Capriva del Friuli (Caprive in friulano standard, Capriva in variante locale[3], Koprivno in sloveno[4]) è un comune italiano di 1 601 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.
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Capriva del Friuli comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Daniele Sergon (centro-sinistra) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019) |
Territorio | |
Coordinate | 45°56′N 13°31′E |
Altitudine | 49 m s.l.m. |
Superficie | 6,32 km² |
Abitanti | 1 601[1] (30-6-2022) |
Densità | 253,32 ab./km² |
Comuni confinanti | Cormons, Moraro, Mossa, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, friulano |
Cod. postale | 34070 |
Prefisso | 0481 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 031001 |
Cod. catastale | B712 |
Targa | GO |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Nome abitanti | caprivesi |
Patrono | Santissimo Nome di Maria |
Giorno festivo | 12 settembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Fino al 1954 la denominazione ufficiale del comune era Capriva di Cormons, fino al 1923 semplicemente Capriva.
Il comune sorge su un territorio collinare, nella regione del Collio, noto per la sua produzione vitivinicola.
L'origine del nome vista la sua posizione geografica molto probabilmente deriva dal latino caput ripae si è tuttavia avanzata anche l'ipotesi che possa derivare dallo sloveno kopriva ("ortica")[senza fonte]. Quest'ultima teoria è sostenuta dallo studioso Maurizio Puntin, che parla del fenomeno dialettale, detto akanje, vale a dire la pronuncia della vocale atona o come a, ad es. nel cognome Goriup/Gariup o nei toponimi come Agrada (Pieris) dallo sloveno ograda "recinto", Patoch (Begliano) dallo sloveno potok "roggia", "corso d'acqua" e quindi anche Capriva, dallo sloveno kopriva "ortica", nella pubblicazione Dei nomi dei luoghi. Toponomastica storica del territorio di Monfalcone e del comune di Sagrado.
Il territorio era abitato già in epoca romana e passò quindi ai longobardi. Attorno al mille subentrò il Patriarcato di Aquileia, al quale seguì, dopo, il 1428, il dominio veneziano.
Nel XVI secolo Capriva entrò a far parte dei territori degli Asburgo, dove rimase fino alla fine della prima guerra mondiale e al passaggio all'Italia.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 11 ottobre 1983.
«D'azzurro, alla falce, al rastrello di nove denti, al badile d'argento, posti in banda, in palo, in sbarra, manicati di nero, al covone di frumento d'oro, legato di rosso di tre, attraversante in fascia, con le spighe a sinistra. Ornamenti esteriori di Comune.» |
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.
Abitanti censiti[6]
A Capriva del Friuli, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[7].
La lingua friulana che si parla a Capriva del Friuli rientra fra le varianti appartenenti al friulano goriziano[8].
Nel comune di Capriva del Friuli vi sono 5 località: Budignacco, Capriva del Friuli, Russis o Russiz di Sopra, Russis o Russiz di Sotto (11 abitanti) e Spessa o Castello Spessa.
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Altri progetti
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