Bolséna è un comune italiano di 3 728 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio; è denominato "La città del miracolo eucaristico"[4], da cui la solennità del Corpus Domini si è estesa a tutta la Chiesa.
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La città di Bolsena è posizionata sulla sponda settentrionale del lago di Bolsena, formatosi oltre 300.000 anni fa in seguito al collasso calderico di alcuni vulcani appartenenti alla catena dei monti Volsini. Il suo territorio è tutto compreso tra le sponde del lago e le alture che costituivano l'orlo dell'antico cono vulcanico.
Clima
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Bolsena.
Bolsena, che dà il nome al lago sul quale affaccia, è posizionata sul versante nord dell'omonimo lago ed ha un clima in genere mite grazie soprattutto alla vicinanza del lago e quindi inverni non troppo freddi. La popolazione è di circa 3.700 abitanti ma in estate grazie al turismo sfiora le 10.000 unità. Rare le nevicate che sono invece più frequenti nei monti Volsini a est, che sfiorano i 700 m s.l.m.
Classificazione climatica: zona D, 1932 GR/G
Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Volsinii.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Basilica di Santa Cristina
Cappella del Miracolo (1639): costruzione in stile barocco, ultimata nel XIX secolo. Il miracolo si riferisce all'ostia che nel 1263-1264 fece sgorgare, secondo le cronache del tempo, una notevole quantità di sangue. Le prove del miracolo furono portate a Orvieto e consegnate al papa Urbano IV, che dopo aver preso visione delle tracce del miracolo, istituì la festa del Corpus Domini, l'anno seguente[4]. L'interno è caratterizzato da un altare con un ciborio molto antico ed una pregevole statua in omaggio a Santa Cristina, attribuita a Buglioni.
Basilica di Santa Cristina (XI secolo): in stile romanico, conserva opere di Benedetto Buglioni, il polittico di Sano di Pietro e una cappella affrescata nel 1498 da Giovanni de' Ferrarris da Mondovì. Nell'agosto del 1976 papa Paolo VI l'ha elevata alla dignità di basilica minore.[5]
Convento di Santa Maria del Giglio
Ex chiesa di San Francesco del XII-XIII secolo con affreschi e poi teatro comunale e l'adiacente San Ludovico XVI secolo, poi biblioteca.
Ex chiesa di San Salvatore XIII secolo, situata in via Delle Piagge, nel quartiere medievale Castello, con il caratteristico campanile a cupola ricoperto da maioliche e usata durante il periodo estivo per mostre
Chiesa di San Salvatore XV secolo fuori le mura fronte rocca che fu distrutta all'interno da un incendio nel 1914
Oratorio della Madonna dei Cacciatori XV secolo a pochi passi dalla precedente in via omonima. All'interno sono presenti vari affreschi votivi di vari santi. La chiesina è privata, ma può essere visitata rivolgendosi al tabaccaio di fronte all'ingresso della rocca.
Architetture militari
Rocca Monaldeschi della Cervara: le prime notizie risalgono al 1156 quando il papa Adriano IV fece fortificare i borghi situati sulla Cassia a difesa delle incursioni barbariche. Passò poi alla potente famiglia orvietana dei Monaldeschi. Ospita il Museo territoriale del Lago di Bolsena. La Rocca è situata nel centro storico di Bolsena, nella zona nord. Il quartiere si chiama Castello, ed è il quartiere più antico della Tuscia. Il Castello è ancora in stile medievale, con dei graziosi vicoletti, e con un grosso palazzo di proprietà di un principe del luogo. Il Castello è il luogo turistico più visitato dai turisti stranieri.
Architetture civili
Municipio
Palazzo Monaldeschi della Cervara: palazzo storico su tre livelli visitabile. Nei sotterranei una piccola sezione museale all'interno di una cantina storica. Al primo piano alcuni ritrovamenti del periodo villanoviano. Al terzo, ed ultimo piano, una sala conferenze, una terrazza panoramica e la teca di un relitto bellico risalente alla seconda guerra mondiale.
Palazzo del Drago: costruito su disegni degli architetti Simone Mosca e Raffaello da Montelupo intorno alla metà del XVI secolo è uno dei palazzi cinquecenteschi meglio conservati del Lazio e conserva al suo interno un ciclo di affreschi di epoca manierista, poi è proprietà dei principi Del Drago
Fontana di San Rocco: venne fatta erigere dal cardinale Giovanni de' Medici e si trova nella pittoresca piazza di San Rocco: per i bolsenesi l'acqua che sgorga è miracolosa e ogni anno viene celebrata una messa con la benedizione delle acque (16 agosto). La fontana, dopo un restauro di alcuni anni fa, è in condizioni fatiscenti e di abbandono oltraggiata da manifestazioni musicali con la costruzione di palchi che ne hanno nel tempo danneggiato gli elementi decorativi ed architettonici.
Palazzo Caposavi (poi Cozza Caposavi): di origine cinquecentesca, venne ridisegnato nel settecento sotto la direzione dell'architetto Domenici e domina la fontana medicea di San Rocco.
Secondo i dati ISTAT[7] al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 332 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Romania 149 (3,73%)
Germania 35 (0,88%)
Regno Unito 20 (0,50%)
Tradizioni e folclore
Lo stesso argomento in dettaglio: Miracolo di Bolsena.
Sacra rappresentazione dei Misteri di Santa Cristina
24 luglio Santa Cristina, martire. La sera del 23 luglio si svolge la Sacra rappresentazione dei Misteri di Santa Cristina: alcuni quadri viventi, detti Misteri, vengono allestiti per ricordare le sofferenze della santa bambina. La processione con la statua di Santa Cristina sosta davanti a ciascuna rappresentazione, percorrendo la strada dalla Basilica fino alla Chiesa del Santissimo Salvatore. I costumi e l'allestimento sono particolarmente curati e le suddivisioni dei ruoli e dei diversi allestimenti seguono una tradizione che si tramanda di padre in figlio. La mattina successiva la processione con la Santa parte dalla Chiesa del Santissimo Salvatore fino a ritornare a Santa Cristina, sostando davanti a nuove rappresentazioni che vengono allestite.
Misteri di Santa Cristina 2005 - Quadro della RuotaVista sul centro di Bolsena
La tradizione cattolica ricorda il miracolo eucaristico, avvenuto a Bolsena nel 1263. Un prete di origine boema, durante la celebrazione dell'eucaristia sulla tomba di Santa Cristina, avrebbe avuto dei dubbi sulla transustanziazione. D'un tratto del sangue, sgorgato dall'ostia consacrata, bagnò il corporale e i lini liturgici. Papa Urbano IV, che si trovava nella vicina Orvieto, fu informato dell'accaduto e mandò il vescovo Giacomo per controllare la situazione, con il compito di portare con sé il sacro lino insanguinato. Nel 1264 il Papa promulgò la Bolla Transiturus che istituiva la Festa del Corpus Domini. A Bolsena sono custodite le sacre pietre, di cui una è sempre esposta alla venerazione dei fedeli.
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La gastronomia di Bolsena è basata principalmente su ricette per lo più collegate ai pesci del lago. Di seguito alcuni piatti tipici di Bolsena:
Coregonealla mugnaia: si fa sciogliere un po' di burro in padella poi vi si mette il pesce privato delle spine e infarinato. Prima che la cottura sia ultimata è preferibile aggiungere alcune gocce di limone o di aceto.
Coregone alla bolsenese: sciogliere un coregone grande o due più piccoli, pulirli accuratamente all'esterno portando via le scaglie, quindi pulirlo dalle interiora togliendo la testa. Lavarlo per bene e disporlo in una teglia da forno immerso nell'aceto insieme con due o tre spicchi di aglio interi, alcune foglie di salvia, sale e pepe. Introdurlo nel forno caldo e lasciarlo cuocere fino ad esaurimento dell'aceto; quindi disporre il pesce in un piatto da portata, condirlo con una giusta quantità di olio di oliva e servirlo.
Preparazione della sbroscia
Anguilla alla vernaccia: il pesce, pulito e tagliato, viene messo a soffriggere con olio, aglio, rosmarino, salvia, peperoncino e sale e si lascia cuocere finché non prende un colore dorato. Si aggiunge poi della vernaccia ed il piatto che va servito caldo, è pronto quando la vernaccia è completamente consumata. Questa ricetta, pur non godendo di una tradizione popolare è stata ripresa dai locali ristoranti interpretando il passo della Divina Commedia (Purgatorio XXIV 20-24) che dice “...e quella faccia / di là lui più che l'altre trapunta / ebbe la Santa chiesa in le sue braccia: / dal Torso fu, e purga per digiuno / l'anguille di Bolsena e la vernaccia”.
La sbroscia: è il piatto più caratteristico dei pescatori del lago di Bolsena. La preparazione avviene mettendo in un tegame di terracotta o in un pignatto i pesci ridotti in tranci, possibilmente di specie diverse (tinca, anguilla, luccio, persico reale, scardola, latterini, granchi), insieme ad aglio olio, cipolla peperoncino patate ed erbe aromatiche aggiungendo tanta acqua a seconda dei piatti da preparare. Si lascia bollire un po',poi si aggiunge il pomodoro. A cottura ultimata si preparano delle scodelle con pane abbrustolito e vi si versa sopra la zuppa. Era tradizione mangiare la sbroscia con le mani.
Latterini alla brace: i latterini, privati o meno del ventrame, vengono infilzati in spiedini e messi sulla graticola ad arrostire avendo cura di cospargerli con olio e sale. La ricetta riprende una vecchia tradizione dei pescatori che per colazione spesso mangiavano i latterini a scottèto facendoli arrostire sui carboni ardenti del fuoco che accendevano per scaldarsi una volta tornati dalla pesca.
Minestra di tinca: Si fa soffriggere in un tegame olio, cipolla, carota, sedano, prezzemolo, uno spicchio di aglio, sale e pepe si aggiunge poi la tinca e si lascia ancora soffriggere per alcuni minuti. Viene poi aggiunto il passato di pomodoro diluito con acqua sino a coprire completamente il pesce. Quando il sugo assume una certa densità lo si passa in un altro tegame aggiungendo acqua bollente. Tolta la tinca è pronto il brodo per la minestra ove è consigliabile aggiungere i tagliolini.
Geografia antropica
Centro storico
Il centro storico di Bolsena possiede quattro rioni: Castello, Santa Cristina, Borgo San Rocco, San Giovanni.
Castello: È il rione medievale della città, con diverse architetture tipiche di quel periodo. Questo rione prende il nome dal castello di Bolsena, noto anche con il nome di "Rocca Monaldeschi della Cervara", e ospita il museo territoriale del lago di Bolsena.
Santa Cristina: È il rione più esteso e popolato della cittadina. In esso si trova l'omonima basilica e le scuole primaria e secondaria. Contiene anche la stragrande maggioranza delle seconde case turistiche e di più recente costruzione, le quali sono sorte in prossimità del lago.
Borgo: È il rione centrale del comune ed è il meno esteso e popolato. Contiene piazza Matteotti e piazza San Rocco, con la sua storica Fontana. In esso troviamo anche una delle zone più antiche del Paese, il borgo di "Sottosante", così come la sede del comune e gli uffici.
San Giovanni: È il rione che ha la presenza minore nel centro storico ed è quasi totalmente costituito dalla zona più moderna del paese. Piazza San Giovanni è il cuore del quartiere ed è dove si organizza anche la tradizionale festa rionale. In esso si trovano sia il polo sportivo che il cimitero di Bolsena.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Strade regionali e statali:
SR2 Cassia (ex SS2)
Strade provinciali:
SP53 Umbra in SP100
SP54 Umbra
Economia
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[8]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% Provinciale Imprese attive
% Regionale Imprese attive
Numero addetti
% Provinciale Addetti
% Regionale Addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Bolsena
381
1,63%
0,08%
838
1,41%
0,05%
382
813
400
829
Viterbo
23.371
5,13%
59.399
3,86%
23.658
59.741
24.131
61.493
Lazio
455.591
1.539.359
457.686
1.510.459
464.094
1.525.471
Nel 2015 le 381 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano l'1,63% del totale provinciale (23.371 imprese attive), hanno occupato 838 addetti, l'1,41% del dato provinciale (59.399 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due persone (2,2).
Amministrazione
Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Viterbo, Bolsena passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo.
È presente da quattro anni anche la società "A.S.D. Bolsena Volley" che partecipa al campionato femminile di Seconda Categoria.
Ciclismo
Nel 1973 Bolsena è stata sede di arrivo di una tappa al Giro d'Italia 1973 che partiva da Fiuggi. Il vincitore di tappa fu Roger De Vlaeminck mentre Eddy Merckx mantenne la maglia rosa.[11]
Calcio
La principale squadra della città è la A.S.D. Indomito Bolsena partecipante al campionato di Seconda Categoria laziale girone B.
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