Maserada sul Piave (Maxerada in veneto) è un comune italiano di 9 151 abitanti[1] della provincia di Treviso in Veneto.
Maserada sul Piave comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Lamberto Marini (lista civica di centro-destra Lamberto Marini sindaco) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°45′N 12°19′E |
Altitudine | 31 m s.l.m. |
Superficie | 28,77 km² |
Abitanti | 9 151[1] (28-2-2022) |
Densità | 318,07 ab./km² |
Frazioni | Candelù, Varago |
Comuni confinanti | Breda di Piave, Carbonera, Cimadolmo, Ormelle, Ponte di Piave, Spresiano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 31052 |
Prefisso | 0422 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 026040 |
Cod. catastale | F012 |
Targa | TV |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 376 GG[4] |
Nome abitanti | maseradesi |
Patrono | san Giorgio |
Giorno festivo | 23 aprile |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Il toponimo deriva dal latino maceries, in riferimento ai detriti sassosi trasportati dalle acque del Piave[5].
Collocata all'incrocio tra le vie Claudia Augusta Altinate e Postumia, Maserada ha rappresentato una località cruciale sin dall'epoca romana. Proprio lungo il tracciato della Postumia sono emersi numerosi reperti che testimoniano la presenza di antichi insediamenti: tombe, edicole funebri, materiale fittile. Si aggiungono inoltre alcune strade perpendicolari alla Postumia, tracce di una centuriazione, e il toponimo Castella, ricordo di un antico fortilizio o di una mansio.
In età feudale il territorio era ancora caratterizzato dalla presenza di selve, acquitrini e corsi d'acqua (primo fra tutti, ovviamente, il Piave). Numerosi toponimi testimoniano le attività economiche e il paesaggio del periodo: Ronchi (da runcare, cioè "dissodare"), Saltore (da saltus, "pascoli") e Salettuol (da salicetum, ovvero "bosco di salici", alberi tipici del greto del Piave).
Sin dall'XI secolo Maserada fu compresa tra i domini dei Collalto, mentre dal punto di vista religioso faceva riferimento alla chiesa di San Giorgio, dal 1231 dipendenza dell'abbazia di Nervesa. In questo periodo la località mantenne la sua importanza strategica e fu più volte attraversata — e saccheggiata — da truppe di passaggio: nel 1229 fu colpita dai combattimenti tra Ezzelino da Romano e i Padovani, mentre nel 1328 vi si accamparono le truppe di Enrico di Valse, in lotta al fianco di Padova contro Cangrande della Scala.
Passata alla Repubblica di Venezia, nel 1340 Maserada e le attuali frazioni risultarono tra i villaggi della Zosagna di sopra, uno degli otto quartieri in cui era divisa la podesteria di Treviso. La presenza della Serenissima fu definitiva solo dalla fine del XIV secolo e portò stabilità solo dopo la guerra della Lega di Cambrai, che colpì anche gli abitanti di Maserada.
Fu questo una delle zone maggiormente colpiti dalla Grande Guerra, tanto che, nel novembre 1917, la popolazione fu evacuata. Nel giugno del 1918 la località fu resa celebre dalla battaglia del solstizio, che vide la conquista delle Grave di Papadopoli, nei pressi di Salettuol, da parte delle truppe italiane[5].
Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto del 24 febbraio 1924[6], si blasona:
«d'azzurro, ad una barchetta con remigante, il tutto al naturale, natante sopra un fiume mareggiato d'argento ,ed accompagnato in capo da due stelle d'argento. Ornamenti esteriori di Comune.» |
Lo scudo è sormontato da un nastro rosso con la scritta: maceriata.
Nel 1922, a seguito delle disposizioni statali per cui ogni comune doveva dotarsi di uno stemma, l'allora parroco di Maserada elaborò un bozzetto che includeva vari elementi: l'emblema di Treviso — una croce bianca su sfondo rosso accantonata in capo da due stelle —, una barca senza barcaiolo e un inquartato di bianco e di nero simbolo della famiglia Collalto. Il Comune lo semplificò, mantenendo le due stelle e l'imbarcazione, creando lo stemma tuttora in uso.[7]
Nel territorio comunale sono presenti sei ville, di seguito elencate, e tutelate dall'Istituto Regionale Ville Venete (IRVV).
Abitanti censiti[14]
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 746, ovvero l'8,0% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[15]:
Biblioteca comunale Mario Rigoni Stern, sita viale Caccianiga 100/A;
Museo storico della Grande Guerra 1915 – 1918.
Le principali attività economiche sono l'alimentare, le molte attività artigiane e l'estrazione di ghiaia nei pressi del greto del fiume Piave. La principale attività economica è l'industria tessile (da parte dell'azienda Tessitura Monti) che dava lavoro a un migliaio di persone.
Con un recupero di oltre il 75% dei rifiuti prodotti, nel 2006 il comune di Maserada si è classificato primo assoluto nella XII edizione di Comuni Ricicloni, classifica pubblicata annualmente da Legambiente.
Il dossier completo di Comuni Ricicloni 2006 è disponibile sul sito di Ecosportello.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1869 | 1875 | Antonio Caccianiga | Sindaco | ||
1995 | 1999 | Cornelio Zuccarello | Lista civica - Centro | Sindaco | |
1999 | 2004 | Marziano De Piccoli | Lista civica - Centro destra | Sindaco | |
2004 | 2014 | Floriana Casellato | Lista civica - Progetto Democratico | Sindaco | |
2014 | 2019 | Anna Sozza | Lista civica - Progetto Comune | Sindaco | |
2019 | in carica | Lamberto Marini | Lista civica - Marini Lamberto Sindaco | Sindaco | |
La denominazione del comune fino al 1925 era semplicemente Maserada.[16].
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