Santa Maria del Molise è un comune italiano di 638 abitanti[1] della provincia di Isernia in Molise. Ha costituito una frazione del comune di Sant'Angelo in Grotte fino al 1958, quando quest'ultimo ha assunto il nome di Santa Maria del Molise[4]. Fino alla fine dell'800 il paese, all'epoca frazione, era chiamato "Cretara "per poi mutare assumere il nome di "Santa Maria e Giacomo" in onore della venerata effigie presente nella chiesa parrocchiale; assunse definitivamente il nome di Santa Maria del Molise alla fine degli anni 50, quando il Comune fu trasferito a valle.
Il paese è posto a 632 metri sopra il livello del mare, in una zona pianeggiante. Il centro originalmente, nel Medioevo, era diviso in due nuclei: Sant'Angelo in Grotte e Santa Maria. Il territorio era già popolato dai Sanniti, successivamente il paese fu ricostruito dai Longobardi nel VI secolo d.C., con l'edificazione del castello nel feudo di Sant'Angelo; oggi scomparso. Il feudo venne chiamato Sant'Angelo dalla nobile famiglia, che prese il nome dalla devozione per San Michele, e nei secoli successivi, dal XV secolo passò ai Caldora, ai Di Sangro e ai Mormile. Dopo il disastroso terremoto del 1805, il feudo di Sant'Angelo fu abbandonato e si costituì il nuovo nucleo di Santa Maria, più a valle, che acquisì autonomia municipale solo nel 1955. Fino al 1970 il comune era incluso nella provincia di Campobasso per poi passare a quella di Isernia.
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa di San Pietro in Vincoli: si trova nel vecchio abitato di Sant'Angelo in Grotte, preziosa testimonianza del Medioevo nel centro. Probabilmente risale alla fondazione longobarda del castrum, ma fu restaurata nel XIV secolo con un prezioso ciclo di affreschi, intorno al 1350, dedicato alla raffigurazione delle "Sette Opere della Misericordia", leggibile da destra verso sinistra. Presso la chiesa, incavata in una grotta, scorre una sorgente benedetta, legata alla leggenda di San Michele Arcangelo, il quale avrebbe indicato ai Longobardi il luogo di fondazione proprio lì.
Chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo: chiesa principale del nuovo abitato di Santa Maria, ricostruita dopo il 1805 presso un'area dove sorgeva un monastero dei Celestini. La chiesa ha aspetto neoclassico, con pianta longitudinale rettangolare, con un principale corpo, che verso l'abside si riduce di dimensione mediante un secondo blocco attaccato; la facciata è tipicamente dello stile ottocentesco, suddivisa da quattro paraste, con un timpano triangolare superiore. Il campanile laterale è una torre con cuspide a piramide e ospita un concerto di 4 pregevoli campane, di cui la grande fusa dalla celebre fonderia Marinelli di Agnone nel 1923. L'interno a stucchi è a navata unica con volta a botte e paraste contraffortate che dividono il perimetro dei due lati in cappelle.
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