Martorano è una piccola frazione del comune di Parma, appartenente al quartiere Lubiana.
Martorano frazione | |
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Localizzazione | |
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Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°45′27.5″N 10°24′42.16″E |
Altitudine | 62 m s.l.m. |
Abitanti | 81[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43123 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La località è situata 8,09 km a sud-est del centro della città.[1]
La frazione sorge in posizione pianeggiante alla quota di 62 m s.l.m.,[1] sulla sponda sinistra del torrente Enza.[3]
Il toponimo ha probabilmente origine prediale dal latino Marturius, di stampo bizantino.[4]
Risalgono all'età del rame le più antiche tracce della presenza umana nella zona di Martorano, costituite da alcuni materiali riferibili alla cultura del vaso campaniforme, rinvenuti sulla riva dell'Enza.[5]
Il territorio risultava sicuramente abitato in età repubblicana, come testimoniato dal ritrovamento, a est della chiesa di Santo Stefano, di alcune monete e altri oggetti risalenti al II secolo a.C.; la zona risultava all'epoca frazionata in centurie, di cui si conservano ancora varie tracce nella rete viaria e nella suddivisione del territorio.[6]
Dell'epoca longobarda sopravvivono due necropoli, individuate nel 1997 e nel 2010 rispettivamente a nord e a sud del nucleo abitato odierno;[7] la prima, collocata all'incrocio tra strada Viazza di Martorano e la provinciale, è costituita da 26 fosse sepolcrali, poste in prossimità dei resti di una villa romana già abbandonata nell'Alto Medioevo;[8] la seconda, estesa ai lati di strada Budellungo, è composta da 11 inumazioni e 4 fosse.[9]
La più antica testimonianza dell'esistenza del borgo medievale risale al 9 maggio dell'882,[10] quando Marturiano fu citata in un atto notarile di compravendita.[11]
Nel 1317 Martorano e la vicina Coloreto furono devastate dalle truppe di Giberto III da Correggio.[12]
Nel 1406 il duca di Milano Giovanni Maria Visconti, per mediazione di Ottobuono de' Terzi, investì ufficialmente il condottiero Guido Torelli dei feudi di Guastalla e Montechiarugolo; quest'ultimo comprendeva le terre di Marano, Martorano, La Villa, Monticelli, Basilicagoiano, Tortiano, Pecorile e Lesignano.[13]
La contea di Montechiarugolo appartenne ai Torelli fino al 1612, quando l'ultimo conte Pio fu condannato a morte, insieme a numerosi altri nobili del Parmense, con l'accusa di aver partecipato alla presunta congiura dei feudatari ai danni del duca Ranuccio I Farnese, che confiscò tutti i suoi beni annettendo il feudo alla Camera ducale di Parma.[14]
In epoca napoleonica, per effetto del decreto Nardon del 1806 la località divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Marore, che fu sciolto nel 1870 e inglobato in quello di San Lazzaro Parmense,[10] a sua volta assorbito da quello di Parma nel 1943.[15]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santo Stefano (Parma, Martorano). |
Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa romanica fu più volte modificata nei secoli, fino all'ultima ristrutturazione in stile neoromanico del 1940; danneggiata dal sisma del 1983, l'anno seguente fu interamente restaurata e consolidata strutturalmente; al suo interno sono conservate alcune opere di pregio, tra cui due dipinti e oggetti sacri.[16][10]
Altri progetti
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