Pieve San Giacomo (Piéef San Giàcum in dialetto cremonese) è un comune italiano di 1 585 abitanti della provincia di Cremona in Lombardia.
Pieve San Giacomo comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Maurizio Morandi[1] (Si può insieme - Lista civica) dal 4-10-2021 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°08′N 10°11′E | ||
Altitudine | 39 m s.l.m. | ||
Superficie | 14,85 km² | ||
Abitanti | 1 585[2] (31-12-2021) | ||
Densità | 106,73 ab./km² | ||
Frazioni | Gazzo, Silvella, Torre de' Berteri, Olzo ( conosciuto come Valzo nelle cartine dei musei vaticani, abitanti:20). | ||
Comuni confinanti | Cappella de' Picenardi, Cella Dati, Cicognolo, Derovere, Sospiro, Vescovato | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 26035 | ||
Prefisso | 0372 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 019075 | ||
Cod. catastale | G651 | ||
Targa | CR | ||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 389 GG[4] | ||
Nome abitanti | pievesi | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
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Abitanti censiti[5]
Pieve San Giacomo deve le sue origini all'importante zona in cui era situata, ovvero molto vicino alla città di Cremona e attraversata dalla Via Postumia. Il territorio dove ora sorge il paese fu soggetto alle invasioni dei Galli, per questo solo la continua presenza della comunità poteva fungere da efficace difesa attiva. Alcune testimonianze dello storico Don Angelo Grandi confermano che il Vescovo Babila fu decapitato proprio sulla Via Postumia; in seguito divenne il patrono del paese. Tuttavia, la Chiesa Parrocchiale venne dedicata a San Giacomo apostolo nel XI secolo dalla Contessa Matilde de Canossa, poiché particolarmente devota al Santo. Nella pianura padana, dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, si stabilirono i Franchi. Secoli dopo essi eressero un monastero sacro a San Benedetto; i monaci benedettini rimasero in Pieve San Giacomo fino al 1600, tale prova è comprovata dal ritrovamento di due tombe con i resti di due frati riscoperte nel 1963.
Il giovane artigiano Giuseppe Borghisani consegue il diploma di perito meccanico e comincia a progettare a Pieve San Giacomo la costruzione di lampadari per le vetrerie di Murano. Le sue doti artistiche lo portano a realizzare opere che tuttora si possono ammirare a Montecarlo, Parigi e Londra.
Di rilievo è stata la ditta Manfredi, fondata da Amilcare Manfredi, desideroso di spingere sulla produzione industriale. Suddetta ditta trasformava annualmente più di 25 mila metri quadrati di legno ed era leader in campo mondiale nei rivestimenti in legno. L'azienda dovette chiudere i battenti nel 1994 a causa di una grave crisi che aveva portato gli operai ad occupare la sede municipale di Pieve San Giacomo l'anno precedente.
Dopo la Seconda guerra mondiale si insediò a Gazzo il caseificio Auricchio. Ad oggi il caseificio trasforma quotidianamente 2000 quintali di latte ricavando principalmente il tipico provolone.
Nel 1954 è sorta l'Unione sportiva Pievese (ciclismo), divenuta, poi, U.S. Decordi-Pievese, che sotto l'abile presidenza del maestro Ivan Masseroni ha colto successi un poco ovunque. Nel 1967 la società bianco-azzurra ha cambiato disciplina, passando al calcio ed anche in questo settore è riuscita a mietere allori e consensi. L'U.S. Pievese ha il merito di aver costruito, in loco, ed a suo totale carico, la prima struttura sportiva: il campo "Amedeo Manfredi". Nel 1974, nell'ambito dell'oratorio, alcuni ragazzi scelgono uno sport fino ad allora sconosciuto: l'hockey. Nel volgere di alcuni anni questo sodalizio, l'U.S. Pier Giorgio Frassati, raggiunge i massimi vertici nazionali (serie A/2).
Il territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, le frazioni di Gazzo e Ognissanti, e le località di Albere, Bredazze, Ca' de Varani, Canova, Canovetta, Casella, Castellazzo, Fornasotto, Gazzolo, Malpensata, Molino, Muradelle, Olzo, Riposo, Silvella, Silvelletta e Torre Berteri[6].
Nell'era mesolica, tra il IX° ed il V° millenio a.C., alla fine delle laciazioni la Pianura padana si presentava come una vasta estensione di paludi ed acqurtrìni, che davano forma ai laghi Gerundo, Delmona ed a vari stagni, tanto che, nei primi anni dell'era volgare, a Cremona esisteva ancora un tempio dedicato a Mefite, dea degli stagni. La fantasia popolare narra che un tempo nelle acque del Lago Gerundo vivesse un drago di nome Tarantasio che, avvicinandosi alle rive, faceva strage di uomini e soprattutto di bambini e che ammorbava l'aria circostante con il suo alito asfissiante. Le esalazioni, in effetti, erano dovute alla presenza nel sottosuolo di metano e di idrogeno solforato, un fenomeno misterioso per la popolazione che, pertanto, incolpava esseri sconosciuti e fantasiosi. Il fantomatico mostro, secondo la leggenda, fu ammazzato da uno sconosciuto eroe che prosciugò anche il lago: altri non era che il capostipite dei Visconti di Milano che, dopo tale prodezza, adottò come suo stemma l'immagine del biscione. Alcune fonti popolari attribuiscono il prosciugamento e la bonifica del lago a san Cristoforo, che avrebbe sconfitto il drago, o a Federico Barbarossa. La bonifica del territorio fu in realtà fatta dai monaci delle abbazie vicine. Si ritiene comunemente che in verità le acque scomparvero in seguito a progressive opere di bonifica in atto già da tempo, in particolare il potenziamento del canale della Muzza da parte dei lodigiani, oltre a fattori di drenaggio e assestamenti geologici, come il livellamento di depositi morenici nei pressi dell'immissione dell'Adda nel Po.
Tra il 1927 e il 1955 la località era servita da una fermata, comune a Cappella de' Picenardi, posta sulla tranvia Cremona-Asola; un'altra fermata, comune a Sospiro, era invece servita dalla tranvia Cremona-Casalmaggiore; tali infrastrutture furono gestite in ultimo dalla società Tramvie Provinciali Cremonesi[7].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1993 | 1997 | Dante Fazzi | Lista Civica | Sindaco | |
1997 | 2001 | Dante Fazzi | Coalizione di Centro-Sinistra | Sindaco | |
2001 | 2006 | Silvia Genzini | Lista Civica | Sindaco | |
2006 | 2011 | Silvia Genzini | Lista civica | Sindaco | |
2011 | 2016 | Libero Zini | Lista civica - Uniti per Pieve | Sindaco | |
2016 | 2021 | Silvia Genzini | Lista civica - Uniti per Pieve | Sindaco | |
2021 | in carica | Maurizio Morandi | Si può insieme - Lista civica | Sindaco | |
Altri progetti
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