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Damasco (in arabo: دمشق, Dimashq) è la capitale della Siria. Città storica, nata nello stesso periodo delle civiltà mesopotamiche, in origine la sua popolazione era costituita da genti di stirpe semitica occidentale, successivamente note come Aramei. È considerata, al pari di Gerico, la più antica città del mondo fra quelle abitate in maniera continuativa perché secondo gli archeologi le prime testimonianze di abitazioni a Damasco risalirebbero al 9000 a.C.. La capitale di questo Stato potrebbe quindi essere la città più antica del mondo tuttora esistente. Con 2.503.000 abitanti (stima del 2022) è la città più popolata, mentre l'area metropolitana, con oltre 5 000 000 di abitanti, è la più popolata della Siria, a seguito del declino della popolazione di Aleppo a causa della battaglia per la città.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Damasco (disambigua).
Damasco
città
(AR) دمشق
Dimashq
Damasco – Veduta
Damasco – Veduta
Localizzazione
Stato Siria
GovernatoratoDamasco
DistrettoNon presente
Amministrazione
Amministratore localeBishr al-Sabban
Territorio
Coordinate33°30′39.96″N 36°18′23.04″E
Altitudine700 m s.l.m.
Superficie105 km²
Abitanti2 503 000[1] (2022)
Densità23 838,1 ab./km²
Altre informazioni
Linguearabo
Prefisso011
Fuso orarioUTC+2
Nome abitanti(IT) damasceni[2]
SoprannomeLa Città Fragrante
Cartografia
Damasco
Sito istituzionale

Città bizantina fino alla conquista araba, attuata dall'esercito musulmano guidato da Khālid b. al-Walīd, da Abū ʿUbayda b. al-Jarrāḥ, Yazīd b. Abī Sufyān, Shuraḥbīl b. Ḥasana e da ʿAmr ibn al-ʿĀṣ. Damasco si arrese per accordo, conservando così la libertà di culto e i titoli di proprietà dei suoi abitanti (anche se all'epoca del califfo omayyade al-Walīd I b. ʿAbd al-Malik si disse che una parte della città, inconsapevole delle trattative era stata conquistata manu militari, legittimando le autorità musulmane ad espropriare del tutto l'area sacra su cui sorgeva la cattedrale di San Giovanni Battista, trasformata nella Moschea degli Omayyadi).

Damasco fu dal 661 al 750 la capitale del califfato omayyade e fu solo con la vittoria degli Abbasidi che la sede califfale fu spostata a Baghdād. Declinò politicamente per tutto il periodo abbaside, per riacquistare importanza nel periodo ayyubide e mamelucco. In età ottomana decadde del tutto, trasformandosi in una cittadina di modesta rilevanza economica, pur mantenendo un certo prestigio culturale.

Damasco è stata eletta capitale araba della cultura per il 2008.[3]


Geografia fisica



Territorio


Da sempre considerata paradiso del Vicino Oriente, la città è attraversata dal fiume Barada, citato, nella Bibbia, col nome di Abana e chiamato dai Greci Chrysorrhoas (fiume d'oro). Esso scorre al centro della fertile oasi della Ghūṭa, ad una quota di circa 700 m s.l.m. È dominata a nord-ovest dal Jabal Qasiyun, un monte dell'Anti-Libano, mentre ad oriente si trova il deserto siriano. La città immersa nel verde degli ulivi, degli alberi da frutta e delle palme, nel passato dai visitatori era denominata, Giardino del mondo.


Clima


Damasco ha un clima mite grazie ai molti canali che l'attraversano. Molto caldo e secco in estate, fresco d'inverno, a tratti relativamente freddo, con occasionali ma possibili nevicate.

Damasco Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 12151925303437363328201413,724,735,72725,3
T. min. media (°C) 014711141716139410,77,315,78,78,1
Precipitazioni (mm) 282317830000721267728028133
Giorni di pioggia 7753100002462090635

Storia



Nell'antichità


Le prime testimonianze della città si trovano nelle tavolette di Mari (1810-1750 a.C.) e negli archivi di Ebla (2500 a.C.). All'inizio del II millennio a.C. divenne amorrita e, alla metà di quello stesso millennio, entrò nella sfera di influenza egiziana, come viene confermato da alcune delle lettere di Amarna, l'archivio di corrispondenze ritrovato a fine Ottocento nella antica Akhetaton, capitale del faraone Akhenaton. Dopo la metà del secondo millennio, entrò nell'orbita del regno ittita e dopo la Battaglia di Qadeš, del 1274 a.C., divenne parte dell'impero ittita, ma per poco, perché ancora durante il regno di Ramesse II, Damasco rientrò nella sfera di influenza egiziana.


Aram-Damasco


Nel IX secolo a.C., Damasco fu occupata dagli Aramei, che vi fissarono la loro capitale, Aram-Damasco, e la città assunse un ruolo primario nel controllo dell'espansione dei regni di Israele e di Giuda. Nel 732 a.C., la città venne conquistata dal re assiro, Tiglatpileser III e nel 572 a.C. dal re babilonese, Nabucodonosor II, che occupò la Siria e la Palestina inglobando nel suo impero anche Damasco. Nel 539 a.C., tutta la regione venne conquistata dal re persiano Ciro II, che ne fece una provincia (satrapia), il cui governatore (satrapo) risiedeva a Damasco.


La Damasco greco-romana


Il tempio romano di Giove.
Il tempio romano di Giove.

Dopo la battaglia di Isso, del novembre 333 a.C., le truppe macedoni di Alessandro Magno occuparono la satrapia di Siria e nel 332 a.C. il generale Parmenione conquistò Damasco. Dopo la morte di Alessandro e la spartizione del suo impero, i Seleucidi, che avevano ereditato la parte orientale dei suoi domini - Mesopotamia, Siria, Persia e parte dell'Asia Minore - e i Tolomei, che si erano autoproclamati Faraoni d'Egitto, lottarono a lungo per il predominio sulla Palestina e la Fenicia. Damasco fu coinvolta negli scontri ed ebbe a soffrire la mancanza di un'amministrazione sicura fino alla conquista dei Nabatei (85 a.C. circa), che la tennero sino all'arrivo di Pompeo (64 a.C.). Damasco fece parte dell'Impero romano per circa 700 anni, inclusa nel territorio della provincia siriaca che aveva per capitale Antiochia, la terza città dell'impero.

Arco romano
Arco romano

Solo alcuni anni dopo la conquista i Romani cedettero la città al controllo dei Nabatei che ne fecero una città-stato con un ruolo importante in ambito commerciale. Durante il periodo augusteo, la città fu arricchita di nuove costruzioni, tra cui un teatro, un ippodromo e un ginnasio, una via colonnata (come a Palmira e Apamea) e da un sistema idrico che prelevava l'acqua dal fiume Barada ed alimentava la città; nello stesso periodo fu dedicato un santuario al culto di Giove Damasceno.

Durante il I secolo d.C., la città fu visitata da San Paolo che proprio a Damasco venne in contatto col capo della comunità cristiana, Anania. L'imperatore Adriano, nel 117 d.C., conferì a Damasco il titolo di metropoli, e Alessandro Severo, nel 222, la elevò al rango di colonia romana. Dopo l'adozione della religione cristiana, nel IV secolo con Teodosio I, il tempio di Giove Damasceno fu trasformato nella cattedrale di San Giovanni Battista.

Resti della Chiesa Bizantina
Resti della Chiesa Bizantina

Nel V secolo Damasco fece parte dell'impero bizantino e nel VI secolo, con Giustiniano, ebbe un ruolo di rilievo nella politica militare dell'imperatore, come postazione difensiva contro le tribù provenienti dal deserto siriano. Nel 614, tuttavia, la città subì un saccheggio da parte dell'esercito sasanide, guidato da Cosroe II.


Il dominio arabo


Grande Moschea, casa delle campane. Fu in questo periodo che venne edificata la grande moschea trasformando la cattedrale cristiana di san Giovanni Battista.
Grande Moschea, casa delle campane. Fu in questo periodo che venne edificata la grande moschea trasformando la cattedrale cristiana di san Giovanni Battista.

Nel 636, dopo la sconfitta di Eraclio I alla battaglia dello Yarmuk (agosto 636), Damasco fu conquistata dagli Arabi guidati da Khālid b. al-Walīd al termine di un assedio durato sei mesi. Sotto il governo del primo califfo omayyade, Muʿāwiya b. Abī Sufyān (661-680), Damasco divenne la capitale del califfato, un impero esteso dall'Atlantico fino all'Asia centrale e al fiume Indo, e la città fu abbellita con nuovi quartieri, palazzi e ospedali; fu migliorata la distribuzione dell'acqua, con la costruzione del canale Nahr Yazīd, esistente ancora oggi, e fu edificata la grande moschea trasformando la cattedrale cristiana di san Giovanni Battista.

Questa fase di splendore finì con l'ascesa al potere degli Abbasidi, che sterminarono gli Omayyadi e spostarono la capitale a Baghdad con il loro secondo califfo al-Manṣūr. Damasco perse di importanza e non fu più governata unitariamente ma fu divisa in quartieri, con proprie istituzioni - moschee, bagni pubblici, mercati, corpi di polizia e milizia civica - che si autogovernavano. All'interno dei quartieri i vari isolati tendevano a dividersi secondo etnia, confessione religiosa o corporazione artigianale. Inoltre gli Abbasidi cercarono di distruggere i segni della presenza degli usurpatori omayyadi, radendo al suolo, tra gli altri il palazzo di Muʿāwiya, detto al-Khaḍra (il palazzo Verde).

La decadenza della dinastia abbaside e del califfato portò Damasco sotto la sfera d'influenza dell'Egitto (878), governato prima dai Tulunidi, poi dagli Ikhshididi ed infine, dal 969, dai Fatimidi. Nel 975, Damasco fu conquistata da un avventuriero turco, di nome Alteghin, che la governò per un breve periodo, con la protezione dell'imperatore di Bisanzio, Basilio II.


L'epoca turca


Nel 1076 la città fu conquistata dai Turchi selgiuchidi, che ne fecero un importante snodo commerciale e la trasformarono in un baluardo contro i Crociati, che ne tentarono più volte la conquista. Dall'inizio del XII secolo, la città fu retta per circa mezzo secolo dalla dinastia dei Buridi. In questo periodo l'economia della regione ebbe a soffrire delle feroci lotte tra Crociati, Turchi selgiuchidi e Fatimidi d'Egitto: i prodotti di prima necessità cominciarono a scarseggiare, per cui quando, nel 1154, l'atabeg turco di Aleppo e Mosul e fiero avversario dei Crociati in Siria, Nūr al-Dīn, diede l'ordine di attaccare la città, gli abitanti stremati lo accolsero[5][6] come un liberatore, in grado di riportare la pace e la prosperità.

A Nūr al-Dīn, successe come sultano di Siria Salāḥ al-Dīn, già sovrano d'Egitto e capostipite della dinastia degli Ayyubidi, che governò sino al 1193. Di fede sunnita, moltiplicò a Damasco le scuole teologiche dotate di rendite che resero la città un importante centro intellettuale e religioso; sono di questo periodo la Madrasa al-Nūrī, la Madrasa al-ʿĀdiliyya e il Maristan di Nūr al-Dīn, uno dei più celebri ospedali del mondo medievale musulmano, e l'osservatorio di Qasiyun; inoltre la città, tornata capitale, si espanse fuori della cinta muraria. Nel 1219 iniziarono i lavori per la nuova cittadella, mentre i quartieri della città furono riorganizzati sulla base delle confessioni religiose. Infine, sotto il profilo commerciale, Damasco conobbe uno dei periodi più brillanti della sua storia, grazie alla fama dei broccati di seta, delle armature e delle lame damaschinate, sempre più richieste in Europa dopo che i Crociati ve le avevano diffuse.


I Mamelucchi


Veduta di Damasco nel 1511 dal dipinto di un anonimo veneziano: Ricevimento degli ambasciatori a Damasco.
Veduta di Damasco nel 1511 dal dipinto di un anonimo veneziano: Ricevimento degli ambasciatori a Damasco.

Dopo le devastazioni dei Mongoli di Hulagu Khan, nel 1260 prese il potere la dinastia dei Mamelucchi, che fece di Damasco la capitale della provincia di Siria. Nonostante una seconda devastazione ad opera del Khan mongolo, Ghazan, nel 1300, Damasco continuò a godere di una certa prosperità economica, grazie ai rapporti commerciali che intrattenne coi porti provenzali, occitani e con le città di Genova, Pisa e Venezia.

Dopo il grave saccheggio subito dai Mongoli di Tamerlano, nel 1401, la città rimase spopolata per circa mezzo secolo, per poi ripopolarsi espandendosi verso sud. I mamelucchi la arricchirono di scuole coraniche, conventi per confraternite di mistici, fontane e bagni pubblici.


Gli Ottomani


Porta cittadina tra il 1890 e il 1900
Porta cittadina tra il 1890 e il 1900

Dopo l'arrivo dei Turchi ottomani, nel 1516, Damasco perse ogni interesse strategico e militare, per cui le fortificazioni furono abbandonate, i fossati colmati e la cittadella cadde in rovina. La città divenne sede di una provincia (pashalik) e grazie alla saggia amministrazione di alcuni governatori, tra cui quelli della famiglia Azem, conobbe un nuovo momento di prosperità, che portò alla costruzione di due splendidi caravanserragli, il khan Sulayman Pascià e il khan Asad Pascià e del palazzo Azm, che oggi ospita il Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari. All'interno del centro storico fu costruito, a partire dal XVI secolo, il grande mercato coperto.

Nel 1840 in città si verificò quello che divenne noto come l'Affare di Damasco, ovvero il presunto omicidio di padre Tommaso da Calangianus e del suo assistente Ibrahim Amarath. Il caso ebbe notevole risonanza internazionale perché il processo fu condotto in maniera iniqua, adottando anche la tortura e soprattutto influenzato dal forte antisemitismo della locale comunità cristiana.[7]

Nel 1860, i Drusi massacrarono le comunità cristiane ed ebraiche, colpevoli ai loro occhi di godere di troppi privilegi. Gli scontri che ne seguirono portarono poi all'istituzione del Mutasarrifato di Monte Libano.[8]. La città, alla fine del XIX secolo, contava circa 150 000 abitanti e grazie alla presenza di un gruppo intellettuale molto attivo divenne il riferimento politico e culturale del nascente nazionalismo arabo.


Prima guerra mondiale


Lo stesso argomento in dettaglio: Teatro di guerra del Medio Oriente.

Damasco venne liberata dal dominio turco-ottomano il 1º ottobre 1918 dalle truppe inglesi di Lawrence d'Arabia e dai beduini di Fayṣal b. al-Ḥusayn b. ʿAlī, che per due anni fu re della Siria.
La città fu liberata al termine della cosiddetta Campagna del Sinai e della Palestina, contro l'Impero ottomano, alleatosi durante la prima guerra mondiale alle Potenze Centrali.


Dal Primo dopo guerra all'età moderna


Ma, nel 1920, la Siria divenne un protettorato francese e nonostante le proteste e le sollevazioni il generale francese Gourand entrò a Damasco il 25 luglio. Fayṣal, sconfitto il 23 dello stesso mese a Battaglia di Maysalun, dovette fuggire e nel 1921 divenne re dell'Iraq. Damasco fu scossa da una ribellione, nel 1925, durante la rivolta del Jebel druso e fu bombardata dall'aviazione francese.

Capitale della Siria dal 16 settembre 1941, data della proclamazione di indipendenza, durante gli anni della Repubblica Araba Unita (1958-1961) fu relegata in secondo piano rispetto a il Cairo, per poi tornare a essere la sede del governo autonomo della Siria alla fine della fallimentare esperienza. Sino agli anni sessanta del XX secolo Damasco è rimasta una città di dimensioni modeste, ma con l'incremento demografico ha fagocitato le vecchie mura e si è sviluppata in tutte le direzioni, inglobando anche i villaggi dell'oasi.


Monumenti e luoghi d'interesse


 Bene protetto dall'UNESCO
Antica città di Damasco
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(i) (ii) (iii) (iv) (vi)
Pericolodal 2013
Riconosciuto dal1979
Scheda UNESCO(EN) Ancient city of Damascus
(FR) Scheda
La Grande Moschea degli Omayyadi.
La Grande Moschea degli Omayyadi.
Il Palazzo Azm.
Il Palazzo Azm.

Offre numerosi siti archeologici e conserva alcune fra le principali moschee storiche. Vi hanno lasciato il loro segno molte civiltà, soprattutto quella romano-bizantina e quella islamica. Nel 1979 il centro storico della città, cinto da mura di epoca romana, è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.


La città vecchia


Lo stesso argomento in dettaglio: Città vecchia di Damasco e Cittadella di Damasco.

Entro la cerchia muraria della città vecchia, si trovano tutti i maggiori monumenti cittadini. Il centro è diviso dalla via principale della città romana, la Via recta, che corrispondeva al decumano massimo. Nella zona est, risiedevano i cristiani e gli ebrei, separati: a nord i cristiani, nel quartiere denominato, Bāb Tūmā, e a sud gli ebrei; nel quartiere (Harat al-Yahūd), oggi, per la maggior parte esuli.
La parte occidentale della città vecchia era riservata ai musulmani e in questa zona della città si trova il maggior numero di monumenti. Fuori dalle mura, sotto le mura della cittadella, vi è la statua in bronzo del Saladino a cavallo con ai piedi Rinaldo di Châtillon e Guido di Lusignano, che commemora la vittoriosa Battaglia di Hattin.


Architetture religiose



Moschee

La Grande Moschea degli Omayyadi.
La Grande Moschea degli Omayyadi.

Madrase


Chiese cristiane


Architetture civili



Bazar


Società



Demografia


Tipica bottega orientale
Tipica bottega orientale

Damasco, inclusa la provincia conta circa 3 850 000 abitanti secondo il censimento del 2004 condotto dal Central Bureau of Statistics (CBS) in Siria[9].
Secondo stime ancor più recenti, a seguito delle immigrazioni di iracheni e palestinesi, fuggiti dalle guerre, e valutati, nel febbraio di quest'anno dal U.S. Department of State in 500 000 rifugiati circa[10], nella maggior parte rifugiati nell'area di Damasco, si può ragionevolmente considerare la popolazione di Damasco, inclusa la provincia di circa 5 000 000, superando quello di Aleppo, che inclusa la provincia non arriva a 4 500 000, e diventando la prima città della Siria.


Etnie e religioni


Gran parte della popolazione è di etnia araba, con cospicue comunità di curdi, turcomanni e armeni. Dal punto di vista religioso la popolazione è prevalentemente musulmana, divisa tra sunniti, sciiti duodecimani, ismailiti, alawiti e drusi; il resto della popolazione è costituito da cristiani, prevalentemente greco-ortodossi, siro-ortodossi, armeno-ortodossi, melchiti, maroniti, armeno-cattolici e siro-cattolici. Fino al XXI secolo risiedeva in città anche un'antica comunità di ebrei siriani, risalente ai tempi dell'Impero romano ed emigrata a partire dal XX secolo prevalentemente verso Stati Uniti d'America e Israele.


Cultura



Musei



Economia


I prezzi dei prodotti alimentari nel mercato siriano si sono stabilizzati in seguito al recente aumento dei prezzi che ha caratterizzato il 2008. Tuttavia, i consumatori siriani si lamentano di un forte aumento dei prezzi della frutta. Imad Alasil, responsabile della tutela dei consumatori presso il dipartimento siriano del Ministero Economia, ha spiegato che l'aumento dei prezzi è influenzato da diversi fattori, guidato dalle spese di trasporto, la qualità e l'origine.[11]

I prezzi del mercato immobiliare a Damasco hanno subito un aumento del 14% nel 2008.[12]

La Siria spende il 90% dell'acqua di cui dispone per l'industria e l'agricoltura, mentre a Damasco i residenti sono costretti ad acquistare acqua in nero. Mufak Khalouf, capo dell'approvvigionamento idrico dell'autorità della rete fognaria, ha avvertito di recente che la capitale siriana potrebbe rimanere senza acqua. Secondo Khalouf, il problema è risultato dalla mancanza di precipitazioni nell'inverno 2009, considerando che Damasco si appoggia quasi totalmente sulla pioggia e la neve per riempire le sue riserve d'acqua. Uno studio condotto dal Giappone e dall'Agenzia della Cooperazione Internazionale stima che la Siria dovrebbe investire miliardi di dollari al fine di evitare una grave crisi idrica.[13]


Citazioni


La città compare nel videogame Assassin's Creed


Infrastrutture e trasporti


La città è servita dall'Aeroporto Internazionale di Damasco.


Amministrazione



Gemellaggi


Damasco è gemellata con:


Galleria d'immagini



Note


  1. https://worldpopulationreview.com/world-cities
  2. https://www.treccani.it/vocabolario/damasceno/
  3. Spazio Mediterraneo: MEDIA e CULTURA: Damasco Capitale Araba della Cultura 2008[collegamento interrotto]
  4. (EN) World Weather Information Service - Damascus
  5. Secondo le cronache pochi soldati scalarono le mura orientali della cinta, aiutati da una donna ebrea che, dall'alto, lanciò loro una corda[senza fonte].
  6. Samir Aita, Siria: dalle antiche città-stato alla primavera interrotta di Damasco, Jaca Book, 2006, p. 112. URL consultato il 1º luglio 2020.
    «All'alba del 25 aprile del 1154 il principe zankide diede l'ordine di attaccare: "per il benessere di Nur al-Din della popolazione di Damasco, di tutti gli uomini". [...] pochi soldati bastarono a scalare le mura dalla parte orientale aiutati, come raccontano le fonti, da una donna ebrea che lanciò loro dall'alto delle mura una corda.»

    Jonathan Phillips, Il sultano Saladino, Edizioni Mondadori, 2020. URL consultato il 1º luglio 2020.
    «Nei primi mesi del 1154 Nur alDin ricorse a un altro ... d'avanguardia, e il 25 aprile Nur al-Din si ricongiunse con lui a Damasco. ... Una donna ebrea calò una corda, e un soldato vi si arrampicò per issare lo stendardo di Nur al-Din»
  7. Manzini, pp. 137-140.
  8. Farah, Caesar E. The politics of interventionism in Ottoman Lebanon, 1830-1861, p. 564. Londra, I.B. Tauris, 2000. ISBN 1-86064-056-7.
  9. (AR) Censimento generale del 2004, su cbssyr.org, Central Bureau of Statistics. URL consultato il 3 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2012).
  10. (EN) Background Note: Syria
  11. Siria, frutta troppo costosa, Doron Peskin, Infoprod 25.02.09 Archiviato il 22 maggio 2011 in Internet Archive.
  12. Uffici a Damasco, prezzi alle stelle, Doron Peskin & Gil Feiler, Infoprod 02.05.09 Archiviato il 22 maggio 2011 in Internet Archive.
  13. Esperti, Damasco potrebbe rimanere senza acqua quest'anno, Doron Peskin, Infoprod 03.02.09[collegamento interrotto]

Bibliografia



Voci correlate



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Collegamenti esterni


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[de] Damaskus

Damaskus [.mw-parser-output .IPA a{text-decoration:none}daˈmaskʊs] (arabisch دمشق Dimaschq, DMG Dimašq), (türkisch/osmanisch Şam, auch Dimaşk, kurdisch Şam, französisch Damas) ist die Hauptstadt von Syrien und des Gouvernements Rif Dimaschq („Umgebung von Damaskus“). Die Stadt hat offiziell 1.834.741 Einwohner, in der Agglomeration leben offiziell 2.831.738 Menschen (Stand jeweils 1. Januar 2010). Inoffizielle Schätzungen gehen oft von einer wesentlich höheren Einwohnerzahl aus. Die Hauptstadt bildet ein eigenständiges Gouvernement. Es wird von einem Gouverneur regiert, der vom Innenminister ernannt wird.

[en] Damascus

Damascus (/dəˈmæskəs/ də-MASS-kəs, UK also /dəˈmɑːskəs/ də-MAH-skəs; Arabic: .mw-parser-output .script-arabic{font-family:"SF Arabic",Scheherazade,Lateef,LateefGR,"Scheherazade New","Amiri","Noto Naskh Arabic","Droid Arabic Naskh","Microsoft Uighur","Sakkal Majalla","Harmattan","Arabic Typesetting","Arabic Transparent","Times New Roman","Arial",Calibri,"Microsoft Sans Serif","Segoe UI",serif,sans-serif;font-weight:normal}دمشق‎ Dimashq, IPA: [diˈmaʃq]) is the capital of Syria, the oldest capital in the world and, according to some, the fourth holiest city in Islam.[8][9][10] Colloquially known in Syria as aš-Šām (الشَّام‎) and titled the "City of Jasmine" (مَدِينَةُ الْيَاسْمِينِ‎ Madīnat al-Yāsmīn),[1] Damascus is a major cultural center of the Levant and the Arab world. The city had an estimated population of 2,503,000 in 2022.
- [it] Damasco

[ru] Дамаск

Дама́ск (араб. دمشق‎, Димашк[1], или араб. الشَّام‎, Эш-Шам[1], или ивр. דַּמֶּשֶׂק — Даммэ́сэк) — столица и второй по величине (после Алеппо) город в Сирии. Древнейшая из всех столиц в мире. Расположен в юго-западной Сирии рядом с восточным предгорьем Восточно-ливанской горной гряды на Восточном плато (высота 680 метров над уровнем моря) в нижнем течении реки Ба́рада, где она разделяется на семь рукавов. Дамаск территориально расположен в субтропическом поясе; тем не менее, несмотря на близость Средиземного моря, климат города жаркий и засушливый.



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