world.wikisort.org - Italia

Search / Calendar

Viggianello (Vingianieddu in dialetto locale) è un comune italiano di 2 751 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata, situato ai piedi del massiccio del Pollino, nella valle del Mercure. Nel suo territorio ha origine il fiume Mercure-Lao.

Viggianello
comune
Viggianello – Veduta
Viggianello – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Basilicata
Provincia Potenza
Amministrazione
SindacoAntonio Rizzo (lista civica Avanti insieme) dal 6-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate39°58′N 16°05′E
Altitudine500 m s.l.m.
Superficie120,83 km²
Abitanti2 751[1] (31-12-2021)
Densità22,77 ab./km²
FrazioniMuscello, Pedali, Prastio, San Cataldo-Pantana, Santo Ianni, Scarpaleggia-Ceruzzo, Torno[2]
Comuni confinantiCastelluccio Inferiore, Chiaromonte, Fardella, Laino Borgo (CS), Morano Calabro (CS), Rotonda, San Severino Lucano.
Altre informazioni
Cod. postale85040
Prefisso0973
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT076097
Cod. catastaleL873
TargaPZ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona D, 1 818 GG[4]
Nome abitantiviggianellesi
Patronosan Francesco da Paola, santa Caterina d'Alessandria
Giorno festivoultima domenica di agosto, 25 novembre
Cartografia
Viggianello
Viggianello – Mappa
Viggianello – Mappa
Posizione del comune di Viggianello all'interno della provincia di Potenza
Sito istituzionale

Storia


Le prime testimonianze parlano di un Castrum Byanelli, presidio romano sulla Via Appia. Il toponimo deriva infatti dal possessivo gentilizio romano Vibianus, diminutivo di Vibius.

Nella "Bolla di Alfano", arcivescovo di Salerno, del 1079 si trova per la prima volta il toponimo Vineanellum. Dalla stessa si apprende anche che Viggianello faceva parte della Diocesi di Policastro, oggi Policastro Bussentino (frazione di Santa Marina). Il toponimo Vinea-nellum starebbe ad indicare la particolare dedizione del terreno agricolo viggianellese caratterizzato, all'epoca, dalla mancanza di vigne.

Un documento greco del 1132 riporta il toponimo Bigianitu. Dal registro della cancelleria angioina (anni 1278 - 79) è riportato il toponimo Byanelli[5]. Ma già in tempi di dominazione aragonese, documenti del 1483 e del 1494 riportano il nome Viggianello. Dal XII al XV secolo si può così ricostruire la trasformazione graduale del nome, secondo questa probabile successione: Byanellum, Byanelli, "Vincianelli", "Vingianello", "Viggianello".

Le origini del paese sono poco chiare. Fonti parlano di primi insediamenti di monaci basiliani risalenti al X secolo: l'Eparchia monastica del Mercurion vi promosse un incisivo processo di antropizzazione ed evangelizzazione le cui testimonianze - cappelle ipogee e laure eremitiche - sono tuttora presenti sul territorio comunale. Ma l'origine storica è sicuramente da ricercare nei secoli precedenti. Altre fonti, infatti, assicurano che sia stato fondato da profughi in conseguenza della distruzione di Sibari o ai torbidi della seconda guerra punica divenendo, secondo Tito Livio, roccaforte romana sulla via Popilia. Questa è una ricostruzione storica avallata dalla presenza su tutta l'area agricola della "Spidarea" e della Serra di ritrovamenti di insediamenti abitativi di piccola-media dimensione. Da dicerie locali risulta essere quello il luogo in cui sorgeva in passato il "paese" distrutto da un "diluvio". Anche la Geografia di Tolomeo riporta un insediamento preromano nel territorio viggianellese di probabile origine greco-achea. La presenza umana sul territorio si consolida con l'arrivo dei Romani. I nuovi conquistatori realizzarono sul colle dell'attuale Viggianello, proprio dove più tardi sarà edificato il castello, un castrum con funzione di contenimento e sbarramento delle popolazioni lucane che si apprestavano a conquistare l'area. I Lucani, giunti dal Sannio, approdarono presto anche nella Valle del Mercure mettendo in crisi che in quei luoghi si era accasato.

Ai Romani subentrarono i Longobardi ed i Bizantini. Il colle viggianellese da sede di castrum diventa kastrion, ovvero luogo fortificato abitato da agricoltori. Avanzi del kastrion bizantino si notano nel rione Cella e Ravita. La presenza bizantina è attestata anche da numerose laure eremitiche abitate dai monaci basiliani e da numerosi ruderi di antiche chiese e conventi.

Con i Normanni comincia a consolidarsi l'insediamento sulla collina di Viggianello grazie alla creazione della roccaforte con torre quadrata (tipica dell'architettura aragonese) e della chiesa del castello dedicata a San Nicola (di cui restano oggi solo pochi ruderi). Viggianello rientra nei possedimenti della principessa Amabile, figlia di Roberto il Guiscardo e moglie di Guglielmo di Grandemasilio, per poi passare alla famiglia feudale Chiaromonte che teneva nel feudo pedemontano suoi vassalli e soldati.

Successivamente Carlo d'Angiò donò il Castrum Byanelli a Goffredo Sarzin, suo cancelliere e ciambellano. Da Sarzin passò alla figlia Isabella di cui questa fu, però, presto privata. Nuovo feudatario di Viggianello diventò Roberto de Altricia (Roberto Autriasche). In età angioina Viggianello divenne luogo di asilo degli abitanti della Valle dell'alto Mercure. Gli Svevi consolidarono la roccaforte che assunse le sembianze dei tipici manieri federiciani. Dal XV secolo Viggianello è feudo della nobile famiglia dei Sanseverino, principi di Bisignano.Con gli Aragonesi inizia una fase negativa per il centro lucano, infeudato alla famiglia Bozzuto, la più avida del casato aragonese.

Nel XV secolo la fortezza di Viggianello fu espugnata dal Gran Capitano Consalvo de Cordoba e riannessa ai possedimenti che la monarchia di Spagna vantava in Italia. Il centro storico è costellato da numerosi nuclei abitati di diverse dimensioni, una tipologia di insediamento anomala, che caratterizza ancor oggi questo territorio, peraltro storicamente sempre documentata, come attestano alcune carte del 1797.

Durante il breve governo della Repubblica Napoletana del 1799, quando il comune era menzionato col nome di Aviglionello, rientrò nell'ordinamento amministrativo del dipartimento del Crati e, a livello più strettamente locale, del cantone di Lauria[6]. La dinastia borbonica del Regno di Napoli, ritornata al potere, cadde nuovamente pochi anni dopo e Viggianello si organizzò in comune nel 1808 secondo i nuovi emendamenti francesi; partecipò, poi, attivamente alle fasi dell'unità d'Italia. In particolare queste terre furono teatro di scontro fra briganti ed esercito piemontese: l'oralità conserva ancora gesta ed aneddoti di uccisioni, razzie, battaglie e imboscate.


Monumenti e luoghi d'interesse



Le chiese ed i monasteri


Chiesa Madre di Santa Caterina d'Alessandria
Chiesa Madre di Santa Caterina d'Alessandria

Oltre alle numerose chiesette di campagna edificate in epoca bizantina nei diversi villaggi agricoli, si può affermare che la più antica chiesa di Viggianello, era collocata nei pressi del castello, di origine bizantina o normanna. Era dedicata a San Nicola e da qualche decennio è in rovina. Conserva tracce degli antichi affreschi.

La cappella di San Sebastiano, di origine bizantina e ristrutturata nel XV secolo ospita una preziosa statua lignea dedicata al Beato Stefano Seno. Nei pressi si trova il Calvario, opera in pietra locale, del 1611. La cappella della Santissima Trinità conserva una cupola tipica dell'architettura bizantina-basiliana. Divenne confraternita e sede di ospedale nel XV secolo. Ancora conserva tracce di affreschi.

La Chiesa di san Francesco da Paola è l'unica che ancora conserva la sua esposizione est-ovest presente in tutte le chiese bizantine.

Interno Chiesa Madre
Interno Chiesa Madre

La chiesa madre di Santa Caterina d'Alessandria anch'essa di origine bizantina ma ampliata o, probabilmente, ricostruita ex novo sotto la baronia dei Bronzuto (1634). Conserva numerose opere (tele del Seicento e Settecento, fonte battesimale in alabastro del Cinquecento, altare in marmo da attribuire allo scultore Palmieri del XVIII secolo, acquasantiere in marmo bianco del XIX secolo, un ciclo di affreschi di Alfonso Metallo, uno organo a canne del 1880, un coro ligneo del Seicento, una Madonna in pietra del Cinquecento, la statua della Santa patrona in legno di epoca rinascimentale o precedente), una reliquia della santa di Alessandria e una cripta dove si trovano, tra le tante sepolture, tre preti mummificati seduti su una panca e ricoperti di paramenti sacri d'oro.

Il convento di Sant'Antonio in località "Pantana" del XVI secolo costruito dai padri di Collereto su autorizzazione del barone di Viggianello Giovanni Giacomo Sanseverino, conte della Saponara. Rifatto nel XVII secolo.Conserva una bellissima scultura in marmo bianco della madonna con bambino, realizzata dal Bernini[senza fonte], sul cui basamento si trovano incise le parole Virgine deipara patrona V.lli ovvero "Vergine madre di Dio patrona di Viggianello".

Cappella dell'Assunta
Cappella dell'Assunta

La chiesa di Santa Maria della Grotta con portale in pietra bianca del Rinascimento. La cappella dell'Assunta voluta dai principi Sanseverino nel XV secolo che conservava fino a qualche anno fa l'originale pavimento in cotto del Cinquecento. Nel territorio sono sparsi ruderi di monasteri basiliani, distrutti dall'esercito e dalle leggi di Napoleone, ancora non identificati con precisione. In particolare, il Pedio conferma la presenza nel territorio viggianellese del monastero di San Pasquale, sito in località Prastio; mentre si pensa alla presenza di un monastero basiliano fortificato nel luogo dove, poi, i normanni costruirono il castello.

Infine, in località "Zarafa" ancora si conservano i ruderi dell'abbazia di Santa Maria del Soccorso che ebbe grande importanza nel corso del XVIII secolo.


Castello


Il Castello sorge nel punto più alto dell'abitato
Il Castello sorge nel punto più alto dell'abitato

Nel punto più alto dell'abitato di Viggianello sorge il Castello. Il primo insediamento fortificato risale al periodo romano con la costruzione di un castrum a controllo della valle sottostante e delle numerose arterie viarie che si incrociavano sul colle Serra e già utilizzate dagli achei. In seguito i bizantini ne fecero il centro amministrativo del kastrion che inglobava, entro solide mura, anche il borgo agricolo che si sviluppò tra i rioni "Cella" e "Ravita".

Torre Normanna a base quadrata
Torre Normanna a base quadrata

I normanni costruirono la solida torre a base quadrata e ripristinarono le mura di cinta del borgo di cui restano poche e sporadiche tracce. Gli Svevi ampliarono la struttura e l'abbellirono dei fregi tipici dell'arte federiciana. Sede di feudatario in età angioina ed aragonese, il mastio assunse notevoli dimensioni e divenne il centro militare ed amministrativo di un vasto territorio. Fu espugnato nel XV secolo da Consalvo de Cordoba. Nel XVI secolo i principi Sanseverino trasformarono la fortezza in palazzo, cessate ormai le esigenze di difesa.

Si conserva l'antica cisterna ma non si hanno tracce del più volte citato passaggio segreto che attraverso le viscere del paese conduceva nel canale "Carella", permettendo ai castellani di mettersi in salvo nel caso in cui il castello venisse espugnato. Entro le mura del castello si rifugiò il generale francese Grasson con la sua guarnigione nel 1806 inseguito dal brigante locale Muscariello a capo di una folta banda di filo-borbonici.


Palazzi gentilizi


Facciata del Palazzo Caporale
Facciata del Palazzo Caporale

Situato nella zona alta del paese, il palazzo fu abitato dal medico Vincenzo Caporale e da sua moglie, morta prematuramente per un male incurabile. Adibito oggi ad albergo, lo caratterizzano arredi d'epoca e un museo dedicato al dott. Caporale.

Costruito alla fine del Settecento, il palazzo appartiene ad una delle famiglie che hanno più influenzato la vita economica e socio culturale di Viggianello. La famiglia De Filpo era una famiglia di ricchi proprietari terrieri. L'ultimo dei De Filpo che ha vissuto nel palazzo è stato Giuseppe De Filpo, figlio di Luigi De Filpo, deputato della Costituente nel Partito Comunista Italiano, e di Filomena De Rinaldis. Il palazzo è stato in parte restaurato e comprende, tra l'altro, una biblioteca e una cappella palatina.

Antichissima ed assai nobile famiglia originaria di Genova, ove godette la primaria carica della Repubblica, dal momento che il dogado Boemondo Marino ne fu console nel 1146. Un ramo di questa illustre famiglia risiedeva a Viggianello, nel palazzo appena sotto la chiesa madre di S. Caterina. I Marino abitarono a Viggianello fino alla metà degli anni sessanta, poi si trasferirono a Roma, dove ancora abitano. Il palazzo è stato venduto a privati e lo caratterizzano saloni in stile barocco, numerose sculture in pietra del Settecento e il sontuoso portale in pietra con lo stemma nobiliare della famiglia.


Altri luoghi d'interesse



Fontane



Siti archeologici


Pur mancando campagne di scavo da parte della Sovrintendenza numerosi sono i siti interessati da rilevanze archeologiche. Grazie agli studi condotti dall'archeologa Paola Bottini, si può affermare che per il periodo di dominazione greca e romana vanno segnalate le località "Spidarea" e "Valle Laura", aree dense di reperti di superficie. Si possono notare numerosi frantumi di tegoloni usati per le tombe. Inoltre, si rinvengono cocci di anfore, vasi a figure rosse e piatti. Vi furono anche rinvenuti armi, armature e mura.

Altre aree interessate dalla dominazione magnogreca sono "Caloie", "Agropoli", "Serra". Zone interessate da ritrovamenti di età romana sono "Capiale" (dove era presente una villa), "Campo le Rose" (vi si rinvennero elmi ed armi) e "Valle Laura" (presenza di numerose ville sul territorio). Aree che conservano memorie bizantine, a ricordo della "Nuova Tebaide Mercuriana", sono le località Malita (laura), Capiale (gruppo di laure), Mulino (laure), i grutti i perna (laure), Valle Laura (laura), Prantalato (laure), rione Cella (avanzi delle mura di cinta del kastrion).

La popolazione si concentrava in nuclei abitativi ubicati a valle, ai piedi degli attuali insediamenti di Viggianello e Pedali, in prossimità dei corsi d'acqua che scaricano nel Mercure-Lao. Un tempio pagano dedicato al dio Mercurio, protettore dei poeti, si trovava presso le sorgenti del Mercure, in località Mulino-San Giovanni, dove fu rinvenuta una statuetta bronzea di Mercurio e della madre Maia.


Società



Evoluzione demografica


Come dimostrano i dati statistici, la popolazione viggianellese è in costante calo. Viggianello ha raggiunto il suo massimo storico negli anni sessanta quando la maggior parte della popolazione risiedeva nel centro storico e nella contrada Pedali ed era dedita ad attività commerciali, artigianali, agricole, zootecniche. Numerosi erano i liberi professionisti (avvocati, medici, notai, politici, ecclesiastici). Negli anni successivi un'inesorabile flusso migratorio verso le principali città del centro-nord Italia e all'estero (Svizzera, Germania e Argentina soprattutto) ha dimezzato la popolazione residente che, attualmente, non supera i 3000 abitanti.

Abitanti censiti[7]


Tradizioni e folclore


Sagra della Pitu
Sagra della "Pitu"
Via Crucis vivente in occasione della Pasqua 2015
Via Crucis vivente in occasione della Pasqua 2015

Asociacion de Viggianello en Buenos Aires


Sede Asociacion de Viggianello a Buenos Aires
Sede Asociacion de Viggianello a Buenos Aires

A Buenos Aires, presso il Barrio de Abasto, è stata creata un'associazione che riunisce i tanti emigrati Viggianellesi residenti nella capitale Argentina. L'associazione rappresenta un importante centro di incontro per tutta la comunità Viggianellese di Buenos Aires, favorendo socializzazione ed associazionismo attivo tra gli immigrati e la salvaguardia del patrimonio culturale del paese di origine.


Cultura



Cucina


I piatti tipici di Viggianello sono legati alla sua storia e tradizione. Grano, peperoni, patate, fave, pomodori, ceci, mais e ortaggi vari sono i prodotti della terra. L'allevamento di bovini, ovini, suini e caprini, produce carni e formaggi come il pecorino, il caprino, e la ricotta. Il sottobosco offre naturali delizie come fragoline, che secondo la tradizione vengono lavorate per confezionare marmellate e liquori artigianali. I funghi possono essere consumati freschi, oppure essiccati e conservarti, al naturale o sottolio.

Le tradizioni gastronomiche viggianellesi sono collegate ai cicli stagionali della vegetazione. Tra i primi più preparati troviamo:


I secondi tipici della tavola viggianellese sono:

I dolci a Viggianello sono semplici e poco elaborati, preparati per la maggior parte con farina e uova. I dolci più tradizionali sono:


Eventi


Falò in onore di San Giuseppe
Falò in onore di San Giuseppe

Antica tradizione del borgo è la sagra dei falò. Il 19 marzo ed il 2 aprile vengono bruciate nelle piazze del centro storico e delle frazioni le "fascine", in segno di buon auspicio e di augurio di una primavera propizia e feconda ( I falò nel centro storico vengono chiamati "i Fagùni", mentre nella zona di Pedali "i Focalazzi" ).

Il 25 novembre si svolge la fiera di Santa Caterina di Alessandria, patrona del paese. Questa fiera è di antichissime origini e molto probabilmente già in uso al tempo del monachesimo basiliano (XIX secolo).


Geografia antropica



Rioni


I rioni in cui si suddivide la popolazione sono:


Economia


L'agricoltura produce olive, uva, cereali e frutta, sviluppato è l'allevamento caprino, suino e bovino.

L'industria come in tutta la zona è poco sviluppata anche se è presente un piccolo stabilimento per l'imbottigliamento delle acque minerali della società veneta San Benedetto[8].

Tra le attività più tradizionali vi sono quelle artigianali, legate alla cultura contadina e pastorale. Queste attività si distinguono per la lavorazione del legno finalizzata sia alla produzione di mobili sia di oggetti casalinghi, oltreché per l'intaglio a fini artistici.[9][10]


Turismo


Viggianello fa parte dell'associazione I borghi più belli d'Italia.[11]. Tra le mete turistiche vi è la Riserva del Cedro.[12]


Infrastrutture e trasporti


Il comune è attraversato dalla Strada Provinciale n.4 del Pollino.


Sport


Ha sede nel comune la società di calcio A.S.D. Castrum Viggianello 2009[13] che milita nel campionato lucano di Promozione.

La squadra di calcio a 5 è la Castrum Byanelli, militante in serie C1 2017-2018[14].


Note


  1. Bilancio demografico anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Frazioni di Viggianello, su dawinci.istat.it. URL consultato il 15 gennaio 2010.
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. "Notatur Robertus de Altricia... vassalli... Santi Arcangeli er Terrae Byanelli Iustitieratu Basilicatae", dal registro della cancelleria angioina del 1978.
  6. Carlo Colletta (a cura di), Legge concernente la fissazione e la distribuzione del Dipartimento del Crati. Articolo IX, in Proclami e sanzioni della Repubblica Napoletana, Napoli, Stamperia Dell'Iride, 1863, Pagina 45.
  7. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. San Benedetto acquisisce “Fonte Cutolo Rionero”. Sul mercato le prime bottiglie “Fonte del Pollino” - trmtv, su Trmtv.it. URL consultato il 7 luglio 2015.
  9. Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 6.
  10. La tua vacanza in Basilicata:Artigianato, su basilicata.italiaguida.it. URL consultato il 21 maggio 2016 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2016).
  11. Viggianello, su I Borghi più Belli d'Italia. URL consultato il 1º aprile 2020.
  12. Viggianello: alla scoperta delle bellezze del borgo della Basilicata, su SiViaggia, 10 dicembre 2019. URL consultato il 1º aprile 2020.
  13. A.S.D. Viggianello - Sito ufficiale
  14. sito tuttocampo

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Basilicata: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Basilicata

На других языках


[de] Viggianello (Basilikata)

Viggianello (im lokalen Dialekt: Vingianieddu) ist eine süditalienische Gemeinde (comune) mit 2867 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Potenza in der Basilikata. Die Gemeinde liegt etwa 77,5 Kilometer südsüdöstlich von Potenza und grenzt unmittelbar an die Provinz Cosenza. Viggianello ist Teil der Comunità Montana Alto Sinni und liegt inmitten des Parco nazionale del Pollino. Im Gemeindegebiet entspringt auch der Lao.

[en] Viggianello, Basilicata

Viggianello (Lucano: Bingianieddu) is a town and comune in the province of Potenza, in the Southern Italian region of Basilicata.

[es] Viggianello (Italia)

Viggianello es una localidad italiana de la provincia de Potenza, región de Basilicata, con 3.178 habitantes.[3]

[fr] Viggianello (Italie)

Viggianello est une commune italienne d'environ 2 900 habitants, située dans la province de Potenza, dans la région Basilicate, en Italie méridionale[2].
- [it] Viggianello (Italia)

[ru] Виджанелло (Италия)

Виджанелло (итал. Viggianello) — коммуна в Италии, расположена в регионе Базиликата, подчиняется административному центру Потенца.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2025
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии