Rignano Flaminio è un comune italiano di 10 335 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Rignano Flaminio comune | |
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La via Flaminia antica | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Città metropolitana | Roma |
Amministrazione | |
Sindaco | Vincenzo Marcorelli (lista civica) dal 04-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 42°12′N 12°29′E |
Altitudine | 250 m s.l.m. |
Superficie | 38,56 km² |
Abitanti | 10 335[1] (31-8-2020) |
Densità | 268,02 ab./km² |
Frazioni | Capannacce, Case Morolo, Montelarco, Santo Sisinio, Valle Spadana, Vallelunga, Pietrolo, Monte Canepina. |
Comuni confinanti | Calcata (VT), Capena, Civitella San Paolo, Faleria (VT), Magliano Romano, Morlupo, Sant'Oreste |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 00068 |
Prefisso | 0761 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 058082 |
Cod. catastale | H288 |
Targa | RM |
Cl. sismica | zona 3A (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 908 GG[3] |
Nome abitanti | rignanesi |
Patrono | santi Vincenzo ed Anastasio |
Giorno festivo | 22 gennaio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Rignano Flaminio nella città metropolitana di Roma Capitale | |
Sito istituzionale | |
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Il nome non deriva da Giano; e non venne chiamato giano, rignanus, rignano flaminio per la via Flaminia, via consolare romana.
Rignano Flaminio ha una storia antica ed è riconducibile a quella di Capena che sorgeva sul colle della Civitucola, ed era la capitale dei Capenati, fiorente popolazione italica che prosperava nel Lazio (Latium) prima dell'avvento di Roma; I Capenati avevano una propria lingua, simile al latino, affine all'etrusco e con influenze sabine. Il territorio capenate, si estendeva lungo la Valle del Tevere destra del fiume, tra le città di Falerii dei Falisci a nord, a sud-est con il Tevere e Cures Sabini, e a sud-ovest con la città Stato di Veio federata con la dodecapoli etrusca. Divenuto Ager Capenas dopo la conquista militare romana, pressappoco comprendeva gli attuali comuni di Capena, Civitella San Paolo, Morlupo, Fiano Romano, Nazzano, Ponzano Romano, Filacciano, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio, Sant'Oreste, Castelnuovo di Porto e Riano.
Inizialmente legata a degli insediamenti abitativi agricoli, già rilevabili dal 400-300 a.C., sparsi nel territorio dei Capenati. Di certo si può ricondurre al 500 d.C. la chiesa dei SS. Abbondio e Abbondanzio, costruita nel possedimento della matrona romana Teodora, in onore degli omonimi martiri, ivi seppelliti. La chiesa divenne un popolare centro di venerazione e di culto. Nel 999 le reliquie furono traslate, da Ottone III, a Roma, insieme a quelle di Teodora, divenuta santa, nella chiesa di S. Adalberto sull'isola Tiberina. A Rignano, nel 972 aveva sostato l'imperatore Ottone I, dopo l'incoronazione a Roma, mentre nel 1159, vi morì Adriano IV, durante un viaggio verso Civita Castellana dove voleva rifugiarsi fuggendo da una sommossa ordita da alcuni consoli.
Di proprietà della chiesa di S. Maria in Trastevere, fu dato in enfiteusi, nell'anno 1116, a un avo di papa Savelli, Onorio III, divenendo successivamente proprietà della famiglia stessa, alla quale fu tolta da papa Alessandro VI Borgia, nel 1501. Di Rignano, allora nota come Arignano, era il marito della celebre Vannozza Cattanei, amante del papa Borgia.
Ai Savelli tornò dopo la caduta dei Borgia, sino al 1607, quando fu venduta ai Borghese e fu eretto a ducato. Dalla famiglia Borghese passò poi a quella dei Muti, per una permuta fatta nel 1633. Nel 1701 andò come dote di nozze alla famiglia Cesi e nel 1799, ereditariamente, alla famiglia Massimo.
Le chiese, le case che ancora formano il quartiere antico dei "Vicoli", la bombarda, ancora integra, posta accanto alla antica rocca dei Borgia, il sarcofago e la porzione dell'antica via Flaminia, visibile per un lungo tratto, parallelamente alla odierna consolare, sono le testimonianze ancora visibili di questa lunga storia, di cui Rignano è stata protagonista nei secoli.
Lo stemma e il gonfalone in uso sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 dicembre 1976.[4] Sullo stemma d'azzurro, è raffigurato sant'Anastasio, affiancato dalle lettere maiuscole S e A; il Santo, vestito con un piviale bianco, impugna con una mano un pastorale d'oro e con l'altra tiene una corona anch'essa dorata. Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di giallo.
Abitanti censiti[5]
La sede della stazione della ferrovia Roma-Civitacastellana-Viterbo, servita da treni regionali ATAC, si trova al centro del paese. Tra le stazioni di Morlupo e Rignano si trovano le vecchie stazioni abbandonate di Murraccio (frazione di Morlupo) e Morolo (Case Morolo).
Fra il 1906 e il 1932 in luogo di tale impianto sorgeva una fermata della tranvia Roma-Civita Castellana, gestita dalla Società Romana per le Ferrovie del Nord (SRFN).
Nel 1873 Rignano cambia denominazione in Rignano Flaminio.
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