Il territorio comunale è lambito dalle acque del Lago delle Piane, originato da una diga sul Torrente Ostola in territorio di Masserano.
Origini del nome
Il nome Mortigliengo deriverebbe secondo una leggenda locale da una cruenta battaglia che avrebbe lasciato sul campo un grande numero di morti. Alcuni storici individuano tale battaglia in quella dei Campi Raudii, che portò alla distruzione dei Cimbri da parte dei Romani, ma il nome Mortigliengo compare nella documentazione storica per la prima volta solo attorno all'anno Mille, in un diploma dell'imperatore Ottone III di Sassonia.[5]
Mezzana si riferisce invece alla posizione del comune all'interno del territorio del Mortigliengo.
Storia
Il campanile medioevale
Il paese era in origine, con Soprana, Casapinta, Crosa e Strona, uno dei cinque cantoni che componevano la comunità del Mortigliengo.
Fino al XIII secolo questo territorio rimase quasi deserto e fu sede di una estesa foresta, che attorno all'anno Mille l'imperatore Ottone III donò al vescovo di Vercelli.
L'insediamento umano nella zona divenne quindi più denso e si stabilizzò; la sede parrocchiale era a Mezzana e nel 1243 il territorio passò sotto il controllo del Comune di Vercelli.
Nel 1351 il Mortigliengo fu ceduto alla famiglia Visconti e da questa, nel 1373, tornò nuovamente alla curia vercellese.
Gli abitanti della zona, analogamente a quelli di Biella, fecero atto di dedizione a Casa Savoia per evitare di ricadere sotto la signoria del vescovo Giovanni Fieschi, inviso alla popolazione.
Nel 1627 i centri abitati del Mortigliengo, che nel frattempo era stato elevato al rango di marchesato, si separarono tra di loro costituendo comuni autonomi; Mezzana rappresenta la parte centrale dell'antica comunità.[6]
Simboli
Lo stemma comunale è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 9 gennaio 2004.[7]
«Partito: il primo, di rosso, al leone d'oro, coronato dello stesso; il secondo, d'oro, al monte all'italiana di tre colli, di verde, fondato in punta, sostenente il falcone di nero, con la testa rivoltata, con la zampa destra alzata, esso falcone accompagnato in capo dallo scaglione di azzurro, caricato di cinque stelle di sei raggi, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di verde e di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
Veronica Rocca (ARS Teatrando) a Bonda nel 2009Il museo-laboratorio
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, risalente al medioevo, ma rifatta nel XVII secolo.
Campanile romanico del XII secolo; un tempo l'esterno della torre campanaria era impreziosito da un affresco raffigurante San Cristoforo, che in seguito venne staccato ed è oggi conservato, dopo un essere stato restaurato, all'interno della parrocchiale.
Oratorio di San Rocco in frazione Montalto, dall'interno riccamente affrescato.
Architetture civili
In frazione Bonda si trova la cosiddetta Piazzetta degli artisti, una minuscola piazza decorata, come le viuzze del borgo, con murali e sculture artistiche. Ad una prima opera del pittore locale Celso Tempia a partire dagli anni Ottanta del Novecento si sono aggiunte, anno dopo anno, le realizzazioni di numerosi artisti italiani e stranieri, tanto che il paese è diventato una vera e propria galleria d'arte all'aperto.[8] Nella frazione si tengono inoltre durante l'estate rappresentazioni teatrali e concerti musicali.
Museo laboratorio del Mortigliengo, una delle cellule museali dell'Ecomuseo del Biellese. Collocato in un edificio d'epoca in frazione Mino, il laboratorio documenta la vita quotidiana del passato e permette di sperimentare alcune tecniche di prima trasformazione dei prodotti agricoli come la produzione dell'olio di noci e dell'aceto di mele. È aperto al pubblico d'estate la domenica e nelle festività, mentre negli altri periodi dell'anno è visitabile su prenotazione.[9]
Val Sessera, Valle di Mosso e Prealpi Biellesi, cartografia ufficiale in .pdf su www.regione.piemonte.it/montagna/osservatorio[collegamento interrotto] (consultato nell'ottobre 2012)
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