Cappella de' Picenardi (La Capéla in dialetto cremonese) è un comune italiano di 419 abitanti della provincia di Cremona, in Lombardia.
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Cappella de' Picenardi comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Raffaele Leni (lista civica) dal 27-5-2019 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°09′34″N 10°13′52″E | ||
Altitudine | 42 m s.l.m. | ||
Superficie | 14,2 km² | ||
Abitanti | 419[1] (31-12-2021) | ||
Densità | 29,51 ab./km² | ||
Frazioni | Cansero, Dosso Pallavicino, Isolello, Mottaiola, Vighizzolo | ||
Comuni confinanti | Cicognolo, Derovere, Pescarolo ed Uniti, Pessina Cremonese, Pieve San Giacomo, Torre de' Picenardi | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 26030 | ||
Prefisso | 0372 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 019014 | ||
Cod. catastale | B680 | ||
Targa | CR | ||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 389 GG[3] | ||
Nome abitanti | cappellini | ||
Patrono | Sant'Agata | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
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Cappella de' Picenardi è un piccolo centro abitato di antica origine, appartenuto alla Provincia Inferiore del Contado di Cremona. Fu per secoli feudo della famiglia Picenardi di Cremona, da cui appunto il nome.
Nel 1786 passò alla nuova provincia di Bozzolo (divenuta poi provincia di Casalmaggiore)[4], per tornare alla provincia di Cremona nel 1791[5].
In età napoleonica (1810) vennero aggregati a Cappella de' Picenardi i comuni limitrofi di Cansero, Dosso Pallavicino e Stilo de' Mariani[6]. Cansero e Stilo de' Mariani recuperarono l'autonomia nel 1816, in seguito all'istituzione del Regno Lombardo-Veneto[7], ma Dosso Pallavicino ne rimase frazione.
All'Unità d'Italia (1861) il comune di Cappella de' Picenardi contava 652 abitanti. Nel 1867 vennero aggregati a Cappella de' Picenardi i comuni di Cansero, Isolello e Vighizzolo[8].
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 febbraio 2009.[9] [10]
«D'azzurro, inquadrato dalla croce in filetto di argento: nel primo, il liocorno rampante, d'argento; nel secondo, la stella di cinque raggi, d'oro, accompagnata da altre cinque simili stelle, più piccole, poste in circolo, dello stesso; nel terzo, le tre spighe di grano, impugnate, d'oro; nel quarto, il riccio di pastorale, d'argento. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di argento, il morto, in lettere maiuscole lapidarie romani, di nero, UBI FIDES IBI LIBERTAS. Ornamenti esteriori da Comune.» |
«Drappo di bianco con la bordatura di azzurro, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento recante la denominazione del comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.» |
Abitanti censiti[11]
Secondo lo statuto comunale, il territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, gli agglomerati di Cansero, Isolello, Mottaiola e Vighizzolo[12].
Secondo l'ISTAT, il territorio comunale i centri abitati di Cappella de' Picenardi e Vighizzolo, e i nuclei abitati di Cansero e Isolello[13].
Tra il 1927 e il 1955 la località era servita da una fermata, comune a Pieve San Giacomo, posta sulla tranvia Cremona-Asola, gestita in ultimo dalla società Tramvie Provinciali Cremonesi[14].
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