Tortiano è una frazione di 557 abitanti del comune di Montechiarugolo, in provincia di Parma.
Tortiano frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°40′48.4″N 10°24′41.8″E |
Altitudine | 124 m s.l.m. |
Abitanti | 557[2] (31-12-2012) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43022 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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La località è sede di una delle cinque consulte frazionali del comune policentrico di Montechiarugolo,[3] dal cui centro dista 3,96 km.[4]
La località sorge sul margine dei primi rilievi collinari dell'Appennino parmense, sulla sponda sinistra del torrente Enza.[5]
L'ampio territorio pianeggiante noto come "Le Bocete", esteso su oltre 9 km² a ovest del borgo, prima della sua bonifica a scopi agricoli del 1833,[6] rimase a lungo completamente incolto, benché molto fertile, in quanto appartenente contemporaneamente a moltissimi proprietari, molti dei quali residenti lontano da Tortiano.[5]
Il clima di Tortiano è tipicamente continentale. Per quanto riguarda le temperature, si passa dalle medie massime di 28,6 °C di luglio alle medie minime di -1,3 °C di gennaio. Per quanto riguarda la piovosità, in luglio cadono mediamente 44 mm di pioggia, mentre in novembre ne cadono 101 mm.[7]
Il borgo medievale di Torizan fu citato per la prima volta nel 969, quando l'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I di Sassonia, su istanza del vescovo di Parma Oberto feudatario di Montechiarugolo, confermò al nobile Ingone e alla sua famiglia i diritti sul territorio e sulla fortificazione difensiva.[8]
Tuttavia, a causa della vicinanza col castello di Montechiarugolo, nei secoli seguenti il maniero fu completamente abbandonato e Tortiano si legò sempre più strettamente al borgo limitrofo,[6] soggetto dapprima alla diocesi di Parma e dal 1106 al suo Comune; nel XII secolo il territorio divenne feudo dei Sanvitale, fino al 1313, quando i guelfi parmigiani ne allontanarono il ribelle conte Giovannino, aiutato dai Baratti e dai da Palù;[9] ciò nonostante, questi ultimi e la famiglia Liberati mantennero ancora per secoli il possesso di beni nella zona di Tortiano.[6]
Nel XIV secolo la zona seguì le vicende del Comune di Parma, conquistato nel 1335 dal signore di Verona Mastino II della Scala, ripreso nel 1341 da Azzo da Correggio, alienato nel 1344 al marchese di Ferrara Obizzo III d'Este e rivenduto nel 1346 signore di Milano Luchino Visconti,[10] finché nel 1406, su intercessione di Ottobuono de' Terzi, il duca Giovanni Maria Visconti assegnò al condottiero Guido Torelli il feudo di Montechiarugolo, comprendente anche le località di Monticelli, La Villa, Martorano, Marano, Tortiano, Basilicagoiano, Pecorile e Lesignano.[11]
Nel 1428 il duca Filippo Maria Visconti elevò al rango di contea il feudo, investendone ufficialmente Guido Torelli e i suoi discendenti,[12] che ne mantennero il controllo quasi ininterrottamente fino agli inizi del XVII secolo, a eccezione di una breve parentesi tra il 1500 e il 1504.[9]
Nel 1612 il conte Pio Torelli fu accusato, insieme a molti altri nobili del Parmense, di aver preso parte alla presunta congiura ai danni del duca Ranuccio I Farnese, che ne ottenne la condanna a morte e la confisca di tutti i beni;[13] il feudo di Montechiarugolo fu definitivamente assorbito dalla Camera Ducale di Parma.[9]
Nel 1806, dopo l'annessione del ducato di Parma e Piacenza all'Impero francese, Tortiano fu inglobata nel costituendo Comune di Montechiarugolo.[14]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Lorenzo (Montechiarugolo). |
Menzionata per la prima volta nel 1189, la chiesa di San Lorenzo fu completamente ricostruita in stile barocco nel 1659; dotata di campanile nel 1700, fu ristrutturata nel 1887; parzialmente modificata negli interni tra il 1934 e il 1937, fu risistemata negli esterni nel 1949; colpita da un sisma nel 2008, fu restaurata e consolidata strutturalmente tra il 2013 e il 2014; il luogo di culto, sviluppato su un impianto a navata unica affiancata da tre cappelle per parte, conserva un piviale in broccato risalente al XVIII secolo.[6][15]
Menzionato nel 969 nell'atto di conferma del suo possesso al nobile Ingone, il castello fu in seguito abbandonato a causa della vicinanza col maniero di Montechiarugolo e se ne perse ogni traccia.[6]
Edificata in stile neoclassico verso la metà del XIX secolo per volere del principe Casimiro Meli Lupi di Soragna, la villa, caratterizzata dall'ampio frontone triangolare posto a coronamento della facciata, sorge all'interno di un ampio parco all'inglese sulla cima di un modesto rilievo collinare.[6]
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