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Furci (Fùrcie in abruzzese[7]) è un comune italiano di 819 abitanti[2] della provincia di Chieti in Abruzzo[8]. Fa parte della comunità montana Medio Vastese[9].

Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo comune della città metropolitana di Messina, vedi Furci Siculo.
Furci
comune
Furci – Veduta
Furci – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Abruzzo
Provincia Chieti
Amministrazione
SindacoAngelo Marchione[1] (lista civica Uniti verso il futuro) dal 7-5-2012
Territorio
Coordinate42°00′N 14°35′E
Altitudine550 m s.l.m.
Superficie25,99 km²
Abitanti819[2] (31-12-2021)
Densità31,51 ab./km²
FrazioniMorelle, Morge, Solagnoli
Comuni confinantiCupello, Fresagrandinaria, Gissi, Monteodorisio, Palmoli, San Buono
Altre informazioni
Cod. postale66050
Prefisso0873
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT069038
Cod. catastaleD823
TargaCH
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona D, 2 021 GG[4]
Nome abitantifurcesi
Patronobeato Angelo da Furci
Giorno festivo13 settembre
PIL(nominale) 11 mln [5][6]
PIL procapite(nominale) 12 937 [5][6]
Cartografia
Furci
Furci – Mappa
Furci – Mappa
Posizione del comune di Furci all'interno della provincia di Chieti
Sito istituzionale

Storia


Nel paese sono state trovate delle monete e dei monili risalenti ad un periodo compreso tra il I ed il II secolo d.C.. Per il periodo successivo si hanno poche notizie. Del Medioevo si sa che fu concessa in feudo a Odorisio, conte di origine franca[10].

Il nome deriverebbe da "piccola fortezza", abbreviazione che successivamente si concretizzò in nome. Una leggenda vuole che tre fratelli, uno di Monteodorisio, uno di Furci e l'altro di Palmoli si unirono insieme per creare un triangolo di torri-castello nel IX secolo, onde impedire le scorrerie saracene. Per tutto il XII secolo Furci fece parte della contea di Loreto Aprutino; prima faceva parte dei feudi del monastero benedettino di Sant'Angelo in Cornacchiano nel territorio di Fresagrandinaria, uno dei monasteri benedettini sorti nell'area del Trigno-Sinello insieme al monastero di Paglieta, Palmoli e Pollutri, tutte grance delle più ampie abbazie di Santo Stefano in Rivomaris a Casalbordino, e San Salvo del Trigno.

Nel 1316 lo storico Anton Ludovico Antinori nella Corografia degli Abruzzi riferisce che il possessore di Furci era Pietro di Grandinato, poi Furci passò a Gentile di Grandinato, cadetto di Carlo I d'Angiò, signore anche di Acquaviva, Castelletto, Pollutri, Salavento (San Salvo) e Sant'Anzuino. Nel 1324-1325 le chiese di Furci erano sotto la diocesi di Chieti, pur pagando le decime al monastero di Sant'Angelo. L'abbazia, come ha dimostrato lo storico Davide Aquilano, sorse sopra un tempietto votivo presso il tratturo Centurelle-Montesecco, e fino al XIII secolo era a capo di un vasto nucleo territoriale comprendente le grance di San Nicola di Canale di Pollutri, Furci, Moro e Santa Maria del Monte di Castiglione Messer Marino, Roccaspinalveti, Fraine e Tufillo.

Nel XV secolo Furci apparteneva alla contea di Monteodorisio, comprendente anche Casalanguida, Casalbordino, Cupello, Gissi, Guilmi, Lentella, Pollutri, Scerni e Villafonsina, sotto il controllo di Perdicasso Barile, condottiero avversario di Jacopo Caldora, che nel 1427 aveva ottenuto il feudo di Vasto. Nel XVI secolo Monteodorisio diventa un feudo dei nuovi signori di Vasto, i d'Avalos; indi Furci viene aggregata al principato di San Buono, sotto il controllo di Marino Caracciolo.

Sino al XIX secolo, l'attività di Furci fu principalmente l'agricoltura, non si ebbero eventi particolarmente interessanti, sino all'epoca risorgimentale, quando Furci diede i natali all'intellettuale Cesare De Horatiis, che si distinse come rivoluzionario abruzzese chietino. Durante il brigantaggio postunitario, a Furci operò la banda di Pomponio Giovanni da Liscia. Di Furci era il suo compare Intino, che saccheggiava le masserie e rapiva i bambini in cerca di riscatto. Quando i gendarmi piemontesi attaccarono Furci, il brigante Pomponio morì presso una fonte, chiamata "fonte di Pomponio" fino al 1935, quando franò.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Chiesa di San Sabino Vescovo
Chiesa di San Sabino Vescovo
Chiesa di San Sabino Vescovo

È sita in via Cesare Battisti. Risale ad un periodo antecedente al XVII secolo ed ha subito delle trasformazioni nel XVIII-XIX secolo. L'edificio religioso è posto su di un basamento con prospetto con frontone in stile classico. La facciata è intonacata, decorata con stucchi e lesene. Il campanile è in pietra e consta di una base quadrangolare, inoltre è suddiviso in più livelli da cornici marcapiano e la cupola è a bulbo rivestito da piastrelle in ceramica smaltata. L'interno è a tre navate. Nel XIX secolo sono state aggiunte le cappelle laterali ed una piccola cupola.[11]

Santuario del Beato Angelo
Santuario del Beato Angelo
Santuario del Beato Angelo

Si trova nella parte moderna del paese; nel 1808 le reliquie del Beato Angelo furono traslate da Napoli a Furci, presso la parrocchia di San Sabino e rimasero sino al 1990, quando furono collocate nel nuovo santuario nella parte moderna di Furci, sorta già nel 1968 e benedetta da papa Paolo VI. Nel 1993 la chiesa, semplice parrocchia suffraganea a quella di San Sabino, viene eletta a santuario da parte del monsignor Antonio Valentino dell'arcidiocesi di Chieti-Vasto. Il santuario fu costruito in uno stile molto semplice, a pianta ellittica, con un nartece in cemento armato per l'ingresso, con tettoia, e cupola superiore senza tamburo. L'interno è molto sobrio, con decorazioni in pietra solo presso l'altare maggiore centrale, a fare da contrasto con la sobrietà delle pareti. L'altare contiene l'urna con il corpo del Beato Angelo, la statua è rivestita di abito agostiniano, foderata di ermesino celeste, con lastre di vetro ai tre lati. Si conserva anche la lapide originale della prima sepoltura del Beato Angelo nel convento di Sant'Agostino a Napoli.


Architetture civili


Casa natale del Beato Angelo
Casa natale del Beato Angelo
Casa natale del Beato Angelo

La casa natale del Beato Angelo si trova nella parte nord del paese antico, in via Casa Beato Angelo; l'originale non esiste più, già dal XIV secolo fu trasformata in chiesa, ma a causa delle frane fu ricostruita varie volte. Si presenta in stile molto semplice, a pianta rettangolare in pietra concia, con facciata piana a sommità a tetto spiovente, senza finestre, con portale centrale di ingresso. L'interno a navata ubica è intonacato di bianco con la nicchia della statua processionale; presso la cripta si conserva la nicchia dove avrebbe vissuto il santo quando esisteva la casa paterna.


Architetture militari


Torre medievale

Il primo impianto risale al XII secolo, ampliato poi XV secolo con una cinta muraria ellittica, con l'accesso dalla porta con torre in piazza Umberto I. Del borgo si può ammirare la torre medievale che si trova presso l'ingresso del centro storico. La torre è collegata ad un palazzetto nobiliare. La base della torre risale al XIII-XIV secolo, mentre la parte superiore risale al XV secolo.[12]


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[13]


Economia


Nel 1966 esisteva una manifattura di ceramica chiamata ARCE, come riporta lo studioso di abruzzesistica Alessandro Morelli.


Cultura



Eventi



Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 giugno 1994 26 maggio 2002 Filippo Michele Cianciosi Lista civica (1994-1998)
Lista civica di centro-sinistra (1998-2002)
Sindaco [15][16]
27 maggio 2002 6 maggio 2012 Angelo Argentieri Lista civica Sindaco [17][18]
7 maggio 2012 in carica Angelo Marchione Lista civica Uniti verso il futuro Sindaco [1]

Note


  1. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle elezioni amministrative del 6 maggio 2012, su elezionistorico.interno.gov.it.
  2. Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. Italia, la maggior parte della ricchezza è concentrata nelle mani di pochi. I redditi del 2020, in Il Sole 24 Ore, 26 luglio 2022.
  6. Aggiornato al 2020.
  7. AA.VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 290, ISBN 88-11-30500-4.
  8. Comune di Furci (CH), su comuni-italiani.it.
  9. Costituzione della comunità montana Medio Vastese, su bura.regione.abruzzo.it.
  10. Cenni storici[collegamento interrotto]
  11. Chiesa di San Sabino Vescovo[collegamento interrotto]
  12. Borgo fortificato[collegamento interrotto]
  13. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. Feste e tradizioni[collegamento interrotto]
  15. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 1994, su elezionistorico.interno.gov.it.
  16. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle elezioni amministrative del 24 maggio 1998, su elezionistorico.interno.gov.it.
  17. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle elezioni amministrative del 26 maggio 2002, su elezionistorico.interno.gov.it.
  18. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle elezioni amministrative del 27 maggio 2007, su elezionistorico.interno.gov.it.

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На других языках


[de] Furci

Furci ist eine italienische Gemeinde mit 870 Einwohnern in der Provinz Chieti in der Region Abruzzen.

[en] Furci

Furci is a comune and town in the Province of Chieti in the Abruzzo region of Italy.

[es] Furci

Furci es un municipio situado en el territorio de la Provincia de Chieti, en Abruzos, Italia.

[fr] Furci

Furci est une commune de la province de Chieti dans les Abruzzes.
- [it] Furci

[ru] Фурчи

Фурчи (итал. Furci) — коммуна в Италии, расположена в регионе Абруццо, подчиняется административному центру Кьети.



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