Ossimo (Osèm in dialetto ossimese[7][8]) è un comune italiano di 1 450 abitanti, della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia.
Ossimo comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Cristian Farisé[1] (centro-sinistra[2]) dal 16-5-2011 |
Territorio | |
Coordinate | 45°56′49″N 10°13′53″E |
Altitudine | 869 m s.l.m. |
Superficie | 14,86 km² |
Abitanti | 1 450[3] (30-11-2021) |
Densità | 97,58 ab./km² |
Comuni confinanti | Borno, Cividate Camuno, Lozio, Malegno, Piancogno, Schilpario (BG) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25050 |
Prefisso | 0364 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017128 |
Cod. catastale | G179 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[4] |
Cl. climatica | zona F, 3 452 GG[5] |
Nome abitanti | ossimesi |
Patrono | santi Cosma e Damiano (Ossimo Inferiore) santi Gervasio e Protasio (Ossimo Superiore) |
Giorno festivo | 26 settembre 19 giugno |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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«Descendendo poi alla terra di Malegno, et indi ascendendo ad un alto monte si trova il Commun de Ossemo, qual contiene due terre, cioè: Ossemo di Sopra, Ossemo di Sotto» |
(Giovanni da Lezze, «Catastico bresciano», 1610[6]) |
È raggiungibile attraverso la strada provinciale 5 che sale da Malegno e porta a Borno.
Il territorio di Ossimo confina con diversi comuni: a est quello di Malegno e Cividate Camuno, a nord con Lozio e Schilpario, ad ovest quello di Borno, e a sud quello di Piancogno.
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Il comune di Ossimo si estende sul versante settentrionale della valle del Trobiolo, il cosiddetto Altopiano del Sole. Ossimo è formato da due abitati: Ossimo Inferiore, più a valle, e Ossimo Superiore, più a monte; c'è anche un altro piccolo abitato tra Ossimo Superiore e Lozio chiamato Creelone (in dialetto camuno Creelu').
Una porzione di territorio comunale si insinua oltre lo spartiacque con la valle del Lanico tra i comuni di Borno e Lozio, arrivando al confine con la Provincia di Bergamo (comune di Schilpario). Il confine passa esattamente sulla vetta del Monte Sossino (2398 m), cima più elevata del comune di Ossimo.
Nelle carte del monastero di Santa Giulia di Brescia un documento del 950 ricorda il nome Ussium, probabilmente associabile a Ossimo.[9]
Secondo Gabriele Rosa l'antica fornace della località Corni avrebbe fornito materiale laterizio in epoca romana.[9]
Nel 1309 il vescovo di Brescia Federico Maggi investe iure feudi dei diritti di decima nei territorio di Ossimo Guglielmo e Giovanni da Breno.[9]
Il 19 ottobre 1336 il vescovo di Brescia Jacopo de Atti investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Breno, Borno, Astrio, Monno e Ossimo Girardo del fu Giovanni Ronchi di Breno.[10]
Nel 1363 Ossimo è ricordato come paese ghibellino.[9]
Il 15 maggio 1365 il vescovo di Brescia Enrico da Sessa investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Breno, Vione, Vezza, Sonico, Malonno, Berzo Demo, Astrio, Ossimo e Losine Giovanni e Gerardo del fu Pasino Federici di Mù.[11]
Tra le infeudazioni del Vescovo di Brescia, oltre a quelle sopracitate, si ricordano le famiglie Fostinoni, Rizzieri e Bona.[9]
Alla pace di Breno del 31 dicembre 1397 i rappresentanti della comunità di Ossimo, Faustino Cerutto e il notaio Pietro Benvenuti, si schierarono sulla sponda ghibellina.[12]
Nel 1658 i due centri di Ossimo superiore ed inferiore costituiscono due centri autonomi.[13]
Nel 1670 la peste colpisce gravemente la zona e gli appestati vengono condotti al lazzaretto di Pat, dove fu edificata una cappella che ricorda il flagello.[13]
Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:
Famiglia | Stemma | Periodo |
Ronchi | ![]() |
1336 - ? |
Federici | ![]() |
1365 - ? |
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 16 novembre 1933.
«Troncato semipartito: nel 1° d'azzurro sabaudo, a tre torri aperte, e finestrate di nero; nel 2° d'argento, alla ruota a pale di nero; nel 3º d'azzurro, all'abete sradicato al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Le tre torri presenti sullo stemma, rappresentano le tre frazioni che un tempo facevano parte del comune di Ossimo: Ossimo Superiore, Ossimo Inferiore e Cogno (che ora fa parte del comune di Piancogno). La ruota dentata allude alle attività industriali, mentre l'abete rappresenta i boschi, paesaggio principale dell'altopiano alpino di Ossimo e Borno.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Venne costruita in un luogo rialzato fuori dall'abitato e che troneggia la Val Camonica, per volere della comunità a seguito del ricordo della presunta visita del Cardinale Carlo Borromeo nel 1580, in segno di grande devozione.
La sua costruzione fu iniziata intorno al 1614, ma la sua erezione fu un'opera difficile: l'opera fu sospesa già nell'ottobre 1616 perché gli abitanti volevano amministrare per la costruzione di questo tempio i denari delle elemosine senza intervento del Rettore. La chiesa fu terminata solo nel 1618.
Usata per secoli, fu successivamente lasciata in disuso e subì grandi danni per il tempo e le infiltrazioni d'acqua. Nel 1986 il Gruppo Alpini di Ossimo Superiore si prese a cuore il restauro di questo tempio salvandolo alle rovine del tempo.
Al suo interno, nel piccolo presbiterio si trova un affresco del XVII secolo di autore ignoto che rappresenta (in basso) la Maddalena e san Marco e (in alto) San Carlo in adorazione dinnanzi alla Vergine col Bambino.
Venne costruita in un luogo campestre fuori dall'abitato per volere della comunità a seguito di un voto legato ad una pestilenza, che colpì il paese nel 1504. Il primo documento che la nomina è la revisione dei confini comunali risalente al 1511.
L'antica struttura (la quale, oltre a San Rocco, ricordava San Sebastiano) era come una grande santella, aperta sul davanti, con un porticato che funzionava per accogliere i pellegrini e i devoti e quanti venivano sorpresi da calamità naturali; una cancellata impediva l'accesso al presbiterio e alla piccola sagrestia.
Durante la sua presunta visita nel 1580, sarebbe stato lo stesso Cardinale Carlo Borromeo a imporre che la chiesa subisse dei cambiamenti nella parte della muratura: in particolare la chiesa avrebbe dovuto essere allungata e chiusa con una facciata.
Nel corso del 1600, il tempio fu utilizzato dalla confraternita dei Disciplini. Nel 1817 venne invece usata per riunirvi i malati della peste petecchiale.
Restaurata e munita d'un campanile nel 1876, la chiesa viene parzialmente distrutta da una bomba d'aereo il 6 aprile 1945, ma otto anni dopo, per volere del Parroco Don Giovan Maria Spiranti e dell'intera contrada, viene ricostruita. All'inizio del XXI secolo ha subìto un restauro conservativo.
Al suo interno, nella parete centrale del presbiterio, è conservata una statua di S. Rocco del XIX secolo opera dallo scultore tirolese Luigi Kostnef.
Abitanti censiti[15]
Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Ossimo Superiore è Gàcc (gatti) e di Ossimo inferiore è sorec (topi)[16].
Ogni anno a Ossimo Superiore si tiene la cosiddetta "Sagra del Porsèl": all'interno di alcune cantine si assiste alla lavorazione della carne suina per la creazione dei salami.
Al Comune di Ossimo sono stati assegnati ben 3 premi del Guinness dei Primati:
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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7 giugno 1993 | 28 aprile 1997 | Simone Maggiori | DC | Sindaco | |
28 aprile 1997 | 30 maggio 2006 | Francesca Franzoni | lista civica | Sindaco | |
30 maggio 2006 | 16 maggio 2011 | Damiano Celestino Isonni | lista civica | Sindaco | |
16 maggio 2011 | in carica | Cristian Farisé | lista civica di centro-sinistra | Sindaco | |
Altri progetti
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