San Nazzaro Val Cavargna (San Nazzè in dialetto comasco[N 1], AFI: /ˌsaŋ naˈdzɛ/, e semplicemente San Nazzaro fino al 1863) è un comune italiano di 275 abitanti della provincia di Como in Lombardia.
San Nazzaro Val Cavargna comune
San Nazzaro Val Cavargna – VedutaSan Nazzaro Val Cavargna vista da Cusino
Al tempo del Ducato di Milano, il comune di San Nazzaro era membro della pieve di Porlezza[5].
Al tempo di Maria Teresa d'Austria, San Nazzaro costituiva un importante polo estrattivo-siderurgico del Ducato di Milano[4].
Le politiche di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia da parte di Napoleone Bonaparte comportarono, nel 1812, un allargamento dei confini territoriali di San Nazzaro, al quale vennero aggregati i comuni di Cavargna e San Bartolomeo[5]. In seguito alla caduta di Napoleone, l'aggregazione venne tuttavia abrogata con l'attivazione, da parte degli austro-ungarici, dei comuni della Provincia di Como del Regno Lombardo-Veneto[5] .
Nel 1863 la denominazione di "San Nazzaro" venne modificata in "San Nazzaro Val Cavargna"[5].
Tra il 1928 e il 1950 San Nazzaro Val Cavargna e San Bartolomeo Val Cavargna formarono un unico comune[5].
Simboli
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 giugno 1962.[6]
«D'azzurro, al bue pascente, pezzato, fermo su campagna di verde. Sullo sfondo, due colline in prospettiva, il canton sinistro del capo, caricato di tre spighe di grano al naturale poste a ventaglio. Ornamenti esteriori da Comune.»
Le due colline in prospettiva, che rappresentano il Pizzo Menone e la Punta Gino.[7]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso
La chiesa dei Santi Nazzaro e Celso, il cui aspetto attuale si deve ad alcuni interventi architettonici del 1908[8][9], ha origini che affondano al XIII secolo[9]. Nel 1582 fu elevata al rango di parrocchiale[9].
Dell'antico edificio romanico rimane solo il campanile,[10] in pietra locale a vista, dotato di due piani di bifore situati al di sotto della cella campanaria e di resti di archetti in tufo[9]. Delle due bifore, solo una è completa di capitello a gruccia in tufo con colonnina, mentre l'altra l'altra ha semplicemente una pietra messa di traverso[9].
Internamente, la chiesa conserva alcuni stucchi di epoca barocca, un paliotto in scagliola e, appese alle pareti, tele Settecentesche di una Via Crucis eseguita da artisti di scuola popolare[9].
Altro
La chiesa di Sant'Antonio Abate, risalente al XVI secolo, presenta una facciata su cui è possibile osservare resti di affreschi[11].
Al XVII secolo risale invece la chiesa di San Giovanni Battista[12].
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Note
Annotazioni
Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale Famiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.
Fonti
Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
Annalisa Borghese, San Nazzaro Val Cavargna, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p.397.
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