Quinzano d'Oglio (Quinsà in dialetto bresciano[4][5]) è un comune italiano di 6 191 abitanti della provincia di Brescia in Lombardia.
Quinzano d'Oglio comune | |
---|---|
![]() ![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Lorenzo Olivari (Lega) dal 22-09-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 45°19′N 9°59′E |
Altitudine | 65 m s.l.m. |
Superficie | 21,45 km² |
Abitanti | 6 191[1] (30-11-2021) |
Densità | 288,62 ab./km² |
Comuni confinanti | Bordolano (CR), Borgo San Giacomo, Verolanuova, Verolavecchia |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25027 |
Prefisso | 030 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017159 |
Cod. catastale | H140 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 389 GG[3] |
Nome abitanti | quinzanesi |
Patrono | santi Faustino e Giovita |
Giorno festivo | 15 febbraio |
Cartografia | |
![]() | |
Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
È situato a circa 30 chilometri a sud del capoluogo e a circa 23 chilometri a nord della città di Cremona. È bagnato dal fiume Oglio che lo divide dalla provincia di Cremona. È attraversato nel centro dalla Roggia Savarona un affluente dell’Oglio di natura parzialmente sorgiva che dà vita all’omonimo Plis Parco Locale di Interesse Sovracomunale. È alla ricchezza del suo reticolo idrico che, con ogni evidenza, Quinzano presenta un’orografia tutt’altro che pianeggiante pur essendo collocato nel cuore della Pianura Padana.
![]() |
Questa voce o sezione sull'argomento centri abitati della Lombardia non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
Le origini storiche di Quinzano d'Oglio risalgono a un'epoca molto antica, come ha confermato il ritrovamento di diversi reperti archeologici lungo il fiume Oglio, appartenenti a insediamenti umani dell'età preistorica. Le tracce, tuttavia, più importanti vennero lasciate dai Romani. Lo stesso toponimo rivela una derivazione latina risalendo, in particolare, al nome della famiglia romana dei Quinti, casato che allora disponeva di numerosi possedimenti nella zona.
In concomitanza con il declino dell'Impero Romano, il territorio di Quinzano fu coinvolto dalle invasioni delle popolazioni barbariche, attratte probabilmente dalla presenza del fiume. Durante questo periodo, il borgo visse una trasformazione dell'organizzazione sociale e religiosa, a seguito della quale, le pievi tra cui anche quella di Quinzano, divennero un importante centro di aggregazione spirituale e civile.
Intorno al X secolo, Quinzano passò sotto il controllo della famiglia Martinengo, la quale fece costruire un castello.
Nei secoli successivi, il territorio comunale fu al centro di numerose dispute politiche che videro fronteggiarsi storiche casate tra cui Ezzelino da Romano, che saccheggiò il comune nel 1256, i Visconti e la Repubblica di Venezia.
Soprattutto nel XV secolo, il paese fu teatro di sanguinose battaglie a cui si aggiunsero i disastri causati dal sisma del 1471. Fu, tuttavia, in questo periodo che furono realizzate opere di ristrutturazione idraulica ed edilizia. Nel 1457 Quinzano divenne, inoltre, sede di uno dei principali vicariati del territorio bresciano.
Il dominio veneziano, nei secoli XVI e XVII, coincise con un momento di relativa stabilità politica e prosperità socio-economica, testimoniata dall'edificazione di infrastrutture come il Chiavicone (1575) che regola le acque della Savarona, e nuovi luoghi di culto e palazzi, tra cui la riedificazione della parrocchiale dei SS. Faustino e Giovita (consacrata nel 1625).[6] Periodo in cui il paese ha affrontato anche gravi pericoli: come l'accampamento dei lanzichenecchi a Bordolano nel 1629 e le epidemie di peste che sia nel 1576 che nel 1630 hanno mietuto numerosissime vittime.[7] Quinzano seguì le sorti politiche della Serenissima fino al marzo 1797, quando, a seguito dell'occupazione delle truppe francesi di Napoleone Bonaparte, fu istituita la Repubblica bresciana, poi confluita in quella cisalpina.
A seguito del Congresso di Vienna, il paese entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto, retto dalla Casa d'Asburgo. Il governo austriaco apportò un notevole miglioramento al sistema viario comunale.
Dopo l'Unità d'Italia furono realizzati l'asilo infantile (1885) e l'ospedale (1879). Sempre all'Ottocento risale la decisione di aggiungere al toponimo del comune la denominazione del fiume Oglio.
«D'argento, al castello torricellato di un pezzo, merlato alla ghibellina, di rosso, chiuso di nero, e sostenente sulla torre l'aquila al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.[8]» |
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Abitanti censiti[9]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 945 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Nel territorio di Quinzano d'Oglio, accanto all'italiano, è parlato il dialetto bresciano.
Sindaci eletti dal Consiglio comunale:
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1946 | 1947 | Carlo Dalla Rosa | Sindaco | ||
1947 | 1951 | Domenico Sora | DC | Sindaco | |
1951 | 1952 | Italo Nicoletto | PCI | Sindaco | |
1952 | 1956 | Lorenzo Tacci | PSI | Sindaco | |
1956 | 1964 | Carlo Bossini | DC | Sindaco | |
1964 | 1975 | Angiolino Volpi | DC | Sindaco | |
1975 | 1979 | Gaetano Galli | DC | Sindaco | |
1979 | 1980 | Antonio Fappani | DC | Sindaco | |
1980 | 1985 | Gino Torri | PCI | Sindaco | |
1985 | 1990 | Eugenio Forcella | DC | Sindaco | |
1990 | 1994 | Vittorio Sora | DC | Sindaco | |
Sindaci eletti direttamente dai cittadini:
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
21 novembre 1994 | 26 maggio 2003 | Francesco Tirelli | Lega Nord | Sindaco | |
26 maggio 2003 | 27 maggio 2013 | Maurizio Franzini | lista civica di centrosinistra | Sindaco | |
27 maggio 2013 | 29 novembre 2019 | Andrea Soregaroli | lista civica | Sindaco | [10] |
29 novembre 2019 | 22 settembre 2020 | Monica Vaccaro | Commissario | ||
22 settembre 2020 | in carica | Lorenzo Olivari | Lega | Sindaco | |
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 237049988 · WorldCat Identities (EN) viaf-237049988 |
---|
![]() |