Roccaspinalveti è un comune italiano di 1 186 abitanti[2] della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Medio Vastese.
Roccaspinalveti comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Claudia Fiore[1] (lista civica Roccaspinalveti nel Cuore) dal 26 maggio 2019 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 41°56′N 14°28′E | ||
Altitudine | 740 m s.l.m. | ||
Superficie | 33,01 km² | ||
Abitanti | 1 186[2] (31-12-2021) | ||
Densità | 35,93 ab./km² | ||
Frazioni | Vedi elenco | ||
Comuni confinanti | Carpineto Sinello, Carunchio, Castiglione Messer Marino, Fraine, Guilmi, Montazzoli | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 66050 | ||
Prefisso | 0873 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 069076 | ||
Cod. catastale | H448 | ||
Targa | CH | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 353 GG[4] | ||
Nome abitanti | roccolani | ||
Patrono | san Pio | ||
Giorno festivo | 11 luglio | ||
PIL | (nominale) 22 mln €[5] | ||
PIL procapite | (nominale) 16 238 €[5] | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
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Centro agricolo-pastorale situato nel subappennino di Castiglione, nell'alta valle del fiume Sinello.
L'odierno abitato risale al XIX secolo quando l'antico abitato citato nel XVIII secolo come Rocca Spina Oliveta ed in seguito come Roccavecchia fu evacuato per via di frane e ricostruito più a valle con cardi e decumani in stile ottocentesco. Del vecchio abitato si possono riconoscere l'antico palazzo feudale, la chiesa ed alcune case. Ipotesi non verificate vogliono il paese fondato da genti sabelliche, centro poi fortificato durante l'incastellamento medievale.[6]
Nello stemma comunale, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 21 luglio 1972[7], è raffigurato un palmizio fra le lettere R e S, iniziali dei due elementi che costituiscono il toponimo.
Il gonfalone è un drappo troncato di verde e di bianco.
È sita in piazza Roma, in località Aia Bruna. La chiesa risale al 1850 quando fu costruita sopra la precedente cappella di San Michele. Della struttura originaria rimane il campanile terminato agli inizi del XX secolo. L'interno è a navata unica con volta a botte con lunette e falsa cupola. Sopra l'ingresso principale vi è una cantoria sorretta da due pilastri con un organo del XVII secolo di cui le canne sono infilate nel cornicione attraverso i capitelli.[8]
È sito su una cima del Monte Trimonte (1150 m). Allo stato attuale è ridotto a rudere. Come Castelfraiano controlla gli accessi dei fiumi limitrofi e da lontano domina le valli del Trigno e del Sangro. Risulta tuttavia vulnerabile dagli attacchi dall'alto perché sito a mezza costa. Alcune case-mura presentano un accesso tortuoso a chi vuole penetrare. Vi sono due porte urbane: La Porta a Capo e la Porta a Piedi.[9]
È sita in località Rocca. Attualmente versa in un mediocre stato di conservazione. La prima notizia è del 1050 quando viene citata in un atto di donazione di un certo Bruno come rendita dell'abbazia della Santissima Trinità. Dal 1386 è sottoposta alla chiesa di Santa Vittoria. Nel 1568 durante una visita pastorale di Giovanni Oliva, arcivescovo e conte di Chieti, la chiesa era un rudere. Nel XVIII secolo la chiesa di Santa Vittoria e Nicola reggeva la rettoria della chiesa di San Pietro. Attualmente della chiesa si conservano i muri perimetrali che emergono dalle macerie dei crolli. È visibile la pianta rettangolare di circa sette metri per dodici. I muri di spessore non omogeneo è realizzato in pietra calcarea appena smussata di circa 100–120 cm. mentre l'altezza dei muri che rimangono in piedi varia da un metro ad un metro e mezzo. Nella chiesa si possono ammirare degli stipiti di quello che doveva essere il portale d'ingresso sito nel lato est dell'edificio il quale è lungo circa un metro e settanta. Nell'interno dell'unica navata, secondo dicerie degli anziani del paese, è ancora presente il pavimento.[10]
Vi sono alcuni piccoli palazzi in pietra del XIX secolo, la Fontana del Trocco e alcuni resti di architettura rurale-pastorale.[6]
Abitanti censiti[11]
17 gennaio: Sant'Antonio Abate
Esiste, e persiste, un'antica tradizione popolare che si rinnova il sedici gennaio di ogni anno, vigilia della ricorrenza della festività di Sant'Antonio abate. Un gruppo di persone con organetti, mandolini, chitarre, tamburelli e strumenti artigianali della tradizione popolare (lu du bott, lu cupa cupa…), gira per le vie del paese, facendo visita alle famiglie del posto, per cantare lu sant'Antonie: una lunga stornellata che racconta la storia del grande abate. Vengono enfatizzate soprattutto le lotte che dovette sostenere contro il demonio, proprio per questo un membro del gruppo è travestito da esso, nonché viene narrata in breve la storia del Santo. Alla fine del canto ai membri del gruppo viene offerta salsiccia, un salame locale a base di carne di maiale insaccata, e vino, tutto rigorosamente fatto in casa, dalle famiglie ospitanti. Di queste famiglie, nonostante l'ora tarda, molte non si perdono lo spettacolo ed escono a cantare insieme, incuranti delle rigide temperature.
19 marzo: San Giuseppe
Festa nella contrada di Fatticce con parenti ed amici invitati dai residenti, con relativa messa e consegna della "pagnotta di San Giuseppe", tipica focaccina benedetta.
11 luglio: San Pio
Oltre che festa patronale in questa ricorrenza si torna alle origini con un gioco dove si battono fra loro le varie frazioni in diverse prove fisiche, la festa di chiama "Palio del Covone".
Acquaviva, Bisceglie, Chiuse, Fatticce, Fonte Santa Maria, Olmi, Pontone, Quercialtieri, Salconeto, San Cristoforo, Santa Giusta, Serre, Tesoro, Vallocchie, Vigna Monaci. Le frazioni di Santa Giusta e Serre sorgono a nord del capoluogo, sul versante sinistro della valle del fiume Sinello. Le frazioni di Olmi e San Cristoforo si trovano rispettivamente a sudest e nordest, nel bacino del fiume Treste.
I maggiori redditi provengono dall'allevamento (ovino, bovino e suino) e dal commercio del bestiame e dei prodotti zootecnici.
L'agricoltura dà patate, frumento e uve da vino. Vi operano un caseificio sociale e varie aziende per la produzione di prosciutti e insaccati.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 13 giugno 1999 | Remo Carilli | Lista Civica di Centro-sinistra | Sindaco | [13] |
14 giugno 1999 | 7 giugno 2009 | Claudio Bruno | Lista Civica di Centro-sinistra (1999-2004) Lista Civica (2004-2009) |
Sindaco | [14][15] |
8 giugno 2009 | 25 maggio 2019 | Franco Paglione | Lista Civica Unione Democratica Popolare | Sindaco | [16] |
26 maggio 2019 | in carica | Claudia Fiore | Lista Civica Roccaspinalveti nel Cuore | Sindaco | [1] |
Il paese ospita due squadre di calcio, la principale, nonché più anziana, è l'A.S.D. Roccaspinalveti che milita nel girone B abruzzese di 1ª Categoria. È nata nel 1978.
La seconda è la Dinamo Roccaspinalveti.
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