Pace del Mela (Paci in siciliano) è un comune italiano di 5 956 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Pace del Mela comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Città metropolitana | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Mario La Malfa (lista civica Per Pace del Mela) dal 10-6-2018 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 38°11′N 15°18′E | ||
Altitudine | 114 m s.l.m. | ||
Superficie | 12,18[1] km² | ||
Abitanti | 5 956[2] (30-6-2022) | ||
Densità | 489 ab./km² | ||
Frazioni | Giammoro | ||
Comuni confinanti | Condrò, Gualtieri Sicaminò, San Filippo del Mela, San Pier Niceto, Santa Lucia del Mela | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 98042 | ||
Prefisso | 090 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 083064 | ||
Cod. catastale | G209 | ||
Targa | ME | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] | ||
Nome abitanti | pacesi | ||
Patrono | Madonna della Visitazione | ||
Giorno festivo | 2 luglio | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
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Fu istituito nel 1921 con scorporo di territorio da Santa Lucia del Mela[senza fonte].
Dista da Messina circa 35 km. Il comune di Pace del Mela è diviso in tante frazioni e contrade: la più grande è Giammoro, il vero e proprio centro commerciale del comune; contrada Gabbia, zona industriale del comune, che si affaccia sul mare; contrada Camastrà; contrada Catenella; contrada Torrecampagna; contrada Malapezza e contrada Mandravecchia. Il grosso della popolazione è suddivisa tra Pace del Mela e Giammoro.
Alcuni resti scheletrici di elefante, risalenti presumibilmente a un'epoca compresa tra il tardo Pleistocene medio e il Pleistocene superiore e rinvenuti a Pace nel ventesimo secolo nel corso di scavi edilizi e agricoli, documentano - secondo la paleontologa Gabriella Mangano - che la pianura costiera tardo pleistocenica che bordava la Sicilia nord-orientale da Taormina ad Acquedolci (adesso sollevata a circa 100 metri s.l.m.) era abitata da vertebrati appartenenti alla famiglia dell'Elephas mnaidriensis[4][5].
Nell'attuale territorio di Pace del Mela e, per la precisione, nel Pantano di Giammoro si trovava, secondo i pareri dello storico Padre Giovanni Parisi e dell'archeologo Claudio Saporetti, l'antico Nauloco, vasto bacino navale di fronte al quale il 36 a.C. si svolse la battaglia omonima, storico scontro tra la flotta di Cesare Ottaviano e quella di Sesto Pompeo.[6][7]
Gli edifici più antichi di Pace del Mela si trovano nella frazione Camastrà: si tratta del vecchio palazzo baronale dei Gordone, ristrutturato per l'ultima volta nel 1706[8] e oggi cadente, e la chiesetta della Madonna dell'Abbondanza, risalente al 1720 e tuttora utilizzata come luogo di culto. Nel territorio di Pace dovevano trovarsi anche tre piccole chiese, di cui oggi non resta più traccia: la Chiesa di San Pietro di Drisino, quella di Santa Maria e quella di San Nicola.
Numerosi edifici e monumenti, situati nell'antica Piazza di Santa Maria della Visitazione, testimoniano la lunga presenza dei benedettini a Pace, in particolare si segnalano:
Altre testimonianze della presenza dei benedettini sono il vecchio complesso rustico Case Monaci, al confine con Soccorso ed il cosiddetto Baglio, vasto cortile rettangolare nei pressi del Municipio, che un tempo era circondato da magazzini, frantoi e palmenti.
In discreto stato di conservazione sono altri edifici di interesse artistico, risalenti agli ultimi decenni dell'Ottocento e ai primi del Novecento:
Da ricordare infine due edifici sacri:
Varie strutture, oggi non più esistenti o in pessimo stato di conservazione, erano testimonianza delle attività agricole degli abitanti: frantoi, palmenti e mulini ad acqua.
L'unica famiglia nobile presente a Pace del Mela era quella dei Gordone, titolari del Feudo di Camastrà fino alla fine del Feudalesimo. Discendenti da Jean Gordon, venuto in Sicilia dalla Borgogna, al seguito del principe don Giovanni Giuseppe d'Austria[10], i Gordone entrarono nel 1636 in possesso del feudo, che precedentemente era appartenuto ai Crisafi, ai Balsamo, ai Basilicò, ai Pollicino. Primo esponente della famiglia a portare il titolo di Barone di Camastrà fu Don Nicolò Gordone Abatellis, ultimo discendente della famiglia fu Don Andrea Gordone Migliorino, morto a Messina nel 1962, che fu capo della delegazione municipale prima dell'istituzione del Comune di Pace del Mela (v. infra) e assessore con il primo sindaco del dopoguerra, Don Luigi Lo Sciotto. Fu inoltre assessore del Comune di Messina dal 1914 al 1919, con il sindaco Antonino Martino[11]. I Gordone abitavano prevalentemente a Messina e si trovavano a Pace del Mela solo occasionalmente. Essendo Don Andrea Gordone morto senza eredi, i terreni del Feudo di Camastrà furono ereditati dai parenti della moglie, Donna Rosina Impò Sisilli.
La popolazione del piccolo villaggio Pace dalla sua fondazione fino all'istituzione del comune era formata prevalentemente da famiglie di coloni e di braccianti agricoli alle dipendenze dei benedettini o dei baroni Gordone; non mancavano però anche alcune famiglie di artigiani (come gli Amorosia, originari di Petralia Sottana, o i Bonarrigo) e, poche, di piccoli proprietari. Alcune di queste famiglie riuscirono, nel corso dei decenni, a raggiungere una certa agiatezza, acquistando case, accumulando cospicui patrimoni terrieri a Pace e nei dintorni e ponendosi al vertice del potere politico e religioso.
Molti esponenti delle famiglie borghesi di Pace furono aggiudicatari dei lotti in cui l'ex Feudo della Pace era stato suddiviso, a seguito della soppressione degli ordini religiosi[12].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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15 marzo 1855 | Nicolò Ilacqua | Sindaco | |||
12 ottobre 1856 | Saverio Ilacqua | Sindaco | |||
10 marzo 1859 | Nicolò Ilacqua | Sindaco | |||
19 novembre 1868 | Giovanni Cuzzaniti Gordone | Sindaco | |||
1º settembre 1870 | Giuseppe Lo Sciotto | Sindaco | |||
7 febbraio 1874 | Gioacchino Cavallaro | Sindaco | |||
11 febbraio 1886 | Giuseppe Lo Sciotto | Sindaco | |||
26 settembre 1887 | Saverio Ilacqua | Sindaco | |||
19 dicembre 1888 | Giuseppe Schepisi | Sindaco | |||
11 dicembre 1890 | Angelo Cucinotta | Sindaco | |||
27 ottobre 1897 | Enrico Ilacqua | Sindaco | |||
10 aprile 1900 | Enrico Ilacqua | Sindaco | |||
4 luglio 1907 | Francesco Lo Sciotto | Sindaco | |||
8 settembre 1908 | Salvatore Maggio | Sindaco | |||
24 agosto 1910 | Francesco Lo Sciotto | Sindaco | |||
19 ottobre 1916 | Francesco Lo Sciotto | Sindaco | |||
15 novembre 1920 | Andrea Gordone | Sindaco | |||
15 gennaio 1921 | Giovanni Bruno | Sindaco | |||
15 marzo 1924 | Antonino Parisi | Sindaco | |||
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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17 luglio 1926 | Francesco Lo Sciotto | podestà | |||
26 settembre 1927 | Pietro Schepis | podestà | |||
24 novembre 1928 | Francesco Certo | podestà | |||
20 agosto 1932 | Edmondo de Giacomo | podestà | [13] | ||
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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Luigi Lo Sciotto | Sindaco | ||||
Mariano Trifirò | Sindaco | ||||
Giovanni Pagano | Sindaco | ||||
Francesco Pagano | Sindaco | ||||
Nicola Grasso | Sindaco | ||||
9 dicembre 1988 | 16 ottobre 1989 | Guido Cavallaro | Democrazia Cristiana | Sindaco | [14] |
16 ottobre 1989 | 21 maggio 1990 | Santi Merulla | Democrazia Cristiana | Sindaco | [14] |
21 maggio 1990 | 4 gennaio 1993 | Guido Cavallaro | Democrazia Cristiana | Sindaco | [14] |
13 aprile 1993 | 14 giugno 1994 | Giuseppe Sciotto | Democrazia Cristiana | Sindaco | [14] |
28 giugno 1994 | 25 maggio 1998 | Natale Calderone | - | Sindaco | [14] |
25 maggio 1998 | 27 maggio 2003 | Carmelo Giuseppe Pagano | lista civica | Sindaco | [14] |
27 maggio 2003 | 17 giugno 2008 | Antonio Franco Catalfamo | lista civica | Sindaco | [14] |
17 giugno 2008 | 8 luglio 2013 | Giuseppe Sciotto | lista civica | Sindaco | [14] |
11 giugno 2013 | 10 giugno 2018 | Giuseppe Sciotto | Sindaco | [14] | |
10 giugno 2018 | In carica | Mario La Malfa | Lista civica Per Pace del Mela | Sindaco | [14] |
Il comune di Pace del Mela fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.9 (Colline litoranee di Milazzo)[15].
Abitanti censiti[16]
numero abitazioni=3.388
numero famiglie=2.554
nucleo familiare=2,5
Nel comune di Pace del Mela si trovano quattro chiese, due delle quali parrocchiali:
Edificata dai Benedettini del Monastero della Maddalena di Messina nel 1763, è stata eretta in chiesa parrocchiale il 24 luglio 1767, smembrando parte del territorio della chiesa parrocchiale di Santa Maria dell'Itria di Soccorso. Dal 1998 è parroco il sac. Giuseppe Trifirò, che è anche titolare della parrocchia di Santa Maria della Catena nella frazione Archi di San Filippo del Mela e presidente dell'associazione ambientalista "Tutela della Salute dei Cittadini" (TSC).
La chiesa conserva un organo a canne di autore anonimo datato 1750: lo strumento, a trasmissione meccanica, possiede un unico manuale e una pedaliera senza registri propri costantemente unita alla tastiera.
Situata all'incrocio della Via Regina Margherita con la Via Guglielmo Marconi, fu costruita all'inizio del XX secolo dal possidente Antonino Lo Sciotto (m. 1908) su un terreno del fratello Giuseppe[17] e restaurata nel 2002. La Chiesa restò incompleta (senza volta, senza sacrestia, senza campanile) a causa di qualche divergenza di vedute tra l'avvocato Antonino e la sorella Caterina Lo Sciotto (1847-1912). Lavori secondari furono compiuti nei decenni successivi a spese della Chiesa stessa e di privati[18].
La chiesetta patronale dedicata alla Madonna dell'Abbondanza, sorge nella contrada Camastrà, a pochi passi dal secentesco palazzo baronale e dal villino liberty dei baroni Gordone. Fu costruita su commissione del sacerdote Don Domenico Gordone, presumibilmente nel 1720 come si evince dall'iscrizione presente sulla campana (DAT DOMINUS NOMEN/SED ABUNDANS VIRGO/DAT OMEN/ A.D. MDCCXX). Da sempre appartenuta ai baroni Gordone di Camastrà, i cui discendenti, ancor oggi, ne mantengono la proprietà, è elencata tra le Cappellanie rurali della Prelatura luciese nella relazione che Mons. Marcello Moscella inviò a Papa Clemente XII nel 1736 e conserva al suo interno: una pala d'altare raffigurante la Madonna dell'Abbondanza, dipinta dal maestro Salvatore Valori nel 1873; un dipinto bizantino della Vergine; un artistico altare in marmo con l'effige di S. Caterina d'Alessandria scolpita nel paliotto; la statua lignea della Madonna dell'Abbondanza realizzata dallo scultore Giacomo Vincenzo Mussner di Ortisei nel 1946. Nella sacrestia si trovano un antico confessionale in legno e due lapidi marmoree attestanti le sepolture di Donna Agata Santi Marullo (m.1746) moglie del barone Giovanni Gordone Cirino e della baronessa Giuseppa Gustarelli Gordone (m.1855) vedova del barone Pietro Gordone.
Costruita negli anni Sessanta del Novecento per venire incontro alla notevole espansione abitativa che interessò in quel periodo la frazione di Giammoro, fu solennemente inaugurata nel 1971 e sostituì come chiesa parrocchiale il vetusto edificio sacro situato sulla Via Statale. Si trova in Piazza Mons. Ricceri.
La festa religiosa più importante del comune di Pace del Mela è quella della Madonna della Visitazione, patrona del paese. La festa, che si svolge il 2 luglio di ogni anno, fu istituita nel 1706 dai monaci benedettini. Partendo dalla Chiesa Madre di Santa Maria della Visitazione, il gruppo ligneo della Visitazione, realizzato nel 1870 dallo scultore messinese Michele Cangeri viene portato in processione per le vie del paese.
La penultima domenica di agosto di ogni anno si tiene a Giammoro la festa della Madonna del Rosario, che comprende, oltre alla processione e ad altre manifestazioni di carattere religioso, anche una serie di eventi civili che attirano molti visitatori dai paesi limitrofi.
Si ricordano inoltre la festa del Santissimo Redentore, che si celebra la terza domenica di luglio, e quella in onore di San Giuseppe, che si svolge la seconda domenica d'agosto.
Nella piccola contrada di Camastrà, il 24 di agosto viene portato in processione il simulacro della Madonna dell'Abbondanza.
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