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Piano di Sorrento (Caruòtt in napoletano) è un comune italiano di 12 285 abitanti[1] della città metropolitana di Napoli in Campania.

Piano di Sorrento
comune
Piano di Sorrento – Veduta
Piano di Sorrento – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Amministrazione
SindacoSalvatore Cappiello (lista civica Fortemente Piano) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate40°38′00″N 14°24′40″E
Altitudine96 (min. 0 max. 642) m s.l.m.
Superficie7,34 km²
Abitanti12 285[1] (31-7-2022)
Densità1 673,71 ab./km²
FrazioniCassano, Colli San Pietro, Mortora, Trinità
Comuni confinantiMeta, Sant'Agnello, Vico Equense
Altre informazioni
Cod. postale80063
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT063053
Cod. catastaleG568
TargaNA
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 121 GG[3]
Nome abitanticarottesi, cassanesi (abitanti della frazione di Cassano).
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Piano di Sorrento
Piano di Sorrento – Mappa
Piano di Sorrento – Mappa
Posizione del comune di Piano di Sorrento nella città metropolitana di Napoli
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


Piano di Sorrento, dominata dai 642 metri del Monte Vico Alvano, occupa la parte centrale della penisola sorrentina sulla Costiera Amalfitana, confinando con i Comuni di Meta, Vico Equense e Sant'Agnello; a Nord la costa, costituita da alte falesie di tufo guarda il Golfo di Napoli.


Clima


Il clima è mediterraneo, con miti inverni dalle piogge mai abbondanti e calde estati che possono diventare anche afose per l'alto tasso di umidità. La presenza di clima soleggiato per almeno 250 giorni l'anno rende questa terra meta privilegiata di turisti non solo nei periodi di alta stagione, ma anche nei mesi primaverili ed autunnali.

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Piano di Sorrento.

Ambiente


La vegetazione naturale di Piano è la macchia mediterranea; castagni si trovano alla Selva di Santa Caterina, accessibile da Casa Nocillo (via Lavinola), mentre boschetti cedui misti a faggi e querce si trovano sia sul Monte Vico Alvano (643 metri), oasi di protezione naturale, sia, sulla costa sud, in località Scaricatoio, di fronte a Li Galli. Diverse sono le sorgenti d'acqua: Casa d'Ardia, Bassa Pezzella, Lamma, S. Massimo, Cassano. I torrenti che attraversano il piano e che scavano caratteristiche forre nel suolo tufaceo ('valloni'), sono tre: il Rivo Meta o Lavinola, che nasce dalle sorgenti Lamma e S. Massimo, con il suo corso costituisce il confine naturale fra i comuni di Piano e Meta e sfocia alla Marina del Purgatorio a Meta; il Rivo S. Giuseppe o Cassano, che segna il confine fra i comuni di Piano e Sant'Agnello (in Piazza della Repubblica il suo letto è coperto) e sfocia alla Marina di Cassano; il torrente Scaricatore nasce dal Monte Vico Alvano e sfocia sulla costa sud, fra i Colli di San Pietro e Positano.


Geologia


[4] Lo zoccolo tufaceo che guarda a Nord, verso Napoli e il suo golfo e sul quale è costruita la città di Piano costituisce l'elemento geologico caratteristico della penisola, perlomeno nel suo versante centro-settentrionale. Una puntata sull'altro mare, la costa sud del comune, sul golfo di Salerno, ci rende più chiara la particolarità morfologica della penisola. In questa zona si trovano, infatti, le rocce più antiche che vanno a costituire i Monti Lattari.

Una enorme eruzione esplosiva del progenitore dei vulcani flegrei, l'Archeoflegreo, causò il depositarsi di materiale sulle rocce calcaree preesistenti sul versante nord. È da questo materiale che origina il tufo sorrentino con le sue alte falesie e le profonde forre scavate dalle acque reflue. Un materiale poroso e leggero adatto alle costruzioni (le case del Piano costruite prima del XX secolo sono tutte di tufo) che è certamente una delle caratteristiche della penisola e del Piano in particolare.

Scorcio della spiaggia di Piano
Scorcio della spiaggia di Piano

Origini del nome


Il Piano, l'antica Planities romana, viene dai propri cittadini per lo più indicato con i due toponimi di Carotto e Cassano: incerte etimologie che secondo i più rinvierebbero agli effetti di un antico terremoto che avrebbe danneggiato una zona (cà rotto) e preservato un'altra (cà sano)[5]. Cassano - cassanesi i suoi abitanti, in contrapposizione a carottesi - è il nome della Marina: piccolo borgo di pescatori, giù, al fondo di ripidi tornanti sul margine dell'alta falesia di tufo sorrentino.


Storia


L'uomo è presente in questo territorio fin dalla preistoria: tre grotte: La Porta, Mezzogiorno ed Erica, scoperte negli anni cinquanta e sessanta nella zona collinare del comune sono ancora lì a testimoniare questo ancestrale connubio. In esse furono ritrovati elementi risalenti al Paleolitico Superiore ed al Mesolitico. Ma di gran lunga più importante è il rinvenimento dei resti di un villaggio e di una necropoli nei pressi della sorgente S. Massimo: le genti del Gaudo si insediarono qui nel II millennio a.C.

A partire dal VII secolo a.C. giunsero prima i Greci e poi i Sanniti. Infine, come il resto della penisola sorrentina, anche la Planities romana fece parte del municipio di Sorrento. La storia di Piano è, da quel momento, indistinguibile da quella di Sorrento, e caratterizzata, se si vuole, da ripetuto, ostinato anelito di rivolta nei confronti della sudditanza sorrentina; e tuttavia, a ben vedere, anche d'amore verso il più famoso capoluogo.

Una prima insurrezione è da segnalare nel 1218: il Gran Giustiziere Enrico de Morra ebbe il compito da Federico II di Svevia di ascoltare le lamentele di alcuni rappresentanti del Piano. Risale al 1308 una prima richiesta formale dei cittadini del Piano di staccarsi da Sorrento; la risposta non fu positiva. Nel 1491 il Piano (che all'epoca comprendeva anche Meta e Sant'Agnello), con i Capitoli di re Ferrante d'Aragona, ottenne un sindaco e quattro eletti fra i rappresentanti dell'Universitas di Sorrento. Nel 1542, all'epoca del viceré don Pedro di Toledo, gli eletti passarono a cinque, ma soprattutto ottenne 24 consiglieri che ebbero potestà di riunirsi autonomamente come Universitas del Piano presso la chiesa di San Michele.

L'astio con Sorrento era però fortissimo proprio a causa della sempre agognata e mai raggiunta indipendenza. Particolarmente degna di nota, a tal proposito, è la ribellione del 1648, "appendice" della rivolta napoletana del 1647 ad opera di Masaniello. La terribile repressione spagnola piegò i ribelli che chiesero aiuto alla Francia; il Duca di Guisa, Enrico II Lorena capitanò una spedizione di 30 navi contro gli spagnoli. Ad un avventuriero genovese, Giovanni Grillo, fu affidato il compito di prendere Sorrento: egli fomentò il popolo del Piano e di Massa e strinse d'assedio Sorrento. La rivolta, cominciata verso la fine di gennaio del 1648, si concluse agli inizi di aprile senza espugnare la città. Anzi gli spagnoli soffocarono nel sangue la rivolta.

Questa lunga ricerca di autonomia e di libertà si concluse l'8 gennaio 1808, quando con decreto n. 71 di Giuseppe Bonaparte Piano fu proclamato Comune autonomo. Nel 1819 ottenne la separazione Meta e nel 1865 Sant'Agnello. Dal 1863 Piano aveva assunto il nome di Piano di Sorrento, assumendo definitivamente e freudianamente nel nome - e proprio nel momento della definitiva separazione - l'eco della presenza rivale, quasi definitiva ammissione di altrui appartenenza. Durante il fascismo il Comune di Sorrento riunificò sotto di sé anche i Comuni di Piano, di Meta e di Sant'Agnello. Nel 1946, infine, i comuni riottennero di nuovo la separazione, con il ripristino dei confini originari.


Simboli


Lo stemma e il gonfalone di Piano di Sorrento sono stati concessi da Giuseppe Napoleone, re di Napoli e di Sicilia, con decreto n. 71 del 9 gennaio 1808. Lo scudo è incorniciato da due cornucopie rovesciate che si incrociano nella punta; da esse fuoriescono fiori e frutti come augurio di prosperità, fertilità e felicità pubblica. Lo stemma riproduce i simboli delle attività agricole, commerciali, marittime e culturali che contraddistinguono il paese. La parte in alto è occupata dal cielo con la stella polare, al centro una veduta del golfo di Napoli da Punta Scutari fino al Vesuvio con un pennacchio di fumo (l'antico confine del "Piano" nel 1808 andava da Scutari alla Marinella); sul mare naviga una feluca, simbolo della marineria che ha avuto un ruolo importante nella vita del Comune.[6] Il gonfalone è un drappo di azzurro.


Onorificenze


Titolo di Città
«Decreto del Presidente della Repubblica»
 16 ottobre 2008[7]

Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose



Architetture civili



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[8]


Geografia antropica



Frazioni e località



Cultura



Economia


L'economia di Piano fino al XIX secolo era basata essenzialmente sulla pesca, sull'agricoltura e la cantieristica navale. Proprio le prime due attività erano di ostacolo all'agognata indipendenza da Sorrento, che sull'attività del Piano viveva e prosperava. È nel XX secolo che a Piano si verifica la profonda mutazione socio-economica che porterà - stante la progressiva crisi dell'agricoltura e della cantieristica - all'emergere del ruolo sempre più preponderante del commercio e del turismo. Nel corso del Novecento a Piano arriverà la corrente elettrica, l'acqua nelle case, il collegamento con Castellammare, prima col tram, poi col treno.


Agricoltura


Le principali colture di Piano sono costituite da agrumi (aranci e limoni), noci, olive, pomodori. Gli agrumi più diffusi nel Piano sono sempre stati gli aranci, ma negli ultimi anni la coltivazione dei limoni ha strappato il primato, anche in considerazione del riconoscimento IGP al limone di Sorrento, che si coltiva in tutta la penisola. Gli agrumi vengono coltivati classicamente sotto copertura delle classiche pagliarelle - tappeti di cannucce di paglia su di un telaio di castagno - che protegge le piante dall'illuminazione diretta, rallentandone le funzioni vitali e quindi rinforzando l'aroma particolare di questi agrumi. La noce di Sorrento, che si coltiva e si commercia a Piano da tempo immemore, può essere di due tipi: uno con guscio allungato e a punta, l'altro più minuto e rotondo. Anche l'olio della Penisola ha ricevuto il marchio DOP: la raccolta delle olive, fatta a mano deve avvenire entro il 31 dicembre e la molatura deve avvenire con modalità che preservino le caratterische del prodotto. Il pomodoro sorrentino, che si coltiva sui Colli di Piano e di Sant'Agnello è un pomodoro da mensa rotondeggiante e costoluto, di colore rosso con sfumature verdi alla raccolta, dal sapore dolce e delicato.


Cantieristica e marineria


Nel 1734, con l'avvento dei Borboni, fu costruito un enorme cantiere navale presso la marina di Cassano. E, a conferma di una secolare attività marinara, furono ufficialmente istituite alcune scuole nautiche, in seguito l'Istituto Tecnico Nautico, ma nel Piano di fatto la scuola nautica era esistente da secoli. Quella di Piano e Meta fu la prima vera marina mercantile dell'intero Regno di Napoli. Nel XIX secolo l'attività marinara si sviluppò in modo esponenziale e diversi furono gli armatori che si succedettero in quegli anni: Ciampa, Cacace, Starace, De Martino, Maresca e Lauro.


Commercio


Anche la vocazione commerciale del Piano ha le sue radici in un lontano passato, anche se è ancora nel XIX secolo che essa prende vigore e prospera. Ad incrementare i traffici commerciali contribuirono alcuni eventi decisivi: lo sviluppo delle comunicazioni (nel 1840 terminarono i lavori della via sorrentina che collegava l'intera costiera; l'inaugurazione della linea tranviaria e, in seguito, ferroviaria tra Sorrento e Castellammare), la nascita dell'industria (a fine Ottocento furono censiti circa sessanta filatoi per la lavorazione di lana e seta e produzione di guanti, calze e paramenti ecclesiastici), l'istituzione di mercati (il sindaco Domenico Cota fece dono al Comune di un suo terreno in posizione centrale perché diventi un mercato di importanza almeno provinciale; oggi su quel terreno sorge la piazza maggiore della cittadina, dedicata a quel generoso sindaco).


Infrastrutture e trasporti



Strade


La principale arteria di comunicazione a servizio del Piano è la Strada statale 145 Sorrentina.

Nel 1901 vennero lastricati il corso Regina Elena (poi Corso Italia) e piazza Cota, con apertura della via Beneficio. Fu inoltre realizzata la via Gennaro Maresca per il collegamento del centro cittadino con le frazioni collinari.


Ferrovie


La fermata di Piano di Sorrento sorge lungo la ferrovia Torre Annunziata-Sorrento, facente parte della rete Circumvesuviana gestita dall'Ente Autonomo Volturno.

Precedentemente alla costruzione di tale ferrovia, fra il 1906 e il 1946 la località era servita da una fermata della tranvia Castellammare di Stabia-Sorrento.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
04-10-2021 In carica Salvatore Cappiello Lista civica Sindaco

Gemellaggi



Onorificenze


Nell'ottobre 2008, in seguito al D.P.R. 16/10/2008, ha conseguito lo stato di Città.


Altre informazioni amministrative


Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Destra Sele.


Note


  1. Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Vicende geomorfologiche della penisola sorrentina, su penisolasorrentina.info. URL consultato il 26 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2015).
  5. Penisola Sorrentina.info, su penisolasorrentina.info. URL consultato il 24 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2015).
  6. Comune di Piano di Sorrento, Statuto comunale (PDF), su comune.pianodisorrento.na.it.
  7. Piano di Sorrento, su araldicacivica.it.
  8. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. Castello Colonna | PIANO DI SORRENTO, su www.comune.pianodisorrento.na.it. URL consultato l'11 maggio 2021.
  10. CEREMENNA O CERMENNA , ALLE ORIGINI DELLA STORIA DI PIANO DI SORRENTO CON CIRO FERRIGNO, su Positanonews, 15 luglio 2018. URL consultato il 17 maggio 2021.

Bibliografia



Voci correlate



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Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Piano di Sorrento

Piano di Sorrento ist eine Stadt mit 12.883 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der italienischen Metropolitanstadt Neapel, in der Region Kampanien. Sie ist Teil der Bergkommune Comunità Montana Monti Lattari - Penisola Sorrentina.

[en] Piano di Sorrento

Piano di Sorrento (Neapolitan: Caruotto) is a comune (municipality) in the Metropolitan City of Naples in the Italian region Campania, located about 25 km (16 mi) southeast of Naples. Piano di Sorrento borders the following municipalities: Meta, Sant'Agnello, Vico Equense.

[es] Piano di Sorrento

Piano di Sorrento es un municipio italiano localizado en la Ciudad metropolitana de Nápoles, región de Campania. Cuenta con 13.136 habitantes[3] en 7,34 km². Se encuentra ubicado en la Península Sorrentina.

[fr] Piano di Sorrento

Piano di Sorrento est une commune italienne de la ville métropolitaine de Naples dans la région de la Campanie.
- [it] Piano di Sorrento

[ru] Пьяно-ди-Сорренто

Пьяно-ди-Сорренто (итал. Piano di Sorrento) — коммуна в Италии, располагается в регионе Кампания, в провинции Неаполь.



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