Sorge su un territorio di pedecollina su terrazzamenti all'imbocco della valle del fiume Bidente.
Storia
Tracce e ritrovamenti indicano che il territorio è stato frequentato e abitato fin dalla preistoria. Un probabile abitato dell'età del bronzo recente, è venuto alla luce nel corso di scavi archeologici del 2007/2008.[5]
Durante l'epoca romana il territorio in cui sorse poi Meldola fu attraversato da un acquedotto, ancora esistente nel sottosuolo dell'abitato. Resti di ville rustiche tardo romane sono attestati nella zona di Ca Gaiani e in altri punti del territorio.
Nel V-VI secolo vi fu costruita una grande villa fortificata di epoca teodoriciana, con ambienti decorati da mosaici policromi, sepolta da una frana dopo essere stata distrutta da un incendio e sulla quale sorge parte del centro storico.
Intorno all'anno 1000 è attestato per la prima volta il nome di "Meldola". In questo periodo sorse il castello che domina l'abitato
Il centro passò ai Malatesta di Cesena e fu quindi in possesso degli Aldobrandini e dei Doria Landi Pamphili. Ebbe un certo sviluppo per il mercato della seta, rimasto attivo fino agli inizi del XX secolo.
Meldola vide l'abolizione del feudo con l'arrivo dei napoleonici, il ritorno allo Stato Pontificio nel 1815 e in seguito l'annessione al regno d'Italia. Il 7 settembre 1862, con decreto regio, le venne accordato il titolo di città.
Lo sviluppo economico portò alla costruzione di un piccolo teatro d'opera e alla creazione della tranvia per Forlì, poi soppressa nel 1930. Fu capoluogo di un mandamento e sede di un tribunale locale e delle carceri. L'ospedale civile creato nel XVI secolo ebbe una nuova sede negli anni settanta, ristrutturata ancora nel 2007 e dotata di un centro di ricerca per lo studio e la cura dei tumori, l'Istituto Tumori della Romagna (IRST).
Loggiato Aldobrandini, interessante esempio di loggiato rinascimentale a due piani, sorge su un lato della piazza dedicata a Felice Orsini.
Il ponte dei Veneziani, a 5 arcate a tutto sesto, è forse databile ai primi anni del Cinquecento; ha perso parte dell'aspetto originario perché distrutto durante la seconda guerra mondiale. Poi grazie all'intervento del geometra Mario Maldini e della sua équipe è stato restaurato allargandone la carreggiata e rinforzandola con parti in cemento armato celate dai blocchi di finitura.
Architetture religiose
Nel Basso Medioevo il bosco di Scardavilla era sede di monastero i cui edifici sono ancora esistenti (col nucleo antico di Scardavilla di Sotto e la più recente Scardavilla di Sopra) con la chiesa Settecentesca restaurata tra le due guerre mondiali.
Chiesa della Madonna del Sasso; è una delle chiese più antiche di Meldola. Tuttora sconsacrata, risale al 1523 e presenta una facciata scarna, ma elegante nel complesso. Ne curava il culto la Confraternita del Gonfalone, per volontà della quale era stata fondata. Nel 1616 la principessa Olimpia Aldobrandini vi fece edificare due cappelle laterali e da quell'anno divenne l'oratorio esterno della Rocca. È sede del Museo di Ecologia.
Chiesa di San Cosimo; è forse la più bella dal punto di vista storico artistico della città. All'interno si trovano le opere d'arte che appartenevano alla chiesa del convento di San Domenico: l'organo, i confessionali, il coro ed un Crocifisso ligneo.
Risalente al 1180 la chiesa di San Nicolò custodisce l'immagine sacra della Beata Vergine del Popolo, patrona della città.
Chiesa di San Colombano, nell'omonima frazione. Risalente al 1700 vi è conservato il cilicio di San Colombano (reliquia).[8]
Architetture militari
La Rocca di Meldola, sorge su uno sperone di roccia che domina il borgo dall'alto. Probabilmente risalente all'anno 1000, la Rocca è stata teatro di dominazione dei Montefeltro prima, degli Ordelaffi e dei Malatesta poi. Baluardo militare, venne convertita a residenza privata da Leonello Pio da Carpi. Tuttora è oggetto di un lento restauro.
Il Castello con nucleo medievale di Castelnuovo, in località Castelnuovo di Meldola, si trovava su un'altura all'imbocco del Torrente Voltre col Fiume Bidente. Oggi troviamo i resti della Pieve, del nucleo fortificato e alcune abitazioni diroccate. Di una certa importanza in epoca medievale.
La Rocca delle Caminate, era un bastione difensivo e di avvistamento sito nella omonima frazione a pochi chilometri dal Comune di Meldola. Dopo alcuni secoli di abbandono, sui suoi resti diroccati nel 1929 ne venne edificata un'imitazione per essere donata a Benito Mussolini, che vi soggiornò in alcune occasioni.
Il Castello di Teodorano, sorge anch'esso fuori Meldola, nella frazione che fu comune autonomo fino al 1925. È il classico esempio di borgo fortificato, dotato di imponenti mura che proteggono la chiesa e la piazza. Della originaria costruzione cinquecentesca rimangono la torre civica e parte delle mura. Nei primi anni del Cinquecento vengono atterrate le mura da maestranze inviate da Cesare Borgia per rendere inoffensivo il sito. Ciò che oggi rimane è quanto resta dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale.
Aree naturali
La Riserva regionale Bosco di Scardavilla[9] rappresenta un'area naturale protetta. Ventinove ettari di parco ospitano una ricca varietà di fauna e flora, apprezzabile lungo il sentiero naturalistico attrezzato con percorso ad anello.
Il Parco delle Fonti.
Cultura
Musei
Museo di Ecologia nella Chiesa sconsacrata della Madonna del Sasso
Museo del baco da seta, in via Roma, dedicato al filandiere meldolese Ciro Ronchi. Descrive l'allevamento del baco da seta attività molto diffusa per circa tre secoli, rendendo famosa Meldola, nell'Ottocento, come uno dei centri italiani più importanti per la produzione della seta greggia, tanto che ne esiste una varietà col nome della città.
Teatri
Il Teatro Gian Andrea Dragoni, edificato nei primi decenni dell'Ottocento, è stato completamente restaurato negli anni ottanta del Novecento. È dotato di platea e tre ordini di palchi per una capienza di 400 posti[10].
Dal 1984 a Meldola è presente una Delegazione della Croce Rossa Italiana diventata Sede Territoriale del Comitato CRI di Forlì. Nata con il Gruppo Volontari del Soccorso, dal 2010 venne costituito anche il Gruppo Pionieri CRI, attivo nel primo soccorso, nell'attività socio-assistenziale e socio-sanitaria, in protezione civile e nella diffusione di principi di uguaglianza contro pregiudizi e razzismo.
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 1.272 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Albania 290 2,86%
Romania 187 1,84%
Marocco 176 1,74%
Senegal 139 1,37%
Cultura
Le campagne del meldolese iniziano ad essere indagate dal punto di vista etnomusicologico durante l'Ottocento e poi nel Novecento; il territorio rivela una ricchezza culturale popolare degna di nota, specialmente per i canti (stornelle) e per le tipologie strumentali.
Economia
Nel territorio è sviluppata l'agricoltura con produzione di frutta, vino, uova, barbabietola. Consistenti anche l'artigianato e la piccola-media industria, specialmente nel settore dell'arredamento e della lavorazione dei metalli.[12]
Infrastrutture e trasporti
La città è collegata a Forlì dalla strada che costeggia il fiume Bidente; fra il 1881 e il 1930, vi si trovava il binario della tranvia Forlì-Meldola, che in quell'epoca rappresentò un importante volano economico.
Il trasporto pubblico è assicurato da autoservizi svolti dalla società START Romagna.
Amministrazione
Periodo
Primo cittadino
Partito
Carica
Note
1944
1945
Giuseppe Mambelli
Partito Comunista Italiano
Sindaco
1945
1949
Antonio Datteri
Partito Comunista Italiano
Sindaco
1949
1950
Gennarino Venturi
Partito Comunista Italiano
Sindaco
1950
1951
Ariella Farneti
Partito Comunista Italiano
Sindaco
1951
1956
Antonio Altini
Partito Comunista Italiano
Sindaco
1956
1965
Ariella Farneti
Partito Comunista Italiano
Sindaco
1965
1966
Aurelio Strada
Partito Comunista Italiano
Sindaco
1966
1970
Marco Ciliberto
Commissario prefettizio
1970
1978
Albano Ruscelli
Partito Socialista Italiano
Sindaco
1978
1985
Mario Aloisi
Partito Socialista Italiano
Sindaco
1985
1993
Davide Drudi
Partito Comunista Italiano Partito Democratico della Sinistra
Sindaco
1993
2004
Corrado Ghetti
Partito Democratico della Sinistra Democratici di Sinistra
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