Pescate (Pescàa in dialetto lecchese[4]), è un comune italiano di 2 223 abitanti[1] della provincia di Lecco in Lombardia.
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Pescate comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Dante Eugenio De Capitani (lista civica) dal 16-5-2011 |
Territorio | |
Coordinate | 45°50′N 9°24′E |
Altitudine | 214 m s.l.m. |
Superficie | 2,1 km² |
Abitanti | 2 223[1] (31-12-2019) |
Densità | 1 058,57 ab./km² |
Frazioni | Pescalina, Insirano, Torrette Inferiori, Torrette Superiori |
Comuni confinanti | Galbiate, Garlate, Lecco |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 23855 |
Prefisso | 0341 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 097068 |
Cod. catastale | G485 |
Targa | LC |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 373 GG[3] |
Nome abitanti | pescatesi |
Patrono | santa Teresa |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Pescate è situato sulla riva destra del lago di Garlate, alle pendici del monte Barro. La sua singolare posizione è favorevolissima ed ha beneficiato per tutto il corso della sua storia sia del benefico apporto delle sorgenti montane che del lago. Oggi il suo territorio è per la maggior parte suddiviso tra il Parco Adda Nord e il Parco Monte Barro, due importanti riserve naturali della Lombardia. Il paese è attraversato dalla ex strada statale 36 ora declassata a provinciale.
Il toponimo sarebbe un riferimento alla pesca, attività economica che per lunghi secoli impiegò la maggioranza degli abitanti[5]. Il nome delle frazioni Torrette è invece legato alla presenza di una fornace[5].
La storia di Pescate è antichissima, nonostante l'urbanizzazione sia recente numerosi ritrovamenti testimoniano il radicamento di una comunità stanziale sin dall'età della pietra, mentre reperti di età romana (anfore cinerarie del II secolo e utensili[5] di bronzo) dimostrano l'interesse continuo per la zona. Da Pescate, in epoca romana, passava la via Spluga, strada romana che metteva in comunicazione Milano con Lindau passando dal passo dello Spluga.
Per tutto l'arco del medioevo e dell'età contemporanea, Pescate mantenne una notevole importanza strategica, data la sua posizione, a testimonianza del fatto la tradizione racconta che l'imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa soggiornò in una delle case della frazione Pescalina nel 1158 in una delle sue numerose discese in Italia.
Durante il periodo fascista, Pescate venne unito al comune di Garlate e ne fece parte fino al 1953 anno in cui venne ricostituito il comune di Pescate.
«D’oro, alla montagna di verde, caricata del trofeo d'armi d'argento, formato dalla spada posta in palo, con la punta all'ingiù, dalle due alabarde decussate, dallo scudo rotondo, attraversante le alabarde e la spada; essa montagna fondata sulla campagna diminuita d'azzurro e accompagnata nel canton destro del capo dalla mitra di azzurro, caricata della crocetta di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.» |
(D.P.R. del 17 ottobre 1995) |
Lo stemma del comune, oltre a rappresentare il monte e il lago, ricorda nella mitria il periodo in cui Pescate fu sotto il monastero di Sant'Ambrogio di Milano (dall'835) e, nel trofeo d'armi, le numerose battaglie si succedettero sul territorio comunale.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e d'azzurro.
Abitanti censiti[11]
Al 1º gennaio 2018 gli stranieri residenti a Pescate con regolare permesso di soggiorno erano 165, pari a circa il 7,4% della popolazione. Le due nazionalità più rappresentate al 1º gennaio 2018 erano[12]:
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