È caratterizzato da un territorio totalmente montano, attraversato dal torrente Vandrella che nasce a nord-ovest alle Bocche di Forlì e confluisce nel Fiume Vandra, a sua volta affluente di sinistra del fiume Volturno. Ha un'altitudine massima di 1130ms.l.m. e minima di 370ms.l.m.
Storia
La denominazione Fòrli[5][6][7] è attestata sin dalle prime fonti sull'insediamento; così veniva chiamato infatti il paese dai primi feudatari che lo governarono a partire dal X secolo fino alla fine del XIX secolo. Anticamente era detta Foruli[8]Forolo[9] e Foroli[10]. Fino agli inizi dell'Ottocento appartenne all'Abruzzo Ultra, per poi venire ceduto al Contado del Molise. Nel 1970 passò alla neonata provincia di Isernia. Ha risentito nel corso degli anni del fenomeno dell'emigrazione che ha portato ad un calo crescente degli abitanti, a partire già dai primi del novecento con punte di flusso migratorio dopo la Seconda guerra mondiale.
È stazione climatica di interesse naturalistico soprattutto perché interamente circondato da boschi meta di escursioni. Da vedere: la Chiesa di San Biagio, parrocchiale, il Monumento ai Caduti della Grande Guerra, la suggestiva Via Tolfo con edifici in pietra, il Chiostro del Convento di Santa Maria delle Grazie, le mura Ciclopiche in località Canonica. Inoltre sono possibili dal paese escursioni, anche giornaliere, al vicino Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Accessibile allo stesso modo il comprensorio sciistico di Roccaraso, uno dei più importanti dell'Italia centro-meridionale.
Leandro Alberti, Descrittione di tutta Italia, nella quale si contiene il sito di essa, l'origine et le Signorie delle Città et delle Castella, Bologna, 1550.
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