L'Adige all'entrata nella provincia di Rovigo a nord della frazione Villa d'Adige
È il punto di riferimento della zona dell'Alto Polesine. È lambita a nord dal fiume Adige, che la separa dalla provincia di Padova. Confina inoltre con la provincia di Verona. Per la presenza di numerose industrie sul territorio comunale, Badia Polesine è inoltre considerata il polo industriale dell'Alto Polesine.
Geografia fisica
Il canale più importante è il Naviglio Adigetto, sviluppatosi da una rotta del fiume Adige. Il naviglio Adigetto divide l'abitato in due aree principali ed è costeggiato da due riviere adibite al traffico veicolare. Il fiume Adige divide le province di Rovigo e Padova, collegate da un ponte che unisce Badia Polesine al vicino comune di Masi. Nel territorio comunale sono infine presenti altri canali e scoli.
Il Naviglio Adigetto a Badia Polesine
Storia
Il nome antico di Badia Polesine era semplicemente La Badia, con riferimento alla nota abbazia benedettina di S. Maria della Vangadizza attorno alla quale il paese si era sviluppato. Dopo il 589, in conseguenza della rotta dell'Adige alla Cucca, nell'attuale Veronella, l'Adige abbandonò il suo antico corso. Fu così che l'Athesis abbandonò le Isole Portilia (Porcilia) Menerva, Montagnana, Este e l'alveo fu spostato più a sud ovest verso Legnago con Porto, Castelbaldo e Badia, che era foce su uno dei Sette Mari raccontati da Plinio il Vecchio in Naturalis historia (Endolaguna).[5]
Verso l'anno 900 il marchese di Mantova Almerigo fa edificare l'Abbazia che viene successivamente ceduta ai monaci Benedettini. L'abbazia era inoltre indipendente dalla diocesi di Adria.
Nel 1200 Badia era circondata da una fossa ed erano collocate tre porte per l'ingresso in città. Nel 1400 inizia il declino della Vangadizza data in commenda fino alla fine del Settecento a cardinali, e che passa sotto la proprietà della famiglia francese d'Espagnac quando successivamente viene soppressa anche come convento con decreto napoleonico nell'Ottocento.
La città di Badia Polesine è sotto le dominazioni estensi, padovane, della Repubblica di Venezia, dal 1797 dei francesi e successivamente degli austriaci fino al 1866, quando il Veneto viene annesso allo Stato d'Italia.
Badia Polesine risulta anche città conclusiva del percorso dell'antica via di pellegrinaggio Romea Annia[6], infatti i pellegrini che giungevano dal Nord Europa e dai Paesi dell'Est del continente, confluivano verso l'importante centro romano di Iulia Concordia, oggi Concordia Sagittaria. Da qui appunto, lungo la Romea Annia, percorrevano per oltre 200 chilometri tutta la bassa pianura padano-veneta da est a ovest, arrivando presso l'antica Abbazia di Badia Polesine.
Dall'Ottocento la città si sviluppa; viene costruito il Teatro Sociale, l'ospedale e numerose opere pubbliche. Per quanto riguarda i trasporti viene costruito il ponte sull'Adige che collega Badia con la provincia di Padova e la linea ferroviaria Verona-Rovigo. Nel 1928 il comune ha incluso nel suo territorio parte del comune soppresso di Crocetta, che ne è divenuta frazione, oltre che l'ex-comune di Villa d'Adige[7]. Durante la seconda guerra mondiale, nell'aprile 1945 viene bombardato e distrutto il borgo San Nicolò. Negli anni sessanta sorgono in città nuove industrie a causa del boom economico italiano. A metà degli anni novanta viene ultimata la Strada Statale Transpolesana con la conseguente nascita di numerose imprese e industrie nelle sue immediate vicinanze, e solo recentemente la città è diventata svincolo finale dell'Autostrada A31 Valdastico.
Simboli
«D'azzurro alle tre torri d'argento.»
(Descrizione araldica dello stemma del Comune di Badia Polesine.)
Lo stemma con scudo fu concesso dal re d'Italia Vittorio Emanuele III con Regio Decreto del 3 agosto 1930.
Presenta inoltre la corona dorata con cinque torri, simbolo del titolo di città (RDL 16 aprile 1817).
Le torri simboleggiano le tre "rocche marchesane" che sorgevano nel Fiume Adige, nei pressi della città.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Abbazia territoriale della Vangadizza (Abbazia della Beata Vergine della Vangadizza) - X secolo.
Piazza Vittorio Emanuele II, centro storico, il municipio e la torre civica.Complesso dell'Abbazia della Vangadizza.
Architetture civili
Mercato coperto.
Palazzo degli Estensi
Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo degli Estensi.
Palazzo storico, situato nell'omonima via del centro storico, realizzato nel XV secolo, è una delle poche testimonianze di architettura gotica sopravvissute in tutto il territorio polesano ed è, assieme all'abbazia della Vangadizza, uno dei simboli del capoluogo altopolesano.[8]
Altre architetture civili
Palazzo Rossi, maestoso ed imponente si affaccia su due strade quali via Carducci e via Degli Estensi e la sua facciata domina la strada che dalla Piazza dell’Abbazia della Vangadizza porta nella piazza municipale. Il Palazzo, risalente al XVIII secolo, appartenne prima ad Antonio Rossi che, nel 1851, lo cedette a Carlo Balzan proprietario per oltre un ventennio prima di cederlo alla Famiglia Miotto. Palazzo Rossi è caratterizzato da una equilibrata facciata con al centro, una trifora con balcone. Tale elemento architettonico è presente in diversi palazzi e non ha solo un fine ornamentale ma ha anche uno scopo di praticità poiché la trifora, aprendosi a tutta superficie del salone, forniva luce a quella che era la parte di rappresentanza del palazzo, cioè il salone superiore. La trifora del palazzo Rossi ha un elemento nuovo: sopra le due porte-finestre laterali architravate, si aprono due finestre quadrate ai lati dell’area centrale per aumentare la luce nel salone; il tutto inserito in un contesto raffinato e racchiuso da cornici sagomate e modanature. Le cornici delle finestre con inferriate del pianterreno, sono lineari mentre le superiori della facciata principale che dà su via Degli Estensi, sono sovrastate da un timpano curvilineo. Una sottile cornice delimita discretamente, quasi timidamente e senza imporsi, i due piani a differenza della grossa cornice che circonda la parte superiore del Palazzo. Lo stesso motivo a trifora lo si trovava pure nella facciata opposta che dava sul giardino e che purtroppo negli anni Sessanta del Novecento venne, con lo stesso giardino, sacrificata per permettere le costruzioni di nuovi edifici. All’interno di Palazzo Rossi è ben visibile un monumentale scalone in pietra tenera in puro stile Settecento ed alcune stanze decorate con raffinati stucchi sempre dello stesso periodo, che coprono soffitti e pareti. Gli stucchi formano riquadri disegnati con eleganza e colorati con le due tinte più diffuse del tempo: il rosa e il verdino. Bello ed elegante anche il caminetto rimasto in una delle stanze laterali al salone centrale mentre piacevoli sono le decorazioni pittoriche del primo Novecento del soffitto di un’altra stanza sempre laterale al salone centrale del Palazzo. Nel Palazzo esiste al pianterreno un’inferriata barocca, oggi murata, confinante con l’attigua Chiesetta della Beata Vergine dell’Addolorata, oggi Sant’Antonio Abate, dietro la quale i nobili Rossi, proprietari del Palazzo, potevano assistere alla Santa Messa. Sul pavimento dell’Oratorio ancora oggi è visibile una tomba dove nel 1700, venne sepolto un membro della Famiglia Rossi. Il Palazzo ha subito un recente restauro grazie al quale sono affiorate lle decorazioni dei soffitti, che si possono attribuire al pittore veneziano Giovanni Biasin.
Palazzo Rosini, costruito nel XVI secolo
Palazzo Bassi, costruito nel XVII secolo
Palazzo Picinali, costruito alla fine dell'Ottocento
Villa Turchetti, in stile liberty costruita nel 1905
Mercato Coperto, in stile gotico-veneziano, costruito nel primo Novecento
Villa Finzi, costruita alla fine dell'Ottocento
Istituto Caenazzo-Bronzin
Palazzo Gulinelli, costruito verso la fine del Cinquecento
Villa Pellegrini, Salvaterra
Sede Municipale e Torre dell'Orologio, ricostruito nel XVII secolo.
Biblioteca Comunale G.G. Bronziero, presso l'Abbazia della Vangadizza, aderente al Sistema Bibliotecario Provinciale.
Scuole
L'Istituto Comprensivo di Badia Polesine comprende un asilo nido ed infantile, i plessi della scuola primaria "Sandro Pertini" di via Petrarca (classi prima e seconda) e di piazza Marconi (classi terza, quarta e quinta) e la scuola secondaria di primo grado G. Ghirardini. La città è servita anche da asili a gestione privata e da una scuola primaria paritaria.
Badia Polesine è, inoltre, un importante polo scolastico che copre l'area dell'Alto Polesine e dei vicini comuni della provincia di Verona e di Padova: è presente nel territorio comunale l'IIS "Primo Levi" con le due sedi "E. Balzan" (Liceo linguistico; Liceo delle scienze umane; Liceo scientifico opzione scienze applicate; ITIS indirizzo informatica e telecomunicazioni; ITIS indirizzo elettronica ed elettrotecnica) e "L. Einaudi" (Istituto Tecnico indirizzo Amministrazione, finanza e marketing; Istituto Tecnico indirizzo sistemi informativi aziendali; Istituto Tecnico indirizzo biotecnologie ambientali; Istituto Tecnico indirizzo biotecnologie sanitarie) e l'IPSIA "E. Bari" (indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica).
Musei e pinacoteche
Museo civico A.E. Baruffaldi
Collezione Eugenio Balzan, presso il Teatro Sociale Eugenio Balzan[13]
Veduta di Palazzo RossiPalazzo degli Estensi (o Palazzo Gradenigo).
Teatro
Teatro Sociale, costruito nel 1812 a spese del badiese Bartolomeo Dente, restaurato nel 2000-2011, ora aperto e intitolato ad Eugenio Balzan
Cinema-Teatro Politeama
Eventi
Carnevale
25 aprile - primi giorni di maggio: Fiera di Primavera;
25 aprile: Sagra Nazionale degli Aquiloni, manifestazione realizzata dalla Pro Poco, il Comune e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
1º luglio: Festeggiamenti per San Teobaldo (patrono);
Primi giorni di luglio: Sfilata Storica, rievocazione della traslazione delle reliquie di San Teobaldo, dal Veneto verso la Francia;
Seconda settimana d'agosto, durata 10 giorni: Ferragosto Badiese;
21 novembre: sagra della Madonna della Salute;
dicembre - gennaio: appuntamenti natalizi;
Stagioni teatrali presso il Teatro Balzan.
Geografia antropica
Frazioni
Nel territorio comunale sono presenti le seguenti frazioni:
Nel territorio comunale sono presenti le seguenti località:
Colombano
Le Giare
Bovazecchino
Barchetta.
Villa Pellegrini nella frazione di Salvaterra.Veduta di Palazzo BassiVilla TurchettiPalazzo GulinelliPalazzo PianaPalazzo Rosini
Economia
Nel territorio comunale si riconoscono diverse aree produttive.
La zona industriale più ampia è situata in via Ca' Mignola Nuova. Un'altra importante area produttiva è situata nei pressi della frazione di Crocetta, nelle immediate vicinanze della Strada Statale 434 Transpolesana. Si riconoscono insediamenti produttivi anche in via dello Zuccherificio e in via Fratelli Rosselli, rispettivamente a sud e a ovest della città.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Badia è sulla direttrice da Verona a Rovigo, ed è lambita a sud dalla SS 434 Transpolesana dove ha diverse uscite (Menà-Villa d'Adige, Badia Polesine-Este-Castelmassa, Ficarolo-Trecenta-Badia Polesine, Canda-Occhiobello e Ca' Giovannelli).
Badia Polesine è inoltre attraversata dall'Autostrada A31 Valdastico Sud: nel territorio comunale sorge, infatti, la barriera e un'uscita, oltre all'interconnessione dell'autostrada con la Strada Statale 434 Transpolesana.
Sono inoltre presenti la SR88 Badia Polesine-Rovigo in direzione Rovigo (Via Polesana per Badia), la SR88 verso la Provincia di Verona e Legnago, la SP42 che attraversa l'Adige e s'immette nella Provincia di Padova con la SP91, la SP1 verso Crocetta, la SP12 verso Stienta, la SR482 Alto Polesana in direzione Castelmassa, Ostiglia e Mantova. Importanti arterie nel territorio sono poi:
Via Roma che dalla SR88 si immette nel centro storico del paese.
Il ponte strallato dell'Autostrada A31 sul fiume Adige tra Badia Polesine e Piacenza d'Adige
Ponti sul fiume Adige
Lo stesso argomento in dettaglio: Ponte strallato sul fiume Adige.
Nel territorio comunale sono presenti due ponti sul fiume Adige. Il primo collega Badia Polesine a Masi, comune della provincia di Padova. Il secondo, invece, è il ponte strallato dell'Autostrada A31 che collega la città con Piacenza d'Adige. Esso è il ponte strallato con la maggior luce (310 m) in Italia[14].
A Badia Polesine è presente una stazione ferroviaria, collegata alla linea Verona – Legnago– Rovigo in gestione a RFI. Il traffico passeggeri è gestito da Sistemi Territoriali e utilizza treni classificati come regionali con una cadenza di ogni ora e alcuni classificati come regionali veloci, in alcuni momenti della giornata.
Nei pressi della stazione è presente l'autostazione per l'interscambio con gli autobus Busitalia Veneto e ATV.
Mobilità urbana
Badia Polesine è un importante snodo di autobus per la provincia di Rovigo[15]. Infatti, il sistema di trasporto pubblico della città è servito da linee extraurbane gestite da Busitalia Veneto, che collegano Badia Polesine con il capoluogo Rovigo, con i vicini comuni dell'Alto Polesine, con la provincia di Padova e con Ferrara. Verso le principali località sulla direttiva verso Verona e la provincia di Verona, invece, il trasporto pubblico è gestito da ATV (linee 341 e 344).
È possibile accedere al sistema del trasporto pubblico dall'autostazione di Badia Polesine e dalle varie fermate presenti nel territorio.
Amministrazione
Sindaco
Dall'11 giugno 2017, il sindaco di Badia Polesine è Giovanni Rossi (lista civica Giovanni Rossi Sindaco).
Saint-Thibault-des-Vignes, dal 2006[17] Badia Polesine e Saint-Thibault-des-Vignes condividono lo stesso patrono (San Teobaldo di Provins), le cui spoglie si trovano presso la chiesa arcipretale di San Giovanni Battista di Badia Polesine. Presso il parco dell'Abbazia della Vangadizza è stata dedicata una collinetta al comune francese.
Sport
Importante è il Rugby Badia ASD, che dalla stagione 2007/08 milita nella serie cadetta di rugby nazionale, la Serie A. Infatti, nel 2007 si è classificato al quarto posto del proprio girone di serie A e ha quindi acquisito il diritto di disputare il campionato di A1.
Nuovi impianti sportivi di Via Martiri di Villamarzana (Rugby, Tennis, Baseball): gli impianti hanno ospitato il 14 marzo 2015 l'incontro Italia-Francia valido per il torneo 6 Nazioni di Rugby femminile, vinto dalla nazionale italiana per 17 a 15.[18]
Palasport (Basket, Pallavolo e Calcio a 5)
Stadio Ottorino Verzaro (1928): attualmente non in uso
Campi Sportivi Ist. Caenazzo-Bronzin (Calcio)
Palestra delle scuole elementari A. Pignatta
Palestra delle scuole medie e polivalente all'aperto
Palestra dell'IIS L. Einaudi
Palestra dell'IPSIA E. Bari
Piscine, palestre e parco avventura Live Park Badia, a gestione privata.
Antonello Nave, Monumenti garibaldini nel Polesine di fine ‘800, in Z. Ciuffoletti (a cura di), Garibaldi e il Polesine, tra Alberto Mario Jessie White e Giosue Carducci, Atti del XXX convegno di studi storici, Lendinara e Rovigo, 26-27 ottobre 2007, Rovigo, Minelliana, 2009, pp. 23-74. Cfr. https://www.facebook.com/photo/?fbid=173121618566825&set=a.173119988566988
Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 13, 17; Id., A Felice Cavallotti. L'omaggio del Polesine al “bardo della democrazia”, in «Camicia Rossa», XXXVIII, 1, gennaio-aprile 2018, pp. 11-12.
Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, p. 18.
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