Riese Pio X (Riexe in veneto[4]) è un comune italiano di 10 889 abitanti[1] della provincia di Treviso in Veneto.
Riese Pio X comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Matteo Guidolin (lista civica Scelgo Riese) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019) | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°43′47.64″N 11°55′12″E | ||
Altitudine | 65 m s.l.m. | ||
Superficie | 30,64 km² | ||
Abitanti | 10 889[1] (28-2-2022) | ||
Densità | 355,39 ab./km² | ||
Frazioni | Poggiana, Spineda, Vallà Località: Cendrole | ||
Comuni confinanti | Altivole, Asolo, Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Fonte, Loria, San Zenone degli Ezzelini, Vedelago | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 31039;
31030 (Vallà) | ||
Prefisso | 0423 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 026068 | ||
Cod. catastale | H280 | ||
Targa | TV | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 468 GG[3] | ||
Nome abitanti | riesini | ||
Patrono | san Matteo | ||
Giorno festivo | 21 settembre | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
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Il comune si trova a metà strada fra Castelfranco Veneto ed Asolo nella parte alta della pianura veneta. Dominato dal massiccio del Monte Grappa. Il territorio, interamente pianeggiante, è morfologicamente diviso in due parti: quella ad est è costituita da terreni rossastri, tendenzialmente aridi, quella a ovest è invece caratterizzata dal sovrapporsi dei depositi alluvionali del torrente Muson.
Dal punto di vista geologico il territorio di Riese si divide in due parti: a est predominano terreni permeabili e quindi aridi, resi adatti all'agricoltura solo in seguito allo scavo della Brentella di Pederobba nel 1436; a ovest, invece, i depositi alluvionali portati dal torrente Muson hanno creato un'area fertile e ricca di risorse idriche. Proprio in quest'ultima è affiorato il maggior numero di reperti archeologici (i più antichi sono dell'età del bronzo), come dei tumuli e i resti di un villaggio nei pressi di Vallà.
Bisognerà tuttavia attendere l'età romana per avere uno sviluppo demografico più evidente. Compresa nel municipio di Acelum (Asolo), l'area di Riese era stata centuriata (come dimostra tuttora la disposizione di strade e fossati) e poteva godere del transito della via Aurelia che collegava Patavium a Feltria. È stato ipotizzato che il santuario mariano delle Cendrole sia derivato da un antico luogo di culto dedicato a Diana o Giunone; presso lo stesso si conserva una lapide che cita Lucio Vilonio, forse governatore di Asolo.
Nel medesimo periodo si colloca l'origine dei toponimi Riese (prediale riferito a un Resius), Poggiana (da un Paulus o da un Popilius) e Vallà (dalla presenza di un Vallum, un campo trincerato)[5].
Con la decadenza dell'Impero Romano, molti insediamenti rurali si fortificarono trasformandosi in veri e propri castelli. Si ipotizza un'evoluzione simile anche per Riese: compare infatti come castrum Resii in un atto del 972, con cui Ottone I del Sacro Romano Impero donava al vescovo di Treviso Rotzo questo e altri beni. Il castello passò in seguito a una famiglia di feudatari detta, non a caso, da Resio che ebbe un ruolo di rilievo nella politica del comune di Treviso.
L'abitato più importante era però alle Cendrole, località vicina al corso del Muson; qui si trovava la pieve di Santa Maria, matrice di tutte le altre chiese dei dintorni. Con la fondazione di Castelfranco, avamposto trevigiano al confine con Padova, il territorio entrò a far parte del suo distretto: Riese, più facilmente collegata alla cittadina, assunse un ruolo di predominanza, tant'è che nel 1280 la chiesa di San Matteo accolse il fonte battesimale della pieve delle Cendrole, sostituendola nel ruolo di chiesa madre[5].
Riese seguì le sorti del Trevigiano sino al 1339, quando entrò a far parte della Repubblica di Venezia alla quale rimase quasi ininterrottamente sino alla sua caduta nel 1797.
In questo periodo si assiste all'acquisizione da parte di alcune famiglie del patriziato lagunare di proprietà terriere presso le quali sorsero diverse ville venete. Lo stesso castello, passato ai Gradenigo e ai Venier, venne convertito in residenza signorile. Villeggiante degno di nota fu Tuzio Costanzo, uomo d'armi frequentatore della celebre Corner Cornaro, che fece commissionare la nota pala di Castelfranco al Giorgione[5].
Dopo la fine della Serenissima, Riese attraversò il convulso periodo che alternò l'amministrazione francese a quella austriaca e viceversa, per poi divenire definitivamente austriaca con la nascita del regno Lombardo-Veneto. Come il resto del Veneto, divenne parte del Regno d'italia nel 1866. Queste vicende non influirono sulle condizioni economiche del territorio, che rimase povero e a vocazione contadina.
Nello stesso XIX secolo si distinsero le due personalità più insigni del paese: Jacopo Monico (1778 - 1851), patriarca di Venezia dal 1827 alla morte, e soprattutto Giuseppe Sarto (1835 - 1914), divenuto papa con il nome di Pio X nel 1903.
Nel 1917, dopo la rotta di Caporetto, Riese si ritrovò in prossimità del fronte, localizzato sul monte Grappa e lungo il Piave, e vennero scavate trincee lungo il Musone e a nord del capoluogo comunale.
Nella seconda guerra mondiale fu molto attiva nella zona la resistenza partigiana, rappresentata dalla brigata "Martiri del Grappa" comandata da Primo Visentin di Poggiana, noto con il nome di battaglia di "Masaccio" e insignito della medaglia d'oro al valor militare[5]. Nella zona di Riese risiedeva in incognito anche Piero Monico, pronipote veneziano del Patriarca di Venezia e responsabile politico del CLN del Veneto. Condannato a morte da Mussolini viveva nascosto tra Riese e Castello di Godego coordinando la resistenza locale.
Con decreto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, datato 22 gennaio 2022, Riese Pio X si può fregiare del titolo di città in virtù dell'importanza storica e civica.
Lo stemma comunale, adottato con regio decreto-legge 23 febbraio 1928, è così descritto:
«Partito, al primo d'azzurro, al castello d'argento, sormontato da due stelle dello stesso; al secondo d'azzurro, all'ancora di nero uscente da un mare ondato d'argento, sormontata da una stella di sei raggi d'oro, col capo d'argento al leone di San Marco. Lo scudo fregiato di ornamenti da Comune.» |
(Comune di Riese Pio X - Statuto, art. 6, comma 2) |
L'arma è chiaramente ispirata a quella di Pio X con il leone di San Marco in capo, tradizionalmente usato dai patriarchi di Venezia, e l'àncora nel mare in tempesta, simbolo della speranza cristiana. Unica differenza è l'aggiunta del partito sinistro con il castello, richiamo all'antico fortilizio che sorgeva sul luogo dove oggi si trova il municipio.
L'ancora l'azzurro e il color argento derivano a riconoscimento dal pontefice dallo stessa del Cardinale Patriarca di Venezia Jacopo Monico così descritto "D'azzurro all'ancora a tre braccia d'argento cordata dello stesso, col capo d'azzurro alla stella d'argento".
Con decreto del presidente della Repubblica 11 marzo 1953 il comune dispone anche di un gonfalone, costituito da
«un drappo bianco al palo di bianco riccamente ornato di ricami d'argento intestato COMUNE DI RIESE PIO X e riportante lo stemma come sopra descritto.» |
(Comune di Riese Pio X - Statuto, art. 6, comma 3) |
Abitanti censiti[6]
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 1 148, ovvero il 10,4% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[7]:
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Il Dialetto di Riese è una variante della Lingua veneta, parlato unicamente nel capoluogo del comune, nella località di Cendrole e nella frazione di Spineda. Ridotto ormai a poche centinaia di parlanti, è diffuso essenzialmente tra le generazioni più anziane e rurali. Più che di un dialetto omogeneo in sé, converrebbe parlare di un insieme di congiunture dialettali, essendo il territorio comunale una sorta di spartiacque linguistico fra Dialetto pedemontano del Grappa e Dialetto veneto centrale. Qualche testimonianza scritta la si può trovare in alcune poesie e testi dialettali pubblicati nel corso degli anni nel periodico "Ignis Ardens", giornale bimensile della Parrocchia di Riese Pio X. Analizzandolo presenta molte caratteristiche sintattiche, lessicali e fonetiche del Dialetto veneto centrale, ma diverge da questo per alcune peculiarità:
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1946 | 1951 | Giovanni Visentin | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1951 | 1956 | Gastone Andreazza | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1956 | 1960 | Ferdinando Carraro | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1960 | 1965 | Settimo Vittorio Massaro | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1965 | 1967 | Giovanni Visentin | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1967 | 1970 | Gino Garbuio | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1970 | 1976 | Carlo Pellizzari | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1976 | 1977 | Angelo Stradiotto | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1977 | 1985 | Gian Pietro Favaro | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1985 | 1989 | Luciano Cirotto | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1989 | 1995 | Guido Pellizzari | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1995 | 2004 | Luca Baggio | Lega Nord | Sindaco | |
2004 | 2014 | Gianluigi Contarin | Lega Nord | Sindaco | |
2014 | in carica | Matteo Guidolin | Lista civica "Scelgo Riese" | Sindaco | |
La specifica "Pio X" fu aggiunta alla denominazione ufficiale del comune nel 1952[9].
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