Garbagnate Monastero (Garbagnaa in dialetto brianzolo[4]) è un comune italiano di 2 512 abitanti situato nel cuore delle colline della Brianza in provincia di Lecco, in Lombardia.
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Garbagnate Monastero comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Colombo Mauro (lista civica) | |
Territorio | ||
Coordinate | 45°46′N 9°18′E | |
Altitudine | 300 m s.l.m. | |
Superficie | 3,5 km² | |
Abitanti | 2 512[1] (31-12-2019) | |
Densità | 717,71 ab./km² | |
Frazioni | Brongio Alto, Brongio Basso, Tregiorgio, Ruscolo, Fornaci | |
Comuni confinanti | Barzago, Bulciago, Costa Masnaga, Molteno, Sirone | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 23846 | |
Prefisso | 031 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 097037 | |
Cod. catastale | D913 | |
Targa | LC | |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] | |
Cl. climatica | zona E, 2 494 GG[3] | |
Nome abitanti | garbagnatesi | |
Patrono | San Bernardo | |
PIL | (nominale) 123,56 | |
Cartografia | ||
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Sito istituzionale | ||
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Il territorio di Garbagnate Monastero si estende su una superficie di 345 ettari, per la quasi totalità a carattere collinoso. L'altitudine sul livello del mare varia da un massimo di +334 ad un minimo di +270.
La particolare conformazione del suolo è sicuramente dovuta all'azione dei ghiacciai e a tal proposito il territorio comunale pare diviso in due ampie conche con al centro un piccolo rilievo.
La frazione di Brongio (altrettanto popolosa quanto il capoluogo) si estende per la maggior parte nella conca posta a levante, su un terreno composto da strati di Molera ricoperti di morenico.
Entrambe le conche sono interessate da un reticolo di piccoli rigagnoli denominati "beverette" e dal torrente Bevera che lambisce il territorio comunale nel suo percorso dal monte S. Genesio al Lambro.
Il nome Garbagnate pare provenga dal latino garbus che significa "campo erboso", "cespuglio".[5] L'aggiunta di Monastero sarebbe dovuta al fatto che nel 1280 era attestato un monastero su tale territorio[6] (si presume fosse localizzato nei pressi dell'oratorio dei santi Nazareno e Celso[7]). Da numerosi documenti emerge tuttavia come il territorio di Garbagnate fu per lungo tempo una appezzamento fondiario di un monastero milanese, il che potrebbe indurre a pensare che l'indicazione Monastero nel toponimo sia da attribuire non tanto al complesso monastico presente sul territorio quanto, piuttosto, al fatto che la zona fosse di proprietà di un monastero.[7]
Il nome Brongio deriva invece dalla voce "brusco spugnitoso" che indica un terreno erboso e irto di cespugli.[senza fonte]
Come testimoniano alcuni ritrovamenti, il paese sorse, probabilmente già nell'età gallo-romanica[5], a partire da un insediamento localizzato sul rilievo che caratterizza il centro di Garbagnate.
Nel 1891,[6] nel corso di un restauro dell'Oratorio dei Santi Nazaro e Celso, sono venuti alla luce alcuni massi avelli di età romana, oltre a una tomba barbarica del VI-VII secolo[6] contenente una fibula bronzea, due coltelli in ferro.l[5] e una moneta.[6]
In epoca medievale, il territorio faceva parte delle proprietà del monastero benedettino di San Martino.[5][7]
Durante il Ducato di Milano, Garbagnate costituì un feudo dapprima dei Corbetta e in seguito dei D'Adda[7], con questi ultimi che esercitarono i propri diritti feudali fino al 1671.[5]
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 maggio 1977.[8] Nello stemma d'argento è raffigurata l'abside della chiesetta romanica dei SS. Nazaro e Celso, accompagnata nel cantone sinistro del capo da una spiga di grano, una pannocchia di granoturco e una rosa rossa che ricordano la tradizione agricola del territorio di Garbagnate.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.
Di impianto romanico (XI secolo[6]), l'oratorio è stato costruito su un precedente edificio religioso di epoca longobarda[9], disposto longitudinalmente rispetto all'attuale chiesetta e dotato di un'abside di forma quadrata.[6] Oggi l'oratorio si presenta invece con una facciata a capanna ed è caratterizzata dalla presenza di un'abside aperta da tre monofore[5] strombate.[10]
Accompagnata da un campanile rococò, l'oratorio è un monumento nazionale.[5]
Brongio ospita la chiesa di San Bernardo, provvista di un campanile del XVI secolo[5] e sede di una parrocchia dal 1608 - fino ad allora era alle dipendenze della parrocchiale di San Giorgio in Molteno.[11]
La chiesa di San Bernardo fu ricostruita nel terzo decennio del XXI secolo sulla base di un precedente edificio religioso del Seicento, periodo al quale risale un affresco di San Rocco in essa conservato.[5]
Chiesa dedicata a san Martino, sorge isolata su una collina, sopraelevata rispetto alle antiche campagne paludose. Si presenta come una piccola costruzione ad una navata affiancata da un campaniletto. la fondazione risale alla metà del XII secolo, come centro culturale dell'ordine degli Umiliati, operanti tra Brongio e Gaesso. All'inizio del XVII secolo, subì una modesta trasformazione, con l'aggiunta del piccolo campanile, come riportato nelle scarne note delle visite Borromaiche. Adibita a Lazzaretto durante la peste del 1630, di manzoniana memoria, rimangono sul fianco esterno destro della Chiesa alcune ossa degli appestati qui deceduti, raccolte in una nicchia alta sulla parete. L'ultimo restauro risale al 1960, allorquando vennero risistemati il tetto e le murature e furono rimesse a dimora le ossa che nel frattempo si erano sparse nell'area circostante. Appartato luogo di culto ancora consacrato, tutti gli anni viene celebrata la Messa nel giorno di San Martino, 11 novembre.
Abitanti censiti[12]
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