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Magliano Nuovo è una frazione di Magliano Vetere, in provincia di Salerno, in Campania.

Magliano Nuovo
frazione
Magliano Nuovo – Veduta
Magliano Nuovo – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Comune Magliano Vetere
Territorio
Coordinate40°20′09.56″N 15°15′22.82″E
Altitudine729 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale84050
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantimaglianesi
Patronosanta Irene
Cartografia
Magliano Nuovo

Geografia fisica


Il paese è situato sulla cima di una montagna a circa 700 - 800 metri sul livello del mare. Il territorio del paese è ricco di boschi, percorsi naturalistici e grotte. Il comune è attraversato dal fiume Calore Lucano (passante per le gole del Calore), affluente del fiume Sele.

Il fiume Calore Lucano passa per il territorio del paese mediante una gola, visitabile attraverso un percorso che porta al vicino paese di Felitto. Fuori dalle gole il fiume forma anche un piccolo laghetto chiamato ''Pozzo di Raffaele''. Il fiume è definito da molti come il più pulito d'Europa e fa parte dell'elenco dei siti d'importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea, ai sensi della direttiva 92/43/CEE.[senza fonte]


Storia


Le persone cominciarono ad abitare questo luogo già in epoca pre-romana, essendo in un punto stratetigico sulla cima di una montagna. La posizione strategica e dominante ha permesso di regolare i flussi migratori e gli scambi commerciali tra la costa e l’entroterra che, a sua volta, apriva l’accesso al Mezzogiorno d’Italia. Era tappa quindi obbligatoria passare per il valico della Preta Perciata per i viandanti che lasciavano il Cilento o per quelli che dovevano varcare i suoi confini.

Il nome "Magliano" (originariamente "Manlianus") deriverebbe dal latino, e starebbe a significare "martello".

Nel VI secolo fu costruito un castello ancora oggi in parte intatto. Il castello, inizialmente dei Goti, venne conquistato prima dai Longobardi, poi dai Normanni e infine dagli Angioini. Il castello venne poi acquistato prima dai Sanseverino, poi dai Carafa e infine dai Pasca.

Magliano divenne un centro importante e fortificato già nel VI d.c. per volere dei Goti, i quali erano interessati al controllo della strategica via di comunicazione che attraversava il territorio. Un successivo documento dell'anno 1008, in piena epoca longobarda, fa riferimento a Magliano quale importante punto strategico per il controllo del valico di Preta Perciata. Magliano fu considerato un centro importante non solo dai Goti e dai Longobardi ma in seguito anche dai Normanni, i quali, quando organizzarono l'amministrazione del territorio locale sotto la Baronia di Novi Velia, decisero che Magliano doveva essere la sede di uno dei quattro Stati in cui era ripartita la predetta Baronia.

Crearono quindi lo Stato di Magliano al quale aggregarono le università di Magliano Vetere, Capizzo, Stio e Gorga.

Nel 1230 l'imperatore Federico II ritenne che Magliano non dovesse essere più un suffeudo di Novi Velia e lo elevò al rango di feudo affidandone il governo di Teobaldo di Monteforte. Dopo la congiura dei Baroni del 1245 (cd. congiura di Capaccio) e la distruzione del castello di Capaccio, ove perì anche il Barone di Magliano, il governo di questo fu affidato dal re Manfredi ai fratelli De Fenicolo.

Nel 1271, con la venuta degli Angioini, che sconfissero gli Svevi, lo Stato di Magliano viene affidato a Francesco di Monteforte, figlio di Teobaldo. Durante la cosiddetta guerra del Vespro tra Angioini e Aragonesi, questi ultimi, invasero le terre di Magliano, trucidarono nobili e poveri.

Dal 1433 Magliano fu posseduta da Guglielmo Sanseverino, Conte di Capaccio; dal 1489 da Berlingieri Carrafa;

Nel 1669 il borgo di Magliano Vetere sarebbe stato bruciato per aver ospitato un brigante e i superstiti si sarebbero rifugiati nei pressi dell'antico castello costruito dai Goti dando vita al casale di Magliano Nuovo (da qui l'appellativo "Nuovo" nel nome del paese), per poi ricostruire tempo dopo l'antica Magliano Vetere.

Il passo della Preta Perciata svolse un ruolo importante nella storia di Magliano, questo luogo infatti era una via di collegamento tra la valle del fiume Calore e la valle del fiume Alento, ed era uno dei 14 valichi del Mezzogiorno con diritto di pedaggio dal 1074.

Nel 1800 nei territori adiacenti Magliano imperversava la banda borbonica capitanata da Giuseppe Tardio di Piaggine il quale, forte di un manipolo di circa 90 uomini la mattina del 3 giugno 1863 saccheggiò il vicino paese di Campora e all'alba del 4 giugno assalì i comuni di Stio e Gorga, confinanti col comune di Magliano. In seguito, verso le 11 di mattina, la banda mosse verso Magliano Nuovo. All'arrivo dei briganti la guardia nazionale posta a presidio del borgo si dileguò e Tardio e i suoi uomini furono liberi di saccheggiare il borgo di Palazzo Soccorso e istigare la popolazione alla lotta. Ma mentre Tardio si attardava a Magliano Nuovo, forse per ben saccheggiare la casa del barone Giovanbattista Pasca, la notizia dell'avvenimento si diffondeva nei paesi vicini mettendo in allarme le caserme dei Reali Carabinieri e il Comando di Linea della Guarnigione Piemontese di Vallo della Lucania. Così dopo poche ore il borgo di Magliano Nuovo venne circondato da tre lati dai volontari della guardia nazionale di Magliano Vetere al comando di Fortunato Morra, dai Carabinieri di Gioi Cilento e dai militi della guardia nazionale di Stio, Gorga e Vallo della Lucania. Circondato da tre lati, a Tardio, come unica via di uscita, non rimase che la palude stretta tra i monti Ceglie, Faito e Chianiello che cercò disperatamente di raggiungere. Ma appena fuori dal casale il piccolo esercito di Tardio si trovò di fronte le guardie provenienti da Palazzo Soccorso (contrada della stessa Magliano) ed ebbe inizio una furibonda battaglia. Ben presto alle guardie nazionali cominciarono ad arrivare rinforzi dai dintorni e la banda di Tardio incominciò ad avere la peggio. A Tardio e ai suoi sopravvissuti non rimase altro da fare che darsi alla fuga. Alcuni briganti vennero catturati, sommariamente processati e giustiziati, ma Tardio e alcuni suoi uomini riuscirono a dileguarsi in direzione di Sacco, per poi giungere a Corleto Monforte ove la banda si sciolse. L'episodio, è passato alla storia per la drammaticità del combattimento che vide contrapposti uomini provenienti dalle stesse comunità e perché, dopo le perdite subite a Magliano Nuovo, Giuseppe Tardio non riuscì più ad assalire interi paesi come aveva fatto fino ad allora.

L'ultimo barone di Magliano Nuovo fu Nicola Pasca, che possedette il castello fino all'eversione della feudalità.

Anche i monaci basiliani (come nei vicini paesi di Magliano Vetere e Capizzo) abitarono l'area.

Dell'antico convento di monaci basiliani, primo edificio costruito nel paese di Magliano prima dell'anno 1000 insieme alla chiesa di San Nicola (oggi scomparsa), rimane ancora la struttura ubicata vicino alla piazza principale del paese.


Cultura


Dal 31 luglio al 6 agosto di ogni anno si svolge a Magliano la Sagra del Cavatiello Maglianese. Durante i festeggiamenti in onore di Santa Irene, patrona di Magliano Nuovo, si svolge invece la ''Festa dell'Emigrante'' in cui è possibile mangiare il cibo messo a disposizione dagli stessi abitanti (soprattutto panini e torte).


Storia geologica


Ancora prima della comparsa degli uomini il territorio di Magliano (come anche quello del resto del Cilento) era abitato da esseri viventi. Ritrovamenti di fossili di animali marini e conchiglie nei pressi del fiume Calore, e di fossili di piante di terra, come la felce, dimostrano che nel paese ci fu un'alternanza di periodi in cui la terra era emersa e altri in cui era presente il mare. Molti dei fossili trovati sul territorio sono conservati nel vicino museo di Magliano Vetere.


Monumenti e luoghi d'interesse


Castello medievale

Costruito nel VI secolo il castello di Magliano Nuovo circonda il paese, è possibile visitare di esso parte di una torre normanna e un gaifo longobardo che porta dentro al paese, in cui è possibile vedere le postazioni dei soldati. Il castello aveva originariamente ben sette torri.

Parrocchia Santa Maria Assunta

Una delle due chiese del paese, questa è la più importante. Ha origini trecentesche con rimaneggiamenti nel '600, all'interno si trovano le cappelle di alcune famiglie gentilizie, nelle quali si possono ammirare vari affreschi, il più famoso dei quali è quello detto "dei quindici misteri". Presenta inoltre un'antica fonte battesimale e un pregevole altare maggiore, oltre alla statua di S. Irene scolpita in legno nel 1800. La chiesa cadde in uno stato di degrado nel 2000, fino a che non venne restaurata nel 2010. Sotto la chiesa sono presenti delle catacombe non visitabili.

Passo di Preta Perciata

Il passo di Preta Perciata (o anche Petra Perciata) è un antico valico di montagna che è stato allargato, per fare in modo che il paese fosse collegato alla strada. Nel valico sulla sinistra è presente un punto ristoro con panorama sulle Gole del Calore, mentre sulla destra è presente una grotta visitabile con l'omonimo nome. Questa grotta è stata usata dagli abitanti durante la seconda guerra mondiale per ripararsi dai bombardamenti. Si dice che da qui sia passato Parmenide per raggiungere Laurino dove era il ginnasio partendo da Elea.[senza fonte]

Pozzo di Raffaele

Il pozzo di Raffaele è un piccolo laghetto formato dal fiume Calore, è possibile fare il bagno e vicino a quest'ultimo sono posti tavoli di pietra per eventuali pic nic.

Ponte medievale

Lo stesso argomento in dettaglio: Ponte medievale di Magliano Nuovo.

Uno dei ponti medievali del Fiume Calore. Questo è il più noto in assoluto, nonché il più grande e il meglio conservato. Non lontano dal Pozzo di Raffaele, ha origine antichissime ma sconosciute, è stato restaurato nel 1800. Si può raggiungere a piedi dal paese attraverso il sentiero da trekking descritto qui sotto.

Percorso Magliano Nuovo - Postiglione

Lo stesso argomento in dettaglio: Percorso Magliano Nuovo - Postiglione.

Questo percorso è composto da quattro tratti:

Il primo comincia vicino alla chiesa e attraversa un bosco e finisce arrivando a una strada vicino al passo della Preta Perciata;

Il secondo inizia accanto all'area ristoro della Preta Perciata, raggiungibile subito dopo aver attraversato la strada a conclusione del primo tratto.

Il primo tratto è posizionato sopra il valico della Preta Perciata ed è possibile vedere diverse grotte, la più famosa è la "grotta di Maria Neura" che secondo la leggenda era una donna che viveva nella grotta e rapiva i bambini che vi si avvicinavano.

Nel secondo tratto, molto più lungo del primo, si scende verso il fiume Calore. Nel percorso è anche presente un rifugio in legno per gli escursionisti, e una volta fatta molta strada è possibile scegliere una fra due vie:

La via di sinistra porta a un'area panoramica (chiamata Postiglione, da cui deriva il nome del percorso) sono presenti tavoli da picnic ed è affacciata sulle gole del Calore, qui è presente anche un anfiteatro in cui è stata ospitata alcune volte la sagra del paese;

La via di destra, il terzo tratto, porta al ponte medievale di Magliano Nuovo vicino al pozzo di Raffaele, quest'ultimo percorso si collega anche all'area Remolino di Felitto.

Il quarto tratto comincia dopo aver attraversato il ponte, successivamente basta salire degli scalini. Da qui comincerà un percorso lungo tutte le gole del Calore, fino a Felitto.

Gole del Calore

Raggiungibili a piedi o con un mezzo adatto allo sterrato attraverso il percorso Magliano Nuovo - Postiglione, le gole del Calore sono uno dei luoghi più apprezzati del Cilento. Sono presenti in quest'ultime moltissime specie animali e l'acqua che vi è presente è tra le più pulite al mondo.[senza fonte] Il percorso che attraversa le gole conduce all'area Remolino di Felitto. È presente nelle gole anche un ponte di roccia creatosi naturalmente, e successivamente un ponte medievale simile a quello del Pozzo di Raffaele e, nelle vicinanze dell'area Remolino, un ponte in ferro molto più recente.

Piazza San Nicola

Situata dinanzi ai ruderi della Chiesa di S. Nicola è possibile ammirare un panorama con visuale su gran parte del Cilento fino al golfo di Salerno e l'isola di Capri.

Centro storico

Le antiche vie del paese passano per antichi edifici, archi e scalinate. Le costruzioni risalgono perlopiù a un periodo compreso tra il 1600 e il 1900.


Infrastrutture e trasporti


Nel paese è presente una scuola elementare, oltre a un edificio costruito sui ruderi della vecchia chiesa di San Nicola, utilizzato come centro polifunzionale per i giovani. È presente, all'interno del bosco alle pendici del monte su cui è situato il paese, un cimitero.


Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



На других языках


[en] Magliano Nuovo

Magliano Nuovo is a southern Italian village and hamlet (frazione) of Magliano Vetere, a municipality in the province of Salerno, Campania. As of 2011, its population was 334.[1]
- [it] Magliano Nuovo



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