Le prime notizie di Sagrado si hanno intorno al 1130. Appartenne al Patriarcato di Aquileia, quindi alla Repubblica di Venezia dal 1420 fino al 1511, quando fu annesso ai domini asburgici, e da allora seguì le sorti della Contea Principesca di Gorizia e Gradisca. Nei pressi del confine tra i comuni di Sagrado e di Fogliano Redipuglia, lungo la SR 305, è ancora visibile un cippo che segnava il confine austroveneto. Nel 1921, dopo la prima guerra mondiale, Sagrado fu annessa al Regno d'Italia, assieme al resto della Venezia Giulia[8].
In località Peteano avvenne nel 1972 l'atto terroristico ricordato come strage di Peteano.
Geografia fisica
Viene collocato nella zona dialettale della Bisiacaria[9]. Il nome ha radici slovene quali Zagraj - Za gradišče (dietro la fortezza).
Il territorio comunale si estende tra la sponda sinistra del fiume Isonzo e l'altopiano carsico, fino all'estremo culmine del monte San Michele, teatro di sanguinosi ed epici scontri fra l'esercito italiano e quello austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale.
Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune erano 97[11].
Lingue e dialetti
A Sagrado, accanto alla lingua italiana, sono riconosciute e tutelate la lingua friulana[12] (anche se localmente viene parlato il dialetto bisiaco[13]) e la lingua slovena[7], nonostante gli sloveni fossero poco più del 2% nel 1910 e l'1,2% nel 1971[14][15]. Ai sensi della Deliberazione n. 28 del 24 novembre 2003 del Consiglio della Provincia di Gorizia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/1999, della legge regionale 15/1996 e della legge regionale 29/2007[16].[17].
Il comune inoltre fa parte della zona dialettale della Bisiacaria.
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