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Erto e Casso (Nert e Cas nei rispettivi dialetti locali[5]) è un comune italiano sparso di 369 abitanti[1] del Friuli-Venezia Giulia, già appartenente alla soppressa UTI delle Valli e delle Dolomiti Friulane, che comprende il capoluogo Erto e la frazione Casso, ormai quasi spopolata anche a causa del disastro del Vajont del 9 ottobre 1963.

Erto e Casso
comune
Erto e Casso – Veduta
Erto e Casso – Veduta
Casso sopra la diga del Vajont
Localizzazione
Stato Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Pordenone
Amministrazione
SindacoAntonio Carrara (lista civica) dal 6-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate46°16′27.94″N 12°22′19.52″E
Altitudine775 m s.l.m.
Superficie52,43 km²
Abitanti369[1] (30-4-2022)
Densità7,04 ab./km²
FrazioniCasso, Erto (sede comunale)
Località: Forcai, Pineda, San Martino, Val da Pont[2]
Comuni confinantiAlpago (BL), Cimolais, Claut, Longarone (BL), Ospitale di Cadore (BL), Perarolo di Cadore (BL), Soverzene (BL)
Altre informazioni
Cod. postale33080
Prefisso0427
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT093019
Cod. catastaleD426
TargaPN
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona F, 3 757 GG[4]
Nome abitantiertani, cassanesi
Patronosan Bartolomeo, santi Gervasio e Protasio
Cartografia
Erto e Casso
Erto e Casso – Mappa
Erto e Casso – Mappa
Posizione del comune di Erto e Casso nella ex provincia di Pordenone
Sito istituzionale

Geografia fisica


Erto e Casso, situato nella Valle del Vajont al confine con la provincia di Belluno, è il comune più occidentale della regione Friuli-Venezia Giulia. La valle del Vajont, in cui si trovano Erto e Casso, è comunque separata dalla Valcellina dal Passo di Sant'Osvaldo (827 m). Il paese è situato al confine sudoccidentale del sistema dolomitico "Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave" Patrimonio naturale UNESCO[6].


Storia


Sopralluogo di Carlo Semenza, Giorgio Dal Piaz e Alberico Biadene sotto l'abitato di Erto
Sopralluogo di Carlo Semenza, Giorgio Dal Piaz e Alberico Biadene sotto l'abitato di Erto

L'esistenza di Erto è documentata da resti di età romana e da un atto di donazione di Sesto al Reghena risalente all'VIII secolo, mentre l'origine di Casso, più recente, è attestata nel secolo XI. Tra i due abitati permangono anche notevoli differenze linguistiche: a Erto si parla un dialetto intermedio tra il ladino dolomitico e il friulano, mentre a Casso un dialetto veneto bellunese, simile al veneto arcaico. Anche dal punto di vista ecclesiastico i due abitati sono separati: Erto fa parte della diocesi di Concordia-Pordenone, mentre Casso è in diocesi di Belluno-Feltre. Casso non è parrocchia propria, infatti rientra in quella di Santa Maria Immacolata in Longarone.

Alla fine degli anni cinquanta la comunità era profondamente legata all'economia agricola tradizionale, integrata con il piccolo commercio ambulante. A cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, la SADE realizzò il progetto di utilizzo della valle del Vajont come bacino artificiale. Venne, quindi, innalzata nella forra del Colombèr una diga a doppia curvatura di 261,6 metri di altezza. Nel 1960, in occasione dell'inizio del primo invaso di collaudo, si verificarono due frane: di conseguenza, venne disposto il monitoraggio del versante instabile, dell'estensione di 200 ettari. Il serbatoio venne nuovamente collaudato effettuando un secondo riempimento nel 1962 e un terzo nell'anno successivo. Nonostante l'imminenza della frana non vennero adottate misure adeguate di protezione degli abitati.

Lo stesso argomento in dettaglio: Disastro del Vajont.

La notte del 9 ottobre 1963, dal vicino monte Toc, situato di fronte alle frazioni di Erto e Casso, si staccò una parte della montagna che finì nel sottostante bacino idrico delimitato dalla diga del Vajont. Le onde che ne scaturirono distrussero completamente le borgate di Fraseign, Spesse, Pineda, Prada, Marzana e San Martino e parte dei due capoluoghi. Questo tragico episodio, le cui vittime a Erto e Casso furono 347, è noto come disastro del Vajont.

La vicenda, che causò circa duemila morti per il conseguente allagamento della valle di Longarone, è stata portata in teatro e in televisione con un monologo, scritto dall'attore Marco Paolini in collaborazione con Gabriele Vacis, dal titolo Il racconto del Vajont, e rievocata per il cinema dal film del 2001 Vajont di Renzo Martinelli.

Il comune, per la sua architettura peculiare, è stato dichiarato nel 1976 monumento nazionale e, pertanto, vincolato con la legge n. 1089/1939. Negli ultimi anni, da un accordo con l'Istituto Nazionale della Montagna, si sta anche sviluppando il progetto "EcoMuseo Vajont: continuità di vita", ideato per sostenere lo sviluppo del territorio e valorizzare il centro storico. A Erto vive Mauro Corona (nato a Baselga di Piné), alpinista, scultore, scrittore, naturalista e personaggio televisivo.


Simboli


Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 aprile 1967.[7]

«D'azzurro, al bacino idrico al naturale, circondato da alte montagne di verde, declinanti verso lo stesso; sulle pendici della montagna di sinistra, un campanile, visto di spigolo, d'oro; sul versante di quella di destra una massa d'argento franante; sullo specchio d'acqua la legenda in caratteri maiuscoli di rosso "Vajont 9 ottobre 1963". Ornamenti esteriori da Comune.»

Sono raffigurati il monte Toc, il campanile della chiesa di San Bartolomeo Apostolo e la frana del Vajont avvenuta il 9 ottobre 1963.

Il gonfalone è un drappo di azzurro.


Onorificenze


Il comune è stato insignito della Medaglia d'oro al merito civile.

Medaglia d'oro al merito civile
«In occasione dell'immane disastro abbattutosi sul suo territorio, nel quale numerose persone, perdevano la vita e molti fabbricati andavano distrutti, la forte popolazione di Erto-Casso, prodigandosi nell'opera di soccorso dei superstiti e di recupero delle salme, dava fulgida testimonianza, tra l'unanime ammirazione del Paese, di mirabile fermezza d'animo e di preclare virtù civiche. Disastro del Vajont, ottobre 1963»
 Roma, Decreto del Presidente della Repubblica, 18 maggio 1964 [8]

Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Il campanile della chiesa di Erto
Il campanile della chiesa di Erto

Architetture civili e musei



Luoghi naturali



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[13]

Alla fine del 2006 si contavano 407 abitanti, di cui 9 stranieri (2,2%). Nello stesso anno i nati vivi sono stati 3 (7,3%), i morti 4 (9,8%), con un incremento naturale di -1 unità (-2,5%). Le famiglie contano in media 2,2 componenti.

La popolazione, già fortemente diminuita per l'emigrazione, decrebbe ulteriormente dopo la tragedia del Vajont, non tanto per i morti (158, comunque molti), ma soprattutto perché le nuove abitazioni destinate agli ertani e ai cassanesi furono costruite in altri comuni, spesso a notevole distanza dai luoghi di origine. Tra questi, si ricordano la Nuova Erto di Ponte nelle Alpi, i nuovi quartieri di Longarone, Cimolais e Claut, il villaggio alla Roiatta di San Quirino e Vajont, cittadina costruita da zero all'indomani dell'avvenimento e che accolse subito 732 residenti del comune.

Il monte Toc dal quale il 9 ottobre 1963 si staccò la frana
Il monte Toc dal quale il 9 ottobre 1963 si staccò la frana

Lingue e dialetti


Le due comunità di Erto e Casso differiscono notevolmente dal punto di vista dialettale, sebbene le parlate tradizionali siano oggi in forte declino.

A Erto, come nella vicina Cimolais, si parla un idioma molto vicino al ladino dolomitico. L'isola linguistica si sarebbe formata quando il ladino parlato nella valle del Piave fu soppiantato dal veneto bellunese, fenomeno che invece non interessò la valle del Vajont e l'alta val Cellina, in posizione più marginale. La classificazione di questa parlata è però molto disputata: alcuni studiosi la ritengono piuttosto friulana occidentale, altri veneta[5][14].

Casso invece si caratterizza per un dialetto veneto, detto "bellunese antico" per i suoi tratti arcaici. Si ritiene infatti che l'abitato si sia formato in tempi relativamente recenti come insediamento di boscaioli provenienti dal Bellunese[5][14]. Per tali peculiarità, Erto e Casso non sono inclusi nell'elenco dei comuni di lingua friulana secondo la legge regionale n. 29/2007[15].


Tradizioni e folclore



Cultura



Eventi



Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 luglio 1988 7 giugno 1993 Giovanni De Lorenzi DC sindaco [18]
7 giugno 1993 28 aprile 1997 Sebastiano Corona DC sindaco [19]
28 aprile 1997 11 giugno 2001 Sebastiano Corona centro sindaco [20]
11 giugno 2001 11 aprile 2006 Luciano Giuseppe Pezzin DS sindaco [21]
11 aprile 2006 16 maggio 2011 Luciano Giuseppe Pezzin DS sindaco [22]
16 maggio 2011 6 giugno 2016 Luciano Giuseppe Pezzin PD sindaco [23]
6 giugno 2016 4 ottobre 2021 Antonio Carrara lista civica sindaco
4 ottobre 2021 in carica Antonio Carrara lista civica sindaco

Sport



Ciclismo


Il 15 maggio 2013, in omaggio alle vittime del disastro del Vajont, il comune di Erto e Casso ha ospitato l'arrivo della 12ª tappa del Giro d'Italia.


Arrampicata


Il settore Big della falesia di Erto, dove si trovano le vie più difficili
Il settore Big della falesia di Erto, dove si trovano le vie più difficili

Vicino al paese di Erto si trova un sito d'arrampicata dove si può praticare arrampicata sportiva. La falesia di calcare strapiombante richiede una arrampicata atletica e offre una trentina di vie superiori all'ottavo grado di difficoltà.


Vie più difficili


Note


  1. Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Comune di Erto e Casso - Statuto (PDF), su dait.interno.gov.it. URL consultato il 10 settembre 2018 (archiviato il 10 settembre 2018).
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. Sergio De Filippo, La storia di Erto (PDF), su erto.it, 2003. URL consultato l'8 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  6. I nove Sistemi dolomitici | Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave, su dolomitiunesco.info. URL consultato il 25 marzo 2015 (archiviato il 22 marzo 2015).
  7. Erto e Casso, decreto 1967-04-27 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 2 agosto 2022.
  8. Copia archiviata, su quirinale.it. URL consultato il 9 ottobre 2019 (archiviato il 9 ottobre 2019).
  9. DIGA DEL VAJONT ERTO E CASSO (PN) - Voti Totali 2.315, su iluoghidelcuore.it. URL consultato il 27 marzo 2015 (archiviato il 2 aprile 2015).
  10. I tetti in pietra di Erto e Casso, su PORDENONEWITHLOVE Amerai la nostra provincia. URL consultato il 7 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2015).
  11. Home page, Il parco, Centri visite e Punti Informativi, Centro visite di Erto, su parcodolomitifriulane.it (archiviato il 2 aprile 2015).
  12. Laboratorio d'arti visive in ambiente - Spazi - Nuovo Spazio di Casso, su dolomiticontemporanee.net (archiviato il 2 aprile 2015).
  13. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. Antonio Devetag, Friuli Venezia Giulia. Dalle Alpi all'Adriatico. Arte, natura, enogastronomia, Milano, Touring Editore, 2004, pp. 168-169.
  15. Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana Archiviato il 27 settembre 2013 in Internet Archive..
  16. Sito web borghiautenticiditalia.it, Erto e Casso (PN), Cosa fare, su borghiautenticiditalia.it (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  17. Progetto editoriale Oscar Buonamano, Roberto Di Vincenzo, Giovanni Tavano e Stefano Ardito, 2. Borghi, tradizioni, memorie - Meraviglie del Friuli Venezia Giulia - Capitolo alla scoperta di "Erto, Casso e il Vajont". - Supplemento ai quotidiani IL PICCOLO e MessageroVeneto, Pescara, CARSA Edizioni spa, 2008, p. 11.
  18. Eletto il 26 giugno.
  19. Eletto il 6 giugno.
  20. Eletto il 27 aprile.
  21. Eletto il 10 giugno.
  22. Eletto il 9 aprile.
  23. Eletto il 15 maggio.
  24. La grande linea dei sogni di Luca Zardini, su planetmountain.com, 10 giugno 2009. URL consultato il 2 gennaio 2012 (archiviato il 19 aprile 2010).
  25. 'La linea dei Sogni' di Erto per Luca Zardini, su planetmountain.com, 1º aprile 2009. URL consultato il 2 gennaio 2012 (archiviato il 19 dicembre 2009).
  26. Luca Zardini "Canon" libera "The Big Mother" ad Erto, su planetmountain.com, 4 agosto 2000. URL consultato il 2 gennaio 2012 (archiviato il 17 maggio 2014).

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[de] Erto e Casso

Die Gemeinde Erto e Casso (furlanisch Nert e Cjas) liegt in der nordost-italienischen Region Friaul-Julisch Venetien. Sie liegt nördlich von Pordenone und hat 369 Einwohner (Stand 31. Dezember 2019). Die Gemeinde besteht aus den zwei namensgebenden Orten, Erto und Casso. Erto ist der Talort für Besteigungen des Monte Duranno und der Cima dei Preti.

[en] Erto e Casso

Erto e Casso (local Friulian: Nert and Cas) is an Italian municipality in the Province of Pordenone in the Italian region Friuli-Venezia Giulia, located about 130 kilometres (81 mi) northwest of Trieste and about 40 kilometres (25 mi) northwest of Pordenone.

[es] Erto e Casso

Erto e Casso (Nert y Cas en sus respectivos dialectos locales) es una localidad y municipio italiano que cuenta con 388 habitantes, se ubica en la provincia de Pordenone en la región de Friuli-Venecia Julia, que incluye la capital Erto y la aldea Casso, ahora casi despoblada debido al terrible Desastre de la presa Vajont ocurrido el 9 de octubre de 1963.

[fr] Erto e Casso

Erto e Casso est une commune de la province de Pordenone dans la région Frioul-Vénétie Julienne en Italie.
- [it] Erto e Casso

[ru] Эрто-э-Кассо

Эрто-э-Кассо (итал. Erto e Casso) — коммуна в Италии, располагается в регионе Фриули-Венеция-Джулия, в провинции Порденоне.



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