Roccagloriosa ('A Rocca in dialetto cilentano meridionale) è un comune italiano di 1 567 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
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Roccagloriosa comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Giuseppe Balbi (lista civica Libertà e partecipazione) dal 10-6-2018 | |
Territorio | ||
Coordinate | 40°07′N 15°26′E | |
Altitudine | 430 m s.l.m. | |
Superficie | 40,56 km² | |
Abitanti | 1 567[1] (31-3-2022) | |
Densità | 38,63 ab./km² | |
Frazioni | Acquavena | |
Comuni confinanti | Alfano, Camerota, Celle di Bulgheria, Laurito, Rofrano, San Giovanni a Piro, Torre Orsaia | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 84060 | |
Prefisso | 0974 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 065107 | |
Cod. catastale | H412 | |
Targa | SA | |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] | |
Cl. climatica | zona D, 1 582 GG[3] | |
Nome abitanti | rocchetani, rocchesani o roccaglorensi | |
Patrono | san Giovanni Battista | |
Giorno festivo | 24 giugno | |
Cartografia | ||
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Sito istituzionale | ||
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Il territorio di Roccagloriosa si trova al centro di una regione geograficamente ben definita, che include le valli del Mingardo e del Bussento e si affaccia sul Golfo di Policastro. Questo comprensorio risulta racchiuso in un gruppo di rilievi: il Monte Scuro e il Monte Sacro a ovest, il massiccio del Cervati a nord e il Monte Rotondo a est. Tale disposizione permette di considerare la zona un'entità con caratteristiche peculiari nell’ambito cilentano. Il comprensorio è collegato da una serie di valichi attraverso i rilievi citati con le aree confinanti, vale a dire il territorio velino e Moio della Civitella a nord-ovest, il Vallo di Diano a nord e il Lagonegrese a est. La dorsale del Monte Capitenali, dove sorge il comune, costituisce uno spartiacque fra la valle del Mingardo e la valle del Bussento.[4]
Con la sua piccola frazione di Acquavena, è inserita nel territorio del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'Umanità nel 1998.
La tradizione popolare vuole che il nome di Roccagloriosa sia il composto del latino Rocca,-ae e Gloriosa. Il primo termine sta ad indicare la collocazione strategica del paese, per secoli una roccaforte, il secondo sottolinea la venerazione per la gloriosa Maria di Nazareth, madre di Dio.
Sulla collina denominata "Le Chiaie" sono stati ritrovati reperti databili all'età del Bronzo (II millennio a.C.). Testimonianze più importanti risalgono all'età del ferro (VIII-VI secolo a.C.), in cui nella zona si sviluppò un insediamento stagionale. A partire dal V secolo a.C. si sviluppò un abitato, formato da case a pianta rettangolare allungata, posate su uno zoccolo di pietra. Dal IV al III secolo a.C. si costituisce un perimetro difensivo dell'abitato, cioè una cinta muraria costruita con blocchi di calcare, che lascia all'esterno la necropoli. All'interno della cittadina così fortificata le abitazioni si dispongono in isolati rettangolari.[4]
Su un frammento di tavola bronzea rinvenuto durante gli scavi archeologici, databile al IV-III secolo a.C., è stato ritrovato uno statuto riguardante l'ordinamento istituzionali civile dell'antica cittadina, testimoniando quindi una notevole complessità della vita civile e amministrativa del popolo dei Lucani.[4]
Nel I secolo a.C., i superstiti alla distruzione di Orbitania eressero un nuovo insediamento, non lontano dal primo, su uno costone di roccia chiamato Armo. L'insediamento si chiamò Patrìzia, l'odierna Rocchetta, cittadina che visse fino al IV secolo d.C.
Alla fine del IV secolo, il generale Stilicone sbarcò con i suoi soldati nel golfo di Policastro, trovò la zona adatta per l'accampamento delle sue truppe. Queste si diedero al saccheggio e alla distruzione degli abitati vicini, e gli abitanti di Patrizia furono costretti a fondersi col nucleo originario: da questa unione nacque un nuovo insediamento, intorno ad una chiesetta del 412 dedicata alla Madonna, zona ancora oggi chiamata Rocca.
Nel VI secolo, in seguito alle invasioni bulgare, presso la Rocca venne costruito un castello, e si costituirono gli abitati di Aquavena, Celle Bulgheria e Rocchetta.
Nel 590 fu conquistata dai Longobardi, che ingrandirono il castello. Nel XIII secolo questo era uno dei castra exempia di Federico II di Svevia, e se ne riservava l'affidamento direttamente alla casta regnante.
In epoca moderna, il castello dovette subire il saccheggio delle truppe napoleoniche, il 3 agosto 1806. Questo fu incendiato e devastato, per poi essere in buona parte demolito negli anni '50 del XX secolo.
Nello stesso periodo Celle ottenne l'autonomia amministrativa.
Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Torreorsaja, appartenente al distretto di Vallo del regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Torre Orsaja, appartenente al circondario di Vallo della Lucania.
Abitanti censiti[6]
L'Antiquarium locale custodisce numerosi reperti archeologici che risalgono al IV e al III secolo a.C.[7].
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Roccagloriosa. |
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1946 | 1952 | Raffaele Marotta | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1952 | 1958 | Domenico Finamore | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
1958 | 1968 | Giovanni Tambasco | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
1968 | 1971 | Silvestro Prota | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | |
1971 | 1972 | Francesco Alfinito | commissario prefettizio | Sindaco | |
1972 | 1977 | Silvestro Prota | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | |
1977 | 1990 | Carmine Balbi | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1990 | 1992 | Giovanni Scavariello | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1992 | 1993 | Francesco Salurso | commissario prefettizio | Sindaco | |
1993 | 2002 | Maria Balbi | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
2002 | 2007 | Gerardino Cavaliere | L'Ulivo | Sindaco | |
2007 | 2012 | Giuseppe Balbi | Lista Civica | Sindaco | |
2012 | 2013 | Giuseppina Supino | commissario prefettizio | Sindaco | |
2013 | 2018 | Nicola Marotta | Lista Civica (Centro-sinistra) | Sindaco | |
2018 | in carica | Giuseppe Balbi | Lista Civica | Sindaco | |
Il comune fa parte della Comunità montana Bussento - Lambro e Mingardo
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Sinistra Sele.
Altri progetti
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