Comune Stradella è una frazione del comune di Bardi, in provincia di Parma.
Comune Stradella frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°34′49.9″N 9°44′58.1″E |
Altitudine | 609 m s.l.m. |
Abitanti | 11[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43032 |
Prefisso | 0525 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La località dista 5,70 km dal capoluogo.[1]
La frazione appenninica di Comune Stradella, composta dalle due vicine località di Comune Soprano e Stradella, sorge alla quota di 609 m s.l.m.,[1] sulla sponda sinistra del torrente Noveglia, affluente destro del Ceno.[3]
A difesa della vallata del torrente Noveglia, percorsa dalla via degli Abati, in epoca alto-medievale fu edificato forse dai Longobardi il castello di Gravago; agli inizi del XIII secolo il maniero risultava appartenere ai Platoni.[4]
Negli stessi anni nei pressi del piccolo borgo di Stradella fu costruita una cappella, dipendente dalla vicina pieve di Gravago.[5]
In seguito il castello passò sotto il controllo del conte Ubertino Landi, che vi stanziò il congiunto Alberico Landi;[4] nel 1268 i piacentini catturarono Alberico e costrinsero Ubertino, in cambio della sua liberazione, ad alienare il feudo per 700 lire piacentine al Comune di Piacenza, che a sua volta lo rivendette a Rinaldo Scoto. In risposta i Lusardi, alleati di Ubertino, attaccarono il maniero e lo restituirono al Conte;[6] alla sua morte, il feudo passò ai suoi eredi Landi, che ne mantennero il possesso fino al 1687, quando i conti Platoni di Borgo Val di Taro ne acquistarono i diritti.[4]
Nel 1772 il duca di Parma Ferdinando di Borbone ingiunse al conte Carlo Platoni di lasciare Gravago, per ritirarsi a Borgo San Donnino.[4]
In seguito all'abolizione dei diritti feudali sancita da Napoleone per il ducato di Parma e Piacenza nel 1805,[7] Comune Stradella divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Bardi.[3]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Girolamo (Bardi). |
Menzionata per la prima volta nel XIII secolo, la chiesa fu ristrutturata in forme barocche in epoca imprecisata; consacrata nel 1900, fu restaurata e decorata nel 1993. Il luogo di culto, caratterizzato dalla facciata intonacata tripartita da lesene doriche, è internamente decorato affreschi sulle volte a botte della navata, del presbiterio e delle quattro cappelle laterali.[5][8]
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