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San Vito Chietino è un comune italiano di 5 149 abitanti[1] della provincia di Chieti in Abruzzo. Denominato originariamente solo San Vito, adottò nel 1863 l'aggiunta dell'aggettivo Chietino nel nome, riferito alla provincia di appartenenza. La cittadina è una delle principali stazioni balneari della Costa dei Trabocchi.[5]

San Vito Chietino
comune
San Vito Chietino – Veduta
San Vito Chietino – Veduta
Scorcio del paese di San Vito Chietino
Localizzazione
Stato Italia
Regione Abruzzo
Provincia Chieti
Amministrazione
SindacoEmiliano Bozzelli (lista civica "San Vito Bene Comune") dall'11-6-2017 (primo mandato)
12-06-2022 inizio secondo mandato
Territorio
Coordinate42°18′N 14°27′E
Altitudine122 m s.l.m.
Superficie17 km²
Abitanti5 149[1] (31-12-2021)
Densità302,88 ab./km²
FrazioniAnticaglia, Balsamate, Bufara, Castellana, Cese, Cintioni, Colle Capuano, Foresta, Mancini, Marina di San Vito, Melogranato, Murata Alta, Murata Bassa, Paolini, Passo Tucci, Pontoni, Portelle, Quercia del Corvo, Rapanice, Renazzo, San Fino, San Rocco Vecchio, Sant'Apollinare, Sciutico, Strutte, Valle Ienno, Vicende
Comuni confinantiFrisa, Lanciano, Ortona, Rocca San Giovanni, Treglio
Altre informazioni
Cod. postale66038
Prefisso0872
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT069086
Cod. catastaleI394
TargaCH
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 379 GG[3]
Nome abitantisanvitesi
Patronosan Vito
Giorno festivo15 giugno
PIL(nominale) 87,1 mln [4]
PIL procapite(nominale) 16 876 [4]
Cartografia
San Vito Chietino
San Vito Chietino – Mappa
San Vito Chietino – Mappa
Posizione del comune di San Vito Chietino all'interno della provincia di Chieti
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


San Vito Chietino è collocata su uno sperone roccioso che raggiunge i 122 m.s.l.m. che si allunga fino al mare, godendo di un paesaggio aperto sull'Adriatico e sul tratto di costa compreso fra Ortona a Vasto, in cui sono visibili alcuni trabocchi, da cui tale litorale prende nome. Verso l'interno sono distinguibili la Maiella, massiccio situato a poche decine di chilometri dal centro abitato e, più in lontananza, il Gran Sasso d'Italia. Confina a settentrione con il comune di Ortona, ad Occidente con i comuni di Frisa, Lanciano e Treglio, a meridione con il comune di Rocca San Giovanni e ad Oriente con il mar Adriatico, dove, a breve distanza da San Vito, ha sbocco il fiume Feltrino. Il comune comprende, oltre al capoluogo comunale (1 797 abitanti nel 2001) numerose località e frazioni fra cui Marina di San Vito (o San Vito Marina, 1 075 abitanti nel 2001), situata sulla costa, e Sant'Apollinare (776 abitanti nel 2001)[6] che si è sviluppata nell'entroterra, in un'area collinare caratterizzata dalla presenza di vigneti e oliveti.


Clima


Il clima, già piuttosto mite per la latitudine, risente dell'influenza del mare che mitiga i rigori invernali e le calure estive. La temperatura media annua è di 14,6 °C con una media invernale di 7,4 °C (il mese più freddo è gennaio con 6,3 °C) e una media estiva di 22,3 °C (il mese più caldo è luglio con 23,3 °C). Le precipitazioni pari a circa 700–750 mm annui di media sono più frequenti nella stagione autunnale e in quella invernale. L'estate non presenta tuttavia la siccità tipica di altre aree dell'Italia centrale e meridionale.

San Vito Chietino[7] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 9,411,013,116,620,424,927,927,624,419,815,211,810,716,726,819,818,5
T. media (°C) 6,37,49,412,516,320,623,323,120,216,011,98,57,412,722,316,014,6
T. min. media (°C) 3,23,85,88,512,316,418,718,616,012,38,65,24,18,917,912,310,8
Precipitazioni (mm) 695563624442374763798687211169126228734

Storia



Periodo romano


Le prime notizie sul paese risalgono all'età romana quando già esisteva un porto frentano presso il torrente Feltrino; in epoca imperiale il porto venne utilizzato dai romani per i collegamenti oltre l'Adriatico ma ebbe anche importanza per le navi mercantili. Di quel periodo rimane parte del vecchio porto di località Murata Bassa, vicino all'attuale lungomare di Gualdo di San Vito Marina. Il borgo, invece, non aveva perduto la propria popolazione, come ci è testimoniato da una chiesa in onore di San Vito Martire di epoca paleocristiana.

Carta dell'ammiraglio Piri Reis (XV secolo), veduta di Lanciano, dell'Adriatico con i castelli attorno, compreso San Vito
Carta dell'ammiraglio Piri Reis (XV secolo), veduta di Lanciano, dell'Adriatico con i castelli attorno, compreso San Vito

Età Medievale


Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente San Vito seguì le sorti dell'area di appartenenza: fu occupata prima dai Goti (V - VI secolo), poi, dai bizantini (VI secolo) e dai longobardi (a partire dalla seconda metà del VI secolo), che fondarono il ducato di Spoleto, cui la località appartenne fino alla conquista normanna avvenuta nell'XI secolo. In quest'ultimo periodo il litorale visse un periodo di declino, il porto venne abbandonato e si ricoprì di pietre e detriti fluviali. In età alto medievale venne edificato un castello detto "Castellalto" di cui non si hanno notizie precedenti l'anno 1000. Nei secoli successivi san Vito e l'intero Abruzzo divennero parti integranti prima del Regno di Sicilia, poi del Regno di Napoli. In epoca angioina, un documento redatto nel 1385 attesta che la proprietà del porto di Gualdum (come ancora veniva denominato all'epoca), spettava all'Abbazia di San Giovanni in Venere.[8]

Arco di ingresso del Palazzo Municipale in corso Mazzini
Arco di ingresso del Palazzo Municipale in corso Mazzini
La piazza Garibaldi e l'ex municipio, ora sede della Polizia Locale dell'Unione dei Comuni
La piazza Garibaldi e l'ex municipio, ora sede della Polizia Locale dell'Unione dei Comuni

Nel XIV secolo gli abitanti del feudo di Sanctum Vitum si schierarono dalla parte del papa Urbano VI e il castello venne depredato dai gregari dell'antipapa Clemente VII comandati da Ugone degli Orsini. L'abate di San Giovanni in Venere (Fossacesia) chiese allora aiuto a Anxanum (l'odierna Lanciano) che però, dopo aver inviato un esercito che disperse gli assalitori, riuscì a volgere la situazione a proprio vantaggio facendosi dare in enfiteusi perpetua il feudo dall'abbazia di San Giovanni in Venere, mediante il pagamento di un canone di sessanta carlini d'argento. Il comune di Lanciano, in seguito, vedendo la floridezza economica raggiunta dal porto di San Vito, decise di conquistarlo. Gli abitanti della città marittima commerciale di Ortona iniziarono allora a preoccuparsi, e, temendo di perdere la propria supremazia marittima in zona, spinsero Ladislao, all'epoca sovrano del Regno di Napoli, a far revocare l'autorizzazione concessa a Lanciano di ristrutturare il porto. In tal modo però, si aprì un lungo periodo di lotte tra Lanciano ed Ortona. Nel 1427 San Giovanni da Capestrano riportò una pace provvisoria fra le due città stabilendo il confeudo del paese. Con la morte di Ladislao e con le conseguenti lotte per la sua successione, Lanciano ne approfittò per ristrutturare il porto, entrando così in guerra aperta con Ortona, che assoldò un pirata incaricato di demolire le strutture portuali di San Vito. Costui ne approfittò per depredare l'abitato e instaurare nella contrada un clima di terrore. Lanciano tuttavia riuscì a conservare il feudo di San Vito. Durante il periodo aragonese (1442-1501), il porto di San Vito venne usato per le fiere di Lanciano e il commercio marittimo.[9] Il documento che attesta il periodo di pace tra Lanciano ed Ortona si trova ora presso la Biblioteca comunale di Lanciano[10]


Età moderna e contemporanea


Con la decadenza delle fiere lancianesi, anche il porto di San Vito decadde nuovamente, e Lanciano decise di vendere il porto col relativo feudo di San Vito Chietino a un certo Sancho Lopez nel 1528. Negli anni seguenti il feudo passò di signoria in signoria: tra cui i Caracciolo, famiglia cui apparteneva Ferdinando Caracciolo, duca di Castel di Sangro, ultimo feudatario di San Vito. Durante il Regno delle Due Sicilie San Vito, costituitosi in comune, divenne sede dell'omonimo Circondario, pur continuando ad appartenere al Distretto di Lanciano. Durante il Risorgimento si distinse nella lotta anti-borbonica. Nel 1863 la città assunse legalmente la denominazione con la quale è oggi conosciuta mediante l'aggiunta al toponimo di San Vito, dell'attributo Chietino, in riferimento alla propria provincia di appartenenza. Nel 1889 in un casolare conosciuto oggi come Eremo dannunziano soggiornò per alcuni mesi Gabriele D'Annunzio

Il 3 febbraio 1916, durante la prima guerra mondiale, una squadra austro-ungarica formata dall'incrociatore corazzato SMS Sankt Georg, da tre cacciatorpediniere e due torpediniere, bombardò Ortona e San Vito Chietino; l'azione distruttiva venne fortunosamente interrotta dall'intervento di un treno armato della Regia Marina munito di pezzi da 152/40 che con la sua controbatteria costrinse le navi ad interrompere l'azione[11]; una lapide posta nell'area della ex stazione ferroviaria ricorda l'avvenimento.

Durante il secondo conflitto mondiale la cittadina subì danni di notevole entità a causa dei bombardamenti aerei e terrestri di cui fu vittima, tanto da venire inserita fra i 35 comuni abruzzesi "sinistrati dalla guerra" (di cui 21 nella sola Provincia di Chieti) e pertanto tenuti a dotarsi di un piano di ricostruzione.[12] La vicinanza alla Linea Gustav e il coinvolgimento della cittadina, seppure in forma marginale, nella battaglia di Ortona (dicembre 1943), che, nella sua fase culminante, fu combattuta a meno di 10 chilometri di distanza in linea d'aria da San Vito, possono, in gran parte, spiegare le distruzioni materiali e le perdite umane che si produssero. Alcuni edifici storici, fra cui il Castello medievale, riportarono danni considerevoli, mentre una torre medievale, situata in Marina di San Vito, venne interamente rasa al suolo.

Il trabocco Valle Grotte presso la costa sanvitese
Il trabocco "Valle Grotte" presso la costa sanvitese

A partire dagli anni sessanta e settanta la frazione di San Vito Marina si è notevolmente sviluppata sia in virtù del turismo, sia grazie alle comunicazioni autostradali che in quegli anni ebbero la priorità sui trasporti su strada e ferroviari. Nel 1969 entrò in funzione la tratta autostradale Pescara - Vasto, con una uscita, quella di Lanciano, situata a soli 4 km di distanza da San Vito Chietino. Nel 1973 fu aperto l'intero tratto Bologna-Bari e nel 1975 l'autostrada fu completata fino a Taranto. Per quanto riguarda le comunicazioni ferroviarie, è stata aperta al pubblico, in età più recente, la nuova Ferrovia Sangritana (2005), con collegamento Pescara-Ortona-Lanciano-Vasto.


I Trabocchi


Lo stesso argomento in dettaglio: Trabocco (macchina da pesca).

I trabocchi furono inventati nel XVIII secolo da famiglie ebree di pescatori, sulla costa di San Vito. Il trabocco più antico è infatti quello di Punta Turchino, descritto anche da D'Annunzio in uno dei suoi più celebri romanzi, Il trionfo della morte (1894), ma già citato in lettere a Barbara Leoni sua amante nel 1889, e ricostruito nel 2016 in seguito alla distruzione avvenuta due anni prima a causa di una violenta mareggiata. Successive costruzioni si ebbero anche in Puglia (Vieste e Peschici). Oggi i trabocchi sono stati ricostruiti ed ampliati rispetto ai precedenti originali, ma non sono più funzionali al loro scopo precipuo, ovvero quello della pesca.

Il porto di San Vito Chietino (2006), lungomare di Gualdo, con i Trabocchi Vento di Scirocco e San Giacomo
Il porto di San Vito Chietino (2006), lungomare di Gualdo, con i Trabocchi "Vento di Scirocco" e "San Giacomo"

Diversamente non potrebbe essere, anche perché, nonostante gli importanti interventi di raccolta delle aste fognarie effettuati dai comuni del bacino imbrifero fin dagli anni sessanta, il funzionamento non sempre a pieno regime degli impianti di depurazione che sussiste ancor oggi ha permesso in varie occasioni l'accumulo di una certa quantità di agenti inquinanti nel torrente Feltrino che sfocia nei pressi del molo, rendendo non sempre commestibile l'eventuale ittiofauna pescata. I trabocchi nell'area comunale sanvitese sono:


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


San Vito Chietino

Corso Trento e Trieste e la chiesa di San Francesco
Corso Trento e Trieste e la chiesa di San Francesco
La facciata della chiesa dell'Immacolata Concezione
La facciata della chiesa dell'Immacolata Concezione
Veduta da Piazza Garibaldi della Parrocchia dell'Immacolata Concezione
Veduta da Piazza Garibaldi della Parrocchia dell'Immacolata Concezione
Interno della chiesa di San Francesco da Paola (2015), prima del restauro
Interno della chiesa di San Francesco da Paola (2015), prima del restauro
Chiesa della Madonna delle Vigne, in contrada Sciutico, interno
Chiesa della Madonna delle Vigne, in contrada Sciutico, interno
La mura del castello, via Orientale
La mura del castello, via Orientale

Sant'Apollinare Chietino e altre contrade


Architetture militari


Dalla relazione si apprende anche che la torre del XVI secolo fu costruita sopra una originaria del 1395, rifatta nel 1427 dai lancianese e poi ristrutturata ancora nel 1842, quando era usata come porto doganale. La torre misurava 21 metri di lato, lo storico Vittorio Faglia non riuscì a trovarne tracce, scavando presso l'area archeologica di Murata Bassa, accanto al Feltrino, seppur indagando sulle carte del 1805 del Rizzi-Zanoni, e quella del 1854; tuttavia esistono delle fotografie del sanvitese Francesco Maria Borga che mostrano i ruderi della torre alla fine del XIX secolo preso la spiaggia della Marina, che doveva trovarsi proprio nel piazzale davanti alla scalinata dove oggi sorge la chiesa della Madonna del Porto. Prima della sua caduta, la torre era usata come ufficio doganale per le merci che approdavano al porto.


Edifici civili


Veduta della frazione di San Vito Marina dal pontile del lungomare (diurna), sopra il colle veduta del paese alto
Veduta della frazione di San Vito Marina dal pontile del lungomare (diurna), sopra il colle veduta del paese alto
Palazzo Tosti in piazza Garibaldi
Palazzo Tosti in piazza Garibaldi
Palazzo Altobelli
Palazzo Altobelli

Attualmente l'edificio è adibito a casa-museo dedicata a Gabriele D'Annunzio. Il promontorio, denominato anch'esso "dannunziano", si configura, come abbiamo già fatto accenno, come parte dell'eremo e ospita un piccolo centro di documentazione sulla flora e fauna marina della zona. È situato al di sopra del Trabocco Turchino, descritto e immortalato da D'Annunzio in uno dei suoi romanzi, Il trionfo della morte.


Mura e siti archeologici


Scorcio di San Vito vecchia, via del Macello
Scorcio di San Vito vecchia, via del Macello

Le prime notizie di San Vito risalgono all'età romana, quando esisteva (e le rovine attuali lo dimostrano) un porto fluviale presso località Murata Bassa, ossia l'attuale porticciolo turistico della Marina. Il borgo vero e proprio sopra la cresta collinare si sviluppò nell'VIII secolo, insieme al culto di San Vito Martire, e con i Longobardi entrò nel ducato di Spoleto. Con la conquista normanna dell'XI secolo San Vito si dotò di mura di cinta, con l'edificazione del fortino militare detto Castellalto. Nel periodo aragonese il porto sanvitese era usato con scalo commerciale da Lanciano, il che provocò varie lotte con la vicina rivale Ortona, che dal XIV secolo fino al 1426 varie volte tentò di evitare la ricostruzione potenziata del porto da parte di Lanciano, fino allo scoppio di una guerra, sanata da San Giovanni da Capestrano. Con la decadenza delle fiere in seguito alle guerre franco-spagnole per il dominio del Regno di Napoli, San Vito decadde, e venne venduta a Sancho Lopez nel 1528, che lo vendette a vari altri signori, come i Caracciolo, fino a diventare municipio nell'800, incluso nel distretto di Lanciano. La parte più antica di San Vito inizia da Piazza Garibaldi e termina lungo il corso Trento e Trieste, le mura parzialmente visibili della cinta delimitano la parte del torrione sud-est in Piazza Garibaldi, e via Mario Bianco.

Il castello era un piccolo fortilizio militare collegato alle mura di cinta e alle torri di controllo, che sono visibili lungo via Orientale e via Mario Bianco, in parte inglobate nelle case nel Settecento, e in parte ancora visibili, che denunciano l'aspetto in opus mixtum e opus cementicium. Torri riadattate a case sono visibili nel cuore del paese, il castello era l'attuale palazzo comunale con il Comando dei Carabinieri in Largo Altobelli, torri sono visibili lungo corso Mazzini e l'inizio di corso Trento e Trieste, mentre un'altra porzione delle mura medievali in via Bianco, mentre l'antico palazzo del Capitano in stile rinascimentale. Una parte del giardino privato del castello e della piazza d'Armi è stata riadattata come Teatro all'aperto "Due Pini".


Altri monumenti e luoghi d'interesse


Lo stesso argomento in dettaglio: Costa dei Trabocchi e Riserva naturale guidata Grotta delle farfalle.
Teatro Due Pini, corso Mazzini
Teatro Due Pini, corso Mazzini
Veduta della Marina di San Vito dal pontile sul lungomare
Veduta della Marina di San Vito dal pontile sul lungomare
Uno dei tanti trabocchi di San Vito Chietino
Uno dei tanti trabocchi di San Vito Chietino
ritratto di d'Annunzio
ritratto di d'Annunzio

San Vito nella letteratura: Gabriele D'Annunzio


Lo stesso argomento in dettaglio: Costa dei Trabocchi, Gabriele D'Annunzio, Il trionfo della morte ed Eremo dannunziano.
Panorama del promontorio dannunziano
Panorama del promontorio dannunziano

L'Abruzzo è stato per circa un quarto di secolo (1879-1905) presente nella produzione letteraria di D'Annunzio, sia nelle sue raccolte poetiche (soprattutto, ma non solo, in Canto novo), sia nei suoi romanzi e novelle (Il trionfo della morte, Le vergini delle rocce, Le novelle della Pescara) sia, successivamente, in alcuni dei suoi più importanti drammi teatrali (La figlia di Jorio e La fiaccola sotto il moggio). Oltre alla Pescara natale e alla vicina Francavilla al Mare, in cui soggiornò ripetutamente, ospitato nel celebre Conventino dall'amico fraterno Francesco Paolo Michetti, rivestì particolare importanza per il poeta il periodo trascorso a San Vito Chietino nel 1889[34] con la donna che all'epoca amava, Barbara Leoni (1862-1949)[35]. L'alloggio prescelto era costitituito da una casa rurale situata su un promontorio lambito dall'Adriatico nella località sanvitese di Portelle, nota oggi come eremo dannunziano, lungo la Strada statale 16 Adriatica, direzione Fossacesia Marina. Il Vate rimase particolarmente colpito dalla bellezza del luogo che ribattezzò Il paese delle ginestre. Nel 1894 D'Annunzio pubblicò, in ricordo dell'esperienza vissuta, il romanzo Il Trionfo della morte, cui abbiamo fatto precedentemente accenno, ambientato in massima parte a San Vito e nei suoi immediati dintorni.

Nel romanzo infatti, il protagonista, Giorgio Aurispa, nobile abruzzese residente a Roma, si trasferisce a San Vito Chietino per potersi dedicare con tranquillità alla letteratura e allo studio del superuomo di Nietzsche e nel contempo concedersi un periodo di riposo con l'amante Ippolita Sanzio, che, per ammissione dello stesso D'Annunzio va identificata con Barbara Leoni.[36] Giorgio inizialmente è affascinato dalla natura, e anche dalle usanze abruzzesi, ma poi ne resta sconvolto per le superstizioni che ancora contraddistinguono quelle genti, fra cui la credenza nelle streghe che dissanguano i bambini. L'estraneità di Giorgio nei confronti di una umanità così diversa da lui, raggiunge il suo punto algido quando egli e Ippolita si recano in pellegrinaggio a Casalbordino nel Santuario della Madonna dei Miracoli, dove una massa di infermiere e malati si flagella macabramente davanti alla statua della Vergine (tale esperienza fu vissuta dallo stesso D'Annunzio e dalla Leoni). E sarà proprio la consapevolezza maturata dal protagonista di tale estraneità verso quel mondo e verso tutti gli altri mondi possibili, dalla sua terra d'origine, l'Abruzzo, fino a Roma, con i suoi ambienti dorati, a « [...] impressionare potentemente il suo spirito e a innescare quel meccanismo autodistruttivo che condurrà alla tragedia finale.»[37]. Giorgio Aurispa si lancerà infatti da un promontorio andando incontro alla morte insieme all'amante.

Dopo una lunga assenza Gabriele D'Annunzio tornò a visitare San Vito Chietino. «In uno degli gli anni stanchi...», scrisse il poeta nel 1935, « [...] prima della buona guerra, io volli tornare in incognito al paese delle chiare ginestre e della bruma come un'oliva Favetta...». Nell'eremo ritrovò un vecchio conoscente, Cola di Cinzio « [...] che raccontava la storia a modo suo,con l'accento di un favolatore d'inverno...»[38]


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[39]


Etnie e minoranze straniere


Nel comune sono residenti 379 cittadini di nazionalità non italiana, che rappresentano circa il 7,1% della popolazione complessiva. I gruppi etnici stranieri più numerosi provengono dall'Europa orientale (Romania soprattutto, ma anche Polonia e Ucraina) e dai Balcani (Albania) come si desume dai dati statistici qui di seguito riportati e relativi al 31 dicembre 2015[40]

ProvenienzaUnità
Romania130
Albania73
Polonia19
Argentina19
Francia10
Ucraina10

Cultura



Eventi



Economia


Nell'economia della cittadina occupa un posto di assoluto rilievo il turismo, sia balneare, sia culturale, sviluppatosi quest'ultimo grazie alla presenza dei Trabocchi, dell'Eremo dannunziano, dei tanti edifici civili e religiosi di pregio che danno lustro al centro storico, della vicina Abbazia di San Giovanni in Venere, che seppur situata nel territorio comunale di Fossacesia è facilmente raggiungibile in tempi brevi da San Vito Chietino. La frazione di Marina di San Vito è fornita di alberghi e camping, nonché ristoranti e locali di vario tipo. Sono frequenti anche le escursioni marine lungo tutta la costa dei Trabocchi, il cui cuore pulsante è costituito dalla fascia litoranea dei Comuni di San Vito Chietino, Rocca San Giovanni e Fossacesia. Ad animare ulteriormente la vita turistica sia del Centro storico sia del borgo marinaro, sono, soprattutto in estate, i numerosi eventi ricreativi e culturali organizzati dal Comune e dalla Pro loco.

L'agricoltura locale, fonte principale di reddito fino alla fine degli anni cinquanta, ha mantenuto una notevole importanza sia nel settore vinicolo sia in quello oleario, il cui livello qualitativo ha permesso alla città di entrare a far parte, a pieno titolo, dell'Associazione nazionale città dell'olio


Infrastrutture e trasporti



Strade



Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di San Vito-Lanciano.

Il comune di San Vito Chietino è attualmente servito dalla nuova stazione RFI di San Vito-Lanciano sulla Linea Adriatica Ancona - Lecce. Tale stazione è situata nella frazione Marina di San Vito, arretrata nell'entroterra rispetto alla vecchia stazione RFI di San Vito-Lanciano situata sulla costa ma dismessa nel 2005 a seguito del nuovo tracciato in variante.

Vecchia stazione RFI di San Vito-Lanciano
Vecchia stazione RFI di San Vito-Lanciano

In passato il centro storico di San Vito Chietino ed alcune sue frazioni erano raggiungibili con la Ferrovia Sangritana che originava dalla stazione di San Vito Marina adiacente alla vecchia stazione RFI di San Vito-Lanciano. Da quest'ultima stazione transitavano alcune corse della Sangritana da e per Pescara o Termoli, poiché il capolinea di San Vito Marina era stazione di testa.

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di San Vito-Lanciano (1864).

Le fermate della Ferrovia Sangritana a servizio del comune e delle sue frazioni erano: San Vito Marina, San Vito Trasbordo, Cericola, San Vito Città, Ruvo dello Zucchero. La linea poi continuava fino a Castel di Sangro (FAS).


Porti


San Vito ha un porto commerciale non idoneo per l'attracco di grandi navi, dunque il porto più vicino è quello di Ortona, a 7 km di distanza, oppure quello di Vasto. Si prosegue successivamente per la SS 16 Adriatica.


Mobilità urbana


Il centro è molto ben collegato a Ortona-Pescara-Vasto e Lanciano. Vi sono trasporti urbani gestiti dalla linea bus Sangritana, che percorre tutto il giorno, a orario continuato, salvo blocco temporaneo del servizio, le strade principali, collegando inoltre molto bene sia il comune superiore a quello inferiore, che San Vito stessa alle contrade. La stazione dei bus si trova vicino al campo da calcio, a San Vito Marina.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 novembre 1993 26 maggio 2002 Gianfranco Basterebbe Lista Civica di Sinistra Sindaco [41][42]
27 maggio 2002 27 maggio 2007 Maria Teresa Giannantonio Lista Civica di Centro-sinistra Sindaco [43]
28 maggio 2007 11 giugno 2017 Rocco Catenaro Lista Civica di Centro-destra Nuova Alleanza Sindaco [44][45]
12 giugno 2017 in corso Emiliano Bozzelli Lista Civica San Vito Bene Comune - grazie San Vito Chietino Sindaco [46]

Gemellaggi



Sport



Calcio


La squadra del San Vito 83 L.d.N (Lino de Nardis) partecipa attualmente al campionato di Prima Categoria abruzzese e disputa gli incontri casalinghi nello stadio "Tommaso Verì".

La Storia Calcistica Sanvitese vede le prime apparizioni alla fine degli Anni '40, quando si organizzavano "incontri domenicali" tra una rappresentativa del Capoluogo (denominata "Capammond'") ed una della Marina (denominata "Capabball'").

La prima società calcistica nacque nel 1957 con il nome di Pro Calcio e partecipò per cinque anni ad un campionato secondario regionale denominato Prima Divisione.


Basket


La squadra con maggior successo fu il Basket San Vito, che nel 2010 raggiunse C1 nazionale. Negli anni successivi il Basket San Vito ha ceduto il proprio titolo alla We're Basket, che svolge il campionato di B2 oltre ad attività di settore giovanile anche nell'area sanvitese.


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Lajatico è il Comune più ricco d'Italia. La mappa dei redditi degli italiani pre-pandemia, in Il Sole 24 Ore, 27 maggio 2021.
  5. San Vito Chietino | Regione Abruzzo | Dipartimento Sviluppo Economico - Turismo, su abruzzoturismo.it. URL consultato il 23 ottobre 2020.
  6. I valori demografici relativi al capoluogo comunale e alle frazioni di Marina di San Vito e Sant'Apollinare relativi al censimento del 2001 sono stati estratti sito dell'ISTAT, Istituto Nazionale di Statistica, Roma
  7. i dati sono estratti dal sito: it.climate-data.org
  8. Autori Vari, San Vito Chietino e la sua storia (1ª parte), su sangroaventino.it, Sangroonline, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  9. Autori Vari, San Vito Chietino e la sua storia (2ª parte), su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  10. Autori Vari, Archivio Storico (Informazioni sull'Archivio Storico Comunale), su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2008.
  11. Marina Militare
  12. sito Restauroprogetto (sintesi di un testo di Lucia Serafini, Danni di guerra e danni di pace. Ricostruzione e città storiche in Abruzzo nel secondo dopoguerra, Villa Magna (Ch)
  13. Chiesa di San Francesco da Paola, landbau srl, 2006.
  14. Autori Vari, Chiesa dell'Immacolata Concezione, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  15. Autori Vari, Chiesa della Madonna del Porto, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  16. Autori Vari, Chiesa di San Rocco, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  17. Autori Vari, Chiesa di San Gabriele dell'Addolorata, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  18. Autori Vari, Chiesa della Madonna delle Grazie, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  19. Autori Vari, Chiesa della Madonna delle Vigne, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  20. sito: Tesori d'Abruzzo
  21. sito Sangroaventino.
  22. Autori Vari, Eremo D'Annunziano - Eremo delle Portell, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2007).
  23. Autori Vari, Palazzo Tosti, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2007).
  24. Autori Vari, Palazzo Rossetti, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  25. Autori Vari, Palazzo D'Onofrio a Sant'Apollinare, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  26. Autori Vari, Palazzo Altobelli, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  27. Autori Vari, Case Liberty, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  28. Autori Vari, Cinta Muraria, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  29. Autori Vari, Sito Archeologico di Murata Bassa, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  30. Autori Vari, Fonte Grande, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  31. Autori Vari, Fonte Cupa, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  32. Autori Vari, Trabocco del Turchino, su sangroaventino.it, Sangroaventino, 2004. URL consultato il 13 dicembre 2009.
  33. Autori Vari, Tipicità frentane da tutelare: l'esempio della Grotta delle Farfalle, su lanciano.it, 23 novembre 2008. URL consultato il 25 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2008).
  34. L'Abruzzo e d'Annunzio, dal sito: Abruzzo in Arte
  35. Elvira Natalia Fraternali, questo era il vero nome della donna, sposata Leoni, ebbe una relazione amorosa con D'Annunzio fra il 1887 e il 1892, ricevendo in quegli anni oltre mille lettere dal poeta, vendute nel 1932 al bibliofilo Mario Guabelli di Biella che tentò inutilmente di rivenderle a D'Annunzio nel 1935. Cfr. Gabriele D'Annunzio, Il libro segreto (a cura di Pietro Gibellini), Milano, BUR Rizzoli (RCS Libri), ed. 2010, ISBN 978-88-17-04262-8, p. 90 (nota); I edizione, Gabriele D'Annunzio, Milano, Mondadori, 1935
  36. «Così Barbara Leoni mi fu ridonata dalla tristezza e dalla poesia [...] ella divenne Ippolita Sanzio. Il libro si intitolò Il trionfo della morte». Cit. da: Gabriele D'Annunzio, op. cit., (a cura di Pietro Gibellini), 2010, p. 93
  37. Citazione tratta da Massimo Costantini e Costantino Felice (curatori), AA. VV.Storia D'Italia, Le Regioni dall'Unità a Oggi. L'Abruzzo, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2000 (Opera realizzata con la collaborazione della Regione Abruzzo), ISBN 88-0615123-1, p. 688
  38. entrambe le cit. sono tratte da Gabriele D'Annunzio, op. cit., (a cura di Pietro Gibellini), 2010, pp. 93 e 94
  39. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  40. Statistiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 6 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
  41. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 21 novembre 1993, su elezionistorico.interno.gov.it.
  42. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 16 novembre 1997, su elezionistorico.interno.gov.it.
  43. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 26 maggio 2002, su elezionistorico.interno.gov.it.
  44. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 6 maggio 2012, su elezionistorico.interno.gov.it.
  45. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 27 maggio 2007, su elezionistorico.interno.gov.it.
  46. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 11 giugno 2017, su elezionistorico.interno.gov.it.

Bibliografia



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[de] San Vito Chietino

San Vito Chietino ist eine italienische Gemeinde (comune) mit 5320 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Chieti in den Abruzzen. Die Gemeinde liegt etwa 24 Kilometer südöstlich von Chieti unmittelbar am Adriatischen Meer. Die Gemeinde ist Teil der Costa dei Trabocchi. Der kleine Fluss Feltrino durchquert die Gemeinde, bevor er in die Adria mündet.

[en] San Vito Chietino

San Vito Chietino is a town and comune in the province of Chieti in the Abruzzo region of central Italy.

[es] San Vito Chietino

San Vito Chietino es un municipio de 4.998 habitantes en la provincia de Chieti. Es una localidad eminentemente turística, conocida por sus playas.

[fr] San Vito Chietino

San Vito Chietino est une commune de la province de Chieti dans les Abruzzes en Italie.
- [it] San Vito Chietino

[ru] Сан-Вито-Кьетино

Сан-Вито-Кьетино (итал. San Vito Chietino) — коммуна в Италии, расположена в регионе Абруццо, подчиняется административному центру Кьети.



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