È meta turistica, dato che può offrire al visitatore la pratica di attività sportive quali pesca, escursioni in barca a remi sul lago, windsurf e trekking. Numerose sono le possibilità di svago, tra cui spiagge ed un centro sportivo-turistico, ed i rinomati ristoranti disseminati lungo il litorale lacustre.
Geografia fisica
Territorio
Il territorio è variegato in quanto è sia pianeggiante, sia collinare, sia montuoso. Presenta un lago (Lago di Endine) da cui nasce il fiume Cherio e sono presenti piccoli corsi d'acqua e cascate, provenienti dalla montagna, le cui acque si gettano nel lago.
Clima
Dal punto di vista del clima, Monasterolo, per la vicinanza del lago e del bosco che creano un microclima, è una zona molto umida e piovosa in autunno, fredda e umida in inverno; d'estate è fresca, piovosa e ventilata la sera.
Origini del nome
Il nome del paese deriva dalla costruzione posta su una piccola collina morenica poco distante dall'attuale centro abitato.
Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Lombardia.
L'etimologia di Monasterolo del Castello è chiara: deriva da un monastero distrutto sul finire dell'VIII secolo durante la guerra tra i franchi e longobardi. La conferma deriva da una serie di scavi avvenuti negli anni '90 del XX secolo che hanno portato anche alla luce fondamenta di grandezza colossale, e un arco di tufo sostenuto da due grosse pietre come se fossero pilastri con la base a zampa di elefante, caratteristica dell'arte benedettina.[6]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Salvatore (Monasterolo del Castello).
La chiesa parrocchiale del paese, dedicata a san Salvatore, originaria del XIII secolo, fu ricostruita nel XVIII secolo. Essa presenta al proprio esterno le varie stazioni della Via Crucis, eseguite in mosaico dal pittore Trento Longaretti per conto della ditta Peresson di Milano, e la Trasfigurazione, olio su tela eseguito da Domenico Carpinoni. L'altare maggiore in marmo è attribuito allo scultore Bartolomeo Manni di Rovio.
Architetture militari
Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Monasterolo.
Situato nel punto in cui il fiume Cherio nasce dal Lago di Endine, l'edificio sembra risalire al X secolo, ed era adibito a monastero benedettino. Già in quel periodo, documenti attestavano l'esistenza di un nucleo abitativo, denominato Castro monasteriolo, nei pressi del monastero.Distrutto in epoca medievale dall'esercito imperiale di Federico I detto il Barbarossa, fu riedificato dalla famiglia ghibellina dei Suardi verso il XIII - XIV secolo con funzioni difensive. Due secoli più tardi, nel XVI secolo, venne ristrutturato ed utilizzato come residenza signorile.
Oggi il castello, di proprietà privata, viene utilizzato per banchetti e ricevimenti
Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN88-87353-12-3.
Comune di Monasterolo del Castello, su comune.monasterolo-del-castello.bg.it. URL consultato il 19 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2022).
Luigi Angelini, La famiglia bergamasca dei Manni marmorari intarsiatori, in La Rivista di Bergamo, prima parte, ottobre 1960, 5-11; seconda parte, novembre 1960, 5-14.
Luigi Pagnoni, Le chiese parrocchiali della Diocesi di Bergamo. Appunti di storia e di arte, Edizione Il Conventino, Bergamo 1974.
Piervaleriano Angelini, La famiglia Manni di Rovio. La scultura decorativa e l'arte della tarsia marmorea in terra bergamasca, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Bergamo nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal '500 ad oggi. Campionesi a Bergamo nel Medioevo, Arte&Storia, anno 10, numero 44, settembre-ottobre 2009, 158-165.
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