Magliano Sabina (Majjànu in dialetto maglianese[4]) è un comune italiano di 3 486 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio.
Magliano Sabina comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Giulio Falcetta (lista civica Magliano futura insieme) dal 27-5-2019 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 42°22′N 12°29′E | ||
Altitudine | 222 m s.l.m. | ||
Superficie | 43,23 km² | ||
Abitanti | 3 486[1] (31-1-2022) | ||
Densità | 80,64 ab./km² | ||
Frazioni | Foglia | ||
Comuni confinanti | Calvi dell'Umbria (TR), Civita Castellana (VT), Collevecchio, Gallese (VT), Montebuono, Orte (VT), Otricoli (TR) | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 02046 | ||
Prefisso | 0744 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 057035 | ||
Cod. catastale | E812 | ||
Targa | RI | ||
Cl. sismica | zona 2B (sismicità media)[2] | ||
Cl. climatica | zona D, 1 769 GG[3] | ||
Nome abitanti | maglianesi | ||
Patrono | san Liberatore vescovo e martire | ||
Giorno festivo | 15 maggio | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
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Geograficamente nella Valle del Tevere, il comune di Magliano Sabina è dislocato tra Lazio ed Umbria. Il centro abitato sorge a 222 metri di altitudine su un terrazzo fluviale del Tevere. Il territorio è caratterizzato da un andamento collinare che precede il subappennino Monte Cosce e Monte San Pancrazio. Il torrente Campana o Aia di Campana, nel primo tratto scorre tra le colline di Cicignano e Collesala dove ne delimita il territorio comunale, l'omonima valle e l'antica strada Campana collegava il Tevere dove il torrente trova la foce. Il torrente Aia, proveniente da Poggio Sommavilla, confluisce nel Tevere, circa frontalmente la Foce del Treja nei pressi di Foglia.
Classificazione climatica: zona D, 1769 GR/G
Alle origini il territorio era ricoperto dal mare, successivamente da un lago, detto Tiberino. Nel Pliocene emersero le colline attuali[5], dove ossidiane e selci lavorate indicano la comparsa dell'uomo[6]. Le necropoli del Giglio, di San Biagio, di Castellano e di Collicello restituiscono reperti di un villaggio arcaico[7]. Ville rustiche di età repubblicana e imperiale in tutto il territorio[8], e un nucleo abitato nella valle del Tevere, denominato Catiliano[9] (oggi stazione dell'Autostrada del Sole-A1), testimoniano la conquista romana.
Dopo la guerra goto-bizantina, i Longobardi occupano Catiliano, posto al confine con lo Stato della Chiesa, e si stanziano nel “luogo chiamato Malliano” (VIII secolo), dove si trovano la chiesa di Santa Eugenia e quella di San Giovenale (817). Qui nasce il primo nucleo urbano, che subisce dall'876 al 913 le incursioni dei Saraceni. A difesa si costruisce il castello di Santa Eugenia[10]. Nel XII secolo Magliano è già una fortezza ben munita e importante, tanto che ospita nel 1155 Adriano IV e Federico Barbarossa[11] ed è soggetto al papato. Nel 1278 gli abitanti sono circa 1.500. In questo periodo si scontra con il comune Narni, con cui stabilisce un patto di amicizia. Nel 1311 il senatore capitolino, Ludovico di Savoia, assoggetta Magliano al Comune di Roma[12].
Nel secolo XV, grazie al porto fluviale, Magliano gode di una sostanziale ricchezza. Alessandro VI (1495) elegge Magliano sede della Diocesi Sabina e lo fregia del titolo di città[13]. Il 26 gennaio 1593 il cardinale Paleotti istituisce il Seminario Sabino[14], vi sono sette chiese parrocchiali, alcuni conventi ed un istituto di ospitalità. Conta circa 3500 anime. La costruzione di Ponte Felice (1598-1623), voluta da Sisto V, elimina il porto fluviale, fonte di ricchezza, ma la deviazione del Tevere per la costruzione del ponte genera acque stagnanti, che diffondono epidemie. Magliano si avvia verso una diffusa miseria[15].
Nel 1600 «Ha questa Città, oggidì per le miserie de' tempi, assai scaduta dal suo antico splendore, e che non gli rimasto poco più altro di onore, se non quello del Trono Vescovile, il territorio non è molto fertile, né meno, per la scarsezza del popolo, molto coltivato»[16]. Il capo priore manda gli elenchi dei miserabili e i debiti della Comunità, al posto delle previsioni di bilancio. Nel 1700 « … questa Città videsi nella dura necessità, che questa Popolazione dovesse abbandonare le proprie Case, e fissare la rispettiva residenza chi negli Orti esistenti dentro la medesima, e chi nelle proprie Campagne... ». Inoltre «Nella Comunità di Magliano in Sabina per causa di terremoti, e tempi di piogge, molte famiglie oneste muoiono per la fame, per cui si deve provvedere... »[17]. La popolazione si riduce a circa 1800 abitanti.
Nel periodo napoleonico Magliano è sede di cantone ed entra nel Dipartimento del Tevere[18]. Agli inizi del 1800 la comunità conta 1214 abitanti; negli anni Venti ha 1387 anime, che diventano 1634 al tempo del cardinale Carlo Odescalchi (1833-1836)[19]. Nel 1847 Pio IX toglie al Comune di Roma i diritti di vassallaggio su Magliano dopo 536 anni. Passata la breve esperienza della Seconda Repubblica Romana, la città entra nella Delegazione di Rieti (1850) e ha una popolazione di circa 2000 abitanti.
Dal 1860 al 1870 è terra di confine fra lo Stato Pontificio e il Regno d'Italia, ed appartiene alla Provincia dell'Umbria (in seguito di Perugia). La popolazione passa da circa 2000 abitanti del 1860 ai 3108 del 1870, nonostante una violenta epidemia di colera (1867) avesse mietuto circa cento vittime in tre mesi. Alla vigilia della presa di Roma, nel settembre 1870, il Generale Raffaele Cadorna insedia a Magliano il suo stato maggiore per attaccare lo Stato Pontificio[20].
L'apertura verso Roma, grazie alla linea ferroviaria Roma-Orte (1866), dà un forte impulso al commercio e all'agricoltura. Nel 1904 scoppiano moti contadini di risonanza nazionale[21]. Nella Prima Guerra Mondiale Magliano registra molti caduti al fronte. Nel 1919-1920, i contadini occupano le terre da coltivare, e si scontrano con le squadre fasciste. Durante il Fascismo i territori dei Comuni e delle Province vengono modificati: Magliano passa dalla Provincia di Perugia a quella di Roma (1923), e nel 1927 a quella di Rieti[22].
Negli anni fra le due guerre mondiali beneficia di un'economia florida, ma con la guerra va verso un'inesorabile decadenza. Nel Dopoguerra si riprende, ma nel 1956 una stagione inclemente colpisce l'agricoltura e spopola le campagne. I lavori per la costruzione dell'Autostrada del Sole (fine anni Cinquanta) portano lavoro e benessere. Dopo l'inaugurazione del casello dell'A1 (1963) Magliano conta intorno a 4.000 abitanti, che negli anni settanta scendono notevolmente a circa 3.500, per attestarsi a poco più di 3.800, quanti risultano oggi.
Per quanto riguarda i resti archeologici si segnalano:
Abitanti censiti[23]
(Asilo Nido, Scuole Materna/Elementare/Media, Liceo Scientifico "Mario Tagliacozzo", Istituto Professionale per l'Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera)
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1980 | 1993 | Vittorino Rufini | Sindaco | ||
1993 | 1999 | Paola Fratoni | Sindaco | ||
1999 | 2009 | Angelo Lini | Sindaco | ||
2009 | 2019 | Alfredo Graziani | Sindaco | ||
2019 | in carica | Giulio Falcetta | Sindaco | ||
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È raggiungibile dalla stazione di: Civita Castellana-Magliano. |
Il comune è servito dalle seguenti strade:
La principale squadra di calcio della città è la Polisportiva Maglianese che milita nel girone B laziale di Promozione.
La Maglianese Volley, fondata nel 1957 e affiliata alla Federazione Italiana Volleyball dal 1960, con più di 100 tesserati partecipa a diversi campionati giovanili sia femminili che maschili. La squadra maschile milita nel campionato regionale di serie C. Importante per il movimento anche la squadra Over.
Settore storico della Polisportiva Maglianese, con circa 30 tesserati e diversi atleti in ambito dilettantistico.
Settore storico della Polisportiva Maglianese; negli anni gli atleti maglianesi hanno conquistato ben 7 campionati italiani.
Altri progetti
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