Pollegio era inizialmente distinto in due entità villaggi: uno sulla montagna, facente parte della comunità montana di Saymola, e l'altro sul piano. Intorno al 1500 la comunità di montagna fu inglobata nel paese in pianura, dando vita all'attuale Pollegio[senzafonte].
Il progressivo consolidamento dei commerci lungo la strada del San Gottardo portarono importanti sviluppi economici alla località sul piano. Pollegio divenne una tappa strategica verso il passo del San Gottardo, in particolare con l'edificazione verso il 1200 di una stazione di pedaggio con annesso un ospizio per viandanti, l'Hospitale di Santa Maria in Campo Canino de Pollezio degli Umiliati, attualmente conosciuto come Istituto Santa Maria[senzafonte].
Nel 1999 tra Pollegio e Bodio è stato aperto il cantiere per la realizzazione della galleria di base del San Gottardo per creare il collegamento ferroviario ad alta velocità AlpTransit tra Bellinzona e Zurigo. Fino all'inaugurazione di AlpTransit nel 2016 Pollegio ha anche ospitato l'Infocentro del progetto.
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa parrocchiale dei Santi Innocenti (1478)[1];
Oratorio della Madonna di Re (XVIII secolo)[senzafonte];
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.
Note
Mario Fransioli, Pollegio, in Dizionario storico della Svizzera, 5 aprile 2011. URL consultato il 13 settembre 2017.
Dizionario storico della Svizzera
Bibliografia
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Prof. Roberto Forni e Michele Guerra (www.pollegio.ch).
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 232, 348, 476, 477-478.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 87.
Emilio Motta, Effemeridi ticinesi, ristampa Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.
Danilo Baratti, Patrizia Candolfi, L'arca di Mosè. Biografia epistolare di Mosè Bertoni (1857-1929), Casagrande, Bellinzona 1994.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
Ilaria Sargenti (a cura di), «Per monti e valli risuonava forte la gioia e il tripudio...», in Giornale del Popolo del 7 agosto 2010.
Marina Bernasconi Reusser, Monumenti storici e documenti d'archivio. I «Materiali e Documenti Ticinesi» (MDT) quali fonti per la storia e le ricerche sull'architettura e l'arte medievale delle Tre Valli, in Archivio Storico Ticinese, seconda serie, 148, Casagrande, Bellinzona 2010.
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