Sonogno è l'ultimo insediamento della valle Verzasca, con un territorio molto vasto.
Storia
Nel 1411 citato come Senogio[senzafonte], il comune è stato istituito nel 1843 con la divisione del comune soppresso di Frasco-Sonogno nei nuovi comuni di Frasco e Sonogno[1].
La popolazione è stata soggetta a una forte emigrazione[1], tanto che il Consiglio di Stato della Repubblica e Cantone Ticino nel 1882 concesse il permesso al municipio di Sonogno di tenere delle sedute straordinarie a Gordola, dove molti sonognesi abitavano per lunghi periodi dell'anno[senzafonte].
Monumenti e luoghi d'interesse
La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Lauretana e un'edicola votiva
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Lauretana, attestata dal 1519[1];
Cappella della Piana con l'affresco Incontro di Gesù con la Madre, del XVIII secolo[senzafonte];
Affreschi su case rurali o edicole votive: Madonna col Bambino, Madonna, Madonna di Einsiedeln col Bambino e Santi, Giudizio Universale, Gesù, la Madonna e Santi, Battesimo di Gesù nel Giordano, Madonna col Bambino e il paese di Sonogno[senzafonte];
Cimitero e canonica[senzafonte];
Casa comunale, del 1850[senzafonte];
Casa Genardini[senzafonte], dal 1974 Museo di Val Verzasca[1];
Piazza nuova, progettata nel 2016 da Enrico Sassi[senzafonte];
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.[5]
Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
Agostino Robertini, Silvano Toppi, Gian Piero Pedrazzi, Sonogno, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1974, 357-372.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 171-172.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
Alfredo Poncini, Valle Verzasca. Due pergamene ritrovate a Sonogno, in «Bollettino della Società Storica Locarnese», Tipografia Pedrazzini, Locarno 2001, 37-61.
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