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Civita Castellana è un comune italiano di 15 130 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio. È sorta sulle rovine di Falerii Veteres città dei falisci di epoca arcaica.

Civita Castellana in un dipinto di Edward Lear (1844)
Civita Castellana in un dipinto di Edward Lear (1844)
Palazzo comunale
Palazzo comunale
Monte Soratte visto da Civita Castellana
Monte Soratte visto da Civita Castellana
Civita Castellana
comune
Civita Castellana – Veduta
Civita Castellana – Veduta
Piazza G. Matteotti a Civita Castellana
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lazio
Provincia Viterbo
Amministrazione
SindacoLuca Giampieri (Fratelli d'Italia) dal 21-9-2020
Territorio
Coordinate42°17′46″N 12°24′36″E
Altitudine145 m s.l.m.
Superficie84,22 km²
Abitanti15 130[1] (31-8-2022)
Densità179,65 ab./km²
FrazioniBorghetto, Pian Paradiso, Sassacci
Comuni confinantiCastel Sant'Elia, Collevecchio (RI), Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Magliano Sabina (RI), Nepi, Ponzano Romano (RM), Sant'Oreste (RM)
Altre informazioni
Cod. postale01033
Prefisso0761
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT056021
Cod. catastaleC765
TargaVT
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 703 GG[3]
Nome abitanticivitonici
Patronosanti Giovanni e Marciano, martiri romani
Giorno festivo16 settembre
Cartografia
Civita Castellana
Civita Castellana – Mappa
Civita Castellana – Mappa
Posizione del comune di Civita Castellana nella provincia di Viterbo
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


La città è situata su uno sperone tufaceo, tra le profonde gole di due affluenti del Treja che raggiunge dopo poco la foce nel Tevere, ai piedi dei Monti Cimini, lungo la via Flaminia nella Valle del Tevere. Si trova in una zona originata dalle eruzioni del vulcano Vicano che hanno generato il tufo rosso, che caratterizza il territorio. In seguito all'innalzamento dell'area, l'azione erosiva delle acque ha dato origine alle profonde gole che sono uno dei caratteri più suggestivi del paesaggio.

«La città è costruita su tufo vulcanico, nel quale m’è parso di ravvisare cenere, pomice e frammenti di lava. Bellissima la vista del castello: il Monte Soratte, una massa calcarea che probabilmente fa parte della catena appenninica, si erge solitario e pittoresco. Le zone vulcaniche sono molto più basse degli Appennini, e solo i corsi d'acqua, scorrendo impetuosi, le hanno incise creando rilievi e dirupi in forme stupendamente plastiche, roccioni a precipizio e un paesaggio tutto discontinuità e fratture.»

(Johann Wolfgang von Goethe, Italienische Reise[4])

Clima



Storia



Leggenda


Secondo la leggenda fu il greco Halaesus o Aleso il fondatore di Falerii Veteres. Figlio di Agamennone, re di Micene, e della bella schiava di guerra Briseide, già profondamente amata da Achille ed a lui sottratta con forza per Agamennone, fuggì dopo l'uccisione del padre, approdò sulle coste tirreniche e risalì il Tevere sino a Falerii Veteres.

Grandi scrittori del passato attribuiscono a lui le origini di questo territorio:

«Halaesus a quo se dictam terra falisca putat»

(Ovidio, Fasti (IV,73))

Virgilio nell'Eneide, il suo commentatore postumo Servio Mario Onorato, ed altri ancora lasciano testimonianze di questo grande eroe greco.


Preistoria


Nei pressi di Civita Castellana, tracce di frequentazione riferite ad epoca neolitica furono trovate nelle caverne lungo il margine sinistro del fosso di Fabbrece.[5]

Nelle vicinanze delle caverne di Fabbrece sono ubicate le cavernette segnalate in località Fontibassi, dove sarebbe stata raccolta abbondante industria litica.[6]

Tra i reperti di industria litica sono da segnalare la presenza in numerosi strumenti di ossidiana ed un frammento di ascia in pietra verde levigata; anche le punte di freccia e parte delle lame, sono state ricavate, da selce importata.[7] Alcuni reperti sono esposti al museo delle civiltà di Roma. In epoca preistorica intima è la connessione con il Tevere la cui ampia vallata, la Valle del Tevere, ha avuto la remota funzione di viabilita' come tratturo di terra e fluviale, sia in senso longitudinale che trasversale della penisola.


Epoca arcaica


La storia trimillenaria di Civita Castellana inizia con quella dei Falisci, una popolazione parlante una lingua simile al latino, ma in Etruria, e dunque tra la civiltà degli etruschi, quella capenate e quella dei romani. L'influenza etrusca sulla civiltà falisca è dunque fondamentale. Chiaro esempio è la scrittura della lingua falisca, di origine proto-Latina con influenza etrusca.

La valle del Treja rappresentava per Falerii Veteres una fondamentale via di comunicazione per raggiungere il guado preistorico-arcaico del Tevere e la viabilita' antica dei centri arcaici di Foglia e Poggio Sommavilla.

Le prime tracce di questa civiltà provengono dagli scavi dell'antica Falerii Veteres, che aveva rapporti commerciali con tutto il bacino del Mediterraneo. La maggior parte dei ritrovamenti di grande valore si trovano nel museo nazionale etrusco di Villa Giulia in Roma e nel museo archeologico dell'Agro Falisco in Civita Castellana che raccolgono anche i reperti rinvenuti nell'area falisca circostante la città. Reperti provenienti dal territorio falisco anche in altri grandi musei come il Louvre di Parigi. Un popolo guerriero, quello dei Falisci, che si scontrò inevitabilmente con la vicina Roma. Sconfitti, i Falisci furono letteralmente cacciati dal sito fortificato di Falerii Veteres e costretti a fondare un'altra città su una piana distante cinque chilometri. La nuova città si chiamò Falerii Novi.


Medioevo


Dopo un periodo di abbandono, la città tornò ad essere abitata, in seguito alle guerre gotiche e alle invasioni longobarde, dando vita a uno sviluppo urbanistico che ancora oggi conserva il suo tessuto medioevale. Falerii Veteres divenne così Civita Castellana. Nel corso dei secoli successivi Civita sarà il luogo dove papi come Clemente III e Adriano IV troveranno rifugio in situazioni di estremo pericolo.

Sul finire del secolo XII fu signoria di Giovanni dei Papareschi Senatore di Roma e durante il periodo del Basso Medioevo ci furono lotte tra due famiglie: i Prefetti di Vico e i Savelli, fino a quando, nel 1426, la Santa Sede non riaffermò la propria giurisdizione.


Rinascimento


Da quel momento la città seguì le sorti dello Stato della Chiesa e molti furono i papi che nel corso degli anni la visitarono e vi soggiornarono. Tra questi Alessandro VI, Giulio II, Pio VI. Fu sotto il pontificato di Alessandro VI Borgia che iniziarono i lavori nel forte Sangallo. Era l'anno 1494.

L'evento più importante del XVI secolo invece, fu l'attacco che i Lanzichenecchi sferrarono a Civita Castellana nel 1527. Questi per ben due volte cercarono di impossessarsene, avendone compreso l'importanza strategica. La città però riuscì a resistere. Fu in tale occasione che l'archivio cittadino venne bruciato.

I secoli XVII e XVIII furono secoli di pace e così ci si preoccupò di realizzare alcune opere pubbliche. Nel 1589 venne realizzato ponte Felice, nel 1609 la variante della via Flaminia, nel 1709 il ponte Clementino; il collegamento tra la Cassia e la Flaminia voluto da papa Pio VI risale invece al 1787.


Epoca moderna


Le idee della rivoluzione francese ben presto si diffusero in tutta Europa, Italia compresa. L'espansionismo territoriale francese che ne seguì giunse anche a Civita Castellana tanto che il 5 dicembre 1798 le truppe francesi, guidate dal generale MacDonald e facenti parte dell'armata del generale Championnet, sconfissero in battaglia le truppe napoletane guidate dal generale Mack. L'anno seguente gli Aretini si unirono agli altri nemici dei francesi ed attaccarono Civita Castellana, prendendola il 25 agosto 1799. I francesi ben presto si riappropriarono della città, ma nel 1799 tornò a far parte dello Stato Pontificio. Cadde di nuovo sotto dominio francese nel 1809 quando Roma e il Lazio furono annesse all'Impero e rimase sotto controllo francese fino al 1814.

Nel 1831 fu la base da cui i soldati pontifici arrestarono i patrioti del generale Giuseppe Sercognani originariamente diretti a Roma, con scontri a Otricoli, Ponte Felice e Borghetto. Nel 1867 i garibaldini, diretti a Mentana adoperarono la ferrovia nella vallata sottostante, ma non salirono in città. Il 13 settembre del 1870 la città fu assalita da due delle cinque divisioni italiane dirette a prendere Roma. Civita Castellana era difesa da una compagnia di zuavi pontifici e da una compagnia di disciplina, per un totale di poco più di 200 uomini. Due battaglioni di bersaglieri furono mandati ad aggirare la città per tagliare ai Pontifici la ritirata, poi, alle 9 del mattino del 13 settembre, l’artiglieria da campagna del IV Corpo italiano aprì il fuoco sulla fortezza e sulle mura. Nel frattempo una compagnia del XXXV Bersaglieri guadò il Treja e s’inerpicò fino alla città, raggiungendo la piazza, seguita da un battaglione del 39º Fanteria. Fanti e Bersaglieri si infilarono nelle case adiacenti al Forte Sangallo e cominciarono a tirare dalle finestre. Dopo un po' il forte issò bandiera bianca e mandò un parlamentare. Si raggiunse subito un accordo e il comandante la piazza, il capitano conte Papi, si arrese con tutto il presidio. I Pontifici non ebbero perdite; gli Italiani sette feriti, uno dei quali morì nella notte. Presa la città, gli italiani proseguirono per Nepi, Monterosi, La Storta e Roma, mettendo fine al secolare potere della Chiesa e annettendo Civita Castellana al Regno d'Italia.

È nel secolo XIX che a Civita Castellana inizia una svolta economica ad opera di Giuseppe Trevisan, un imprenditore veneto che vi impianta le prime fabbriche di ceramica. Quella della ceramica è una vocazione antica, dovuta anche alla facile reperibilità dell'argilla presente nel luogo. Col passare degli anni, accanto al settore artistico si sviluppa anche quello industriale, che avrà il suo apice nel secondo dopoguerra. I settori di produzione sono i sanitari, seguono le stoviglierie. Nasce il distretto industriale che comprende anche i paesi limitrofi.


Simboli


Lo stemma del Comune di Civita Castellana è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 19 novembre 1976.[8]

«D'azzurro, al cavaliere armato d'argento, su cavallo baio galoppante, impugnante con la destra un gagliardetto di rosso con le estremità bifide, astato d'argento; il tutto attraversante una porta di città d'oro in prospettiva, aperta di due feritoie rotonde del campo, merlata alla guelfa e fondata su terrazzo di verde, erboso.»

(D.P.R. 19.11.1976, concessione di stemma e gonfalone)

La figura di un cavaliere tenente un vessillo è simbolo di indipendenza civica ed è ripreso da una scultura medioevale posta su un muro esterno della locale chiesa di Santa Maria del Carmine.[9]


Toponomastica


Papa Gregorio V le attribuì il nome di civitas (città - cittadinanza), da cui "Civita". "Castellana" si riferisce al dominio che il luogo aveva sui castelli circostanti. Civita Castellana è conosciuta anche con il nome di Massa Castellania.[senza fonte]


Monumenti e luoghi d'interesse


Civita Castellana conserva un notevole patrimonio artistico e archeologico, infatti Falerii Veteres risulta essere uno dei principali siti delle età del ferro e del bronzo. È ricca di aree templari, di necropoli e di santuari.

Kylix a figure rosse degli amanti 350 a.C. necropoli Coste di Manone nella valle del Tevere, Faleri Veteres, conservata al Penn Museum
Kylix a figure rosse degli amanti 350 a.C. necropoli Coste di Manone nella valle del Tevere, Faleri Veteres, conservata al Penn Museum

Architetture religiose



Architetture civili



Architetture militari


Forte Sangallo
Forte Sangallo

Altro



Siti archeologici



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[15]


Lingue e dialetti


Al tempo dei falisci era diffusa la lingua falisca, un idioma simile al latino che durò fino alla conquista della città da parte dei romani, che la sostituirono con la lingua latina. Nei secoli, il latino volgare si evolse nel dialetto locale, detto "civitonico"; quest'ultimo è variante dei dialetti italiani mediani affine alle parlate circumvicine e più in generale ai dialetti umbri, anche se con notevoli influssi romaneschi negli ultimi decenni: è presente quindi un rafforzativo sulla lettera "t" in quanto consonante occlusiva alveolare sorda, in questo caso la "t", spesso si trasforma in "d" (es. Ponte Clementino → Ponde Clemendino). Presente anche una marginale componente di leccese dovuta all'emigrazione avvenuta dal dopoguerra sino a metà degli anni Settanta.


Cultura



Istruzione



Biblioteche


Musei


Media



Arte


Alla National Gallery di Londra è conservato un dipinto raffigurante Civita Castellana, realizzato da Édouard Bertin (1797-1871). Il dipinto è parte della prestigiosa Gere Collection[16]


Musica



Cucina


Piatti tipici di Civita Castellana sono:


Eventi



Economia


Ben il 70% della ceramica sanitaria nazionale proviene da Civita Castellana[senza fonte][17] ma, con la concorrenza dei paesi dell'Est, del Medio Oriente e, soprattutto, della Cina, il distretto, specie nel settore delle stoviglierie, sta conoscendo una crisi profonda.

Civita Castellana è anche un centro agricolo con produzione di tabacco e frumento e allevamento di bovini e ovini, la città possiede industrie estrattive (di tufo, travertino e argilla), industrie chimiche, meccaniche, della lavorazione del legno e, dalla fine del Settecento, delle ceramiche.

Tra le attività economiche più tradizionali vi sono quelle artigianali, come l'estrazione e la lavorazione del travertino, finalizzata ai settori dell'edilizia ed a quelli artistici.[18]

Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[19]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Civita Castellana 1.414 6,05% 0,31% 4.315 7,26% 0,28% 1.429 4.372 1.435 4.476
Viterbo 23.371 5,13% 59.399 3,86% 23.658 59.741 24.131 61.493
Lazio 455.591 1.539.359 457.686 1.510.459 464.094 1.525.471

Nel 2015 le 1.414 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 6,05% del totale provinciale (23.371 imprese attive), hanno occupato 4.315 addetti, il 7,26% del dato provinciale (59.399 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato tre persone (3,05).


Infrastrutture e trasporti



Strade


Civita Castellana è collegata tramite la Strada Provinciale 27 Faleriense a Fabrica di Roma, e tramite la strada provinciale 29 Cenciano a Corchiano.

La SS3 Flaminia passa a fianco di Civita Castellana e permette il collegamento della città con l'autostrada A1 Milano-Napoli attraverso il casello di Magliano Sabina.


Ferrovie


La città è servita da due stazioni ferroviarie poste lungo la linea Roma-Civita Castellana-Viterbo gestita da ATAC: "Civita Castellana" e "Catalano". Precedentemente, fra il 1906 e il 1932, era presente a Civita Castellana il capolinea settentrionale della tranvia Roma-Civita Castellana, prolungata nel 1913 fino a Viterbo sotto forma di ferrovia a scartamento ridotto.

Una terza stazione, denominata Civita Castellana-Magliano è posta lungo la ferrovia Firenze-Roma ed è servita da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lazio.


Mobilità urbana


I trasporti pubblici urbani sono gestiti dalla società Vitertur, i trasporti interurbani vengono svolti con autobus gestiti dalla COTRAL.


Amministrazione


Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Viterbo, Civita Castellana passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1995 1999 Ermanno Santini centrosinistra Sindaco
1999 2004 Massimo Giampieri centrodestra Sindaco
2004 2009 Massimo Giampieri centrodestra Sindaco
2009 2014 Gianluca Angelelli centrosinistra Sindaco
2014 2019 Gianluca Angelelli centrosinistra Sindaco
2019 2020 Franco Caprioli centrodestra[20] Sindaco dimissionario
2020 2020 Fabio Geraci Commissario Straordinario

Statuto municipale


Lo statuto municipale di Civita Castellana è giunto integro e completo con l'edizione del 1565[21] dopo essere stato approvato da papa Pio V[22] ed è ripartito in sei libri con un totale di 337 rubriche e 56 riformanze scritte in lingua volgare. Dal proemio della stessa redazione si viene a conoscenza che sotto il pontificato di Sisto IV gli stessi statuti erano stati preparati dal cavaliere Giovanni Pannalfuccio e dai periti di legge Alessandro Petronio e Giovanni da San Lorenzo già nel 1470. Nel documento indirizzato ai "Dilectis filiis, Potestati, Consiiari et Communi Civitatis Castelanae" emanato da Innocenzo IV con data 8 novembre 1252, vi è la prova di un presumibile statuto già nella metà del XIII secolo[23], ma il documento più antico che accenna all'ordinamento civile di Civita Castellana è una bolla di Bonifacio IX che riporta la data del 15 ottobre 1398, in cui si parla del salario dei podestà.

Lo statuto è ripartito in sei volumi: Offizi, Civili, Malifizi, Dannidati, Straordinari e Pedagi.


Sport



Arti marziali



Atletica leggera



Calcio



Ciclismo



Pallavolo



Rugby



Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. (Annotazione nel suo Italienische Reise del 27 ottobre 1786 quando il poeta tedesco era arrivato a Civita Castellana, ultima sosta prima del suo approdo definitivo a Roma.
  5. Ugo Rellini, Cavernette e ripari preistorici nell'Agro Falisco.
  6. M. Fugazzola Delpino, La preistoria del territorio falisco, Grotte segnalate da Mancinelli Scotti..
  7. Biblioteca Comunale Enrico Minio, ARCHIVIO MULTIMEDIALE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE: M. Fugazzola Delpino, La preistoria del territorio falisco, su ARCHIVIO MULTIMEDIALE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE, martedì 14 dicembre 2010. URL consultato il 16 gennaio 2022.
  8. Civita Castellana, su dati.acs.beniculturali.it, Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, busta 278, fascicolo 4497.6. URL consultato il 19 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).
  9. Comune di Civita Castellana – (VT), su araldicacivica.it. URL consultato il 19 aprile 2021.
  10. Il portico è stato in parte realizzato da Jacopo di Lorenzo di Cosma, mentre a Lorenzo di Cosma si deve il portale
  11. Mozart suonò l'organo del Duomo, come ricorda una lapide apposta al muro
  12. Simone Piazza, Pittura rupestre medievale: Lazio e Campania settentrionale (secoli VI-XIII), Publications de l’École française de Rome, 2013
  13. Philadelphia, University Musuem archives, «Etruscan Tomb Groups, le 4 of 6»
  14. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. (Il dipinto).
  16. confindustriaceramica.it, http://www.confindustriaceramica.it/site/home/aree-e-servizi/centro-studi/indagini-strutturali/articolo6925.html.
  17. Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 19.
  18. Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 17 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
  19. Lega-FdI
  20. Giacomo Pulcini, Lo statuto comunale, in Faleri veteres Faleri novi Civita Castellana, p. 182.
  21. Oronte Del Frate, 33, in Miscellanea Civitonica, 2005, p. 55, ISBN 88-86903-05-7.
  22. Stefano Menghini, Lo statuto comunale di Civita Castellana, su archiviofotobibliotecaminio.blogspot.com, 8 novembre 2009.
  23. Il campionato sul sito Federvolley (pdf)
  24. Il campionato sul sito federugby

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Controllo di autoritàVIAF (EN) 129025197 · GND (DE) 4090455-6 · J9U (EN, HE) 987007564454505171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n82050607
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[de] Civita Castellana

Civita Castellana ist eine italienische Stadt mit 15.991 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Viterbo in der Region Latium. Sie ist Sitz eines römisch-katholischen Bistums.

[en] Civita Castellana

Civita Castellana is a town and comune in the province of Viterbo, 65 kilometres (40 mi) north of Rome.

[es] Civita Castellana

Civita Castellana es una comuna italiana situada en la provincia de Viterbo, en la región del Lacio, en el centro de la península italiana. La ciudad se encuentra a 65 kilómetros de distancia de la ciudad de Roma, a 40 de Viterbo y a 10 kilómetros al noroeste del monte Soratte. Desde junio de 2004 su alcalde es Massimo Giampieri, que cumple su segundo mandato.

[fr] Civita Castellana

Cività Castellana est une commune italienne de la province de Viterbe dans la région Latium en Italie.
- [it] Civita Castellana

[ru] Чивита-Кастеллана

Чивита-Кастеллана (итал. Civita Castellana) — коммуна в Италии, располагается в регионе Лацио, подчиняется административному центру Витербо.



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