Borgoricco (Borgorico in veneto) è un comune italiano di 8 930 abitanti[1] della provincia di Padova in Veneto. All'interno di esso troviamo le frazioni di San Michele delle Badesse e di Sant'Eufemia.
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Borgoricco comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Alberto Stefani (Lega Nord) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°32′00.82″N 11°57′57.16″E |
Altitudine | 18 m s.l.m. |
Superficie | 20,39 km² |
Abitanti | 8 930[1] (31-8-2021) |
Densità | 437,96 ab./km² |
Frazioni | San Michele delle Badesse, Sant'Eufemia[2] |
Comuni confinanti | Campodarsego, Camposampiero, Massanzago, San Giorgio delle Pertiche, Santa Maria di Sala (VE), Villanova di Camposampiero |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 35010 |
Prefisso | 049 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 028013 |
Cod. catastale | B031 |
Targa | PD |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 399 GG[4] |
Nome abitanti | borgoricchesi |
Patrono | san Leonardo |
Giorno festivo | 6 novembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Caratteristica del territorio di questo comune è la sua suddivisione regolare: le strade diritte e lunghe si intersecano disegnando una scacchiera che, nonostante il trascorrere dei secoli, ha mantenuto l'originalità del famoso Graticolato Romano, o Agro Centuriato Patavino, che comprende un'area piuttosto ampia posta a cavallo tra le provincie di Padova e Venezia, un quadrilatero esteso da Mirano a Camposampiero e da Vigonza a Campodarsego. Alcune associazioni di cittadini dei vari comuni dell'area stanno lavorando per costituire un parco regionale di interesse locale che miri alla salvaguardia storico-paesaggistica e ambientale della zona del Graticolato Romano.
Borgoricco è nel cuore della zona centuriata dagli antichi romani, nella pianura padana, a nord-est di Padova. Il territorio è attraversato dal canale di scolo Lusore, a nord-est è toccato dal fiume Muson Vecchio, a ovest dal torrente Muson dei Sassi che incrocia a sud-ovest del paese, il fiume Tergola.
Il toponimo deriva dal latino "burgus" castello, torre, mentre "richo" ha qui il significato di "dominante" per l'importanza dell'insediamento romano. "Qualcuno sostiene invece che il paese abbia preso il nome dai Conti Burgo Richo".
Quando giunsero i coloni romani il territorio era in parte popolato da piccoli gruppi dediti alla caccia, alla pesca e ad una agricoltura primitiva. Nel territorio sono stati ritrovati sia manufatti di queste genti che testimonianze romane: ogni oggetto viene raccolto e catalogato nel museo locale, il museo della centuriazione.
I manoscritti più antichi ritrovati nel luogo parlano delle chiese e dei castelli di epoca medioevale. In una donazione del 1085 è nominata la chiesa dedicata a San Leonardo di Noblac, la cui fama di santo taumaturgo si era diffusa agli inizi dello stesso secolo; il testamento di Speronella Dalesmanni del 1192, ricorda la chiesa di S. Eufemia e l'oratorio di S. Nicolò in Favariego. La famiglia Dalesmanni o Dalesmanini, possedeva estese proprietà nella zona. In località Castellaro sorgeva una loro residenza fortificata, protetta da un fossato con due ponti, della quale rimane traccia solo nel toponimo (via Castellaro e via Dalesmanina).
Da notare in via Straelle l'oratorio del Rosario, con una meridiana datata 1684.
La contrada di San Giuliano ha preso il nome da un antico ospedale trecentesco, per l'assistenza dei pellegrini, da secoli scomparso; ne rimane l'oratorio detto successivamente di San Gaetano, la cui facciata è stata sopraelevata.
Malgrado le demolizioni, sono ancora numerosi, oltre a quelli ricordati, gli oratori e le cappelle di ville patrizie scomparse, i capitelli eretti agli incroci in sostituzione dei cippi pagani, testimonianze di una fede popolare molto sentita.
Con regio decreto del settembre 1939 venne concesso un primo stemma inquartato d'oro, d’azzurro, di rosso e d’argento[5] che doveva riferirsi al caratteristico graticolato romano. Il gonfalone era già azzurro.
Lo stemma comunale e il gonfalone attuali sono stati concessi con D.P.R. del 22 maggio 1970.
«Inquartato: nel 1° d'oro, a tre fasce ondate d'azzurro; nel 2° d'azzurro, al castello d'oro di due palchi, torricellato di un pezzo alla ghibellina, murato aperto e finestrato di nero; nel 3° di rosso, al leone d'argento; nel 4° d'argento, al graticolato di nero, caricato a sinistra di una croce in filetto dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune» |
Borgoricco sembra essere l'unico comune d'Italia che abbia il privilegio di aver avuto l'autorizzazione di inserire nel proprio emblema comunale, nella quarta ripartizione, il graticolato romano con una croce sottile che rappresenta le due strade: la via Desmàn (Decumanus Maximus della centuriazione), che, un tempo, conduceva da Vicenza ad Altino e che, come SP 10 di Padova e SP 33 di Venezia, costituisce fondamentalmente la strada di collegamento con Mirano, con Mestre e con Venezia, e la via Cornara (forse Cornelia), che andava da Padova ad Asolo. Il toponimo Via Desman costituisce la denominazione locale a livello di stradari comunali per tutto l'asse viario perfettamente rettilineo che da San Michele delle Badesse (Statale del Santo) corre fino a Zianigo, dove l'antico decumano massimo muore presso l'alveo del fiume Muson Vecchio. Le tre fasce ondate simboleggiano i tre corsi d’acqua che solcano e delimitano il territorio: Muson dei Sassi, Muson Vecchio e Lusore. Il castello ricorda l’esistenza di un castellaro che appartenne ai signori da Borgoricco e ad altre nobili famiglie. Il leone ricorda lo stemma dei signori locali che ebbero una notevole importanza storica nella zona. La famiglia si estinse nel XV secolo.
Villa Bressanin fu sede di un “tribunale del Popolo” istituito alla fine della seconda guerra mondiale. Subito dopo l'arrivo degli alleati, che invasero con le loro colonne corazzate il Graticolato Romano, i partigiani istituirono nella Villa Bressanin un Tribunale, per processare i presunti fascisti locali. Un evento può testimoniare alcuni misfatti che furono commessi in questo luogo, poi dimenticati. A S. Eufemia di Borgoricco viveva un vecchietto, dalla corporatura minuta, sempre vestito dignitosamente e portatore di occhiali. Lo chiamavano “el sior Ghezzi”, era uno sfollato di Padova ed era amico dell'Arciprete di S. Eufemia, don Giovanni Finco. Dopo il 25 aprile 1945, i partigiani lo prelevarono, lo portarono a Villa Bressanin e lo restituirono ai famigliari cadavere. A S. Eufemia fu celebrato il funerale e, su indicazione dell'Arciprete, le suore dell'asilo con tutti i bambini in processione resero omaggio al cadavere. Sui motivi della morte si seppe solo “perché era fascista”.[senza fonte]
Come tutto il territorio del Veneto centrale, anche a Borgoricco si è assistito negli ultimi decenni ad un'urbanizzazione e cementificazione forsennate. Il consumo di suolo ha provocato la quasi completa scomparsa della campagna che caratterizzava da sempre il territorio.Abitanti censiti[6]
Borgoricco presenta una via Mussolini, una strada che collega il comune con l'omonima frazione di Villanova di Camposampiero. Il nome della via e della frazione non ha nulla in comune con Benito Mussolini, ma il toponimo sembra derivare dalla traduzione in veneto di "moscerini".[8][9] Sull'origine di questa denominazione della frazione e della via Mussolini non ci sono notizie certe ma si ipotizza si trattasse di una zona acquitrinosa e quindi ricca di insetti come zanzare e moscerini; sta di fatto che la denominazione non è una citazione del dittatore ma risale certamente prima del ventennio come si può evincere, ad esempio, dalla cartografia asburgica[10].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1990 | 2004 | Flavio Frasson | centro-sinistra | Sindaco | |
2004 | 2009 | Lino Sorato | centro-sinistra | Sindaco | |
2009 | 2019 | Giovanna Novello | centro-destra | Sindaco | |
2019 | in carica | Alberto Stefani | Lega Nord | Sindaco | |
La principale squadra di calcio della città è l'U.S.D. Borgoricco che milita nel girone A veneto di Eccellenza. I colori sociali sono l'azzurro ed il giallo.
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