Santo Stefano è una frazione del comune di Rende in provincia di Cosenza.
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Santo Stefano frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 39°20′50.42″N 16°11′56.33″E |
Altitudine | 300 m s.l.m. |
Abitanti | 1 759 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 87036 |
Prefisso | 0984 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | Rendesi |
Patrono | Santa Maria della Consolazione |
Giorno festivo | Ultima domenica di Agosto
20 Febbraio (Intero comune di Rende) |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La frazione nasce dapprima come tenuta privata della nobile famiglia dei Magdalone[1], baroni della vicina Arcavacata, che possedevano gran parte dei terreni facenti oggi parte della nuova zona residenziale.
In questi terreni un tempo era diffusa prevalentemente l’agricoltura e l’allevamento del bestiame: difatti fino agli anni 90 del 1900, i contadini da tante zone della Calabria ma anche delle regioni confinanti, prendevano parte al grande commercio del bestiame, ma anche di prodotti caseari, di casalinghi e abbigliamento. La fiera cadeva nell’ultima domenica di Agosto, in concomitanza con la festa di Santa Maria della Consolazione[2], patrona della frazione.
Nella contrada detta “Vennarello”, sono presenti dei ruderi di una antica chiesa dell’anno Mille, di stile romanico dedicata a “Santa Maria dell’Emoli”.[3] L’inizio degli studi archeologici iniziarono negli anni 70, ma negli anni 90 vennero interrotti.
La frazione sorge sulle colline che fanno da cornice alla strada statale 107 della Calabria, in direzione San Fili-Paola.
La zona, precedentemente rurale e contadina, da circa 40 anni si è trasformata in una gradevole zona residenziale raggruppata a sua volta in piccoli quartieri e condomini.
La frazione di Santo Stefano è costituita da vari quartieri e contrade. I più importanti sono: Macchialonga, Cutura, Monticello, San Biase, Frattini, Vennarello, Cucchiaio, Mutilli.
Anticamente questa zona era prevalentemente abitata da contadini ed allevatori, quindi vi era la produzione ad esempio di fichi, olive per olio, angurie; oltre alla produzione di latte da ovini e bovini con il quale si producevano vari tipi di formaggio.
Fra gli anni 50 e gli anni 80 del 1900, era praticato molto anche il turismo enogastronomico[4]grazie alla presenza di alcuni importanti servizi di ristorazione che proponevano i prodotti locali; da parte di molti che viaggiavano sulla tratta Cosenza-Paola o sulla strada Statale 107.
Nella contrada Cutura, invece, ancora oggi sono presenti alcune piccole aziende locali di vario tipo.
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