Valle Agricola è un comune italiano di 800 abitanti della provincia di Caserta in Campania.
Valle Agricola comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Rocco Landi (lista civica Insieme per Valle) dal 26-5-2014 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 41°25′N 14°15′E | ||
Altitudine | 691 m s.l.m. | ||
Superficie | 24,42 km² | ||
Abitanti | 800[1] (31-8-2020) | ||
Densità | 32,76 ab./km² | ||
Comuni confinanti | Ailano, Raviscanina, Prata Sannita, Letino, Sant'Angelo d'Alife, San Gregorio Matese | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 81010 | ||
Prefisso | 0823 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 061096 | ||
Cod. catastale | L594 | ||
Targa | CE | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 349 GG[3] | ||
Nome abitanti | valligiani | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
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Valle Agricola è un borgo di antichissime origini.[4]
In epoca sannita era tappa obbligata per i pastori che provenivano dalla bassa valle del fiume Lete in direzione dei pascoli montani. Tale antica usanza è stata confermata dal ritrovamento di diverse tombe sannitiche.[5]
Successivamente fu "vico" romano (borgo autonomo) e, nel medioevo, il centro venne fortificato dai longobardi.[4]
In epoca medievale il comune era chiamato Vallis Pratae (Valle di Prata) in quanto dipendente dalla baronia di Prata Sannita. I cittadini di Valle infatti già nel XIV secolo prestarono giuramento ai conti Pandone, signori di Prata.[5]
Al 1814 risale il distaccamento amministrativo da Prata e la nascita del comune autonomo. Pochi anni prima (1810) la commissione feudale aveva abolito ogni esazione d'imposta nel comune a causa della povertà della gente che vi abitava.[5]
Nel 1863 il tradizionale nome del borgo (Valle di Prata) fu mutato in quello attuale (Valle Agricola)[6] e, nel 1874, fu avviata la costruzione di una strada per Ailano al fine di sostituire l'antica via che passava per Prata.[4]
Dal 1927 al 1945 appartenne alla provincia di Benevento a causa della temporanea soppressione della provincia di Caserta[7].
Nel 1934, in piena dittatura fascista, la popolazione si ribellò per la forte pressione fiscale. Momenti drammatici si vissero anche durante la seconda guerra mondiale.[5]
Nel 1980, seppure con una lieve maggioranza, i valligiani rifiutarono il mutamento del nome in "Valle Matese".[5]
Lo stemma comunale viene raffigurato per la prima volta nel catasto onciario del 1743: su campo di colore argento sono siti quattro punti di colore azzurro che simboleggiano i quattro rioni (o pizzi) attraverso i quali si è formato il borgo: Colle, Piscupanne, Pizzuni, Terra. La scritta V.D.P. ricorda l'antico nome (Valle di Piana).[5]
Abitanti censiti[9]
Il costume tradizionale femminile si compone di gonna, camicia ricamata, corpetto ricamato in oro e copricapo (mappa).[8]
Sentito è il culto di San Rocco e di San Nicandro.
L'economia è prevalentemente di carattere agricolo.
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