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Pofi è un comune italiano di 3 886 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.

Pofi
comune
Pofi – Veduta
Pofi – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lazio
Provincia Frosinone
Amministrazione
SindacoAngelo Mattoccia (lista civica Siamo Pofi) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate41°34′N 13°25′E
Altitudine283 m s.l.m.
Superficie30,68 km²
Abitanti3 886[1] (30-6-2022)
Densità126,66 ab./km²
Comuni confinantiArnara, Castro dei Volsci, Ceccano, Ceprano, Ripi
Altre informazioni
Cod. postale03026
Prefisso0775
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT060055
Cod. catastaleG749
TargaFR
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 158 GG[3]
Nome abitantipofani
Patronosan Sebastiano
Giorno festivo1º agosto
Cartografia
Pofi
Pofi – Mappa
Pofi – Mappa
Posizione del comune di Pofi nella provincia di Frosinone
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


La collina sulla quale sorge il paese ha un'altitudine di 270 metri sopra il livello del mare, ma la sua posizione permette di abbracciare un panorama che comprende una quarantina di paesi limitrofi e che spazia dalle Mainarde (a sud-est) fino ad arrivare ai monti Prenestini (a nord-ovest).

Nel territorio comunale scorre il fiume Sacco, che delimita il confine con il comune limitrofo di Castro dei Volsci. Pofi è situato sopra un vulcano spento e per questo ha una terra molto fertile per la coltivazione di fiori e ortaggi. Il terreno è in larghissima parte di origine vulcanica: il paese sorge infatti dove, durante l'era geologica quaternario, era presente il cosiddetto Vulcano di Pofi, uno dei principali della Valle del Sacco.[4]


Clima



Origini del nome


Pofi vista dal drone
Pofi vista dal drone

Il nome “Pofi” fu documentato per la prima volta in un codice in pergamena dell'archivio di Montecassino nel 1019. Alcune fonti del XVI secolo vogliono che Pofi provenga dai Proci; pretendenti di Penelope. Altre fonti testimonierebbero il nome “Polis” (Povli) che significherebbe città e “Ophis” ovvero serpente, ipotizzando inoltre una colonia greca sul territorio ancora non ritrovata. Secondo alcuni studiosi il nome Pofi proverrebbe dalla frase greca “Hoi ap'ophios” ossia “Quelli del serpente”, riferendosi alla venerazione del dio Esculapio, sosterrebbero infatti che sotto la Chiesa di Sant'Antonino si trovi il tempio pagano di Esculapio, tale ipotesi sarebbe confermata dal blasone del Comune di Pofi che raffigura un serpente arrotolato attorno ad una quercia. La semplice coincidenza, non renderebbe però tale ipotesi veritiera.[5]


Storia


In età preistorica, Pofi è uno dei numerosi centri vulcanici di quella che oggi riconosciamo come Media Valle Latina; la sua attività vulcanica a carattere areale presenta numerose analogie con i centri vulcanici del Lazio posti più a nord (quali i Colli Albani). Il territorio di Pofi è frequentato dall’uomo da circa 400.000 anni: sono state in fatti scoperte abbondanti tracce umane dal Paleolitico all’Età dei metalli in diverse zone come la cava Pompi, il fosso Meringo, la fontana del Cerro, ove sono stati trovati una tibia umana ed un’ulna, di versi strumenti sia di pietra che di metallo e ossa fossili di animali cacciati dagli uomini preistorici.

Non esistono testimonianze scritte che testimoniano l'esistenza del paese in epoca romana: compare per la prima volta come Castellum solo nel 1019.

Alla fine del XIII secolo, si era insediata e consolidata un'aristocrazia composta da proprietari terrieri dei territori limitrofi, successivamente divenne parte dei territori controllati dai Caetani prima e dai Colonna poi, a partire dal XVI secolo.

Pofi ebbe un momento di splendore a partire dai decenni successivi, quando i Colonna fecero un riordino generale dei propri domini e li divisero in due Stati: lo Stato di Genazzano e, appunto, lo Stato di Pofi. Quest'ultimo comprendeva i territori dei paesi di Vallecorsa, Sonnino, Ceccano, Patrica, Arnara, Falvaterra, Castro dei Volsci, Ripi, Villa Santo Stefano, Amaseno, Giuliano di Roma, Morolo, Sgurgola e Supino. Pofi era sede dell’Uditorato generale (detto anche Tribunale Generale dell’Udienza), presieduto dall'Uditore, che rappresentava l’autorità più alta dopo il Barone.

Questa situazione dirò fino al 1734, quando la sede dell'Uditorato venne spostata a Ceccano e a Pofi rimase solamente il Tribunale ordinario, con il Governatore a capo.

Nel 1798 Roma e tutto lo Stato Pontificio furono occupati dai francesi e di lì a poco fu proclamata la Repubblica Romana. Con il nuovo ordinamento, il territorio dello Stato fu diviso in 8 Dipartimenti, questi in Cantoni e i Cantoni in Municipi. Venne creato il Cantone di Pofi, costituito dai territori di Pofi, Arnara, Ripi e Castro dei Volsci. Durante invece la successiva annessione dello Stato Pontificio alla Francia (1809) il comune venne ricompreso nel Cantone di Ceprano.

Dopo la caduta di Napoleone e la ricostituzione del Papa a capo dello Stato Pontificio, i Colonna rinunciarono ai propri diritti feudali e lo Stato di Pofi cessò di esistere.

Il paese seguì le medesime vicende dello Stato Pontificio, entrando a far parte del Regno d'Italia nel 1870.

Particolarmente difficile per il paese fu il periodo della Seconda Guerra Mondiale: dopo lo sbarco e la risalita degli anglo-americani lungo la penisola italiana, Pofi si trovava nella medesima condizione di tutti i paesi limitrofi alla linea Gustav.[6]

Nelle ultimissime fasi della seconda guerra mondiale, gli abitanti del comune di Pofi subirono diversi episodi riferibili alle marocchinate, stupri di massa compiuti dalle truppe algerine all'interno del contingente alleato francese. In totale furono violentate nel comune 9 donne.[7]


Simboli


Stemma di Pofi
Stemma di Pofi

Onorificenze


Medaglia d'argento al merito civile
«Centro situato in posizione strategica ed occupato dall'esercito tedesco impegnato a difesa della linea Gustav, fu oggetto di rastrellamenti da parte delle truppe naziste e di numerosi bombardamenti che provocarono molte vittime civili e ingenti danni all'abitato. Anche con l'arrivo delle truppe alleate il paese subì soprusi, saccheggi e atti di efferata violenza su uomini e donne. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.»
 1943/1944 - Pofi (FR)

[8]


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Antica chiesa romanica che sorge nella contrada La Cupa. La chiesa di Sant'Antonino è stata costruita tra l'XI e il XII secolo nel luogo in cui, secondo un'antica tradizione, Sant'Antonino avrebbe fatto sgorgare una fonte per dissetare i viandanti diretti a Roma. Il complesso romanico è costituito dalla Chiesa, ad una navata, orientata est-ovest, e dalla torre campanaria con bifore. La parete interna di ingresso è quasi interamente coperta da un affresco che raffigura la Trilogia dantesca (probabilmente risalente al 1443). Il 27 Ottobre 1686, Lorenzo Onofrio Colonna istituì il 2 Settembre (giorno della festa di S. Antonino) una annuale fiera di merci e bestiame che si svolge tuttora nel paese.[9]

La Chiesa è stata fatta erigere a metà del secolo XV e dedicata a Sant'Andrea, un tempo molto venerato nel paese e reclamato anche come comprotettore del paese insieme a Sant'Antonino.[4] A testimonianza di ciò, lo statuto della terra di Pofi del 1569 riporta che S. Andrea Apostolo è uno dei Protettori della Terra di Pofi e dai racconti dei fedeli che vi facevano visita si evince che erano presenti due altari: l’altare maggiore, dedicato al santo titolare, S. Andrea Apostolo, e la cappella in onore della SS.ma. Concezione e dei Santi Carlo e Francesco di Assisi.[10]

La costruzione della chiesa di San Rocco a Pofi risale al 1656, anno in cui la peste si stava propagando in tutta Italia e che colpì anche Pofi. La prima chiesa, costruita con il contributo di molti cittadini, era situata in via Guglielmo Marconi. Questa fu distrutta, prima da un terremoto negli anni ’20 e poi nel maggio del ’44 dai bombardamenti delle truppe alleate.[11] La Chiesa di San Rocco sorge oggi in località "San Giorgio" e presenta una struttura architettonica più moderna rispetto alle altre chiese presenti in paese: è stata consacrata nel 1955 e all'interno presenta un mosaico dedicato al Beato Antonio Baldinucci.[4]


Aree naturali


Di notevole interesse l'area boschiva a sud-est del territorio comunale, in zona Caragno, denominata "Macchia di Pofi".


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[14]


Cultura



Istruzione



Musei

Presso il Centro Servizi Culturali è ubicato il Museo Preistorico, una fra le strutture museali più significative d'Italia. Il Museo illustra la preistoria del basso Lazio a partire da un milione di anni fa ed ospita la calotta cranica di Argil - L'uomo di Ceprano, la cui età è dibattuta, in quanto, dopo una prima attribuzione a 0,9 - 0,8 Ma, datazioni stratigrafiche del livello di ritrovamento del reperto stesso lo datano ad un'età compresa tra 0,5 Ma e 0,35 Ma. Fra i servizi offerti, oltre alle visite guidate ed in particolare per le scuole, vengono svolte attività di laboratorio e di scavo simulato.


Biblioteche


Presso il Centro Servizi Culturali di Via San Giorgio, sede anche dell'importante Museo Archeologico e dell'Archivio Storico, è ubicata la Biblioteca Comunale, una fra le più attrezzate e fornite della provincia di Frosinone, avendo a disposizione oltre 18.600 pubblicazioni. Nello specifico si rimanda all'indirizzo internet del Comune di Pofi dal quale si può accedere facilmente alle pagine relative: http://www.comune.pofi.fr.it


Eventi



Curiosità


Agli inizi del 1600 (non si conosce l'anno preciso, se intorno al 1605 o al 1624), il famoso poeta Giovan Battista Marino soggiornò per un breve periodo a Pofi. Affascinato dal paesaggio circostante, volle dedicare al paese un sonetto, appunto dal titolo "Pofi".[15]


Economia


Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).[16]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Pofi 162 0,48% 0,04% 354 0,33% 0,02% 160 339 177 416
Frosinone 33.605 7,38% 106.578 6,92% 34.015 107.546 35.081 111.529
Lazio 455.591 1.539.359 457.686 1.510.459 464.094 1.525.471

Nel 2015 le 162 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,48% del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 354 addetti, lo 0,33% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due addetti (2,19).


Produzioni locali


Da alcuni decenni è fiorente sul territorio pofano la produzione e commercializzazione di prodotti florovivaistici. In tale ambito ha assunto grande importanza, per la promozione turistico/commerciale del paese, la Mostra Mercato del Fiore che ogni anno ad aprile richiama un numero considerevole di appassionati ed esperti del settore e vede coinvolti decine di produttori locali intenti nell'allestimento ed abbellimento del paese con il meglio della loro produzione florovivaistica.[senza fonte]


Infrastrutture e trasporti



Ferrovie


 È raggiungibile dalla stazione di: Castro-Pofi-Vallecorsa.

Strade



Amministrazione


Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, Pofi passò dalla provincia di Roma a quella di Frosinone.


Sport



Impianti sportivi



Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. "Bettino De Santis, Ugo De Santis, Carlo De Grandis, Marcello Cioci "Pofi nel tempo - Come venne vivificato il nostro Colle Ameno", Comune di Pofi, Biblioteca Comunale Editore, 1997",
  5. [http://www.comune.pofi.fr.it/index.php?page=vivere/storia.php&menu=3 Comune di Pofi (FR). Altra testimonianza a favore dell'origine greca legata al serpente è legata al nome di una contrada presente nel paese: "Colubri", parola derivata dal latino "Coluber", ovvero serpente.]
  6. Storia, su Comune di Pofi (FR). URL consultato il 31 agosto 2022.
  7. E. Ciotti, "Le marocchinate". Cronaca di uno stupro di massa, Roma 2018, p. 202
  8. http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=300967
  9. Le chiese, su comune.pofi.fr.it.
  10. Le Chiese, su comune.pofi.fr.it.
  11. Le Chiese, su comune.pofi.fr.it.
  12. Felice Campoli, 1982; Pofi: dalle origini al secolo XX, Roma.
  13. Le Chiese, su comune.pofi.fr.it.
  14. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. Giovan Battista Marino, su comune.pofi.fr.it.
  16. Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 23 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).

Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Pofi

Pofi ist eine italienische Gemeinde in der Provinz Frosinone in der Region Latium mit 4059 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019).

[en] Pofi

Pofi is a comune (municipality) of about 4,200 inhabitants in the province of Frosinone in the Italian region Lazio, located about 80 kilometres (50 mi) southeast of Rome and about 9 kilometres (6 mi) southeast of Frosinone.

[es] Pofi

Pofi es una localidad y comune italiana de la provincia de Frosinone, región de Lacio, con 4.869habitantes.

[fr] Pofi

Pofi est une commune italienne de la province de Frosinone dans la région Latium en Italie.
- [it] Pofi

[ru] Пофи

Пофи (итал. Pofi) — коммуна в Италии, располагается в регионе Лацио, подчиняется административному центру Фрозиноне.



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