Urbe (Lurba in ligure[4]) è un comune italiano sparso di 649 abitanti[1] della provincia di Savona in Liguria. La sede comunale è ubicata nella frazione di Martina Olba.
Urbe comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Fabrizio Antoci (lista civica di centro-sinistra "Urbe riparte") dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019) | ||
Data di istituzione | 1929 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 44°29′15.28″N 8°35′31.03″E | ||
Altitudine | 540 m s.l.m. | ||
Superficie | 31,17 km² | ||
Abitanti | 649[1] (31-5-2022) | ||
Densità | 20,82 ab./km² | ||
Frazioni | Acquabianca, Martina (sede comunale), San Pietro, Vara Inferiore, Vara Superiore | ||
Comuni confinanti | Ponzone (AL), Sassello, Tiglieto (GE), Genova (GE) | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 17048 | ||
Prefisso | 019 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 009063 | ||
Cod. catastale | L499 | ||
Targa | SV | ||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 658 GG[3] | ||
Nome abitanti | urbaschi | ||
Patrono | san Giacomo Maggiore | ||
Giorno festivo | 25 luglio | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
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Il comune è situato nel versante settentrionale dell'Appennino Ligure, nella valle del torrente Orba, con la distribuzioni dei vari borghi e località nei boschi attorno al rilievo della Rocca della Marasca (948 metri sul livello del mare). Nel territorio comunale ricade una parte del lago dell'Antenna.
Il clima di Urbe e della valle del torrente Orba è tipico del versante padano ligure, ma l'inverno ha una nevosità media molto alta in proporzione alle valli di Levante della provincia di Genova (val Trebbia e val d'Aveto) in quanto, in particolari situazioni abbastanza frequenti, lo Scirocco umido e mite non permette in queste valli che la neve scenda sotto i 1000 m di quota, mentre nella val d'Orba già a fondovalle - che si trova ad una quota di circa 500 m - si hanno nevicate copiose per via della Tramontana scura proveniente dal cuscino d'aria fredda presente in Pianura padana. Altresì, nelle zone oltre gli 800 m (spesso abitate), si hanno alla fine dell'inverno accumuli totali elevati, in fondovalle la nevosità media annua è di circa 190–200 cm mentre a quote maggiori la nevosità media annua sale oltre a 300 cm dagli 800 m di quota. Le prime nevicate avvengono a novembre e all'inizio di dicembre e le ultime possono verificarsi a marzo con occasionali spolverate anche ad aprile; lo stesso vale per le zone oltre gli 800 m con gli ultimi fiocchi che possono cadere anche in maggio.
La particolare orografia della zona permette all'aria fredda di entrare, ma gli umidi e più miti venti dal mare non possono risalire verso la valle perché bloccati dal gruppo del Beigua, una serie di monti con quote comprese tra i 1000–1200 m che scorrono paralleli alla costa. Si ricorda che la valle è comunque molto vicina al mare ed in linea d'aria sono circa 10 km di distanza, quest'ultima altra particolarità è a rendere la val d'Orba unica anche nella provincia savonese; le estati sono caratterizzate da pomeriggi non troppo caldi specialmente nelle località e frazioni più in alto e le notti sono fresche in tutta la valle, qualità climatiche che fanno di questa zona a cavallo tra le province genovese e savonese una delle mete estive privilegiate dai villeggianti. Di inverno le zone pianeggianti ospitano importanti inversioni che portano le temperatura parecchi gradi sotto lo zero, soprattutto nelle notti serene.
Il territorio dell'attuale comune di Urbe - suddiviso all'epoca nei due centri principali di Martina e Olba - già dall'VIII secolo era conosciuto, secondo alcune fonti storiche, come terreno di caccia dei re longobardi all'interno della zona forestale della Selva dell'Orba[5].
Donato al contado di Acqui Terme[6] - assieme all'antico castello che venne distrutto nell'XI secolo[6] - fu quindi possedimento del vescovo di Acqui Terme a partire dall'891[6]. Le prime citazioni sul territorio di Urbe, chiamata con il nome di Urbs e Urba[6], appaiono in diplomi imperiali del 981[6] e del 1002[6].
Divenuto possedimento della badia di Tiglieto[6], i territori di Martina e Olba furono inglobati, rispettivamente, il primo come "quartiere" di Rossiglione nel capitaneato di Ovada, il secondo come quartiere della podesteria di Sassello nella Repubblica di Genova; seguirono entrambi le vicende storiche e politiche genovesi fino al 1797.
Con la caduta della Repubblica di Genova, sull'onda della rivoluzione francese e a seguito della prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, il territorio di Martina rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento della Cerusa (con capoluogo Voltri); Olba (staccatosi definitivamente da Sassello) fu invece inserito nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure.
Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Martina rientrò nel VII Cantone (capoluogo San Pietro d'Olba) della Giurisdizione della Cerusa, mentre Olba nel X Cantone (capoluogo Sassello) della Giurisdizione di Colombo. Dal 1803 i due territori risulteranno inseriti nel I Cantone di Savona (Martina) e nel III Cantone dell'Erro (Olba) nella Giurisdizione di Colombo. Annessi al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 furono inseriti nel Dipartimento di Montenotte.
Nel 1815 furono inglobati nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 i territori furono compresi nel III mandamento di Sassello del circondario di Savona facente parte della provincia di Genova; nel 1927 i due comuni passarono sotto la neo costituita provincia di Savona.
Solamente nel 1929[7] fu costituito ufficialmente il comune di Urbe, sopprimendo i precedenti comuni di Martina Olba e Olba.
Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana del Giovo.
«Di rosso, al leone rampante dorato, con due spade incrociate alle spalle e una quercia nell'angolo in alto» |
(Descrizione araldica dello stemma[8]) |
«Drappo partito di bianco e di rosso...» |
(Descrizione araldica del gonfalone[8]) |
Abitanti censiti[10]
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2020, i cittadini stranieri residenti a Urbe sono 20[11]
Il territorio comunale è costituito dalle cinque frazioni di Acquabianca, Martina, San Pietro, Vara Inferiore e Vara Superiore per una superficie territoriale di 31,17 km2[12].
Confina a nord con i comuni di Ponzone (AL) e Tiglieto (GE), a sud ed ovest con Genova e Sassello, ad est con Tiglieto.
Basa la sua principale risorsa economica sull'attività agricola - specie la coltivazione e produzione di patate, legumi e ortaggi - e sull'allevamento del bestiame.
Viene inoltre praticata lo sfruttamento dei boschi e la raccolta dei funghi. Tra le produzioni industriali le attività legate all'edilizia, alla lavorazione del legno e dei metalli. Un'altra fonte di reddito riguarda invece il turismo.
Il territorio di Urbe è attraversato principalmente dalla strada provinciale 49 che gli permette il collegamento stradale con Sassello, con le provinciali 40 del passo del Faiallo e 53 per Tiglieto.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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17 giugno 1985 | 30 maggio 1990 | Claudio Pastorino | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
30 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Franco Dimani | lista civica | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 26 novembre 1998 | Franco Dimani | Partito Popolare Italiano | Sindaco | [13] |
30 novembre 1998 | 14 giugno 1999 | Andrea Giangrasso | Comm. straord. | [14] | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Franco Dimani | Forza Italia | Sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Maria Caterina Ramorino | lista civica | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Maria Caterina Ramorino | Insieme per Urbe (lista civica di centro-destra) |
Sindaco | |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Fabrizio Antoci | Urbe riparte (lista civica di centro-sinistra) |
Sindaco | |
27 maggio 2019 | in carica | Fabrizio Antoci | Urbe riparte (lista civica di centro-sinistra) |
Sindaco | |
Urbe fa parte dell'Unione dei comuni del Beigua.
Altri progetti
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