito questa linea dei Moccia si estinse nella famiglia Giovino.

Nel quadriennio 1743-46 il suo territorio fu soggetto alla competenza territoriale del regio consolato di commercio di Ariano, nell'ambito della provincia di Principato Ultra.[7]

Nel regno delle Due Sicilie l'allora Montemalo (o Montemale) fu ancora parte della provincia di Principato Ultra e aggregato al circondario di Montecalvo nell'ambito del distretto di Ariano; dopo l'unità d'Italia il comune, ormai denominato Sant'Arcangelo Trimonte, continuò a far parte della provincia di Avellino e del mandamento di Montecalvo all'interno del circondario di Ariano di Puglia. Soltanto nel 1978 il comune passò alla provincia di Benevento. Il codice ISTAT precedente era 064094.


Stemma comunale


Si riporta la descrizione araldica dello stemma comunale comunicato dall'Ufficio araldico nazionale:

Tre monti d'argento all'italiana su sfondo azzurro, il monte centrale caricato di tre spighe di grano, d'oro. Sormontato da una corona turrita, incorniciato dai simboli della Repubblica; un ramo d'alloro ed uno di quercia.


Monumenti e luoghi d'interesse


Porta Li Cristi da largo Ciannetto
Porta "Li Cristi" da largo Ciannetto
Lo scalone di accesso al castello baronale col leone a guardia
Lo scalone di accesso al castello baronale col leone a guardia
Monumento ai caduti del mare
Monumento ai caduti del mare

Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[8]


Religione


Nel 1997 il comune di Sant'Arcangelo Trimonte è passato dalla diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia all'arcidiocesi di Benevento.[9]


Economia


L'economia del comune era basata sulle piccole aziende agricole condotte ad economia diretta, la maggior parte del reddito proveniva dalla tabacchicoltura ma era diffuso anche l'allevamento dei bovini di razza marchigiana, questi ultimi erano usati prima dello sviluppo e dell'evoluzione della meccanizzazione, come animali per la produzione di lavoro per i campi. Oggi con la crisi del settore agricolo, benché fosse stato previsto e realizzato un piano per gli insediamenti produttivi, l'economia giace in un profondo stato di catalessi, sono attivi pochi esercizi commerciali, si distingue una piccola industria per la produzione di utensili meccanici di precisione e che occupa una decina di addetti, un piccolo laboratorio artigiano per la produzione di ceramica.


Prodotti tipici


Tra i prodotti tipici dell'agricoltura locale fino allo scorso secolo c'era il tabacco, base di sviluppo dell'economia locale.

Qui è coltivato il pomodoro "quarantino" antica varietà di pomodoro a maturazione scalare e naturalmente resistente alle avversità meteo-climatiche, agronomiche ed entomologiche. Ha un frutto a polpa piena, ricco di semi e molto dolce di colore rosso intenso che si presta benissimo alla trasformazione in salsa, sia passata che concentrata al sole. Ottimo anche per il consumo fresco, in insalata condito con l'ottimo olio locale ottenuto dalle varietà "ortice" e "ravece".


Infrastrutture e trasporti


Il territorio comunale è interessato dalla strada statale 90 bis che consente i collegamenti, oltre che con il capoluogo Benevento, anche con Ariano Irpino e Foggia.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
27 maggio 2019 in carica Rocco Rossetti lista civica sindaco

Note


  1. Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Gli studiosi contemporanei ritengono che il più probabile confine storico tra Sanniti Pentri e Hirpini fosse costituito dal fiume Tammaro.
    (EN) Edward Togo Salmon e Julie Andrew, Samnium and the Samnites, Cambridge University Press, 1967, p. 46, ISBN 9780521061858.
  5. Vittorio Gleijeses, Castelli in Campania, Edizione del Giglio, 1977.
  6. (DE) Milan Rešetar, Die serbokroatischen Kolonien Süditaliens, Vienna, Kaiserliche Akademie der Wissenschaften, 1911.
  7. Tommaso Vitale, Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi, Roma, Salomoni, 1794, p. 174.
  8. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. Acta Apostolicae Sedis n° 90 (PDF), 1998, pp. 58-60 e 239-240 (archiviato il 13 luglio 2020).

Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Sant’Arcangelo Trimonte

Sant’Arcangelo Trimonte ist eine italienische Gemeinde (comune) mit 521 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Benevento in Kampanien. Die Gemeinde liegt etwa 13,5 Kilometer ostnordöstlich von Benevento am Ufita und gehört zur Comunità Montana del Fortore.

[en] Sant'Arcangelo Trimonte

Sant'Arcangelo Trimonte is a comune (municipality) in the Province of Benevento in the Italian region Campania, located about 70 km northeast of Naples and about 13 km east of Benevento.

[es] Sant'Arcangelo Trimonte

Sant'Arcangelo Trimonte es un municipio situado en el territorio de la Provincia de Benevento, en la Campania, (Italia).

[fr] Sant'Arcangelo Trimonte

Sant'Arcangelo Trimonte est une commune italienne de la province de Bénévent dans la région Campanie en Italie.
- [it] Sant'Arcangelo Trimonte

[ru] Сант-Арканджело-Тримонте

Сант-Арканджело-Тримонте (итал. Sant'Arcangelo Trimonte) — коммуна в Италии, располагается в регионе Кампания, в провинции Беневенто.



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