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Colleferro (IPA: /kɔllefɛrro/) è un comune italiano di 20 822 abitanti[1] della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.

Colleferro
comune
Colleferro – Veduta
Colleferro – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lazio
Città metropolitana Roma
Amministrazione
SindacoPierluigi Sanna (RiparTIAMO Colleferro, Liste civiche, PD) dal 14-5-2015
Data di istituzione13 giugno 1935
Territorio
Coordinate41°43′43.25″N 13°00′11.3″E
Altitudine218 m s.l.m.
Superficie26,99 km²
Abitanti20 698[1] (31-12-2020)
Densità766,88 ab./km²
FrazioniColleferro Scalo, Quarto Chilometro
Comuni confinantiArtena, Genazzano, Paliano (FR), Segni, Valmontone
Altre informazioni
Cod. postale00034
Prefisso06
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT058034
Cod. catastaleC858
TargaRM
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 571 GG[3]
Nome abitanticolleferrini
Patronosanta Barbara
Giorno festivo4 dicembre
Cartografia
Colleferro
Colleferro – Mappa
Colleferro – Mappa
Posizione del comune di Colleferro nella città metropolitana di Roma Capitale
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


«Colleferro, non proprio in provincia di Frosinone, ma alle sue soglie in provincia di Roma, è sede di una delle massime industrie private dell'Italia del Centro, la Bombrini e Parodi; e spicca perciò sullo sfondo agricolo e pastorale, ed oggi tutt'al più faccendiero, del Lazio. Luogo d'incubazione di antifascismo prima che scoppiasse la guerra, centro di lotta partigiana più tardi, e oggi d'idee politicamente avanzate, Colleferro è una piccola città operaia modernista, folta di antenne radio. Regioni come il Lazio, modernizzandosi, non solamente attenuano le caratteristiche antiche ma concorrono a quelle opposte.»

(Guido Piovene)

La città di Colleferro, nel cui territorio scorre il Sacco, si trova nella Valle del Sacco.


Clima



Origini del nome


Il nome Colleferro non è legato al ferro. Infatti, si tratta probabilmente della conversione del valore fonetico della F in V, già presente in alcune parlate dell'Italia arcaica, tra queste il latino e l'etrusco. Originariamente, il termine toponomastico, doveva essere Colle Verro (verro indica il maiale selvatico o maiale). Il nome è strettamente legato al sito del villaggio di Verrugine o Verrugo conosciuto nel periodo di guerre che vide fronteggiarsi equi e volsci da una parte, e romani, latini ed ernici dall'altra. Identificato con la località dei Mitacci di Crepaddosso e Colle S. Crove nei territori dei comuni di Colleferro ed Artena. Il nome ha, probabilmente, la stessa origine del verruca latino, cioè dalla radice uers, l'altopiano, l'alto posto, la parte superiore, associato a iugum che può tradurre sommità, cima, cresta o da verres = verro, maiale associata a iugo = aggiogare. La derivazione può anche essere da ver che indica “primavera” associato a iugo nel suo significato di “congiungere, unire, legare insieme”.


Storia


Nella zona sono stati ritrovati reperti risalenti all'età del bronzo e all'età del ferro[4].

Altri reperti dell'alta Valle del Sacco e della catacomba di Sant'Ilario ad bivium, che vanno dal paleolitico fino ad epoche medievali, sono oggi conservate nell'antiquarium comunale.


Età romana


Da Appiano e Plutarco apprendiamo che nell'82 a.C. nell'area di Colleferro si svolse la battaglia decisiva, conclusasi a favore di Silla, della guerra civile condotta contro Gaio Mario il Giovane. Al termine dell'assedio Mario si suicidò.


Il Novecento


Zuccherificio Valsacco
Zuccherificio Valsacco
Gazzetta ufficiale del 13 giugno 1935, Costituzione comune Colleferro
Gazzetta ufficiale del 13 giugno 1935, Costituzione comune Colleferro

Lo sviluppo di Colleferro ebbe inizio già nel 1912, con la conversione di una fabbrica oramai in disuso da anni (lo zuccherificio della Società Valsacco), per la produzione di esplosivi[4]. Il primo nucleo di case infatti non fu quello dove oggi si erge il centro della cittadina, bensì presso lo scalo della allora stazione ferroviaria "Segni-Paliano", poi chiamata stazione di Colleferro-Segni-Paliano in seguito alla nascita del comune di Colleferro: un primo nucleo di case (nonché la chiesa di San Gioacchino) venne edificata nell'allora territorio di Valmontone (conosciuto come Segni Scalo).

Lo scoppio del 38

La città di Colleferro viene segnata dallo scoppio avvenuto la mattina di sabato 29 gennaio 1938 nello stabilimento Bombrini Parodi Delfino, nel quale morirono 60 persone e ne rimasero ferite più di 1 500. La strage si verificò con due esplosioni: la prima si alle 7:40, per colpa di un operaio che per eliminare l'occlusione di un tubo d'aria compressa usò uno scalpello di ferro provocando scintille, che fecero subito alzare fiamme giunte a toccare 10 metri, mentre la seconda, più potente, si ebbe alle 8:05.
Il 18 giugno 1939 il principe Umberto di Savoia venne in piazza Italia per consegnare 67 ricompense al valor militare, di cui 60 furono alla memoria dei caduti e 7 ai superstiti che aiutarono gli altri a salvarsi. La notizia di questa esplosione venne riportata anche sul Times.[5]

L'ingegnere Leopoldo Parodi Delfino (già senatore e figlio del fondatore della Banca nazionale, poi Banca d'Italia) e il senatore Giovanni Bombrini fondarono la fabbrica di esplosivi Bombrini Parodi Delfino, e, insieme allo stabilimento, venne creato un nuovo nucleo di case, conosciuto come "Villaggio BPD", nel quale si trasferirono numerosi operai con le loro famiglie, provenienti da diverse regioni d'Italia. Nella località era anche presente anche la "Calce e cementi Segni" (successivamente acquisita dalla Italcementi), la quale a fondovalle portava e lavorava il materiale estratto dalle cave della vicina città di Segni per produrne cementi per l'edilizia.

Colleferro, il cui territorio apparteneva originariamente ai comuni di Valmontone (zona dello Scalo), di Roma (zona dove sorge l'attuale capoluogo comunale) e di Genazzano (alcune aree rurali nei pressi della "via Palianese"), continuò la propria espansione urbana per tutti gli anni venti e trenta, fino a divenire comune autonomo nel 1935[6]. Successivamente il comune di Colleferro aggiunse al proprio territorio limitate porzioni di quello dei comuni limitrofi di Segni e di Paliano.

Durante la seconda guerra mondiale Colleferro fu ripetutamente bombardata con l'obiettivo di distruggere lo stabilimento di esplosivi. La cittadinanza trovò riparo in una serie di grotte e cunicoli realizzati sotto il "Villaggio BPD" e noti con il nome di "Rifugi".


Cronistoria del Novecento


Lo Zuccherificio viene costruito davanti alla stazione ferroviaria di Segni-Paliano. Molte famiglie di operai si trasferiscono nei dintorni dello stabilimento, specialmente lungo la via Carpinetana antica, che costeggia il perimetro della fabbrica. A questo sviluppo edilizio spontaneo segue quello "pianificato" della Società Valsacco che su una altura poco lontana dallo zuccherificio costruisce un piccolo villaggio, costituito da edifici bi - quadrifamiliari e dalla chiesa di S. Gioacchino.


Simboli


Lo stemma è stato adottato dal comune di Colleferro nel 1950 a seguito di un concorso pubblico, indetto con delibera n. 129 del 7 maggio 1949, che vide la presentazione di 15 bozzetti e tra questi risultò vincitore quello presentato dal sig. Guido Bonivento. Tra gli elementi presenti vi sono la vanga che si riallaccia all'attività agricola che ha caratterizzato la Valle del Sacco, il sole nascente con dodici raggi, e la bandiera italiana a dimostrazione di come Colleferro, dall'apertura dello Stabilimento Bpd sia stato paese dell'accoglienza, e nel periodo 1937-1943 erano presenti lavoratori provenienti da 17 regioni e quattro nazioni.[7] Il progetto araldico per la creazione dello stemma comunale si è quindi ispirato:

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di nero.


Monumenti e luoghi d'interesse


Chiesa di San Bruno
Chiesa di San Bruno

Architetture religiose


Una delle entrate/uscite dei Rifugi
Una delle entrate/uscite dei Rifugi

Architetture militari



Società


Molti abitanti, provenienti dalle più diverse regioni d'Italia (ed ultimamente anche dall'estero, soprattutto dalla Romania, dalla Bulgaria, e dall'Albania) si sono trasferiti nel tempo a Colleferro, trovando impiego alla Snia, all'Italcementi e in molti altri stabilimenti che, via via, si sono creati nelle vicinanze.


Evoluzione demografica


Abitanti censiti[8]

Nella tabella si nota l'evoluzione del numero della popolazione residente a Colleferro dal 2001 al 2015.[9]

AnnoResidentiVariazione
200120 712
200220 635-0,37%
200320 6440,04%
200421 5364,32%
200521 5810,21%
200621 502-0,37%
200721 8561,65%
200822 0710,98%
200922 1700,45%
201022 142-0,13%
201121 538-2,73%
201221 6140,35%
201321 7680,71%
201421 647-0,56%
201521 595-0,24%
201621 521-0,34%

Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2016 la popolazione straniera residente è di 1 943 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente sono:[10]


Qualità della vita


Per l'intensa attività industriale e soprattutto chimica, Colleferro ha dovuto far fronte a un notevole sovraccarico di inquinanti che hanno contaminato terreni e falde acquifere nel territorio comunale e nella Valle del Sacco in generale. In particolare, il beta-esaclorocicloesano venne usato abbondantemente fino agli anni settanta per la produzione di insetticidi, quindi limitato e infine proibito nel 2001[11]. Con le acque piovane che colavano nei terreni delle discariche a cielo aperto e si convogliavano nei fossi detti Fosso Savo e Fosso Cupo si creò un inquinamento costante nel Fiume Sacco, il quale, esondando periodicamente, nei decenni successivi portò gli inquinanti sui terreni limitrofi a destinazione agricola, generando problemi in tutta la catena alimentare[12].

L'emergenza ambientale è stata affrontata con fondi regionali e con bonifiche. Studi sul terreno nell'area industriale di Colleferro sono stati finanziati dalla Regione Lazio, e da essi emerge che ci sono ancora livelli molto elevati di "esaclorocicloesano DDE (Diclorodifenildicloroetilene), DDT nei terreni agricoli, e presenza di mercurio, cromo, arsenico, diossine e altre sostanze tossiche nell'area industriale di Colleferro". Nel 2006 è stato dichiarato lo "stato di emergenza socio-economico-ambientale", poi prorogato a più riprese fino ad oggi[12].

Nel 2005 è stato approvato un progetto di monitoraggio di lungo periodo della salute della popolazione nell'area della Valle del Sacco, in carico al dipartimento di epidemiologia della ASL Roma E in collaborazione con le ASL Roma G e Frosinone e con l'Istituto superiore di sanità, al fine di verificale lo stato di salute dei cittadini dell'area. È stato riscontrato un quadro di mortalità e morbosità tra i peggiori nei tre comuni della provincia di Roma rispetto al resto della Regione[13]. Nel 2012 lo stabilimento dell'Italcementi è stato sequestrato per emissione di sostanze nocive.[14]


Cultura



Istruzione



Università


Musei


Teatro



Cinema


Film girati a Colleferro

Geografia antropica



Frazioni



Economia



Agricoltura


Il territorio ha da sempre una vocazione agricola. Dal 2006 si trova nel "Distretto Rurale ed agroenergetico della Valle dei Latini".

Nell'ambito della riqualificazione della Valle del Sacco è stato avviato un esperimento di "colture no food" (colture non per l'alimentazione)[15]. Le coltivazioni saranno girasoli per il biodiesel e pioppi per alimentare le caldaie a biomassa.

Per quel che riguarda l'allevamento, l'quale?[emergenza ambientale] aveva imposto l'abbattimento del bestiame e la distruzione del latte per tutela sanitaria in tutte le aziende zootecniche del territorio. L'allevamento è in seguito ripreso con numerose tutele per i consumatori.[16]

A febbraio 2013 si è svolto uno dei più grandi sequestri di equidi mai avvenuti in Italia: 104 tra cavalli, asini muli gravemente maltrattati, malati o denutriti, sono stati sequestrati dalle autorità competenti con la collaborazione internazionale delle associazioni animaliste Il Rifugio degli Asinelli, The Donkey Sanctuary e Italian Horse Protection Association.[17][18]


Industria


Cementeria
Cementeria

Lo sviluppo di Colleferro è legato sin dalle origini alla sua vocazione industriale, con l'apertura dell'azienda di esplosivi Bombrini Parodi Delfino (BPD), al quale si sono aggiunti numerosi stabilimenti chimici e tessili[4]. L'area industriale di Colleferro si sviluppa su 1000 ettari di terreno, in gran parte di proprietà della Se.co.svim. Nel 1950 la BPD realizzò il Lauril, il primo sapone in polvere in Italia. Nel 1966 la BPD Difesa e Spazio venne rilevata dall'AVIO, diventando la migliore azienda nel campo della propulsione militare e spaziale. Il 9 aprile 2003 è stato effettuato il 15º lancio dell'Ariane 5 che portava sui booster, che vengono prodotti nello stabilimento AVIO, il nome CITTA' DI COLLEFERRO; è stato come un "tributo" per festeggiare i 90 anni di attività degli stabilimenti che costruiscono i propulsori[19]

Alcune delle aziende più importanti del territorio sono e sono state: SNIA; per la lavorazione della pozzolana l'Italcementi; nel settore chimico la Caffaro Chetoni, la Caffaro Benzoino, la Se.co.svim; per la costruzione e la riparazione delle carrozzerie ferroviarie la Alstom e la RFI. Tra le aziende ad alta tecnologia ricordiamo la Avio, operante nel settore aerospaziale, nel settore bellico annoveriamo invece la Simmel[12].


Infrastrutture e trasporti



Strade



Ferrovie


Colleferro è servita dalla stazione di Colleferro-Segni-Paliano, posta sulla ferrovia Roma-Cassino-Napoli.


Mobilità urbana



Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
13 giugno 1935 1935 Leopoldo Parodi Delfino ... Comm. pref.
1935 1937 Donato Dall'Alpi ... Comm. pref.
1937 maggio 1940 Arturo Gaipa ... Comm. pref.
maggio 1940 giugno 1940 Leopoldo Parodi Delfino ... Comm. pref.
giugno 1940 19?? Arturo Janfrancesco ... Comm. pref.
1946 1951 Pio Pieraccini ... Sindaco
1952 1956 Biagio della Rosa Partito Socialista Italiano Sindaco
1956 1960 Biagio della Rosa Partito Socialista Italiano Sindaco
1960 1965 Biagio della Rosa Partito Socialista Italiano Sindaco
1965 1968 Biagio della Rosa Partito Socialista Italiano Sindaco
1968 1970 Silvio Gabriele Comm. pref.
7 marzo 1970 4 febbraio 1971 Raffaele Ranaudo Partito Socialista Italiano Sindaco
5 febbraio 1971 29 luglio 1971 Umberto Gentilini Partito Socialista Italiano Sindaco
30 luglio 1971 17 marzo 1976 Antonio Baiocchi Democrazia Cristiana Sindaco
24 luglio 1976 21 dicembre 1978 Oreste Tomei Partito Socialdemocratico Italiano Sindaco
22 dicembre 1978 28 settembre 1981 Loris Strufardi Partito Comunista Italiano Sindaco
29 settembre 1981 21 febbraio 1983 Loris Strufaldi Partito Comunista Italiano Sindaco
14 marzo 1983 24 aprile 1984 Alberto Caciolo Partito Socialista Italiano Sindaco
7 maggio 1985 16 dicembre 1990 Alberto Caciolo Partito Socialista Italiano Sindaco
18 dicembre 1990 17 gennaio 1993 Alfredo Colabucci Democrazia Cristiana Sindaco
18 gennaio 1993 29 giugno 1993 Angelo Trovato Comm. pref. Sindaco
30 giugno 1993 27 aprile 1997 Silvano Moffa Movimento Sociale Italiano
Alleanza Nazionale
Sindaco
27 aprile 1997 13 maggio 2001 Silvano Moffa Alleanza Nazionale Sindaco
13 maggio 2001 2003 Mario Catoni Alleanza Nazionale Sindaco
2003 11 giugno 2004 Silvana Riccio Comm. pref.
13 giugno 2004 2006 Silvano Moffa Alleanza Nazionale Sindaco
2006 28 maggio 2006 Mario de Meo Comm. pref.
31 maggio 2006 15 maggio 2011 Mario Cacciotti Forza Italia
Il Popolo della Libertà
Sindaco
17 maggio 2011 16 dicembre 2014 Mario Cacciotti Il Popolo della Libertà Sindaco
18 dicembre 2014 14 giugno 2015 Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi Comm.pref.
14 giugno 2015 "in carica" Pierluigi Sanna Lista civica Sindaco

Gemellaggi


Colleferro è gemellata con:


Altre informazioni amministrative


Iniziò a svilupparsi a ridosso di un nucleo preesistente ("Segni Scalo", poi "Colleferro Scalo"), alla vigilia della prima guerra mondiale. È pertanto una delle più giovani città italiane, e città di fondazione.[22] Fino al 13 giugno 1935 la frazione di Colleferro fece parte del governatorato di Roma, divenendo quindi comune autonomo[23].


Sport



Atletica leggera



Calcio



Calcio a 5



Ginnastica



Nuoto



Pallacanestro



Pallanuoto



Pallavolo



Rugby



Tennistavolo



Impianti sportivi


Palazzetto dello sport
Palazzetto dello sport

Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Colleferro, sul sito dedicato alle catacombe del Lazio Archiviato il 14 agosto 2009 in Internet Archive.
  5. Arms factory explosion near Rome kills worker, su timesonline.co.uk, The Times, 9 ottobre 2007.
  6. Legge XIII n. 1147 del 13 giugno 1935, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'8 luglio 1935 n. 157.
  7. Renzo Rossi (a cura di), Colleferro e il suo stemma, Documenti e immagini dall’Archivio storico del Comune di Colleferro, Atlantide editore, 2022, ISBN 9788899580780.
  8. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 12-01-2012.
  9. Dati aggiornati al 6 dicembre 2016. Popolazione Colleferro 2001-2020, su tuttitalia.it.
  10. Dati aggiornati al 6 dicembre 2016. Cittadini stranieri Colleferro 2016, su tuttitalia.it.
  11. Marco Guglielmo, Valle del Sacco: dall'emergenza al rilancio, in La Regione, magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n. 1, maggio-giugno 2009, pp. 14-21. Il provvedimento per cui si è proibito l'esaclorocicloesano è la Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti.
  12. Marco Guglielmo, Valle del Sacco: dall'emergenza al rilancio, in La Regione, magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n. 1, maggio-giugno 2009, pp. 14-21.
  13. "La salute dei cittadini", in La Regione, magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, p. 21.
  14. Sotto sequestro lo stabilimento Italcementi di Colleferro. L'azienda: stop a fasi secondarie della produzione, in Il Sole 24 Ore, 11 ottobre 2012. URL consultato il 28 giugno 2022 (archiviato il 13 giugno 2021).
  15. L'assessore all'agricoltura della Regione Lazio ha previsto che «la Valle del Sacco diventerà il primo distretto rurale e agroenergetico d'Italia ed è stato previsto un apposito capitolo all'interno del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013»: Intervista l'assessore all'agricoltura della Regione Lazio Daniela Valentini "Stiamo aiutando aziende e allevatori", in La Regione, magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, p. 20.
  16. Nel maggio- giugno 2009 l'assessore all'agricoltura della Regione Lazio dichiarava che il latte della Valle del Sacco "forse in questo momento è il più controllato d'Europa": Intervista l'assessore all'agricoltura della Regione Lazio Daniela Valentini "Stiamo aiutando aziende e allevatori", in La Regione, magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, p. 20.
  17. Cavalli gravemente maltrattati a Colleferro, serve urgentemente aiuto, Legambiente, 3 febbraio 2013
  18. Emergenza Colleferro (Roma): in atto uno dei più grossi sequestri di equini mai fatto in Italia, Italian Horse Protection Association, 30 gennaio 2013
  19. Lancio "Colleferro":Ariane riprende a volare, su aviogroup.com, 9 aprile 2003.
  20. Corsi e Pampanelli, su corsiepampanelli.it. URL consultato il 28 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2022).
  21. Orari COTRAL Colleferro (PDF), su cotralspa.it (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2009).
  22. Interventi per la conoscenza il recupero e la valorizzazione delle città di fondazione, su edilportale.com. URL consultato il 24-11-2010.
  23. LEGGE 13 giugno 1935-XIII, n. 1147. Costituzione del comune di Colleferro in provincia di Roma., su gazzettaufficiale.it, Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia - Anno 76º Roma - Lunedi, 8 luglio 1985 - ANNO XIII, p. 5. URL consultato il 14 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2022).
  24. La società sul sito della Fidal (funzione cerca sulla mappa)
  25. Comunicato Ufficiale N° 14 del 2/08/2022 (PDF), su lazio.lnd.it.
  26. La squadra sul sito Tuttocampo
  27. La squadra sul sito Tuttocampo
  28. La squadra sul sito Tuttocampo
  29. La squadra sul sito Tuttocampo
  30. Il campionato regionale sul sito della FIP
  31. Il campionato sul sito Federvolley Comitato regionale Lazio
  32. Il campionato sul sito federugby

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Colleferro

Colleferro ist eine Gemeinde in der Metropolitanstadt Rom in der italienischen Region Latium mit 21.264 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019).

[en] Colleferro

Colleferro is a small town of the Metropolitan City of Rome in the Lazio region of central Italy. It is a residential zone of the metropolitan area of Rome where many different industries and sport structures are located.

[es] Colleferro

Colleferro es un municipio que desde el año 2015 forma parte de la Ciudad metropolitana de Roma Capital, en la región del Lacio (Italia central). En la localidad se encuentran numerosas industrias, en su mayoría pertenecientes al grupo SNIA SpA (ex SNIA BPD), complejos deportivos y también zonas residenciales. Posee una población de algo más de 21.000 habitantes (2018).

[fr] Colleferro

Colleferro est une commune italienne d'environ 21 200 habitants, située dans la ville métropolitaine de Rome Capitale, dans la région du Latium, dans le centre de l'Italie.
- [it] Colleferro

[ru] Коллеферро

Коллеферро (итал. Colleferro) — город в Италии, располагается в регионе Лацио, подчиняется административному центру Рим.



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