Scopello (Scupeḍḍu in siciliano[2]) è una località costiera italiana, frazione del comune di Castellammare del Golfo in provincia di Trapani, famosa per i suoi faraglioni e per il suo baglio.
Scopello frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Libero consorzio comunale | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 38°04′13″N 12°49′05″E |
Altitudine | 106 m s.l.m. |
Abitanti | 118[1] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 91014 |
Prefisso | 0924 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | scopellesi |
Patrono | Maria Santissima del Soccorso |
Giorno festivo | 21 agosto |
Cartografia | |
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L'abitato conta circa 118 residenti[3], cresciuto attorno ad un antico baglio, distante poco più di 10 km dal capoluogo comunale, che d'estate diventano circa 2.000. Nei pressi si trova la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro e i faraglioni, con l'attigua tonnara.
A poca distanza dal baglio si trova Guidaloca, una baia limitata dal "Pizzo della Gnacara" e dalla "Puntazza". Al suo interno si trova una grande spiaggia a forma d'arco formata da ciottoli, lunga circa 400 metri. Sul lato ovest della "cala" è presente una torre cilindrica risalente al XVI secolo, posta a guardia di quel tratto di costa.
Deve probabilmente il proprio nome ai faraglioni o scogli (in latino scopulus, in greco scopelos)[4].
Il primo insediamento sul promontorio dove si trova Scopello risale all'età ellenistica, poi continuato nelle epoche romana e islamica. Durante il periodo normanno fu demanio regio. Negli anni '30 del XIII secolo l'imperatore Federico II di Svevia concesse la terra di Scopello al piemontese Oddone de Camerana, e ai cavalieri lombardi arrivati con lui in Sicilia. Nel 1237 Oddone di Camerana e i suoi cavalieri lombardi si spostarono a Corleone, e l'imperatore Federico II concesse Scopello in feudo alla città di Monte San Giuliano (oggi Erice).
L'attuale borgata risale al XVII secolo ed è divisa in due parti: un baglio, che la tradizione indica come d'epoca normanna, ma risalente al XVIII secolo, e una piazzetta con la chiesa di Santa Maria delle Grazie, parrocchia dal 1961, e poche case.
Ferdinando II di Borbone elesse l'area di Scopello, con il vicino omonimo bosco, al rango di riserva reale per la caccia, visitandola due volte nel 1830 e nel 1859. A motivo di queste visite, essendo prossima l'unità d'Italia, con la spedizione dei Mille gli scopellesi si schierarono dalla parte borbonica, tanto da ingaggiare una battaglia, tra il dicembre 1862 e il gennaio 1863, con le forze piemontesi che non riuscirono facilmente ad insediarsi nella borgata. La riserva di caccia di Scopello venne assegnata a una società statale che aveva il compito di dismettere i beni del vecchio stato borbonico e venne acquistata a prezzi bassissimi da affiliati alla mafia di Castellammare del Golfo che avevano sostenuto la causa unitaria e che poi rivendettero i terreni a prezzi di mercato[5]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Tonnara di Scopello. |
La tonnara di Scopello è una delle più importanti e antiche di tutta la Sicilia: i primi fabbricati risalgono al XIII secolo, la tonnara vera e propria fu edificata nel XV secolo da Giovanni Sanclemente e ampliata dalla famiglia Sanclemente nel corso del XVI secolo; passò quindi alla Compagnia di Gesù e infine alla famiglia Florio.
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