Mazzano Romano è un comune italiano di 3 070 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Mazzano Romano comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Città metropolitana | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Nicoletta Irato[1] (lista civica Noi tutti) dal 7-5-2012 | |
Territorio | ||
Coordinate | 42°12′20″N 12°23′51″E | |
Altitudine | 200 m s.l.m. | |
Superficie | 29,07 km² | |
Abitanti | 3 070[2] (31-8-2020) | |
Densità | 105,61 ab./km² | |
Comuni confinanti | Calcata (VT), Campagnano di Roma, Castel Sant'Elia (VT), Faleria (VT), Magliano Romano, Nepi (VT) | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 00060 | |
Prefisso | 06 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 058058 | |
Cod. catastale | F064 | |
Targa | RM | |
Cl. sismica | zona 3A (sismicità bassa)[3] | |
Cl. climatica | zona D, 1 649 GG[4] | |
Nome abitanti | mazzanesi | |
Patrono | san Nicola | |
Giorno festivo | 6 dicembre | |
Cartografia | ||
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Sito istituzionale | ||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il territorio comunale è attraversato dal fiume Treja.
L’origine del nome di Mazzano potrebbe risalire al periodo romano e alla gens Matia, cui appartiene un importante cuoco e agronomo ricordato da Apicio. Allo stato attuale tuttavia una fase romana di Mazzano non è riconoscibile e sarebbe documentata solo da segnalazioni non verificabili. Lo sviluppo di Mazzano si ebbe a partire dall’alto Medioevo. Tra i fondi della domusculta Capracorum, fondata tra il 774 e il 776, vi è un fundus Mazanus. Un’altra attestazione forse dello stesso fondo proviene da una lapide frammentaria, inglobata nel pavimento della basilica di S. Maria Maggiore a Roma (ora a Palazzo Rinuccini a Firenze) e databile intorno al 904, che indica come proprietario il generale Teofilatto.
Un saggio archeologico realizzato dal Potter in Piazza dell’Antisà ha restituito dei frammenti di ceramica invetriata databili tra IX e X secolo d.C. e allo stesso periodo potrebbero appartenere alcune cavità ipogee con pilastro centrale segnalate nel paese.
Nel pieno X secolo le fonti archivistiche ci informano di un passaggio di proprietà tra Alberico II e il Monastero dei SS. Andrea e Gregorio ad Clivium Scauri presso il Celio. La cessione riguarda il “castello intero che si chiama Mazzano con le case e i suoi edifici e anche con i fondi e i casali ovvero con i loro termini e con ogni pertinenza, insieme con i servi di entrambi i sessi”. Il territorio doveva essere intensivamente coltivato e popolato e Mazzano a quel tempo era quindi già un sito fortificato.
Di tali fortificazioni nulla è oggi riconoscibile se non forse una sorta di torrione a valle della Chiesa di San Nicola oggi chiamato Palommara. Resti di una torre sono visibili nella parte centrale e più elevata del paese, chiamato il Montarello.
Nel 1299 un documento di Papa Bonifacio VIII cita il Castrum Mazzani et Sancti Nicolai et Sancti Benedicti. Questa è la prima menzione del culto di San Nicola di Bari a Mazzano. Almeno dal 1327 la chiesa di San Nicola fu luogo di riunione dell’assemblea dei capifamiglia di Mazzano.
Con un atto notarile del 1426, il monastero dei SS. Andrea e Gregorio locò Mazzano ad Everso Anguillara. L’importante famiglia laziale, che fu anche proprietaria di Calcata e Faleria, dimostrò il chiaro intento di accrescere il proprio potere in questo territorio e i conti Domenico e Orso Anguillara nella prima metà del XV secolo usurparono la proprietà.
L’abate Gregorio VI fece istanza al Pontefice Paolo II e la causa durò fino al 1475, quando Mazzano tornò al Monastero. Comunque nel 22 febbraio 1526 l’abate Hieronimus de Comitibus finì per vendere il Castrum Mazani a Giovanni Battista Anguillara da Stabia, per la somma di 12000 ducati d’oro.
I secoli XV e XVI sono quelli più importanti e riconoscibili del paese antico, che tra l’altro nel 1536-1542 si dota di uno Statuto.
Il Palazzo degli Anguillara (detto anche Palazzo Tocchi) è visibile a nord dell’Antisa’ con la sua struttura imponente oggetto di diverse manomissioni successive. Del 1465 la costruzione della chiesetta di San Sebastiano, nell’esterna piazza Umberto I, le cui pitture si datano intorno al 1510.
I ruderi della chiesa di San Nicola oggi visibili nella piazza dell’Antisa’ appartengono alla fase edilizia realizzata nel 1562-1563 su disegni del Vignola, che in quegli anni era impegnato a Caprarola, e fatta crollare nel 1940 dal Genio Militare a causa di problemi statici.
Completa la piazza il Palazzo De Rosa, forse di XIII secolo, mentre su via Roma è una casa, sulle cui finestre è riportata l’epigrafe con la data 1573 e col nome di tale Cristoforo De Cioro (riconosciuto dal Tomassetti come Cristoforo Cenci).
A nord del paese si trova il vecchio lavatoio, nei cui pressi era forse collocato l’Ospitale. Dal Cinquecento è anche attivo il mulino, oggi purtroppo ridotto allo stato di rudere solo in parte visitabile a est del paese.
Nel 1599, Flaminio Anguillara vendette Mazzano al Cardinale Lelio Biscia e nel 1658 il feudo passò per eredità alla nobile famiglia dei Del Drago. Questi furono proprietari fino alla riforma fondiaria dell’EnteMaremma negli anni Cinquanta.
Il Palazzo del Drago è quello che oggi domina l’unico ingresso del paese antico, costituito dalla porta voltata. Subito all’interno della porta si può vedere il palazzetto che fu la vecchia sede del Comune, edificato intorno al 1746.
Nel XV e XVI secolo il paese era ormai costituito dal Rione Castello e dal nuovo settore urbanistico del Borgo di Fora, sviluppato intorno alla chiesetta di San Sebastiano e di Cavolozoppo.
Ancora oggi, il paese di Mazzano conserva l’impianto urbanistico medievale, con vicoli che seguono la forma della rupe. Passeggiando nel borgo, non è difficile scorgere elementi di interesse che ornano le facciate dei palazzi: una finestra bifora (in via del Salvatore), resti architettonici, cornicioni con stemmi, semplici epigrafi che nella maggior parte dei casi indicano iniziali e date di costruzione o rifacimento.
Il paese antico di Mazzano è raggiungibile in auto e visitabile a piedi. È collegato con i sentieri del Parco regionale Valle del Treja 001, 002, 006, 007 e 012.
Abitanti censiti[5]
Alcune scene dei film Francesco, giullare di Dio (1950), Lo chiamavano Trinità... (1970), Per grazia ricevuta (1971), Fiorina la vacca (1972), Superfantozzi (1986) e molti altri furono girate presso le cascate di monte Gelato, in territorio comunale. Nel centro storico, invece, è stata girata buona parte del film Destinazione Piovarolo (1956), con Totò che interpreta un capostazione. Non essendo Mazzano Romano servito dalle ferrovie, le scene ambientate in stazione sono state girate nella Stazione di Salone, alle porte di Roma.
Dal 1816 al 1870 fece parte della Comarca di Roma, una suddivisione amministrativa dello Stato Pontificio.
Nel 1872 Mazzano cambia denominazione in Mazzano Romano.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 12 giugno 1999 | Aldo Dati | Lista civica | Sindaco | [6] |
13 giugno 1999 | 6 giugno 2009 | Luciano Litta | Lista civica | Sindaco | [7][8] |
7 giugno 2009 | 2012 | Remo Marcatili | Lista civica Nuovo impegno Nuove prospettive | Sindaco | [9] |
6 maggio 2012 | 11 giugno 2017 | Angelo Mancinelli | Lista civica Noi tutti | Sindaco | [1] |
Altri progetti
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