Vicofertile è una frazione del comune di Parma, appartenente al quartiere San Pancrazio.
Vicofertile frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°47′07.2″N 10°15′32.2″E |
Altitudine | 77 m s.l.m. |
Abitanti | 1 654[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43126 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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La località è situata 6,31 km a sud-ovest del centro della città.[1]
Vicofertile sorge in posizione pianeggiante sulle rive del canale Naviglio, che scorre nel territorio compreso tra il fiume Taro e il torrente Baganza.[3]
La località, detta Vicoferdulfo in epoca medievale,[4] deriva il suo nome dal latino Vicus Fertilis, ossia "luogo o terreno fertile".[5]
La zona di Vicofertile risultava abitata già nel Neolitico: risalgono alla metà del V millennio a.C. i resti di un piccolo villaggio e di una necropoli di 5 sepolture riferibili alla cultura dei vasi a bocca quadrata, rinvenuti durante alcuni scavi effettuati nei pressi del centro abitato; l'oggetto di maggior interesse riportato alla luce ed esposto nel Museo archeologico nazionale di Parma è una rarissima statuetta in ceramica di circa 20 cm di altezza, raffigurante una donna, probabilmente una dea in trono.[6]
In piena età del bronzo, all'incirca nella seconda metà del XVI secolo a.C., si sviluppò a Vicofertile un insediamento terramaricolo, difeso a partire dalla seconda metà del secolo successivo con un terrapieno in ghiaia; tra la fine del XV e l'inizio del XIV secolo a.C. nei pressi del primo villaggio ne sorse un altro, che continuò a essere popolato fino al XII secolo a.C.; sopravvivono soltanto alcuni resti soprattutto del secondo abitato e di una necropoli, rinvenuti durante alcuni scavi nel 1993 e nel 2009.[7]
La zona fu successivamente popolata in epoca romana, come testimoniato dalle tracce della centuriazione del territorio[8] e dal tracciato rettilineo della strada oggi nota come via Martiri della Liberazione.[9]
Durante il Medioevo la zona risultava attraversata da nord a sud dalla via Francigena, percorsa dai pellegrini diretti a Roma dal Nord Europa; per questo intorno al IX secolo fu edificata all'incrocio tra le due strade la primitiva pieve.[10]
Vicoferdulfo fu menzionata con altre località nel 962 nell'atto, di dubbia autenticità, in cui l'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I di Sassonia riconobbe al vescovo di Parma Oberto l'autorità, oltre che sulla città, anche su 3 miglia di contado intorno a essa.[11] Risulta invece accertato che nel 969 lo stesso imperatore, su istanza di Oberto, assegnò al nobile Ingone e alla sua famiglia i diritti su Vicofertile, Tortiano e Stadirano.[12]
Nel 1325 le truppe del signore di Milano Azzone Visconti, alleate dei Pallavicino, attaccarono il Parmense, saccheggiando numerosi borghi, tra cui Vicofertile.[13]
Per effetto dei decreti napoleonici, nel 1806 Vicofertile fu frazionata nei tre comuni (o mairie) di San Pancrazio Parmense, San Martino Sinzano e, in minima parte, Collecchio.[3] Nel 1866 il comune di San Martino Sinzano fu sciolto e la sua quota di territorio di Vicofertile fu inglobata nel comune di San Pancrazio Parmense,[14] a sua volta soppresso e assorbito da quello di Parma nel 1943.[15]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di San Geminiano. |
Edificata originariamente nel IX secolo, la pieve fu completamente ricostruita in stile romanico su un impianto a tre navate nel XIII e decorata nella facciata nel XIV; modificata a partire dal 1680 in stile barocco, fu ristrutturata tra il 1909 e il 1927 riportando alla luce l'aspetto medievale, su progetto dell'architetto Lamberto Cusani, e restaurata nei primi anni 2000; la chiesa conserva ancora i capitelli scolpiti del XII-XIII secolo e il pregevole fonte battesimale medievale ornato con bassorilievi.[10]
Vicofertile sorge all'incrocio tra le rettilinee via Martiri della Liberazione, ricalcante il tracciato di un'antica strada romana proveniente da Parma, e via Roma, corrispondente alla medievale via Francigena.[9]
A servizio del paese è inoltre in funzione la stazione di Vicofertile, posta lungo la ferrovia Pontremolese.[16]
Altri progetti
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