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Pulfero (Podbonesec in sloveno[5][6], Pulfar in friulano[7]) è un comune italiano di 858 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.

Pulfero
comune
Localizzazione
Stato Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoCamillo Melissa[1] (lista civica) dal 25-5-2014
Territorio
Coordinate46°10′24″N 13°29′04″E
Altitudine184 m s.l.m.
Superficie48,68 km²
Abitanti858[2] (30-9-2021)
Densità17,63 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiCaporetto (Kobarid) (SLO), Faedis, San Pietro al Natisone, Savogna, Torreano
Altre informazioni
Cod. postale33046
Prefisso0432
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030086
Cod. catastaleH089
TargaUD
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[3]
Cl. climaticazona E, 2 426 GG[4]
Nome abitantipulferoti
Patronosan Floriano
Giorno festivo4 maggio
Cartografia
Pulfero
Pulfero – Mappa
Pulfero – Mappa
Posizione del comune di Pulfero nella ex provincia di Udine
Sito istituzionale
I monti Mia e Matajur
I monti Mia e Matajur

Sorge sulle sponde del fiume Natisone, tra i primi contrafforti dei monti Matajur e Kraguojnca, a 28,7 chilometri dal capoluogo di provincia[8]. La sua collocazione, tra i primi rilievi fittamente boscosi delle Prealpi Giulie, conferisce al comune una caratteristica di grande pregio paesaggistico.


Geografia fisica


Lo stesso argomento in dettaglio: Valli del Natisone.

Il comune ha una superficie di 48,03 km² ed una altitudine che varia dai 157 m s.l.m. del fondovalle ai 1641 metri del monte Matajur.


Territorio


L'ambiente è prevalentemente montagnoso (rilievi delle Prealpi Giulie) e solo i terreni situati in prossimità del fiume Natisone hanno caratteristiche pianeggianti. La valle del Natisone, comoda all'inizio, si restringe sempre più avvicinandosi al confine di Stato dove diventa selvaggia e pittoresca, compressa tra i fianchi del monte Mia e del Matajur che scendono ripidissimi verso la carrozzabile.

I principali monti presenti sono:

Sono presenti e ben visibili anche i monti Kremen (1282 m s.l.m.), Glevizza/Hlevišča (1084 m s.l.m.), Bukuje (1022 m s.l.m.), Nad Dolino (978 m s.l.m.) Uoršič (966 m s.l.m.) e Kladje (832 m s.l.m.)

La zona montagnosa è attraversata dai seguenti sentieri con segnavia:

Ottimo punto di partenza per le escursioni verso il monte Mia, il paese di Montefosca e la valle del Pradolino è il Centro polifunzionale di Stupizza.


Idrologia


Grotta di San Giovanni d'Antro-La chiesa
Grotta di San Giovanni d'Antro-La chiesa

Il Comune è attraversato, per tutta la sua lunghezza, dal fiume Natisone che, provenendo dalla Slovenia, entra in Italia dal valico di Stupizza e prosegue la sua corsa nel comune di San Pietro al Natisone. La zona è ricca d'acqua; importanti sono le sorgenti di Zavadizza, di Arpit e, soprattutto, quella di Poiana che alimenta gli acquedotti di numerosi comuni limitrofi, tra cui quello di Cividale del Friuli. Tra gli affluenti del Natisone sono da ricordare il torrente Pradolino, che percorre una valle ricca di fenomeni carsici, il torrente Bodrino, sempre ricco d'acqua anche nella stagione estiva e caratterizzato da numerosissime cascatelle, scivoli d'acqua e piccole forre, il torrente Tarčenščak anch'esso piacevole a vedersi, e i torrentelli Sin, Zejac, Suh potok, Oušonščak, Podorieščak, Stivanščak, Glabošnjak, Javarščak, ecc..[9]


Geologia e morfologia


Resti di orso delle caverne
Resti di orso delle caverne

L'area comunale è ricca di cavità e grotte carsiche; il catasto regionale delle grotte del Friuli Venezia Giulia indica la presenza di 122 caverne e pozzi[10].

Le più importanti sono le cavità presenti nelle vicinanze della Bocca del Pradolino; la Šuošterjova Jama ubicata presso la frazione di Specognis[11], interessante sotto il profilo paleontologico e ricca, nel tratto interno, di concrezioni; la grotta di Sant'Andrea a Montefosca[12] e la Sesna Jama di Mersino[13]. Di grande importanza è poi la grotta di San Giovanni d'Antro (Svet Ivan u Čelè in dialetto sloveno locale) che si apre in una parete rocciosa a 348 metri s.l.m.. Ha la parte iniziale parzialmente occupata dalle opere murarie di una chiesetta dedicata al Santo che ne ha dato il nome. È stata esplorata per complessivi 4500 metri (di cui 300 metri facilmente percorribili) ed è attraversata dal corso d'acqua che ha scavato, nel corso dei secoli, le gallerie e le salette interne[14]. Fu adibita anticamente a riparo e postazione difensiva dagli abitanti locali; in periodo romano fece parte del sistema di vigilanza realizzato nella Regio X Venetia et Histria a difesa dalle scorribande barbariche provenienti dall'oriente.[15] Successivamente, dopo la conversione al cristianesimo della popolazione locale, fu dapprima utilizzata dagli eremiti per ritiri di preghiera e poi fu dedicata a luogo di culto con la costruzione della chiesetta ancora visibile in tutta la sua particolarità e bellezza. All'interno della grotta sono stati trovati resti di Ursus speleus (mandibola, denti e vertebre), reperti di ceramica di epoca preromana e romana e resti metallici di epoca medioevale.


Sismologia


Secondo la classificazione sismica, il comune appartiene alla zona 1 (sismicità alta)[16].


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Savogna.

Secondo la classificazione climatica, Pulfero appartiene alla zona E, Gradi giorno 2.426[17][18]. Gode di un tipico clima temperato delle medie latitudini, piovoso o generalmente umido in tutte le stagioni e con estati calde.

Le precipitazioni si concentrano nei periodi compresi tra marzo e maggio, con un leggero calo nei mesi estivi, e un riacutizzarsi nel periodo compreso tra ottobre e novembre inoltrato.

I dati della stazione meteorologica più vicina sono:

SAVOGNA MONTEMAGGIORE Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 2,33,87,010,714,618,721,521,417,812,57,23,83,310,820,512,511,8
T. min. media (°C) −3,6−2,40,23,87,811,013,213,110,76,01,7−1,6−2,53,912,46,15,0

Origini del nome


L'origine del toponimo è incerta[19]; un'ipotesi lo fa discendere dal dialetto sloveno, con il significato di "sotto i malati"[20].


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Friuli e Slavia friulana.

La regione fu abitata sin dai tempi più antichi: nella grotta di San Giovanni d'Antro e nella Šuošterjova Jama sono stati ritrovati reperti che indicano la presenza umana del neolitico e della tarda età del ferro[21]; nel "deposito di Čelò" sono stati rinvenuti 13 oggetti in bronzo (asce, falcetti, pani di rame) della fase finale del bronzo antico[22]; sulla riva destra del Natisone, nei pressi di Loch, è stata trovata una fibula ad arco databile VII/VI secolo a.C.[23]. Il fortilizio di Antro fu utilizzato in epoca romana per il controllo della strada del Pulfero che allora era utilizzata per le comunicazioni con il bacino danubiano.[24]

Nel secolo VII popolazioni slave entrarono in Italia, al seguito degli Avari, ed occuparono e colonizzarono le Valli del Natisone. Ebbero diversi scontri, con alterne fortune, con i Longobardi, che dopo il 568 avevano occupato quasi tutta la penisola. Presso Broxa, che alcuni identificano con Brischis ed altri con Ponte San Quirino (Broxas dicitur, non longe a Foroiuli....ad ponte Natisonis fluminis), avvenne, nel 670, la battaglia tra il duca Vettari e le milizie slave narrata dallo storico Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum[25][26]. Le azioni bellicose terminarono dopo la stipula di un trattato che definiva i confini tra le due comunità e lasciava le terre della zona collinosa alle popolazioni slave. Successivamente la popolazione della Benečija (Slavia veneta), dal periodo del Patriarcato di Aquileia sino alla caduta della Repubblica di Venezia, godette di un notevole autonomia amministrativa e giudiziaria come riconoscenza dell'azione di controllo e difesa dei confini nord-orientali del Friuli svolta dalle milizie all'uopo costituite.[20] La società era organizzata in due Banche (quella di Merso e quella di Antro), che saltuariamente si raggruppavano nel Zbor staresin o "Arengo". Il territorio comunale, con le contrade di Biacis, Brischis, Erbezzo, Lasiz, Mersino, Pegliano, Rodda, Spignon e Tarcetta, faceva parte della Banca di Antro che riuniva i propri eletti, per il disbrigo degli affari amministrativi e giudiziari di prima istanza relativi alla popolazione della val Natisone e della valle dell'Alberone, intorno alla lastra di pietra posta sotto i tigli che crescevano nei pressi dell'abitato di Biacis.

La lastra di Antro
La lastra di Antro

Le due Banche di Antro e Merso formavano, insieme, il Grande Arengo che si riuniva, ordinariamente una volta l'anno, nei pressi della chiesetta di San Quirino e trattava gli interessi generali di tutta la Slavia veneta.[25]

Successivamente, l'arrivo delle truppe di Napoleone e la conseguente imposizione del sistema amministrativo francese, portò alla soppressione di ogni forma di autonomia locale ed alla suddivisione del territorio in "Comuni" previa abolizione delle 36 "vicinie" esistenti. In particolare, nelle Valli del Natisone furono istituiti gli otto comuni di San Pietro, San Leonardo, Savogna, Stregna, Drenchia, Grimacco, Rodda e Tarcetta. Questi ultimi due nel 1928 si fusero per formare il comune di Pulfero. Nel 1797, con il Trattato di Campoformio, la Benečija (Slavia veneta) venne assegnata in amministrazione all'Austria; successivamente, dopo la pace di Presburgo passò, per un breve periodo, al Regno d'Italia napoleonico. Nel 1815, dopo la stipula della convenzione di Schiarino-Rizzino tornò all'Austria come parte integrante del Regno Lombardo Veneto. Infine nel 1866, a seguito della terza guerra d'indipendenza, dopo la pace di Vienna ed il plebiscito del Veneto del 1866, si staccò dai domini asburgici per passare sotto il Regno d'Italia sabaudo.

In epoca più recente, il territorio del comune fu interessato dai tragici avvenimenti legati alla prima guerra mondiale. Nella circostanza, sulla cima del monte Matajur e sulla dorsale del Colovrat passava l'estrema linea difensiva approntata dalla 2ª Armata per la difesa della pianura friulana in caso di ritirata delle truppe combattenti nelle linee avanzate. La mattina del 24 ottobre 1917 il territorio comunale venne sottoposto ai bombardamenti che diedero inizio alla battaglia di Caporetto; successivamente, dopo la conquista della cima del Matajur da parte delle compagnie guidate dal tenente Erwin Rommel ed alla rottura del fronte, venne interessato dalla veloce invasione delle truppe nemiche che, dai valichi di Stupizza e Luico, si riversarono nelle vallate del Natisone e dell'Alberone e proseguirono l'avanzata sino alla linea del Piave.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Lo stile gotico sloveno di San Giovanni d'Antro
Lo stile gotico sloveno di San Giovanni d'Antro
La chiesa di San Floriano a Brischis
La chiesa di San Floriano a Brischis

Villaggi



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[27]


Etnie e minoranze straniere


Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti a Pulfero erano 116, pari al 12,06% della popolazione comunale. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[28]:


Lingue e dialetti


Lo stesso argomento in dettaglio: Diffusione dello sloveno in Italia.

Il censimento del 1971 riscontrava che il 76,5% della popolazione del comune si dichiarava appartenente alla minoranza linguistica slovena[29]. Pulfero è compreso nell'elenco dei comuni nei quali si applicano le misure per la tutela della minoranza di lingua slovena, a norma dell'articolo 4 della legge n. 38 del 23 febbraio 2001 "Norme per la tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli - Venezia Giulia" e nel comune, accanto alla lingua italiana, è ufficialmente tutelata la lingua slovena[5].


Religione


Lo stesso argomento in dettaglio: Arcidiocesi di Udine.

La maggior parte della popolazione comunale, come per il resto dell'Italia, appartiene alla chiesa cattolica.

Nel comune hanno sede tre parrocchie afferenti alla forania di San Pietro al Natisone dell'arcidiocesi di Udine:


Associazioni



Eventi, tradizioni e folclore


Grotta di San Giovanni d'Antro-Percorso attrezzato
Grotta di San Giovanni d'Antro-Percorso attrezzato
a Montefosca i Blumari, maschere vestite con abiti bianchi, alti copricapi e campanacci, che percorrono di corsa i confini del paese come rito propiziatorio per augurare a tutti un felice anno[31];
a Mersino i Pustje vestiti con costumi a brandelli e cappelli conici multicolori e dotati di pinze allungabili in legno con le quali indispettiscono le ragazze presenti[32], le belle figure[31], ed i giganteschi gallo (petelin) e gallina (kakuoša)[33].
a Rodda i Pustje e l'Arcangelo Gabriele (Anjulac) che cerca di tenere a bada il diavolo (Zluodi)[34];

Cultura



Istruzione


A Pulfero sono presenti una scuola dell'infanzia (scuola materna) ed una scuola primaria (scuola elementare). Scuole di livello superiore (secondarie di primo e secondo grado) sono disponibili presso San Pietro al Natisone e Cividale del Friuli[36].


Cucina


Frico con le patate
Frico con le patate
Gubana
Gubana
Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina friulana e Prodotti agroalimentari tradizionali friulani e giuliani.

Nel capoluogo di Pulfero è ubicato un ristorante, che propone piatti tipici locali, apprezzato anche fuori dall'ambito regionale.[37][38]. Fra i piatti caratteristici del comune vi sono:


Geografia antropica


Il comune di Pulfero fa parte della Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio.


Frazioni


[9][53][54]


Infrastrutture e trasporti



Strade


Il territorio è attraversato dalla strada statale n°54 "del Friuli" che collega Udine con il confine di stato con la Slovenia e quindi con la cittadina di Caporetto ed il tratto mediano della valle dell'Isonzo. Da essa si dipartono le strade comunali che collegano le vicine frazioni con il fondovalle. La strada statale, ai tempi dei romani, era conservata in buono stato, custodita e fortificata militarmente. Chiamata da essi "Belloja"[20] o "Appia" (dal console romano Appio Claudio Pulcro[55]), serviva da collegamento tra Aquileia e le regioni danubiane.

In tempi più recenti veniva nominata come "strada del Pulfero".[25]

Il mezzo di trasporto più usato è l'automobile, grazie anche al prezzo scontato della benzina per gli abitanti locali. Il servizio di trasporto pubblico è svolto dagli autobus della società TPL FVG, che collegano Pulfero con il confine con la Slovenia (frazione di Stupizza) e con il resto del Friuli (città di Cividale del Friuli) con diverse decine di corse al giorno[56]


Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia Udine-Cividale, Ferrovia Cividale-Caporetto e Ferrovia Cividale-Tarcetta.
La ex stazione di Stupizza della ferrovia Cividale-Caporetto
La ex stazione di Stupizza della ferrovia Cividale-Caporetto

La ferrovia più vicina al Comune è la linea Udine-Cividale, gestita dalla società, a capitale interamente regionale, Ferrovie Udine Cividale s.r.l.[57]

Nel 1916, durante la prima guerra mondiale, venne costruita, all'inizio per usi prettamente militari, la ferrovia a scartamento ridotto Cividale del Friuli - Sužid che percorreva tutta la valle del Natisone con fermate a Ponte San Quirino, San Pietro al Natisone, Brischis, Pulfero, Stupizza, Poiana e Robič. La linea venne interrotta negli ultimi giorni delle offensive ma, subito dopo la firma dell'armistizio, iniziarono i lavori per riattivare il collegamento. Le comunicazioni vennero ripristinate il primo agosto 1921 con la linea prolungata fino a Caporetto. Vennero poi definitivamente interrotte nell'estate del 1932 per le difficoltà economiche che erano sorte e per la mancata prospettiva di un qualsiasi intervento finanziario pubblico. Della ferrovia oggigiorno rimangono solo brevissimi tratti della massicciata dove erano posati i binari ed il fabbricato, ristrutturato, della stazione di Stupizza[58].

Nella valle del Natisone, nei pressi di Tarcetta, arrivava un'altra ferrovia a scartamento ridotto che serviva per il trasporto della marna dalle cave situate nelle vicinanze di Oculis, Tarcetta e Coliessa fino allo stabilimento Italcementi di Cividale del Friuli.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1985 1990 Specogna Giuseppe Romano Democrazia Cristiana Sindaco
1990 1995 Specogna Giuseppe Romano Democrazia Cristiana Sindaco
1995 1999 Marseglia Nicola Centro Sindaco
1999 2004 Domenis Piergiorgio Lista civica Sindaco
2004 2009 Domenis Piergiorgio Lista civica Sindaco
2009 2014 Domenis Piergiorgio Lista civica Sindaco
2014 in carica Melissa Camillo Lista civica Sindaco

Dati del Ministero dell'Interno[59].


Altre informazioni amministrative


Il comune, fino al 1º agosto 2016, ha fatto parte del comprensorio della Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio[60].
Nel dicembre dello stesso anno ha manifestato l'intenzione di aderire alla Unione Territoriale Intercomunale (UTI) del Natisone[61][62] che, tra le funzioni esercitate, ha assunto anche quelle della disciolta predetta comunità[63].
Dal 1º gennaio 2021, a seguito della soppressione delle UTI, è entrato a far parte della Comunità montana Natisone e Torre.[64]


Note


  1. Tutto l'elenco dei sindaci eletti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, su gazzettino.it. URL consultato il 27 maggio 2014.
  2. Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2021 (dato provvisorio).
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. D.P.R. 12 settembre 2007.
  6. AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, 1996, Garzanti, Milano, ISBN 88-02-04384-1
  7. Dizionario toponomastico fiul.net, su friul.net. URL consultato il 30 novembre 2011.
  8. GOOGLE Earth - ricerca itinerari
  9. Carta topografica per escursionisti 1:25000 "Valli del Natisone-Cividale del Friuli" - Tavola n° 041, Tabacco editrice
  10. Catasto regionale delle grotte del Friuli Venezia Giulia, su catastogrotte.fvg.it. URL consultato il 31 dicembre 2012.
  11. Catasto delle grotte della Commissione E: Beogan - Descrizione della Grotta Suostreriova Jama, su catastogrotte.it. URL consultato il 4 aprile 2018.
  12. Catasto delle grotte della Commissione E. Beogan - Descrizione della Grotta sotto la chiesa di S. Andrea, su catastogrotte.it. URL consultato il 4 aprile 2018.
  13. Archivio multimediale storico della Commissione grotte E. Beogan - Ingresso 2° della Sesna Jama, su multimedia.boegan.it. URL consultato il 1º gennaio 2013.
  14. Grotta di San Giovanni d'Antro5, su catastogrotte.it.
  15. A. Caiderini, Aquileia Romana, Milano, 1930
  16. Tuttitalia - Pulfero, su tuttitalia.it. URL consultato il 4 gennaio 2012.
  17. Pulfero-Classificazione sismica e climatica, su tuttitalia.it. URL consultato il 4 gennaio 2012..
  18. Comuni italiani.it - Comune di Pulfero, clima e dati geografici, su comuni-italiani.it. URL consultato il 4 gennaio 2012.
  19. AA. VV., Dizionario di toponimastica-Storia e significato dei nomi geografica italiani, Torino, UTET editore, 1990, p. 523.
  20. Carlo Podrecca, La Slavia italiana, Fulvio Giovanni editore in Cividale, 1884
  21. Francesca Bressan, Le Valli del Natisone e la Kovačeva Jama di Robič, Arheološki vestnik 39-40, Ljubljana, 1988-1989
  22. Eliano Concina, I bronzi protostorici del ripostiglio di Čelò (Pulfero), Forum Iulii XXI, 1998
  23. Silvia Pettarin, Le fibule protostoriche del Friuli-Venezia Giulia, Aquileia nostra LXII, 1991
  24. Breve storia delle Valli del Natisone, su lintver.it. URL consultato il 23 gennaio 2018.
  25. Olinto Marinelli, Guida delle Prealpi Giulie, Società Alpina Friulana, Udine, 1912
  26. Paolo Diacono, Historia Langobardorum, libro V capitolo 23
  27. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  28. Dati Istat al 31 dicembre 2015, su demo.istat.it. URL consultato il 30 novembre 2016.
  29. Aleš Lokar, Slovene Studies Journal - Socioeconomic Structure of the Slovene Population in Italy, Chicago-Illinois (USA), 1977, p. 28. ISN 0193-1075
  30. Forania di San Pietro al Natisone, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 5 gennaio 2012.
  31. AA. VV., Valli del Natisone Nediške Doline - Ambiente, Cultura popolare, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia, San Pietro al Natisone, Cooperativa Lipa editrice, 2000, p. 134.
  32. AA. VV., Valli del Natisone Nediške Doline - Ambiente, Cultura popolare, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia, San Pietro al Natisone, Cooperativa Lipa editrice, 2000, p. 135.
  33. AA. VV., Valli del Natisone Nediške Doline - Ambiente, Cultura popolare, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia, San Pietro al Natisone, Cooperativa Lipa editrice, 2000, p. 137.
  34. AA. VV., Valli del Natisone Nediške Doline - Ambiente, Cultura popolare, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia, San Pietro al Natisone, Cooperativa Lipa editrice, 2000, p. 136.
  35. AA. VV., Valli del Natisone Nediške Doline - Ambiente, Cultura popolare, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia, San Pietro al Natisone, Cooperativa Lipa editrice, 2000, p. 141.
  36. Scuole a Pulfero-Scuole statali, su comuni-italiani.it. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  37. Osterie d'Italia 2011, Slow Food editore, ISBN 978-88-8499-213-0
  38. La guida Michelin, Italia 2010, Michelin Travel Publications, 2010, ISBN 978-2-06-714511-5
  39. Gubana, su ersa.fvg.it. URL consultato il 17 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2010).
  40. Strucchi, su ersa.fvg.it. URL consultato il 17 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2010).
  41. Strucchi lessi, su ersa.fvg.it. URL consultato il 17 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2010).
  42. Frico, su ersa.fvg.it. URL consultato il 17 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2011).
  43. Brovada, su ersa.fvg.it. URL consultato il 17 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2011).
  44. Musetto, su ersa.fvg.it. URL consultato l'11 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2012).
  45. Salame, su ppl.regione.fvg.it. URL consultato il 2 maggio 2019.
  46. AA. VV., La cucina regionale italiana-Vol.12 Friuli Venezia Giulia, Milano, Mondadori editore, 2012, p. 351.
  47. AA. VV., La cucina regionale italiana-Vol.12 Friuli Venezia Giulia, Milano, Mondadori editore, 2012, p. 340.
  48. Latteria sociale Cividale/Valli del Natisone, su latteriacividale.it. URL consultato il 18 febbraio 2012.
  49. Formaggio latteria, su ersa.fvg.it. URL consultato il 19 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2012).
  50. Stakanjie, su torino.eataly.it. URL consultato il 12 novembre 2012.
  51. Cultura -Storia, Persone, territorio e tradizioni, su comune.cividale-del-friuli.ud.it. URL consultato il 2 maggio 2019.
  52. Snite, su sites.google.com. URL consultato il 12 novembre 2012.
  53. Sito istituzionale del comune di Pulfero
  54. Statuto del comune di Pulfero (PDF), su comune.pulfero.ud.it. URL consultato il 23 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  55. Lodovico Quarina, Le vie romane del Friuli, Udine, 1970
  56. Costruisci il tuo orario - linea 310, su tplfvg.it. URL consultato il 14 maggio 2021.
  57. Orario Udine Cividale, su docs.google.com. URL consultato il 23 gennaio 2018.
  58. Immagine della stazione di Stupizza (da www.grandeguerrafvg.org), su grandeguerrafvg.org. URL consultato il 13 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2008).
  59. Amministratori - Dati storici, su amministratori.interno.it. URL consultato il 7 luglio 2013.
  60. Comunità montana del Torre, Natisone e Collio, su cm-torrenatisonecollio.it. URL consultato l'8 novembre 2014.
  61. Tutti i comuni delle Valli del Natisone entrano nell'UTI del Natisone, su tuvalli.it. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2017).
  62. UTI del Natisone, su natisone.utifvg.it. URL consultato il 18 aprile 2017.
  63. Statuto Unione Territoriale Intercomunale del Natisone (PDF), su natisone.utifvg.it. URL consultato il 18 aprile 2017.
  64. Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale, su consiglio.regione.fvg.it. URL consultato il 3 gennaio 2021.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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Portale Friuli-Venezia Giulia
Portale Udine

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[de] Pulfero

Pulfero (slowenisch: Podbuniesac) ist eine nordostitalienische Gemeinde (comune) mit 876 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Region Friaul-Julisch Venetien. Die Gemeinde liegt etwa 22 Kilometer nordöstlich von Udine am Natisone unmittelbar an der Grenze zu Slowenien und gehört zur Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio.

[en] Pulfero

Pulfero (Slovene: Podbonesec; Friulian: Pulfar) is a comune (municipality) in the Province of Udine in the Italian region Friuli-Venezia Giulia, located about 60 kilometres (37 mi) northwest of Trieste and about 20 kilometres (12 mi) northeast of Udine, on the border with Slovenia, and borders the following municipalities: Faedis, Kobarid (Slovenia), San Pietro al Natisone, Savogna, and Torreano.

[es] Pulfero

Pulfero es una localidad y comune italiana de la provincia de Udine, región de Friuli-Venecia Julia, con 1.047 habitantes.

[fr] Pulfero

Pulfero (Podbonesec en slovène , Pulfar en frioulan) est une commune italienne de la province d'Udine dans la région Frioul-Vénétie Julienne en Italie.
- [it] Pulfero

[ru] Пульферо

Пульферо (итал. Pulfero) — коммуна в Италии, располагается в регионе Фриули-Венеция-Джулия, в провинции Удине.



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