Il toponimo Morgex è la francesizzazione del termine del patois valdostano meurdzìe, che indica genericamente un mucchio di pietre (cf. il francesemurgère[5]), e in particolare dei muretti di pietre raccolte nella Dora Baltea con il fine di separare le proprietà tra i vigneti.
Secondo la pronuncia del patois valdostano, il nome "Morgex" va pronunciato omettendo la "x" finale, quindi "Morjé", come per molti altri toponimi e cognomi valdostani e delle regioni limitrofe (la Savoia, l'Alta Savoia e il Vallese), che spesso vengono erroneamente pronunciati, sia dagli italofoni sia dai francofoni.
In epoca romana, Morgex era denominato Moriacium[6]. Altri toponimi tramandati sono Morgentia e Morgentium. È anche attestata alla fine del sedicesimo secolo la forma italiana Morgiazzo sulla carta geografica del Piemonte realizzata da Giovanni Antonio Magini.
Altri toponimi di questo comune si riferiscono a degli elementi naturali:
Biolley = luogo di betulle ("biolla" in patois valdostano della Valdigne)
La Ruine = in francese, "rovina", zona interessata da un'alluvione del rû de Colombaz.
Geografia fisica
Territorio
Si trova nell'alta Valle d'Aosta, al centro della Valdigne. Il comune è attraversato dalla Dora Baltea.
Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[7]
Clima
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Storia
Da Morgex, in epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia. Sotto il dominio dei Savoia, Morgex fu sede della mistralia[8] della Valdigne. Numerosi i passaggi dei Savoia nel borgo. Nel 1318 il duca Amedeo V concesse a Morgex le franchigie.
Morgex è stato sede cantonale all'interno dell'arrondissement d'Aoste, dal 1802 al 1814.
Nel 1861, Morgex entrò a far parte del Regno d'Italia, venendo incluso nel Circondario di Aosta della provincia di Torino. Nel 1927 venne istituita la provincia di Aosta e Morgex ne fece parte integrante. Due anni più tardi venne fuso col comune de La Salle formando un nuovo comune denominato «Valdigna d'Aosta».[9] Il comune di La Salle si ricostituì nel 1935 col nome italianizzato di «Sala Dora», mentre Morgex venne rinominato «Valdigna d'Aosta». Dal 1946 fa parte della regione Valle d'Aosta con la denominazione originaria.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture militari
La Tour de l'Archet, nel Capoluogo, in cui trova sede la Fondazione Centro studi storico-letterari Natalino Sapegno
Il Castello Pascal de la Ruine, in località La Ruine
La Casaforte Bozel al Villair. Altre caseforti, citate dallo storico Jean-Baptiste de Tillier, sono oggi scomparse: tra esse, la casaforte d'Avise, la casaforte Léaval, la casaforte Malliet, la casaforte Rubilly, la Casa del Vescovo.[10]
Le fortificazioni del Colle San Carlo e del Colle della Croce
Architetture religiose
La chiesa di Santa Maria Assunta, con l'altare barocco e gli affreschi del XV-XVI secolo e il museo parrocchiale d'arte sacra con oggetti del beato Guglielmo de Léaval (fr. Bienheureux Vuillerme de Léaval).
Nelle frazioni si trovano numerose cappelle votive: la Cappella di Arpy, la Cappella del Dailley, la Cappella di La Ruine, la Cappella del Lavancher, la Cappella del Liarey, la Cappella di Licony (unica chiesa rupestre delle Alpi[11]), la Cappella del Villair.
In via Gran San Bernardo 34 ha sede la biblioteca comunale.
Il Centro studi Natalino Sapegno
Presso la Tour de l'Archet ha sede il Centro di studi storico-letterari "Natalino Sapegno" dedicato allo storico della letteratura Natalino Sapegno.
Ogni anno, grazie all'attenzione per i fumetti dovuta alla presenza del prezioso Fondo Mafrica, consistente in circa 300.000 volumi, si celebra la Giornata Mafrica per la letteratura popolare.
L'economia è prevalentemente basata sul turismo, estivo e invernale.
Importanti anche l'artigianato e l'agricoltura, in particolar modo le vigne più alte d'Europa (più di 1000 m s.l.m.), da cui si produce il Blanc de Morgex et de La Salle, ottenute con un vitigno autoctono: il Prié blanc.
Sempre in campo agro-alimentare, merita ricordare l'emporio Artari, storica azienda specializzata nella tostatura e commercializzazione del caffè.
Un altro vino è il Chaudelune, prodotto dai vitigni più alti d'Europa, per cui occorre una vendemmia notturna.[16]
Infrastrutture e trasporti
Il paese, pur disponendo di una propria stazione ferroviaria sulla Ferrovia Aosta-Pré-Saint-Didier, nata con scopi industriali, attualmente non riceve traffico ferroviario a causa della sospensione a tempo indeterminato dell'intera linea dal 24 dicembre 2015 .
La mistralia era una piccola circoscrizione all'interno del Balivato della Valle d'Aosta. Cfr. Lemma Mistralia su www.italiapedia.it
Regio decreto28 marzo 1929, n. 654, in materia di "Riunione dei comuni di La Salle e Morgex in un unico Comune denominato «Valdigna d'Aosta» con sede municipale a Morgex."
André Zanotto, Castelli valdostani, Quart (AO), Musumeci, 2002 [1980], ISBN88-7032-049-9.
LICONY, su theflintstones.it. URL consultato il 7 marzo 2019.
Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp.74-100, ISBN978-88-7032-878-3.
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