La frazione dista meno di 6km dal capoluogo comunale e circa 14km da Pisa.
Storia
Il borgo di San Prospero ha origini alto-medievali[3] e fu fondato in epoca longobarda su di una collinetta le cui pendici erano bagnate da un fosso che si gettava in Arno.[4] In un documento redatto a Pisa del 1198 si legge che ne fu potestà il conte Tedice della Gherardesca.
Chiesa di San Prospero, chiesa parrocchiale della frazione, è co-intitolata a santa Caterina d'Alessandria.[5] Risalente al X secolo,[4] si presenta modificata nel corso degli anni, con l'aspetto attuale dovuto ad un intervento della seconda metà del XVIII secolo.[5] La facciata fu rinnovata completamente nel 1828, insieme alla ricostruzione del campanile.[4][5] All'interno sono conservati affreschi della prima metà del XIX secolo, tra cui i Miracoli di san Prospero e san Prospero in gloria.[5]
Villa Di Lupo Parra, poi San Severino, si tratta di una grande casa colonica con parco secolare annesso e risale al periodo tra XVII e XVIII secolo.[4][6] La dimora fu realizzata da maestranze di area laziale[6] ed è caratterizzata da un'imponente facciata e da sale interne pregevolmente affrescate,[4] con cicli databili tra il 1750 e il 1780.[6] Nel XIX secolo la proprietà passò alla famiglia San Severino.[6]
Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p.506.
Emanuele Repetti, «San ProsperoArchiviato il 10 giugno 2006 in Internet Archive.», Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, volume IV, Firenze, Allegrini e Mazzoni, 1841, p.676.
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